Sfoglia il Catalogo Feltrinelli3
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 10961-10980 di 124642 Articoli:
-
Discussioni (1949-1953)
Su un foglio ciclostilato destinato a pochi lettori, un gruppo di amici dibatte i temi che il periodo storico mette all'ordine del giorno: la bomba atomica e la non-violenza, il socialismo e l'Urss, l'etica e la politica, il materialismo e l'estetica, la scienza e la storia. Nasce così, alla fine degli anni '40, tra “ricostruzione” e “guerra fredda”, una rivista che oltre a far da palestra per giovani intellettuali accomunati dalla ricerca della verità - tra loro Delfino Insolera, Roberto Guiducci, Renato Solmi, Luciano Amodio, Cesare Cases, Franco Fortini, Claudio Pavone - costituisce l'incunabolo di una serie di riviste, da “Ragionamenti” fino a “Quaderni piacentini”, che avrà per caratteristica la libertà di giudizio e l'atteggiamento critico nei confronti delle ortodossie. La riproposizione integrale di “Discussioni”, preceduta da uno scritto introduttivo di Renato Solmi che ritrae nitidamente le figure dei collaboratori, e arricchita da un'appendice di testimonianze, restituisce un dialogo appassionato tra intellettuali indipendenti e documenta un esempio valido ancora oggi di capacità di coniugare la riflessione filosofica e la ricerca etica con l'analisi della contemporaneità Collaboratori: Luciano Amodio, Piero Bontadini, Sergio Caprioglio, Cesare Cases, Piero Angiolini, Pacifico D'Eramo, Franco Ferrarotti, Franco Fortini, Giacomo Francioni, Armanda Giambrocono Guiducci, Roberto Guiducci, Delfino Insolera (fondatore), Franco Momigliano, Fulvio Papi, Erminio Parini, Claudio Pavone, Giulio Preti, Michele Ranchetti, Renato Solmi, Emanuele Tortoreto.
EUR 23.54
-
Antichi tappeti orientali
Nell'opera che qui presentiamo per la prima volta in traduzione italiana, Alois Riegl, uno dei maggiori esponenti della “scuola di Vienna”, getta le basi per un approccio moderno allo studio del tappeto orientale e in generale allo studio delle arti applicate. È in questo lavoro, infatti, che egli inaugura i concetti e le prospettive che renderanno classiche le sue opere successive (innanzitutto Problemi di stile e Industria artistica tardoromana), al punto da influenzare intere generazioni di critici, storici e filosofi dell'arte. Riegl mostra chiaramente che è impossibile decifrare una forma di espressione artistica come quella del tappeto senza procedere al superamento della rigida divisione fra arte propriamente detta e arti “minori”, e che la stessa abusata qualifica di “orientale” rischia di essere fuorviante se non si tiene conto del rapporto di vitale continuità fra arte tardoromana e arte saracena, fra le quali egli stabilisce una connessione simile a quella che Industria artistica tardoromana ha poi dimostrato esistere fra tarda antichità e arte occidentale. È in questo libro, inoltre, che di fatto opera per la prima volta il concetto tipicamente riegliano di Kunstwollen, centrale nel successivo dibattito storico-artistico. Riegl si mostra in grado di abbinare la più minuziosa competenza tecnica alla veggenza dello storico, muovendosi con sovrana disinvoltura attraverso le epoche e le zone geografiche più disparate: esemplari sono le sue descrizioni del modo in cui le forme artistiche sorgono e trasmigrano, si incanalano in differenti realtà socioeconomiche, vengono contaminate, frantumate e infine muoiono, in un percorso tanto avventuroso quanto quello delle idee più feconde che si trasmettono da una lingua all'altra. Nella presente edizione si è cercato di mettere a disposizione del lettore odierno le immagini che Riegl cita di continuo ma non era stato in grado di riprodurre: l'apparato iconografico ne risulta...
L' ospite ingrato. Annuario del Centro studi Franco Fortini (1998). Vol. 1: Intellettuali e società.
Il realismo fenomenologico sulla filosofia dei circoli di Monaco e Gottinga
Con “realismo fenomenologico” s'intende l'indirizzo filosofico delineato da un gruppo di studiosi di provenienza e di estrazione diversa che, all'inizio del Novecento, si unirono per dar vita ai Circoli di Monaco e Gottinga. All'interno di questa esperienza di pensiero per molti versi comunitaria, che assunse sempre più i contorni di una “primavera fenomenologica”, ciò che emerge come tratto qualificante non è certo l'esigenza di inaugurare un contesto di scuola né quello di riconoscersi in un corpo di dottrine condiviso, bensì la messa a punto di uno stile di ricerca che in larga parte derivava dall'adesione allo spirito delle Ricerche logiche di Husserl e dal rifiuto dello psicologismo che quest'opera aveva concorso a sancire in maniera epocale. Opponendosi nel contempo sia a forme di costruttivismo filosofico, tendenti immediatamente a tradursi in obiettivismo dogmatico, sia a qualsiasi degenerazione di stampo soggettivistico, pensatori quali Pfänder, Reinach, Scheler, Geiger e Ingarden - per citare solo alcuni tra i più noti - contrastarono con decisione l'approfondimento dell'analisi intenzionale della coscienza, a cui Husserl sembrava voler piegare trascendentalmente in quegli anni il corso della fenomenologia, per rivolgere il proprio interesse all'esplorazione delle essenze e al ritrovamento di leggi d'essenza quasi in ogni ambito fenomenico. A partire da una considerazione della fenomenologia in qualità di metodo intuizionistico sottratto ad ogni speculazione concettuale e da un ampliamento della nozione di esperienza al di là di orizzonti rigidamente empiristici, gli esponenti di tali Circoli fenomenologici giunsero a sviluppare le proprie indagini in uno spettro tematico e disciplinare quanto mai ampio, tale da fornire in qualche modo la traccia programmatica dello Jahrbuch husserliano, ovvero della rivista che dal 1913 servì a dare visibilità ed espressione al cosiddetto “movimento fenomenologico”. In questo volume, la presenza di studi critici a fianco di materiali inediti e...
L' ospite ingrato. Annuario del Centro studi Franco Fortini (2000). Globalizzazione e identità. Vol. 3
Ioa lo spaccapietre
Un perdigiorno, Ioa, non diverso dai tanti che sempre più di frequente capita di incontrare, forse ricercato dalla polizia, forse un bugiardo, decide di deviare dal corso di una vita solitaria e inquieta per cercare una coesistenza finalmente compiuta. In seguito all'incontro fortuito con un cane, che ha le caratteristiche di un filosofo stoico e pratica il nomadismo, Ioa finisce in un ridente paese, Massa Morini, in una comunità le cui prospettive e procedure gli paiono subito rispondenti alle sue aspettative. La comunità, dove trovano asilo disperati e malati d'ogni genere, è governata da un personaggio autorevole e carismatico, Piizzi, alla cui ombra si muove il suo devoto figlio. Piizzi, una specie di gigante buono e “socialisteggiante”, lo accoglie paternamente e lo impiega come spaccapietre. Ioa è immediatamente attratto dal nuovo lavoro, lo assume addirittura come il segno di una sua diversa destinazione, sia per mondarsi dei propri intimi tormenti, che per giungere alla soluzione dell'enigma della salvezza. Innumerevoli sono le mani che hanno scritto questa storia, non certo le due soltanto dell'autore, il quale, in definitiva, non è che un usufruttuario, in altre parole un parassita, e il suo nome è una sigla di copertura dietro cui si cela la più spietata e crudele organizzazione personale. Esseri infami e defraudati, operosi loro malgrado, tessono la narrazione e attuano la strategia del libro. Sono il malinconico, il politico, il pio o della Scrittura, l'animalista, lo stilnovista, il cospiratore, il visionario, il rimatore petroso o dell'inorganico, oscuri lavoratori al servizio di un impostore che tenta di spacciare per sue le lingue di molti.
EUR 9.81
L' ospite ingrato. Annuario del Centro studi Franco Fortini (1999). Vol. 2: Memoria.
Parole sulla musica
«La musica e l'arte non bastano a se stesse se arrivano a scardinare il sistema di coordinate fondato sulla conoscenza e l'esperienza del ricevente, cosa non rara confrontandosi con il nuovo. In questo caso sorge la necessità di avvalersi anche di parole. L'errore del passato fu credere che la musica non avesse, in quanto arte autonoma, bisogno di un commento esemplificativo; un'illusione che non corrispondeva ai fatti. Entrambe, sia l'arte che la musica, non possono fare a meno della parola...» - M.K. Mauricio Kagel è uno dei compositori più versatili e produttivi dei nostri giorni, come dimostrano i testi contenuti in questo volume - conversazioni, saggi, discorsi e radiodrammi -, in cui è molto il materiale offerto alla riflessione. Tra i vari argomenti trattati, le sue opere Die Erschöpfung der Welt, Aus Deutschland, Sankt-Bach-Passion, temi inerenti alla musica e alla tradizione, Bach e Brahms, questioni specifiche della composizione musicale contemporanea e il problema, spesso affrontato con pungente ironia, del conformismo della critica musicale. La sua posizione riguardo al genere radiodrammatico è integrata dalla pubblicazione dei due radiodrammi: Rrrrrrr... e Cecilia: depredata. Una lettura ricca di interesse sia per gli addetti ai lavori, data la gran quantità di spunti critici e di considerazioni tecniche offerte dai testi, ma anche per il profano che voglia farsi un'idea generale sulle aspirazioni, i programmi e i risultati raggiunti all'interno di un mondo all'apparenza esoterico e impenetrabile come quello della musica contemporanea.
EUR 14.72
L' amore del pensiero
“Nella sua variante più estrema, tuttavia, l'idea di una risoluzione integrale del valore di verità della filosofia nella sua pura apparenza formale si trova espressa in una pagina bergsoniana, poco nota e poco frequentata, di La pensée et le mouvant che evidenzia - contro le pretese idealistiche di ogni logica del giudizio - le condizioni pure della significazione, la letteralità presemantica e precategoriale, che costituisce inestricabilmente così l'origine come il telos del senso. Richiamandosi a un suo precedente corso su Descartes tenuto al Collége de France, Bergson scrive: “[Durante una lezione], abbiamo preso ad esempio una pagina o due del Discours de la Méthode e abbiamo cercato di mostrare come gli andirivieni del pensiero, ciascuno di direzione determinata, passino dallo spirito di Descartes al nostro grazie all'unico effetto del ritmo, quale è indicato dalla punteggiatura e quale soprattutto lo rileva una corretta lettura ad alta voce”. Siamo qui in prossimità, forse, del significato ultimo che dobbiamo attribuire al chiasma da cui siamo partiti, a quell'intreccio di filosofia e poesia che, scavalcando lo spazio rassicurante della mediazione estetica, dell'“arte estetica”, ci rivela la profondità di una dimensione ontologica del tutto nuova. È una dimensione nella quale non c'è più un alto e un basso, un dentro e un fuori, un'essenza e un'appartenenza, uno sfondo e una figura. Nella profondità del chiasma l'essenza si rivela nell'apparenza, ma questa, a sua volta, trae la propria luce e il proprio senso dall'essenza. È la figura, è la bellezza a rinviarci a quello sfondo, senza il quale essa non potrebbe rivelarsi. La figura dischiude lo sfondo che la illumina. Enigmatico e inestricabile gioco di pieghe e di avvolgimenti, nel quale il chiasma stesso si risolve. In maniera concisa e sublime, già lo aveva detto Tommaso nel suo Commento...
Della entrata della Compagnia di Gesù e christianità nella Cina
Il testo qui pubblicato, noto anche come i Commentari della Cina, è il resoconto dell'avventurosa penetrazione, fra il 1582 e il 1610, della prima missione cristiana in Cina che abbia lasciato traccia durevole. Esso fu scritto da Matteo Ricci (Macerata 1552-Pechino 1610), il principale artefice dell'impresa, nell'ultimo scorcio della sua vita, e completato da Nicholas Trigault con alcune informazioni tratte da appunti ricciani e con la narrazione della morte dell'autore e delle trattative per la sua sepoltura in terra cinese. Il primo libro contiene una descrizione sistematica e dettagliata della vita, usi, abitudini e istituzioni della Cina dell'epoca, tanto da rendere l'opera per secoli la fonte principale attraverso cui l'Europa ha attinto notizie su quell'impero. Nei libri successivi si ha quindi la narrazione dell'impresa, con le sue fasi per lungo tempo alterne e il coronamento con l'ingresso e la fondazione di una missione a Pechino. Si vede bene quanti pochi mezzi materiali i missionari abbiano avuto a disposizione, ma anche lo spiegamento di forze intellettuali e culturali, l'acume diplomatico, e spesso l'astuzia, con cui essi supplirono a tale mancanza. Al di là degli espedienti più noti - l'apprendimento tempestivo del cinese, il travestimento da bonzi, poi da letterati confuciani -, i gesuiti mirarono in primo luogo a mostrare l'ampiezza e la profondità dei risultati raggiunti dalla cultura in Occidente. Lasciando inizialmente a margine la dottrina, Matteo Ricci - reduce dalla più avanzata formazione scientifica che un uomo della seconda metà del '500 potesse avere - si curò principalmente della traduzione in cinese dei libri di Euclide, della stesura di opere a carattere morale-filosofico, della costruzione di strumenti per la misurazione terrestre e astronomica, dell'edizione di mappamondi, dell'introduzione di nuovi criteri calendaristici; soprattutto della costruzione di orologi - perizia grazie alla quale, innanzi tutto,...
L' ontologia del pensiero. Il «nuovo neokantismo» di Richard Hönigswald e Wolfgang Cramer
Il presente studio si propone di esaminare gli sviluppi più recenti del neokantismo tedesco attraverso le sue due figure più rappresentative: Richard Hònigswald e Wolfgang Cramer. In entrambi si presenta il tentativo di salvaguardare l'autonomia e la fecondità dell'indagine critico-trascendentale rispetto alla fenomenologia e all'esistenzialismo che, nella prima metà del Novecento, sembravano aver occupato l'intero spazio della riflessione filosofica. In un confronto serrato con queste due tradizioni, accogliendone i motivi e le sollecitazioni nel senso di una maggiore attenzione verso le condizioni della vita e dell'esperienza, Hònigswald e Cramer sottopongono il neokantismo classico a una profonda revisione.
EUR 17.10
Neokantismo e fenomenologia. Logica, psicologia, cultura e teoria della conoscenza
Indice: Stefano Besoli, Massimo Ferrari, Luca Guidetti, PresentazioneHelmut Holzhey, Neokantismo e fenomenologia: il problema dell'intuizione; Ernst Wolfgang Orth, L'intenzionalità come teorema fondamentale nella fenomenologia e nel neokantismo. Sulla via di una filosofia della cultura tra Ottocento e Novecento; Gianna Gigliotti, Dal giudizio alla rappresentazione. Rickert e le domande della fenomenologia al neokantismo; Luca Guidetti, Fenomenologia e neokantismo nella “psicologia del pensiero” di Richard Hönigswald; Massimo Ferrari, Husserl, Natorp e la logica pura; Karl-Heinz Lembeck, Husserl e Natorp sull'intuizione; Beatrice Centi, Il luogo dell'oggetto. Brentano e Natorp nella Quinta ricerca logica di Husserl; Christian Möckel, La teoria dei fenomeni di base di Cassirer e il suo rapporto con Husserl e Natorp; Jürgen Stolzenberg, L'ultimo Natorp. Fondazione ultima e teoria della soggettività o Riccardo Lazzari Emil Lask e le Ricerche logiche di Husserl
EUR 15.68
L' ospite ingrato. Annuario del Centro studi Franco Fortini (2001-2002). Vol. 4: La traduzione.
Olismo
È vero che, come spesso si dice, «il tutto è più della somma delle sue parti»? È vero, cioè, che i sistemi fisici, biologici, psichici, sociali e linguistici hanno priorità ontologica e concettuale sui rispettivi elementi costitutivi? Il complesso di queste domande configura la problematica dell'olismo, rispetto alla quale negli ultimi decenni si è sviluppato un importante dibattito a cui hanno contribuito i più importanti filosofi analitici contemporanei. In questo libro otto studiosi italiani e otto stranieri analizzano i risultati e le prospettive di tale dibattito, offrendone un'utile ed originale visione d'assieme.
EUR 19.00
Eutropia. Rivista franco-italiana (2002). Vol. 2: La traduzione.
Sommario: Claude Nori/Piergiorgi Scarandis, Vis à vis - Patrick Talbot Travail de romain - Jean-Claude Zancarini Le métier de la traduction - Fabio Scotto Teorie contemporanee della traduzione in Francia e in Italia - Bernard Simeone Ecrire, traduire, en métamorphose - Stefano Rolando Traduzione. Ragioni per la politica - Jean-Charles Vegliante Traduire, une pratique-théorie en mouvement - Brian Reffin Smith Hypertext, a post-modem (sic) voyage - Valerio Magrelli La collana trilingue - Mario Fusco Les raysons et les ombres - Gioia Costa Vortici di lingua - Hector Bianciotti Hommage à Giovanni Macchia - De Blasi e Moscara Diatheke - René de Ceccatty Un paysage intérieur - Antonio Debenedetti La principessa e lo scrittore. Colloquio con Piero Citati - Marguerite Caetani Lettere inedite a Giorgio Bassani - Raffaele La Capria Gide, inverno 1943: un ricordo - Francesca Sanvitale Le Diable au corps: un'esperienza, un'eccezione - Antoni Muntadas On translation: The Bookstore - Lara Favaretto Mondo alla rovescia - Piotr Kowalski Passionnément - Pierre Giner (parfois des erreurs) - Sylvie Blocher Living pictures / Tell me - Jean-Claude Ruggirello sans titre - Michel Foucault Les mots qui saignent - Gino Giometti Breve genealogia ragionata del «letterale» - Virginie Marnat Leempoels I nuovi principi - Danièl Valin Erri De Luca e Sergio Ferraro - Valerio Magrelli Michel Houellebecq - Franco Fortini Arthur Rimbaud - Giorgio Caproni Gustave Flaubert - Stefano Chiodi Jean-Christophe Bailly - Paolo Mussat Sartor Nancy-Rennes-Paris-Montpellier - Jacques Demarcq Andrea Zanzotto - Yasmina Mélaouah Daniel Pennac - Jean-Charles Vegliante Eugenio De Signoribus - TL Clin d'oeil à la traduction - Alain Pons Giambattista Vico - Cécile Mainardi Élégies ex aequo - Christophe Musitelli L'étrangedestin des titres de films - Antonio Tabucchi Labirintite - Nanni Balestrini/Gianfranco Baruchello La signorina Richmond - Hugues Dufourt La Tempesta...
Memoria del chiuso mondo
«Il Fanciullo De Signoribus. C'è ancora un “poeta fanciullo” nella nostra letteratura ed è Eugenio De Signoribus, che come poeta già si era implicitamente, e anche esplicitamente, annunziato (oltre che un paio di “plaquette” di esordio) anche in quel bel libro a tratti anche straziante, che resta Principio del giorno (Garzanti). Nei suoi versi, infatti, De Signoribus elegge spesso a propri temi e occasioni il punto di vista emotivo di quella condizione di inermità (e starei per scrivere “inermezza”) di chi subisca la violenza, comunque “suggerita”, del mondo “adulto”, nelle sue più o meno silenziose e suggerite violenze e anche nei suoi propri conflitti. Ma, a smentire ogni sospetto di “escapism” (come in inglese si definiva ancora nei lontani anni Quaranta del secolo scorso il disimpegno civile della poesia lirica prevalente) ecco ora dalla mitezza, in verità solo apparente, dell'appartato poeta di Cupramarittima quella che lui stesso definisce una “memoria o forse meglio memorietta… dedicata a quei popoli inermi e spaventati che si ritrovano asubire le devastanti guerre delle cosiddette superpotenze”. La sottile plaquette, illustrata da un bel saggio di Andrea Cavalletti che non a caso s'intitola “Musichetta politica”, prende occasione da quell'evento ancora recente, e tuttavia già consegnato agli atti che è stata la guerra dell'Afghanistan, ed è concepita nella forma di agili sestine mimanti filastrocche infantili e un'aria da girotondi: “Tutti dentro gli assassini / gli assassini tutti fuori / una tavola di legge / li separa nei valori… / quando calano le bombe / portan giù manna e clamori”. Ed anche: “ora tremano i bambini / con i vecchi nelle soste / or vanno nella notte / sui carretti a somarelli / ora a piedi e cenciarelli / verso un luogo di frontiera”. Ma chi se la ricorda più la...
Studi sul «De antiquissima italorum sapientia» di Vico
Il De antiquissima Italorum sapientia non è certo la più semplice tra le opere di Giambattista Vico. Saggio ricco di implicazioni e di spunti, talvolta in seguito corretti o taciuti, esso costituisce uno sforzo teoretico di grande momento dotato di intrinseco valore, oltre che una tappa cruciale nell'arco speculativo coronato dalla concezione della Scienza nuova. Denominatore comune dei saggi raccolti nel presente volume è di mostrare come il De antiquissima sia importante per sondare il nucleo teoretico del pensiero vichiano nel suo complesso.Il volume si articola in tre sezioni. Nella prima (“Metafisica e verità”) il De antiquissima viene collocato in una rete di relazioni che si ramificano verso luoghi della tradizione occidentale in cui si definiscono i connotati dell'età moderna. Nella seconda (“Linguaggio e sapienza”) viene messo al centro dell'attenzione il tema del linguaggio, da cui il De antiquissima muove presupponendo una connessione diretta tra esperienza linguistica e sapienza. Nella terza sezione (“Sulla ricezione del De antiquissima”) vengono forniti importanti per comprendere la tortuosità della ricezione riservata al De antiquissima e, insieme, la sua presenza nel recente dibattito filosofico.Indice: Giovanni Matteucci Presentazione - Paolo Cristofolini La metafora del fiume e la metafisica - Paolo Fabiani Classificazione delle scienze e principio dell'errore nel «De antiquissima» - Massimo Lollini Vico e il pensiero dell'infinito - Nicola Perullo L'umano e il bestiale. Ingegno, metafisica e religione nel «De antiquissima» - Vincenzo Vitiello Il medio assente. Sul concetto di verità nel «De antiquissima» - Leonardo Amoroso Vico e l'antichissima sapienza degli Ebrei - Davide Messina L'ingegno del traduttore: il «De antiquissima» dalla metafisica del vero alla storia della lingua - Bruno Pinchard Profondità del latino. La ricostruzione vichiana della metafisica del «Latinum» nel «De antiquissima Italorum sapientia»- Riccardo Caporali Carlo Sarchi e il «De antiquissima» - Roberto...
Felicità e storia
È possibile la felicità per l'uomo sottoposto al dominio di un biopotere che si ammanta di necessità storica? Come ridare voce al desiderio di felicità che sale dal fondo dello sfruttamento, della sofferenza e del dolore degli uomini stritolati dagli ingranaggi delle macchine generatrici di infelicità? È a partire da queste domande che l'autore di questo volume, opera di filosofia critica e militante, intesse una costellazione di pensieri nella quale interagiscono con Banjamin autori quali Deleuze, Blumenberg, Leopardi, Kafka, Arendt, sino all'ultimo Sofocle, sotto la cui luce è affrontato il contrasto tra guerra e felicità. L'intento è mostrare la possibilità di sottrarre l'uomo all'infelicità come destino, destrutturando la presunta oggettività della trama della storia e mettendone in discussione non solo le pretese di ineluttabilità e di positività, ma anche il carattere neutro dei linguaggi che la narrano, fino a criticare, secondo un'antropologia filosofica di chiara filiazione spinoziana, la pretesa di datità del soggetto in atto, che è invece costituzione e potenza. La conclusione dell'autore è possibile non come scopo dell'esistenza, ma come improvvisa manifestazione d'imprevedibilità, colta nella sua immediatezza dall'uomo capace di pensarsi come soggetto potenziale, sempre incompiuto e perciò sempre da costruire. Un soggetto capace di dire, come edipo che sottrae la propria vita alle potenze della guerra: che nessuno sia padrone della mia vita.Indice: Presentazione - Introduzione. La storia come incubo e come risveglio - 1. Felicità e autoaffermazione umana - 2. Il paradosso della felicità - 3. Linguaggio e costituzione - 4. Eudaimonia, laetitia activa, felicità possibile - 5. Le rovine del mondo - 6. Sul soggetto secondo potenza - 7. Creature incompiute e mondi complementari - 8. Tempo e dialettica in stato d'arresto - 9. L'impercettibile tremolio della felicità - 10. Guerra splendore impercettibilità - Bibliografia
EUR 14.72
Disegni, incisioni, dipinti
Il volume costituisce il catalogo ragionato organizzato cronologicamente della produzione grafica di Franco Fortini, a partire dal corpus conservato nell'archivio del Centro Studi Fortini dell'Università di Siena (oltre 300 opere). Tale produzione rappresenta un aspetto inedito dell'opera di Fortini, noto in Italia ed all'estero come intellettuale militante, critico, poeta, traduttore, ma sinora mai studiato dal punto di vista specificatamente artistico. Oltre quindi ad arricchire la conoscenza della personalità di Fortini, il volume consente di mettere in rilievo il suo lungo rapporto con l'arte antica e moderna, a partire dalla tesi su Rosso Fiorentino, fino agli interventi su esposizioni novecentesche, le introduzioni ed i commenti ad artisti contemporanei. Infine attraverso i disegni e le carte fortiniane si può seguire un percorso storico-biografico che incrocia personaggi e momenti cruciali del Novecento: Valentino Bucchi e Giacomo Noventa, Umberto Saba e Thomas mann, i viaggi in Russia e Cina, il '68.
EUR 24.51
Scrivere = incontrare. Migrazione, multiculturalità, scrittura
Negli ultimi due decenni le letterature postcoloniali si sono imposte all'attenzione dei critici di tutto il mondo e sul mercato editoriale con sempre maggior evidenza. E' ormai luogo comune di studiosi e recensori affermare che le migliori opere in lingua inglese, francese, spagnola o portoghese oggi si scrivono fuori dall'Europa. In questo libro, quattro scrittori extra-europei - Anthony Phelps, Peter Carey, Driss Chraibi, Vikram Chandra - si incontrano e confrontano le loro esperienze di migrazione e multiculturalità, mettendo in evidenza le implicazioni che la loro particolare condizione offre alle possibilità di scrittore.
EUR 9.81