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Nel grembo del Buddha. Un viaggio spirituale nella sofferenza dell'Aids e oltre per imparare a vivere con amore
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D'ogni dove chiusi si sta male
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Il fiore oscuro. Sessualità e disabili
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Il cantico dei drogati. L'inganno droga nella società delle dipendenze
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Italia: una società senza religione civile. Le ragioni di una democrazia incompiuta
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Quel giorno a Gorizia. I. Dall'inizio della guerra alla battaglia di Gorizia
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Le porte della salvezza. Gnosticismo alessandrino e grande Chiesa nei mosaici delle prime comunità cristiane. Guida ai mosaici della basilica di Aquileia
Dopo Roma, Capua e Milano Aquileia era la quarta città d'Italia e la nona città dell'impero, metropoli commerciale aperta a tutti i popoli e alle culture, fu prestissimo città di affermazione del credo cristiano impiantatosi sul ceppo della cospicua comunità giudaica. Ancora si discute accanitamente sulle origini apostoliche della Chiesa aquileiese, che viene fatta risalire a San Marco, mentre sempre di più si consolida la tesi di una sua derivazione orientale, alessandrina. I mosaici paleocristiani della basilica di Aquileia sono meritatamente celebri sia per la loro intrinseca bellezza sia per la rarità di simili antiche testimonianze sulla vita culturale e spirituale delle primitive comunità cristiane in Occidente. Un'esatta lettura di quelle origini ha implicazioni formidabili per tutta la storia della Chiesa. Il loro tema principale riguarda la visione della Salvezza. Renato Iacumin propone una lettura innovativa dei mosaici sia dell'Aula nord, sia dell'Aula sud, in funzione di una revisione della storia di Aquileia cristiana. Con grande acutezza egli è riuscito a individuare una sorprendente correlazione tra il significato delle raffigurazioni musive e per la prima Aula, il classico testo gnostico di Pistis Sophia, mentre per la seconda ha individuato una stretta parentela con l'esegesi di Origine. Così, alla base della fede aquileiese, sembrano esserci elementi gnostici e elementi giudaico-cristiani. Si tratta, dunque, proprio di una provocante nuova lettura del tema della Salvezza nella storia dei primi secoli del Cristianesimo in Occidente. Presentazione di Luigi Moraldi.
EUR 17.10
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La montagna che esplode. Kaiserjäger e alpini sul Castelletto della Tofana
L'esplosione che fece saltare in aria la cima del Castelletto, lo Schreckenstein - il Sasso della paura - austriaco, fu una delle operazioni più spettacolari della guerra in montagna. Hans Schneeberger aveva 19 anni quando raggiunse la sommità del Castelletto già destinata, con ogni probabilità, a saltare in aria come il vicino Col di Lana. Gli venne affidata la difesa di una delle posizioni chiave dell'intera difesa austriaca delle Tofane.
EUR 11.88
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Quel giorno a Gorizia. Vol. 2: Sull'Altipiano di Asiago, sul Piave, la prigionia e la fuga
Con questo secondo volume si concludono le avventure di Aurelio Baruzzi, sull'Altipiano di Asiago e sul Piave. In questo diario di memorie di guerra, numerose sono le avventure che ci vengono raccontate dallo stesso Aurelio Baruzzi, dall'impresa alle Case Alte di Roncalto sull'Altipiano di Asiago, alla descrizione dei furibondi combattenti sul Piave nel giugno 1918, ai tentativi di fuga dal campo di prigionia e alla pellegrinazione da un capo all'altro dell'impero asburgico nei giorni della sua dissoluzione.
EUR 14.25
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Di legno e di pietra. Viaggio fra tradizioni e trasformazioni del mondo contadino
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Amadeo Bordiga (1889-1970). Bibliografia
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La traversata delle streghe nei nomi e nei luoghi
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L' internazionale situazionista e il suo tempo
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Déjà vu. Tracce di etnopsichiatria critica
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Accadde in Iraq. Dall'invasione del Kuwait alla resistenza anticoloniale 1990-2005
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Né con Truman né con Stalin. Storia del Partito Comunista Internazionalista (1942-1952)
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Allucinogeni e cristianesimo. Evidenze nell'arte sacra
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La guardia rossa racconta. Storia del Comitato Operaio della Magneti Marelli
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Pellegrino di sogni. Poesie, scritti 1927-1979
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Storia senza memoria. Rossellini, Chabod, Il portico d'Ottavia e altri saggi
Vari gli argomenti trattati in questo saggio, quello del passaggio del regime in Italia dopo la seconda guerra mondiale, vengono citati due personaggi eminenti della cultura italiana, Roberto Rossellini, che si distinse per un incredibile silenzio sul tema del razzismo italiano e Federico Chabod, che sullo stesso tema brillò per la sua ostinata negazione dell'evidenza. Un altro esempio di latitanza storiografica per omissione, riduzione o capziosità giustificativa è l'episodio dello Judenrat del ghetto di Varsavia, (novembre 1940 - maggio 1943) l'aberrante organo di autogoverno istituito dalle autorità tedesche di occupazione, con eminenti compiti di ordine pubblico e di cooperazione al docile trasferimento della popolazione ebraica nei luoghi della Endlösung. Ne fa degnamente eco il film (Il pianista) che Roman Polanski ha dedicato al ghetto di Varsavia. Non altrettanto la storiografia, che per varie ragioni di opportunità, preferisce insistere su un altro momento significativo di quella disperata vicenda, l'eroica insurrezione finale dei sopravvissuti contro l'esercito di occupazione. Altro argomento quello della dittatura dei militari in Argentina nel 1976.
EUR 18.05