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Jascha Heifetz. L'imperatore solo
Jascha Heifetz (1900?-1987) è stato il violinista più influente dopo Paganini. Con un terremoto epocale che muove dal concerto alla Carnegie Hall di New York il 27 ottobre 1917, Heifetz ha fissato le regole del violinismo moderno. La sua visione profetica e la tecnica sovrumana hanno segnato il XX secolo con un'impronta indelebile ridimensionando beniamini quali Elman e Kreisler, provocando un'ecatombe di violinisti già famosi o pronti a spiccare il volo e costringendo tutti, da Príhoda a Perlman, a ripensare il rapporto con lo strumento. Un repertorio smisurato (oltre 30 concerti sempre pronti e i cachet più alti in assoluto: sino a 10.000 dollari), 320 brani per 65 cd ad escludere i dischi non autorizzati, 150 trascrizioni composte ed eseguite con inarrivabile maestria. Un violinista che pubblico e colleghi sentono e un "Imperatore solo": solo per la grandezza e più ancora nel privato di una personalità complessa, inaccessibile e contraddittoria anche quanto al didatta e al camerista importanti. Discografia e videografia a cura di Marco Iannelli.
EUR 18.05
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Arte dei trombettisti e dei timpanisti
Il trattato sull'arte dei trombettisti e dei timpanisti di Altenburg (1795) costituisce una pietra miliare nello studio della tromba. Esso fornisce una descrizione organica ed unica del mondo della tromba nel periodo barocco visto con gli occhi di chi ne sta vivendo l'irreversibile trasformazione. Il lettore trova in quest'opera informazioni sulla tromba dalle sue origini fino al XVIII secolo; sui trombettisti; sulla teoria della musica riferita alla tromba; sul metodo di insegnamento tutt'ora valido; sullo stile d'esecuzione della musica barocca con relativi brani esemplificativi ed infine sulla relazione tra trombe e timpani. Altenburg si sofferma anche sugli aspetti normativi e sociali del mondo della tromba legandoli ai cambiamenti in atto al termine del periodo barocco. Egli riafferma il ruolo fondamentale delle corporazioni e del Privilegio Imperiale, descrivendoli in modo assai completo e fornendo inoltre informazioni dettagliate sui diritti e doveri dei trombettisti; sui loro requisiti fisici e morali; sul comportamento e abbigliamento richiesto sul lavoro e fuori; sulla retribuzione e dotazione. Queste informazioni permettono al lettore di comprendere la solidità della struttura delle corporazioni dei trombettisti del Sacro Romano Impero.
EUR 19.00
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Dimitri Mitropoulos. Una luce che incatena il cielo
Apostolo della modernità e asceta della arcaizzante Chiesa Ortodossa. Devoto dell'analisi strutturale e orgiastico demiurgo sul podio. Temperamento dionisiaco e sensuale e anacoreta immune alle lusinghe del mondo, cui si sentì sempre straniero. Dietro la manieristica definizione di Mitropoulos come "sacerdote della musica" si celano irrisolte contraddizioni, giochi di specchi che avrebbero potuto far dire al direttore "io, è un altro". La precoce vocazione monastica poi sublimata nell'immolarsi alla musica; il rapporto ambiguo e tormentato con la sessualità; l'attitudine francescana a prodigare il proprio denaro per gli altri; la lotta prima sotterranea, poi aperta, con lo show-business americano e la sua tendenza a fare di lui un personaggio dal glamour di uno Stokowski: rendere 'spendibile' la sua diversità... L'intera esistenza del Greco è un trionfo della fede nella propria missione, perseguita a costo della felicità, la cura di sé e, infine, la stessa vita. "Eccetto per i momenti in cui sono sul podio, io non ho una vita ": diceva di sé. In questo crepuscolo dell'umanesimo che stiamo vivendo, ripercorrere la vicenda di Mitropoulos diventa un modo per riflettere sul collasso di un'intera civiltà: la nostra.
EUR 18.05
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Mario Del Monaco. Mille guerrier m'inseguono...
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L' interpretazione pianistica. Teoria, storia, preistoria
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Le tre Lucie. Un romanzo, un melodramma, un caso giudiziario
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Herbert von Karajan. Il musico perpetuo
Un uomo in lotta: contro la solitudine della perfezione, l'inevitabile declino degli anni, la morte di un'intera tradizione musicale. Karajan credeva che la volontà potesse invertire il corso delle cose. L'intera sua esistenza fu spesa nello sforzo di superare le soglie della morte: garantirsi l'immortalità come artista. La sua, fu una reincarnazione di Faust: un Faust sedotto da mefistofelici ingegneri del suono. Per gli appassionati, egli fu, per un lungo periodo, la musica. L'uomo-Karajan, nel suo intimo, era un mistico innamorato della natura. La dissociazione, in lui, tra visionario del futuro e ultimo depositario del romanticismo mitteleuropeo, non fu l'ultima causa del suo isolamento tra una folla che, eppure, lo adorava anche per questo. A cent'anni dalla nascita, la sua poetica della musica appare, pur nella invasività multimediale, il retaggio di un'epoca lontana da noi. Meno di vent'anni dalla morte sono bastati per invalidare gravemente la sua gigantesca utopia: rendere perpetua la bellezza. Ma la distanza è anche uno specchio in cui la sua figura può, infine, apparire vera e umana, in tutta la propria grandezza.
EUR 18.05
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Il bianco e il nero. Considerazioni storico-critiche sulla tecnologia pianistica
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Victoria de Los Ángeles. Nella musica per vivere (e sopravvivere)
Victoria de los Ángeles soprano, autentica primadonna malgré soi possedeva innato il dono di saper risalire con trasparente fedeltà alle intenzioni del compositore. Con un incontestato primato nel repertorio francese (Manon, Marguerite, Mélisande, Carmen), si rendeva ammirevole anche in tanto Puccini e, soprattutto, in una miriade di pagine cameristiche: in area mediterranea vantò il merito di aver rimosso il Lied dal limbo della musica in odore di snob e aver donato la levità di vetrofanie art-nouveau agli eccessi di nuance e finesse di tanta letteratura vocale francese. Ma fu nelle adorate composizioni della sua terra che riuscì a veicolare elementi antropologicamente elementari verso la cultura più alta, decantati del corpus vili a mezzo della sapienza del suo canto: qui la voce fluiva nobilmente serena, casta e, all'occorrenza, fremente ed incalzante, quasi a rispecchiare l'atteggiarsi delle discendenti dai grandi di Spagna, o, colorandosi di melismi meridionali, di popolane e gitani, pur sempre governata da un superiore senso del limite e del buongusto. Adulata dalla critica straniera, la più togata, da noi, nell'approccio all'opera italiana, non restò invece esente da riserve. Qui si procede a un primo bilancio della sua arte con partecipazione amorevole, pur senza abdicare alla doverosa oggettività.
EUR 18.05
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Juanita Caracciolo
Juanita Caracciolo, nonostante sia stata definita da Rodolfo Celletti «probabilmente il soprano più rigorosamente e squisitamente lirico della sua epoca per voce, aspetto, gusto, interpretazione, scena, repertorio», è stata ingiustamente dimenticata. L'autrice privilegiando la documentazione inedita e rara, si è pertanto proposta di rinverdire il suo ricordo ricostruendo l'intensa e brillante carriera e le tappe fondamentali della sua vita, breve e fulgida come quella di una stella. E stella del melodramma fu invero Juanita Caracciolo, quando, chiamata alla Scala dal grande Toscanini, raggiunse il momento culminante della carriera esibendosi con splendido successo nella Manon Lescaut, nel Mefistofele, in Luisa e ne I Maestri Cantori di Norimberga. Solo la morte, a soli trentacinque anni, interruppe la sua rapida ascesa, ma non riuscì a cancellare la scia luminosa dei suoi trionfi. Fu infatti partner di straordinari cantanti, quali Beniamino Gigli, Pertile, Pinza, tanto per citare soltanto i più noti, e rivestì notevole importanza nel panorama culturale del tempo anche per i contatti tenuti con Mascagni, Puccini, Massenet, Toscanini. Come suggerisce Rodolfo Celletti, fu «una cantante tutta grazia, gentilezza, eleganza, perché la sua voce aveva una delicatezza intima, una melodiosità ovattata e carezzevole», che non cadde però in languidi sentimentalismi.
EUR 23.75
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A.S.S.U.R.D.O. Ricognizione paradossale nella didattica musicale di ogni conservatorio
Oltre 400 Quiz nella Repubblica Sudeta. Il Ministro dell'Alta Presunzione E Chi Ti Cerca invia un ispettore nei conservatori di Stato. Comincia così il viaggio allucinante del povero funzionario dentro i misteri della didattica musicale: un itinerario surreale, e per fortuna solo frutto della finzione romanzesca. Il rapporto dell'ispettore dà origine, poi, ad un convegno dove tutto si complica via via che sulle rovine del Conservatorio si innestano nuovi livelli e strani corsi abilitanti. Infine, nasce A.S.S.U.R.D.O: l'ateneo definitivo, il fiore all'occhiello della educazione musicale sudeta. Spetterà ad un allievo ancora meno presentabile dei suoi docenti il compito di fare da Orfeo in queste malebolge: il suo diario ci accompagnerà lungo la sistematica distruzione di ogni sapere. Alla fine, emergeremo con una nuova, fiera consapevolezza di quanto lontano sia, il nostro sistema educativo, da queste bizzarre, fantasiose vicende. Ai quiz disseminati lungo il libro il compito di stabilire se il ridere dei sudetici sia, o meno, un nostro diritto.
EUR 19.00
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Conservazione di beni culturali musicali. L'organo Carrera a Nerviano
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Angelo Mariani tra Verdi e la Stolz. Come in un dramma del teatro borghese
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La sonata per pianoforte nel 1700 e 1800
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Sergiu Célibidache. La fenomenologia per l'uomo
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Carlo Maria Giulini. Una demonica umiltà
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Un tetto alla Scala. Milano 1943-1944
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Filippo Manfredi. La biografia e l'opera strumentale
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Franco Corelli. Irresistibilmente tenore
Personalità vibratile e tormentata di tenore dalla voce d'impatto eccezionale, monolitica eppure addestrata a virtuosismi tecnici inattesi, a tanta dottrina vocale Franco Corelli pervenne attraverso un affinamento né facile né indolore, tra dubbi e dilemmi, scoramenti ed orgogliose consapevolezze, sofferti in privatissima solitudine, sia pure con il sostegno di una consorte che seppe svolgere per lui una discussa quanto insostituibile funzione di music coach. Artista di prestigio incontestabile, collega alla pari di celebrate primedonne (Nilsson, Tebaldi, Callas) Corelli vantava una prestanza d'atleta, rara avis nella categoria tenorile che annovera ancora troppe sagome risibilmente inadeguate. Figurava per questo romanticamente credibile in tanti eroi del teatro verdiano (Alvaro, Ernani, Manrico pressoché ineguagliabile), o nelle più prestanti delle figure pucciniane (in primis, Calaf eclatante). Sensazionale Raoul de Nangis e Pollione mai inferiore a quelli più celebrati, in Carmen fu un veemente José dando uguale risalto alla facies piagata del personaggio. Prestando ascolto ad una capacità di autocritica fin eccessiva che lo determinò a farsi rimpiangere piuttosto che compiangere, Corelli preferì abbandonare le scene dopo venticinque anni e più di carriera internazionale (tra Scala, San Carlo, MMF, Staatsoper di Vienna, Met), forte di un lascito documentale esaustivo quanto pochi altri.
EUR 19.00
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David Oistrakh. Lo splendore della coerenza
David Fëdorovich Oistrakh (Mosca 1908-Amsterdam 1975) ha fatto la storia del violino nel Novecento. Amico, collaboratore e interprete esemplare di Shostakovich e Prokofiev, concertista amato oltre che ammirato dai colleghi e dal pubblico di tutto il mondo, "Re David" trasfigura una tecnica strepitosa in espressione naturale ed eloquente sempre al servizio della musica con una coerenza splendida arte-vita. Il libro analizza il rapporto simbiotico dei russi con la musica, il contesto storico, artistico e politico fra Rivoluzione d'ottobre e Disgelo che fa da cupo scenario a Oistrakh uomo e artista, la forsennata vita concertistica di chi viene esibito dall'URSS come "violinista sovietico per eccellenza": ideale prodottosimbolo da esportazione. Vengono analizzate non solo le interpretazioni di un violinista dalla discografia vasta come poche ma anche quelle del camerista da sempre, specie in Trio e Quartetto e del direttore d'orchestra, dagli anni Sessanta, ospite di titolati complessi internazionali. Il tutto con commenti e testimonianze di artisti di ieri come Menuhin e di oggi: da Accardo a Quarta e Repin in conversazione con l'autore. L'indagine non trascura chi formò l'artista, il grande Piotr Stolyarski, né Oistrakh didatta dalla cui classe al Conservatorio di Mosca escono a decine vincitori di Concorsi internazionali: Gidon Kremer per tutti.
EUR 19.00