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La marmorea apparenza residua. Nuova ediz.
«Con "La marmorea apparenza residua", silloge concentrata rispetto a un lavoro di anni, Pasquale Lucio Losavio dimostra potere creativo e competenza semantica, facendosi riconoscere nel panorama della poesia meridionale come ottimo interprete. La sua testualità infatti è pregna di sedimentazione linguistica e buona inventiva nel sobbollire poetico-affettivo della poesia contemporanea, nonché compostezza stilistica e organizzazione nel sentire poetico.»
EUR 7.60
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Lo scarto della retina
Daniele Zanghi esordisce con una plaquette di 12 poesie che si presenta già convincente, organizzata e coesa, per centralità del tema, compostezza della lingua, glaciazione dell'immagine e invenzione mitopoietica. "Lo scarto della retina" è, infatti, poema anacronistico, nel quale l'immagine messa a fuoco appartiene a un tempo in dissolvenza, meditativo e filosofico, e la riflessione concettuale si fa visione plastica, nitidamente antimodernista. In bilico tra assenza e presenza, la parola si fa strumento ermeneutico nell'elaborazione di una memoria epicizzata; la vista mette a fuoco sul colpo di luce, sul tratto impercettibile della percezione nostalgica di ciò che non saprà tornare eppure sarà sempre identico a sé.
EUR 7.60
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Inferno bianco
Con 'Inferno bianco' di Gianluca Chierici, il VI titolo della collana Il Leone Alato, 'siamo nel campo della scommessa radicale', come scrive Vincenzo Frungillo nella prefazione alla plaquette. Chierici, procedendo per antitesi e ossimori visionari, condensa con compostezza algebrica l'essenza della riflessione ancestrale e poetica per antonomasia sul dolore dell'inciampo mortale e sulla strenua resistenza ad esso. Così, nell'armonia di un canto sommerso, s'avverano l'incanto come l'ammirazione, la sospensione temporale come la digressione, l'anamnesi come la profezia, in un terreno che confina da un lato con l'amalgama mitica e tragica di un passato lontano e dall'altro con l'elaborazione esperienziale della postmodernità. Gianluca Chierici in 'Inferno bianco' si attesta già certamente nello spazio prediletto della migliore poesia contemporanea per compostezza formale, compiutezza stilistica e profondità nella visione del mondo, lontana da qualunque retorica ondivaga o falsamente moraleggiante.
EUR 7.60
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Cabala d'un amore perduto
Ambientato tra i vicoli napoletani del Seicento e le megalopoli americane di un'epoca futuribile, "Cabala d'un amore perduto" di Eros Damasco si presenta come un thriller fantasy, arricchito da un connubio tra elementi stilistici classici e postmoderni. Un romanzo, diviso in tre parti, nel quale il rapporto tra eroe e antieroe viene completamente ribaltato, a favore di una visione sulle zone in penombra della morale e della memoria, sull'artificio della felicità e sulla fatalità a cui conduce barattare l'amore col potere.Un romanzo nel quale la dimensione temporale viene boicottata in favore di una linea spaziale, arcaica quanto ipertecnologica, mediante la quale si sviluppa una riflessione sul dolore per la perdita come stato ontologico dell'uomo, in un tempo sospeso senza dèi, senza Dio.
EUR 19.95
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De la lang(ue). Nuova ediz.
"De la lang(ue)" di Antonio Belfiore è un'opera dal confine mobile e sottratto sempre, anzi inconfinabile, e non solo col vantaggio spericolato di una giovane età. Perché il fluttuare del suo centro di emittenza è determinato da uno specialismo quasi impossibile da parte dell'autore: infatti i concetti di autorialità e de-autorialità, sottratti al punto giusto, ne fanno un testo di ottimo livello. Il plurilinguismo (di cui il testo è greve, tra lingue arcaiche e quasi sacre e moderne, dettate in forma postmoderna e indicizzate secondo un livello della non riepilogazione dei fatti) è solo la maschera (consapevole e voluta) di un atto da farsi e non da farsi che è la poesia, intesa come cosa che resta al fondo, ma non precipitata. Frammento e inferenza di un discorso più ampio, la poesia permane oltre tutto. Oltre anche la medesima coscienza d'azione del poeta, che ora è un poeta, altra un attore. È lo Stato delle cose, laddove muoiono i semantemi e permane il canto (impossibile) nella declinazione mirabile di un testo/atto ancora possibile, molto oltre gli svariati preziosismi scenici (endecasillabi frequentissimi, etc) di cui è capace questo autore.
EUR 14.25
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Quaderno croato
"Quaderno croato" di Vanni Schiavoni è un itinerario di viaggio, un percorso geografico e simbolico che attraversa la Croazia, ridefinita dallo sguardo traslucente del poeta che travalica le cose, gli oggetti, gli stati, per tornare all'infanzia, alla dismissione del tempo, a quell'ora del giorno in cui i morti appaiono ai bambini. In Schiavoni la percezione del mondo passa dalla cosalità, dalla tattilità della vista, da una poesia rurale che si fa epos e narrazione del vissuto immaginifico, nei lacerti sotterranei di geografie dimenticate, di sentieri non tracciati, dai Laghi di Plitvice alle isole Incoronate, da Traù a Spalato, da Sibenico a Ragusa. Sullo sfondo quel conflitto jugoslavo che ha segnato indelebilmente la generazione del poeta, sempre là a raccontare l'orrore, e la rifrangenza continua tra le due sponde dell'Adriatico, che conduce inevitabilmente a fare i conti con ciò che si è. "Quaderno croato" mette in scena la resistenza degli stati di Bellezza alla disgregazione del tempo e dell'uomo, col doppio passo del viandante saggio che restituisce forme, colori e suoni al racconto del cronista.
EUR 9.50
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L' erica
'L'erica' è l'ulteriore atto di un percorso poetico, epico-mitografico, che pochi autori del Novecento sono riusciti a produrre con continuità. In questo poemetto Giuseppe Conte ripropone, riaccendendolo, un mitologema a lui caro, presente sin dagli esordi: la riflessione su una creatura vivente che diventa un cosmo di simboli, emblema del passaggio tra la vita e la morte e riconoscimento della perennità: nulla muore sotto al cielo, pur morendo. Conte è capace di ribaltare la nozione di una poesia destituita di forza ascensionale, instaurando l'evidenza di una poesia epica e anagogica. È, tra l'altro, uno degli ideatori del Mitomodernismo, una ricerca spirituale ed etica dell'agire poetico il cui fine ultimo è la Bellezza.
EUR 9.50
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Qui non v'è vanità
Se la poesia è un colpo d'azzardo, un esubero sul linguaggio, sulla percezione del reale, finanche su se stessi, "Qui non v'è vanità" di Gino Giacomo Viti è poema per definizione, seppur agli albori d'ogni nozione poematica. È un "rivoltare la terra" nella ricerca incessante di verità che non siano vane, di un tempo che torna senza spiegazioni, nei muri di pietra di una Venezia scarlatta. Un poema giovanile che è già maturo, considerando stile, consapevolezza metrica e condensazione immaginativa.
EUR 11.40
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Voce del verbo essere
'Voce del verbo essere' è un romanzo-mondo, diviso in nove parti, in cui si dispiegano le gesta semieroiche e semicomiche di Renato Caffarelli, che si trova a combattere luoghi comuni e nozioni banali, prima di riconoscere il suo stato di esistenza, che è comunque volgare, umano e mortale. Dotato di una sacralità tutta umana e di una nozione titanica, voce del verbo essere, eccelso nelle sue parti stilistiche e vicino alla più alta letteratura italiana (Bufalino, Manganelli, un Landolfi epico, D'Arrigo), vuole riaffermare il primato dell'Io contro un super Io non freudiano: una biografia che non si manifesta in senso lineare, che si fa per contrazioni ed esplosioni, a indicare accettazione della propria vita e luogo disponibile di un'esecuzione. Sullo sfondo i cambiamenti e le contraddizioni italiane dagli anni Settanta fino ai Duemila, filtrati dal ricordo di Renato Caffarelli, un uomo comune alla ricerca dell'amore radicale, colui che più di tutti ha amato ma si è ribellato agli dèi, perdendosi in una nozione materialistica dell'esistenza, tra libertinaggio e ossessione monogamica, tra erotomania e consumo di droghe, come massima opposizione possibile allo stato mortale.
EUR 33.25
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De stultifera nave
Esiste una linea di confine, un punto esatto di demarcazione tra il qui e l'altrove, tra l'esserci e l'essere oltre, non importa oltre cosa. Se la follia è uno sconfinamento, una rottura insanabile, un solco insuperabile, 'De stultifera nave' di Angelo Nucci è l'eccesso linguistico e ultralinguistico che la raffigura. Un attraversamento di senso che non potrebbe dirsi in linguaggio e che diventa apodittica lacaniana e scardinamento dei luoghi comuni dell'accadere, per entrare silenziosamente nei sotterranei della mente umana. Sei racconti, diversi per atmosfere e ambientazioni, accomunati dal taglio chirurgico d'ogni banalità di base sull'indicibilità della follia, manganelliani nell'incedere stilistico, privi di qualsiasi seppur lontana nozione di bene e male: in ciascun racconto esiste lo sguardo smarrito del protagonista, che è anche osservatore fuori da sé, vittima e carnefice di se stesso al contempo: l'uomo che, quando abbandona l'umano, si fa folle o semidio. Pur essendo all'esordio, Nucci ha già stile, è già in una marca riconoscibile, in una linea letteraria che trova ascendenze illustri.
EUR 15.20
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Breviario delle aberrazioni
'Breviario delle aberrazioni', opera d'esordio di Michele Paladino, è un poema intriso di un Ontos epico, che attraversa l'irragionevolezza della morte e il suo superamento, che procede per paradigmi antitetici tra loro e li ricongiunge in ricerca del sacro. Ma la coscienza dell'essere eccellente e pagano, e anche senza morte, si ricompone in universo cristiano? Perché Paladino, con una scrittura irreparabilmente descrivibile, è tuttavia l'aggiornamento del primo Dylan Thomas, del Campana che perse la sua opera; egli, ancora discontinuo, contiene la potenza del predatore di conoscenze, l'ipotesi del conduttore di iniziali sapienze.
EUR 14.25
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Contrada dello Zodiaco. Ediz. integrale
Elegante crittografia della sensibilità, allegoresi costante che si permuta in simbolizzazione e non in spostamento, sicura maturità stilistica pur non facilmente riconoscibile in genealogie letterarie, originalità dei temi sottesi alla creazione di un cosmo di cose e stati coesi in corrispondente neofisica da riposizionamento: sono gli elementi convincenti di 'Contrada dello Zodiaco', opera d'esordio di Angelo Restaino, che raccoglie lavori che partendo dal 2004 giungono fino al presente. È opera composta e organica, scritta con maturità stilistica, che non si riconosce in linee letterarie. 'Contrada dello Zodiaco' possiede inoltre una riflessione sul passato non consueta, invenzione letteraria non postmoderna ma meditata, allegoria che diventa continuamente simbolismo. Angelo Restaino ha scelto consapevolmente un esordio tardivo. Paleografo di professione, conosce la stratificazione di un testo letterario, la sua eventuale apocrifìa, la legge dell'esegesi e dell'ermeneutica; in altre parole, sa che la poesia è contemplazione, meditazione, interpretazione, oltre che immediatezza immaginifica.
EUR 15.20
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Solchi. Nuova ediz.
solchi, opera d'esordio di Jacopo Mecca, è un poemetto sul riepilogo dell'identità invisibile attraverso i fantasmi di un'esperienza sempre franta e discontinua: la ricerca di una realtà impossibile da ricondurre a un comune denominatore, che procede per risposte logico-razionali.Un'opera essenziale, minimalista ma non minimale, che tende alla sintesi di qualcosa che non si vede, se non attraverso un esercizio materiale: scavare nella terra, stare nella geometria del mondo, darsi una direzione, tracciare un solco proprio e identitario.
EUR 9.50
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Anticamera del fuoco
"Anticamera del fuoco" di Giacomo Cucugliato è poema cristico e problematico, incentrato sul conflitto tra linguaggio ed Essere, tra presenza e drammaturgia dell'esistere. L'autore opera verso una testualità a metà strada tra l'epigonismo delle avanguardie e la restaurazione di un tempo ideale, in geometrie stilematiche e simboliche che segnano il passo di un percorso teofanico quanto tellurico. Ed è proprio nello scarto terreno, nel riconoscimento della sofferenza esistenziale e umana, nella sua presa di coscienza, che si situa in realtà un'ambizione alla cosmogonia, alla grandezza immaginifica. Anticamera del fuoco è un tentativo di superamento della condizione umana, che affonda le radici nel sangue e nella terra, principiale rispetto all'archetipo di ogni possibile cristologia. Un tentativo che è sempre superamento di se stessi.
EUR 9.50
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I vivi. Un tremore
"I vivi. Un tremore" di Andrea Donaera è un poemetto sulla morte: i morti entrano di notte, prendono alle spalle, sono in ogni dove e hanno voce ferma e parole esatte: esistono quanto i vivi. Un'opera compatta tra gergo dialettale salentino e traduzione in italiano corrente, nella quale rifulge la Bellezza di chi si ostina a non ritenere le cose morte, morte. Un doppio passo, dell'amare e dell'aver amato, del qui e ora e dell'altrove, che sono un unico luogo perfetto. Non di certo un necrologio, bensì una celebrazione della vita, perché Donaera riconosce il livello sustanziale dell'esserci come un livello necessario all'Essere: esserci ed esserci stati hanno lo stesso peso e la stessa forma. In quest'opera Donaera anela a una condizione gnostica, laddove l'aver patito e considerato la vita significa riconoscere la luce, non come un miraggio, come un'ipotesi salvifica, ma come un fatto reale e tangibile quanto un tavolo o una sedia, come ciò che si sperimenta al fondo della coscienza. Come ciò che resiste al passaggio spietato del tempo.
EUR 9.50
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Il Prete Gianni e la performatività del mito
Il presente lavoro vuole dare un nuovo contributo all'interpretazione della figura del mitico re-sacerdote orientale che affascinò e catturò l'immaginario dell'Europa dal Medioevo fino all'Età Moderna. La performatività paradigmatica del mitologema del Prete Gianni si misura proprio nella sua capacità di aver creato una realtà, quella del suo regno, che è stata ritenuta indubitabile per diversi secoli. Insiste particolarmente nell'associare la tradizione del Prete Gianni a un vero e proprio mito di rifondazione della cristianità attraverso l'elaborazione di un nuovo modello teologico, escatologico e politico. A un altro livello di lettura, si intende dare un contributo all'interpretazione generale del mito facendo perno proprio sulla categoria della performatività dedotta dalla teoria dei giochi linguistici di Wittgenstein e dalle riflessioni sul linguaggio di Austin. Secondo questo orientamento il mito può essere interpretato a partire dalla sua capacità di produrre realtà, una realtà non fattuale bensì culturale. Il mito rimane performativo finché è capace di rispondere alle particolari sollecitazioni di un determinato contesto culturale.
EUR 21.85
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Disappartenenza. Letteratura e ascesi. Nuova ediz.
Esiste un grado zero della scrittura filosofica e saggistica in genere, perché nella società che massimizza i paradigmi non c'è più nulla da dire, e proprio in questo punto liminare si colloca Disappartenenza. Letteratura e ascesi di Alessandro Bellasio, un saggio eccellente e inopportuno, luminoso incrocio tra stile e conoscenza che, pur in epoca tecnocratica e postmoderna, dimostra che è possibile un atto stilistico a vantaggio di una verità problematica: soffrendo dell'impossibilità del dire, rappresenta il monogramma dell'indecidibile intelligenza del poter esprimere. Studioso di Heidegger e della filosofia contemporanea, Bellasio assolve alla lezione decostruttivista e la supera, dando prova di saper dominare tempo e spazio, ma anche di scavalcare l'impasse tra domanda e risposta, concedendo soluzioni minimali sulla problematicità della scrittura letteraria, risposte politicamente scorrette e brillanti.
EUR 19.00
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Reliquiario carnale
Reliquiario carnale di Giancarmine Fiume è un'opera sull'irraggiungibilità della perfezione dell'amore, tra i fatti umani quello più prossimo agli stati divini, che si pone come epicentro in dissolvenza sullo sfondo del percorso dell'autore. Come scrive Maurizio Cucchi nella prefazione, 'il meccanismo dell'intero poemetto si basa su una logica evidentemente ossimorica: netta e anche ruvida fisicità nel corpo delle immagini percepite e proposte e riscatto (o voluta ambiguità contraddittoria) attraverso frequenti venature lessicalmente ricercate, in preziosismi che al lettore non possono non apparire anche sorprendenti'.Non fa domande, non propone soluzioni, Reliquiario carnale è il fotogramma di ciò che non può fermarsi eppure è sempre identico a sé, alla condizione dell'aver amato e dell'aver sentito come stati primari dell'esserci, oltre la coscienza morale e ogni filtro culturale.
EUR 14.25
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Incompiuta bellezza
"Incompiuta bellezza" di Cristina Trinci è un romanzo crudele, in senso etimologico, che affonda nella carne sanguinante e restituisce identità a ciò che non si può umanamente descrivere, con una prosa priva di erranze, di leziosità, che non cede mai alla deriva sentimentalista pur lasciando spazio alla commozione. Firenze, 1968. Marisa, 19 anni, si innamora di un artigiano, Paolo. Invece di fare la rivoluzione, come aveva immaginato, si ritrova a fare un figlio, un incidente di percorso che le segna per sempre l'esistenza. L'amore per il piccolo stenta a partire, oscurato da rimpianti e sensi di colpa, risolvendosi in un rapporto conflittuale e violento che Marisa tenta di raccontare anche ai carabinieri, senza poi avere il coraggio di trasformarlo in una vera denuncia. Una narrazione che scava nel rapporto viscerale tra madre e figlio, descrivendo le aberrazioni della mente umana che trasformano l'amore nel suo doppio, nella quale i personaggi possiedono la neutralità dello stoico, che accetta in proporzione alle sue virtù o difetti il proprio stato e quindi il proprio fato. "Incompiuta bellezza" è la voce del torto che si fa umana per raccontarsi.
EUR 17.10
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Ludwig
Andrea Leone riconferma la sua poetica antimoderna, il suo stilema teso verso l'epos di una grandezza ormai inusitata, verso un Tu superiore e divino, che è la furia della forma, l'enciclopedia del sangue. In Ludwig immagini e costruzioni sintattiche alludono al poema sinfonico, pur oltrepassandolo; vi è l'esecuzione di un atto magico e irripetibile, che svia e snerva ogni ipotesi d'interpretazione parziale, disintegrando ancora una volta il verso comune che nella poesia postmoderna scorre come un vagito adulante: la sommossa linguistica sta nella sequenza anacoretica che non conosce pause e che, senza dimenticare la storicità del linguaggio, si ricompone nello spazio di una lingua sacrale e determinante e nel ritmo serrato e anaforico che impone la potenza del melos contro il logos.
EUR 14.25