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La verità celata. Giorgione, la «Tempesta» e la salvezza
La "Tempesta" di Giorgione ha sempre rappresentato un mistero: pur essendo uno dei quadri più noti del Rinascimento, celebrato come esempio della maestria della scuola veneziana, vivisezionato in ogni dettaglio, questo dipinto mantiene intatto il suo segreto. Chi sono le figure in primo piano e a cosa alludono? Quale relazione intercorre con lo sfondo e il cielo in tempesta? Anche se in tanti hanno provato a rispondere a questi interrogativi, una delle letture più suggestive è quella di Salvatore Settis, il quale, grazie a una felice intuizione, suppose nel 1978 che i due giovani del quadro fossero Adamo ed Eva dopo la cacciata dal Paradiso terrestre. Quell'ipotesi ora si arricchisce, attraverso un'«indagine sottile e pazientissima», come la descrive lo stesso Settis nella Prefazione al volume, di «tasselli e nuove diramazioni interpretative». Prendendo le mosse dalla scoperta di un dettaglio inedito, abilmente mimetizzato nella tela, e grazie a un capillare confronto con opere affini - riprodotte in un ricco corredo iconografico -, il dipinto acquista un significato più ampio e si colloca in un preciso contesto, che si configura come una vera e propria fucina dell'arte moderna: la chiesa dei Servi di Maria a Venezia, frequentata da studiosi, filosofi, collezionisti e mecenati, tra cui Gabriele Vendramin, il committente dell'opera. Il risultato è una migliore definizione del contenuto dell'enigmatico quadro, riletto in chiave biblica e calato in un'età e in un ambiente gravido di fermenti culturali e inquietudini religiose e politiche, sospeso tra Umanesimo e Riforma cattolica. Prefazione di Salvatore Settis.
EUR 30.40
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Conosci quella terra ove fioriscono i cannoni? Testo tedesco a fronte
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Le ingannevoli sirene. La sinistra tra populismi, sovranismi e partiti liquidi
«I populisti non guidano il popolo, lo trascinano. E riescono ad alimentare il suo risentimento, scuotendo nel profondo le istituzioni e screditando le forze politiche. la sinistra italiana, se non vuole rimanere disarmata, deve risalire la china che è sotto gli occhi di tutti. Ha bisogno di un partito autonomo e strutturato: non già di un partito della propaganda; piuttosto di un partito della conoscenza, della cultura e della partecipazione. E l'attenzione va rivolta soprattutto alle giovani generazioni».
EUR 12.35
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Le mille e una notte a colori. Ediz. a colori
Un capolavoro della letteratura di tutti i tempi, "Le mille e una notte", e le splendide illustrazioni di un grande artista, Marc Chagall. «Imprevedibile, orientale, sospeso tra la Cina e l'Europa», così Chagall definiva il proprio impulso creativo. E quale forziere di storie e di tinte, se non quello custodito dalla voce suadente di Shahrazad, poteva stimolare al meglio un simile impulso? Dallo scrigno della fiaba d'Oriente, prototipo stesso di ogni idea di narrazione, Chagall selezionò quattro storie da accompagnare con una serie di litografie a colori, realizzate con tecniche di incisione e di stampa raffinatissime, affiancate da altrettanti disegni preparatori in bianco e nero. Il cavallo d'ebano, Julnar del Mare, Abdullah della Terra e Abdullah del Mare e Kamal al-Zaman sono storie pervase dal motivo dell'amore e della morte, in cui si mescolano la tradizione araba e quella ebraica, quella egizia e quella mesopotamica, quella indiana e quella persiana.
EUR 18.75
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Forum sulle prospettive dell'Unione europea
L'Unione europea è a un passaggio cruciale. Alle spalle, sessant'anni del più avanzato processo di integrazione sovranazionale che il mondo abbia conosciuto, ottenendo successi che hanno cambiato la vita di milioni di europei. Davanti, nuove sfide per un'integrazione economica, sociale, politica sempre più intensa. Peraltro viviamo in uno scenario internazionale in forte movimento: le politiche dell'amministrazione Trump; il protagonismo di Cina e Russia; le instabilità del Mediterraneo; l'Africa e i flussi migratori; i rivolgimenti dell'America Latina; la globalizzazione e i suoi impatti economici, sociali e ambientali. Né meno complessa è la scena europea: la Brexit, le aspettative dei Balcani, le spinte euroscettiche dell'Est europeo, i venti populisti e nazionalisti che spirano sul continente. Tutte sfide che richiedono un salto di qualità, l'apertura di una vera e propria «terza fase costituente» dell'Unione europea, dopo i Trattati del 1957 e l'introduzione dell'euro.
EUR 22.80
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La modella senza volto. Indagine su un quadro scabroso
"L'origine del mondo" di Gustave Courbet è uno dei quadri più scandalosi della storia dell'arte. Esposta per la prima volta solo nel 1988 a New York, posseduta da vari collezionisti, ma sempre tenuta in qualche modo celata, di recente censurata da Facebook come materiale pornografico, la tela nasconde un mistero finora rimasto irrisolto: chi si nasconde dietro quel corpo completamente svelato di cui si omette però il volto? Sull'identità della modella si sono fatte nel tempo varie ipotesi, ma nessuna si è rivelata decisiva. Fino al giorno in cui Claude Schopp, uno dei massimi esperti di Alexandre Dumas, ha casualmente scoperto il suo nome studiando la corrispondenza inedita tra George Sand e Alexandre Dumas figlio. A partire dalla trascrizione sbagliata di una parola, da una frase all'apparenza senza senso e da un equivoco di interpretazione, l'autore arriva all'eccezionale rivelazione: la modella senza volto è Constance Quéniaux, allieva della scuola di ballo dell'Opéra, che diventerà amante del grande diplomatico e collezionista turco Khalil-Bey, personaggio vulcanico della Parigi di fine Ottocento, e poi signora rispettabile dell'alta società. Nel corso dell'indagine - impreziosita da un ricco apparato iconografico che segue le tappe della scoperta, tra lettere, foto e dipinti - prende vita il ritratto completo di Constance, che quando posa per Courbet ha 34 anni: non solo una ballerina e una cortigiana, ma una donna che ha lottato per elevarsi socialmente e per emanciparsi. Pagina dopo pagina, al mistero svelato della modella del quadro si sovrappone il ritratto di una donna del XIX secolo, e insieme a lei quello di un'intera epoca.
EUR 13.00
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Macron. Il sogno di una nuova grandeur. Tra ambiguità e speranze
Chi è veramente Emmanuel Macron? Questo libro ricostruisce la vicenda esemplare di un presidente «predestinato»: la formazione intellettuale, le precoci esperienze nel mondo degli affari, la lucida decisione di entrare in politica, la conquista di un ministero di prestigio, la speciale abilità nel percepire i tempi e i modi dello scontro, nel tessere e disfare alleanze. Fino alla decisione di giocare la propria partita da solo, contro tutti, ribaltando ogni pronostico e arrivando a farsi eleggere presidente, al secondo turno, da una larga maggioranza dei francesi. Il filo rosso di questa ascesa è costituito dalla capacità di stare sempre «sul crinale», da una voluta ambiguità nelle scelte di schieramento, sostenuta dalla forza di un modello ispiratore. È Charles de Gaulle - sostiene Coldagelli - la stella polare, il vero punto di riferimento di Macron. È lui ad avere inventato e costituzionalizzato per il presidente della Repubblica un potere «di eccezione» che il giovane emulo intende rilanciare, persino su scala europea. L'aspirazione è incarnare una nuova stagione di Grandeur. È un'ambizione grande, che vuole diventare una grande politica. Troppo grande?
EUR 12.35
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Il re del fiume d'oro
Quentin Blake illustra con i suoi acquerelli questa prima edizione a colori del classico per ragazzi di John Ruskin. Una magica fiaba senza tempo che narra del piccolo Gluck, della sua bizzarra tazza d'oro e del bisbetico Re nano pronto a dargli man forte nella sua avvincente lotta contro l'avidità e l'indifferenza verso il prossimo, in difesa delle bellezze e dell'armonia della natura.\r\n\r\n«John Ruskin scrisse la storia intitolata Il Re del Fiume d'Oro per Effie Gray, la figlia dodicenne di suoi amici, che una volta cresciuta divenne sua moglie in un breve matrimonio senza figli.\r\nIl libro fu pubblicato per la prima volta nel 1851, con una magnifica illustrazione al lato del frontespizio decorato e poi altre piccole illustrazioni firmate dal grande artista Richard Doyle. Era stato proprio quel\r\nfrontespizio, che raffigurava il Vento di Sud-ovest mentre bussava alla porta del protagonista, a spingermi ad acquistare il libro da giovane.\r\nSono sempre stato un grande ammiratore di Richard Doyle, e non avrei mai pensato di illustrare a mia volta quella storia. Solo di recente, riprendendo in mano la vecchia edizione, mi sono reso conto che la storia di Ruskin è piena di paesaggi montuosi e di vedute mozzafiato, e che la qualità della stampa a colori dei giorni nostri è in grado di riprodurre simili scenari in un modo impensabile un secolo e mezzo fa. Ecco perché oggi sono estremamente grato a Roger Thorp e alla casa editrice inglese Thames & Hudson del loro entusiasmo per questo libro, e sono felice di poter far scoprire a una nuova generazione di piccoli lettori la storia di Ruskin, e del suo magnifico Re del Fiume d'Oro». \r\nQuentin Blake\r\n\r\nEtà di lettura: da 7 anni.
EUR 18.05
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Il mio papà/La mia mamma. Ediz. a colori
La mia mamma poteva fare la ballerina oppure l'astronauta, poteva diventare una star del cinema o fare il capo. Ma invece fa la mia mamma. Lei è una supermamma. E mi fa ridere. Un sacco. Il mio papà è grande come una casa e tenero come il mio orsetto. È forte come un gorilla e felice come un ippopotamo. Col pallone ai piedi è fantastico. E mi fa ridere. Un sacco. Divertente e divertito, buffo e commovente, sognante e spontaneo è lo sguardo di ogni bambino o bambina che si posi sulla mamma e sul papà e che un grande autore racconta a colori in un libro spassoso - anzi due - dedicati a tutti i genitori. Mamma e papà sono gli eroi in vestaglia di queste pagine,alle prese con la vita di tutti i giorni. Grande o piccolo che sia,non c'è lettore che saprà resistere all'istinto di immedesimarsi, vuoi scivolando in quelle vestaglie a fiori o a scacchettoni, vuoi standosene a guardarle con gli occhi ingenui e schietti di quell'età che non conosce ancora altro innamoramento se non quello per mamma e papà. Ironiche e tenere, queste pagine da capovolgere e rigirare tra le mani diventano un gioco che tiene insieme grandi e piccoli (compresi quelli che non hanno mai smesso di esserlo). Età di lettura: da 5 anni.
EUR 15.20
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Senza il muro. Le due Europe dopo il crollo del comunismo
L'Europa dell'Est, dopo l'89, imitò un modello entrato poi in una profonda crisi. E ora, come il resto del mondo, è anch'essa alle prese con la ricerca di un nuovo paradigma democratico. Ricordare il crollo del Muro a distanza di trent'anni impone di fare i conti con le difficoltà e il futuro dell'Europa.\r\nIl crollo del Muro di Berlino nel novembre del 1989 fu al tempo percepito da alcuni come tragica fine di un'illusione, da altri come avvio di un processo di liberazione dei paesi dell'Est dal comunismo, che si sarebbe concluso nel dicembre 1991 con la dissoluzione dell'Unione Sovietica. A distanza di trent'anni è giunto il tempo di guardare a quanto accadde nell'89 nell'Europa dell'Est, considerandolo non come un evento epocale conchiuso ma come un processo, i cui antecedenti rimontano al 1956 polacco e ungherese e le cui conseguenze si prolungano fino a oggi negli equilibri politici di quei paesi e non solo. Il crollo del Muro ha assunto negli anni molteplici valenze simboliche: rivoluzione anti-utopica, emblema di una transizione non violenta alla democrazia, ma anche momento fondativo del mondo globalizzato.\r\nJacques Rupnik esplora queste possibili letture e solleva la domanda sugli esiti di quel processo, che sembrava aprire a un mondo democratico senza confini, incarnato dall'Europa unita, e invece ha avuto quale esito nuovi confini, nuovi muri e diffuse chiusure nazionalistiche. Dai saggi raccolti in questo volume emerge la parabola dei tre processi che da quel fatidico '89 si sono innescati: dalla transizione democratica a sintomi evidenti di «stanchezza» della democrazia, con classi dirigenti logorate e cittadini disillusi; dalla trasformazione economica alla crisi del modello del libero mercato; dall'idea di una «democratizzazione attraverso l'europeizzazione» alla scoperta drammatica dei limiti geopolitici del potenziale di trasformazione della governance europea.
EUR 12.50
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L' età dei barbari. Giambattista Vico e il nostro tempo
Il pensiero di Giambattista Vico è una pietra miliare sulla via di una riflessione della filosofia europea attorno all'idea di modernità. La sua Scienza nuova volle proclamare, alle soglie dell'Illuminismo, una discontinuità, una svolta, un aspro confronto con le filosofie a lui contemporanee, un recupero delle origini, un modo per fare i conti con la storia e con il presente, una consapevolezza del proprio tempo. Il libro ricostruisce l'intensità di queste interazioni tra il filosofo e il suo contesto. Il rapporto di Vico con Cartesio e il cartesianesimo ci conduce nel clima culturale della Napoli tra Seicento e Settecento, mentre il percorso dalla sagesse dei moderni al concetto di «sapienza» permette di collocare la proposta vichiana nello spazio filosofico europeo che in quel momento si va determinando. La riflessione sul corso della storia, tra storia delle nazioni e storia ideale eterna, rivela l'importanza dell'immaginazione e della corporeità nel rapporto imprescindibile tra le diverse culture dei popoli mediterranei, così potentemente cantate e rappresentate dall'epica di Omero. Ed è proprio il tema della modernità in Vico e della modernità di Vico al centro di questa indagine, ricca di implicazioni e di spunti di riflessione per i nostri tempi. La questione della «barbarie ritornata», frutto della degenerazione della ragione storica, e della crisi profonda che essa determina, si rivela così come il terreno più fertile per dialogare con Vico sul disagio della contemporaneità. Il testo dell'introduzione alla Scienza nuova, con la traduzione in italiano moderno a fronte, completa il volume, aiutando il lettore a entrare nelle complessità e nelle suggestioni del grande edificio teorico vichiano.
EUR 12.50
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Storia intima della Grande guerra. Lettere, diari e memorie dei soldati dal fronte
Questo libro non è per noi. Siamo degli intrusi noi che oggi sbirciamo tra le lettere e i diari dei soldati. I loro testi erano infatti parte di una comunicazione intima, chiusa all'interno della cerchia famigliare. Se gli ufficiali colti, quando scrivono alla famiglia, scrivono un po' anche per i posteri, chi scrive queste pagine è per lo più un soldato subalterno (che prima di essere chiamato alla guerra faceva l'operaio, il contadino, l'artigiano), con l'unica ambizione di rivolgersi ai suoi famigliari, per difendere quel ponte comunicativo che il conflitto rischia di interrompere: «Ti raccomando di scrivermi presto onde potermi rallegrare un poco, perché la mia vita di trincea è peggiore a quella dei nostri porci». Si tratta di una ricchissima documentazione (che quasi sempre si sottrae alle norme ortografiche e sintattiche, e per questo può sembrare ingovernabile) raccolta presso il Museo storico del Trentino, e a lungo esclusa dal racconto nazionale, in quanto considerata marginale, se non conflittuale: gli autori sono infatti «tutti» gli italiani, anche quelli che un secolo fa erano sudditi dell'Austria: trentini, giuliani, triestini.
EUR 22.80
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Europa matrigna. Sovranità, identità, economie
L'Unione europea non è il Santo Graal. Come tutte le creazioni umane ha pregi e difetti: gli inglesi, che hanno scelto di uscirne, stanno dimostrando quanto sia difficile e costoso rinunciare ai benefici che questa appartenenza comporta. Nonostante ciò, molti cittadini europei la criticano, a volte a giusto titolo a volte meno, senza tuttavia avere la percezione dei vantaggi che essa assicura. Prova ne è l'ondata di malcontento antieuropeista che sta montando in molti Paesi dell'Ue. Partiti nazionalisti, sovranisti, a volte apertamente razzisti e xenofobi, non fanno più paura e, stando ai sondaggi, attirano un elettore su tre. La loro base è alimentata dalla rabbia e dalla sfiducia crescente verso i partiti tradizionali, ritenuti incapaci di rispondere alle richieste di cambiamento. Queste rivolte contro il vecchio ordine politico, contro un mondo globalizzato e senza confini dal quale si sentono esclusi, portano alla rivendicazione di un ritorno a sovranità nazionali chiuse nonché al rifiuto di una governance di Bruxelles. Così, l'Ue è percepita come una matrigna che avanza pretese senza dare nulla in cambio. La realtà però è ben diversa. Pochi politici hanno il coraggio di dirlo e i media tendono a inseguire il rumorio delle pulsioni eversive che fioriscono sui social invece di raccontare ciò che funziona o come funziona. Questo libro analizza i grandi temi del dibattito sull'Europa (l'identità nazionale, la sovranità, la questione demografico-migratoria e la crisi economica) e cerca, appoggiandosi anche sulla storia, di rispondere alle accuse che a essa vengono mosse da ogni parte. Pur avendo ben chiari i limiti dell'Unione europea, Thierry Vissol ci racconta che cosa può offrirci questa così bistrattata «matrigna», invitandoci a considerarla non tanto un problema ma come l'unico modo per preservare veramente la nostra identità e sovranità. Una grande opportunità, che necessita di...
Io, pacifista in trincea. Un italoamericano nella Grande guerra
New York, 1915. Il giovane italoamericano Vincenzo D'Aquila scappa di casa per arruolarsi volontario nelle file dell'esercito italiano, pronto ad andare incontro «al mulino della morte per la grandezza della madrepatria». Arrivato a Napoli e poi trasferitosi a Palermo, sua città natale, viene iscritto nel 25° reggimento della brigata Bergamo e mandato in montagna a combattere in trincea insieme ai soldati semplici. Il suo entusiasmo si affievolisce però davanti alla cruda realtà del fronte e all'atrocità del conflitto. Subentra allora in lui una visione mistica che lo spinge a imbracciare il fucile, ma con la ferma volontà di non sparare neanche un colpo, per tutta la guerra. Questa è la sua «chimerica promessa»: piuttosto che uccidere un altro uomo morirà lui stesso, ma è fiducioso che Dio, la sua «invisibile guardia del corpo», lo proteggerà. Per la prima volta in versione italiana l'incredibile storia vera di un pacifista in trincea tra complicate strategie messe in atto per tener fede alla sua promessa e l'avversione dei suoi superiori che lo considerano un pazzo più che un profeta, tanto che sarà allontanato dal fronte e internato in alcuni ospedali psichiatrici. Sopravvissuto al conflitto, D'Aquila rientra negli Stati Uniti, dove anni dopo scrive il racconto della sua esperienza, pubblicato nel 1931 con il titolo "Bodyguard Unseen. A true autobiography". Il libro, nonostante le critiche positive, cade presto nell'oblio. In Italia rimane inedito, probabilmente perché il fascismo non gradisce l'implicito inno alla pace che racchiude. Nato come sintesi introspettiva di una personale «odissea di guerra e pazzia», il racconto di D'Aquila costituisce oggi non solo un documento utile agli storici e agli studiosi, ma anche un racconto di come sia possibile sopravvivere alla guerra, senza sparare un solo colpo. Prefazione di Emilio Franzina.
EUR 14.00
Mafie del Nord. Strategie criminali e contesti locali. Nuova ediz.
L'espansione delle mafie in aree diverse da quelle di genesi storica è ormai di lunga data. Il fenomeno è stato spesso spiegato equiparando la diffusione mafiosa a una patologia contagiosa che aggredisce un corpo sano, oppure rappresentando i gruppi mafiosi alla stregua di eserciti in armi che invadono e conquistano nuovi territori. Un'analisi approfondita mostra una situazione alquanto diversa, assegnando un ruolo cruciale alle condizioni economiche e politiche delle società locali. Il volume si colloca in questa prospettiva, presentando un'ampia indagine condotta in aree specifiche di alcune regioni del Centro-nord (Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Veneto). Il volume, uscito per la prima volta nel 2014 e divenuto da subito un punto di riferimento per chi, addetti ai lavori e non, voglia accostarsi ai temi della mafia e dell'antimafia fuori dalle tradizionali zone di insediamento, torna in una nuova edizione interamente rivista e aggiornata, che tiene conto dei recenti sviluppi delle vicende giudiziarie, a partire dall'inchiesta Mafia Capitale e da numerose altre che hanno riguardato il Centro e Nord Italia. Emergono modelli differenziati di insediamento, in cui prevalgono organizzazioni riconducibili alla 'ndrangheta e alla camorra, che riescono ad affermarsi utilizzando non solo competenze di illegalità ma anche risorse di capitale sociale. In alcuni contesti si osservano infiltrazioni nel tessuto economico, in altri risultano in crescita situazioni di vero e proprio radicamento territoriale. In tutti i casi sembra essere decisiva la presenza di soggetti «esterni» - imprenditori, politici, professionisti - disponibili a intrecciare rapporti di scambio con i mafiosi. È questa la vera novità delle mafie in aree «non tradizionali»: la presenza di un'area grigia in cui pratiche di illegalità, spesso preesistenti, favoriscono relazioni di complicità e collusione nella sfera legale dell'economia, della politica e delle istituzioni.
EUR 28.50
L' ora delle tenebre. Carnets di guerra 1915-1918
Nobile, cattolico modernista, scrittore e saggista, amico e biografo di Fogazzaro, inviso alle gerarchie ecclesiastiche, liberale antifascista, fuoriuscito in Svizzera, ambasciatore in Spagna e in Inghilterra. Tutto questo fu il milanese Tommaso Gallarati Scotti, che allo scoppio della prima guerra mondiale, non più giovanissimo, entrò come tenente di complemento nel corpo degli Alpini: legato da un rapporto stretto di amicizia e collaborazione con il capo di Stato maggiore Cadorna, di cui diventò il braccio destro, dopo Caporetto ne seguì le sorti, finendo la guerra come ufficiale del battaglione Val d'Orco. Dal suo privilegiato posto di osservazione, Gallarati Scotti tenne cronaca degli avvenimenti bellici che scorrevano davanti ai suoi occhi, riempiendo sette taccuini, dentro i quali si alternano note di tattica militare, sguardi sul campo di battaglia e sugli uomini che combattevano, introspezioni; prove di scrittura poetica, silenzi ed ellissi, resoconti di amicizie e ostilità. Finita la guerra, quei carnets seguirono l'autore fino a casa, dove si infilarono in un nascondiglio, avvolti in una discreta carta da pacco, per uscirne soltanto cento anni più tardi. In questa edizione critica, i carnets si presentano come un documento prezioso, ancora vibrante e forse insostituibile, dell'esperienza fatta da uomini, come lui religiosissimi e colti, che credettero di trovare nelle trincee e nel sangue la sostanza della riconsacrazione della terra e di se stessi alla nazione. Ai diari si accompagnano, oggi come allora, una riflessione e Tre canti sacri scritti in guerra come testamento spirituale e numerose foto in parte scattate da Gallarati stesso. Un'introduzione critico-storica di Diego Leoni restituisce inoltre il contesto in cui i taccuini vennero scritti e la rilevanza della figura di Gallarati Scotti.
EUR 14.00
Ripartire dall'Africa. Esperienze e iniziative di migrazione e di co-sviluppo
Ripensare a un mondo caratterizzato da forme di co-sviluppo costruttive e condivise tra Nord e Sud del mondo è ancora possibile? Il volume si propone di rivisitare in chiave critica il nesso tra migrazione e sviluppo, in un periodo storico in cui le politiche pubbliche di cooperazione, sviluppo e integrazione appaiono in una fase di stallo, se non di regressione. In che modo quell'insieme di relazioni di scambio e di connessioni tra aree diverse del globo generate dalle migrazioni e animate da diversi soggetti pubblici e privati possono essere rilanciate nel mutato panorama contemporaneo? I contributi raccolti nel volume offrono spunti di riflessione sulle realtà africane, sulle politiche e le pratiche degli attori implicati e sulla recente esperienza quinquennale di co-sviluppo realizzata in Burkina Faso, seguita dal CeSPI, e a cui hanno partecipato fondazioni bancarie, Ong e associazioni della diaspora. La strada da seguire è duplice. Da una parte incrementare le azioni di cooperazione e interscambio dando voce e riconoscimento ai diversi attori, incluse le popolazioni non migranti, e promuovendo un'integrazione a largo spettro che coinvolga l'Africa e anche l'Italia. Dall'altra, ripensare il rapporto con i migranti e capire che costituiscono un fattore vitale del nostro futuro sociale, politico e culturale, che sono un'occasione per progettare e perseguire un nuovo patto sociale tra cittadini già inclusi e cittadini ancora da includere; e, in questo senso, che sono loro l'opportunità da cui ripartire per costruire relazioni interne e internazionali più integrate, giuste e solidali.
EUR 23.75
Organizzazioni criminali. Strategie e business nell'economia legale
Come da tempo dimostrato nella letteratura scientifica e dai più importanti organismi pubblici di contrasto alle mafie, le organizzazioni criminali si rafforzano attraverso la creazione di relazioni con diverse tipologie di attori (rappresentanti della politica, delle pubbliche amministrazioni, del mondo imprenditoriale e delle professioni). Questo volume affronta, secondo una prospettiva manageriale, il tema della relazione tra economia legale e illegale approfondendo le strategie e i comportamenti organizzativi delle imprese che operano nell'ambito degli appalti pubblici in modo (apparentemente) legittimo ma che rispondono a una catena di controllo di tipo criminale. Dalla documentazione analizzata emerge una relazione costante tra mafia e impresa, una continuità che è difficile da interpretare e accettare: le organizzazioni criminali di stampo mafioso non si limitano a monopolizzare i tradizionali business illegali, ma si spostano progressivamente verso attività di tipo legale. Dai casi esaminati emerge come non si possa parlare di due mondi semplicemente in contatto tra loro, ma di un'unica entità ambigua che si manifesta e si realizza sotto forme e modalità differenti.
EUR 25.65
I margini al centro. L'Italia delle aree interne tra fragilità e innovazione
La maggior parte degli osservatori ha guardato alla lunga crisi iniziata nel 2008 concentrandosi sulla sua matrice economico-finanziaria. Allo stesso tempo, le analisi e le proposte per uscire dalla crisi hanno coinvolto per lo più i centri dello sviluppo. Ma per capire ciò che sta avvenendo, sostiene Giovanni Carrosio, è necessario guardare alla crisi come a un intreccio di tre fenomeni, distinti ma interdipendenti: la crisi ambientale, la crisi fiscale dello Stato e la crisi migratoria. Esaminando questi fenomeni come correlati, lo sguardo si inverte, portando al centro ciò che generalmente è considerato marginale. Come ci suggeriscono le recenti vicende socio-politiche che hanno sovvertito lo scenario mondiale - dall'elezione di Trump alla Brexit e all'affermazione dei governi populisti in Europa -, coinvolgendo le aree rurali di tutto l'Occidente, i «margini» reagiscono ai profondi cambiamenti contemporanei incanalando il proprio malessere in una domanda di protezione sociale che assume spesso connotati populistici e regressivi. Tuttavia, nei margini si sviluppano anche risposte di natura opposta. Si cercano soluzioni, si praticano innovazioni che sconfinano rispetto ai percorsi che hanno dato origine alla crisi, incanalando sulla strada dell'emancipazione i modi di fare società su scala locale. Dai margini le contraddizioni sociali si possono vedere nella loro dimensione più radicale, e pertanto è lì che i fattori che danno origine e alimentano la crisi si vedono in modo più elementare e nitido. Questo loro posizionamento fa sì che i territori al margine si trovino in vantaggio rispetto alle aree metropolitane, ponendosi come portatori di istanze e nuovi modelli di sviluppo.
EUR 17.10
Storie del té. Monaci e mercanti, regine e avventurieri
Linda Reali, oltre a raccontarci le vicende affascinanti che nei secoli hanno fatto la fortuna del tè, suggerisce ai consumatori di oggi possibili scenari futuri per una bevanda che non ha mai smesso di espandere i propri confini.\r\nIl corso della storia del tè, come simbolo culturale e come bevanda, parte in epoche antichissime da remote montagne cinesi per perdersi nelle steppe mongoliche e solcare poi le acque di fiumi e oceani; il tè finisce così nelle mani di avventurieri o nelle navi dei mercanti, e lo si trova nella capanna di un monaco eremita come in un ricco salotto borghese. Linda Reali ci conduce lungo le tante rotte che dall'Asia fino all'odierna Europa hanno portato il tè a diventare il protagonista di una storia che interessa le epoche e i ceti più diversi. Il viaggio inizia dalla Cina ai suoi albori, quando il leggendario imperatore Shen Nong scopre il tè. La bevanda accompagna la storia della Cina imperiale e conquista anche i paesi dell'area, primo fra tutti il Giappone. Qui il tè viene sublimato in filosofia e arte, ma usato anche come strumento di potere e controllo sociale. Si diffonde presto in Tibet, Persia, Arabia e Russia lungo le Vie carovaniere e la fitta rete di canali che attraversa il Celeste impero come una linfa vitale. Essenza della spiritualità nel mondo orientale, il tè diventa il protagonista dei salotti aristocratici del XVII secolo e poi di quelli borghesi del secolo successivo, fino a divenire di uso comune in Gran Bretagna, Olanda e Germania, mentre i paesi mediterranei continuano a preferire il caffè e la cioccolata. Con il suo arrivo in Europa, il tè si veste dello sfarzo delle porcellane finissime e delle preziose scatole che custodiscono come gioielli le foglie di tè provenienti...