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Mostrati 4921-4940 di 124642 Articoli:
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Studi cirillometodiani
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Cain. But are you able? The Bible, Byron and Joyce
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Il gioco della vita
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Omero. Quaestiones disputatae. Testo latino e italiano
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Federico II Gonzaga e le arti
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Lo sguardo plurale
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Ambrogio e la natura
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Lingue in contatto-Contact linguistics
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LI d'O. Lingua italiana d'oggi (2013). Vol. 10
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Scenari della guerra al terrore. Visualità bellica, testimonianza, autoritrattistica
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Il cappello di carta-La spallata-La tattica del gatto
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Il Rinascimento a Milano e in Lombardia. Storia e storiografia dell'arte del Rinascimento a Milano e in Lombardia
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Gli effimeri regni di questo mondo. La narrativa di Alejo Carpentier
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L' Italia politica. Gli anni della transizione (2012-2015)
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De Pythagoricis numeris. Libri tres
Il pitagorismo occupa un posto di rilievo nel dibattito fra religione e scienza della prima età moderna, sia come metodo deduttivo che corrobora, fra adesioni convinte o pretestuose, le dispute sull'eliocentrismo, sia per il suo intreccio con le arti occulte. A confermarlo è il De pythagoricis numeris, scritto da Federico Borromeo nel 1627, di cui si presenta qui la prima edizione moderna. Approdato ad una stampa provvisoria in due esemplari, conservati in Ambrosiana, il testo sembra destinato, al pari di altri scritti di Federico, a circolare solo fra i collaboratori più stretti. Concepito insieme al De cabbalisticis inventis (1627), nel De pythagoricis numeris Federico vuole distinguere il vero dal falso sulle proprietà dei numeri, ponendoli al riparo da derive magiche e superstiziose. Lungi però dall'essere riconducibile unicamente alle tante dispute di matrice pichiana sulla cabala, contaminando i settori disciplinari attraverso il pitagorismo, e richiamando di volta in volta l'attenzione sul rapporto tra contemplazione ed etica, tra saperi celesti e dottrine magiche e musicali, il volume di Federico consente al lettore di cogliere alcuni snodi cruciali ormai ricorrenti nella storiografia culturale.
EUR 17.10
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Giustizia e ingiustizia a Milano fra Cinque e Settecento
L'Accademia di san Carlo, ideata da papa Giovanni XXIII e fondata dal cardinale Giovanni Battista Montini nel 1963, ottenne il suo primo statuto nel 1976 dal cardinale Giovanni Colombo e un nuovo statuto dal cardinale Carlo Maria Martini il 26 settembre 1994.Dopo una lunga progettazione il 20 marzo 2008, il cardinale Dionigi Tettamanzi ha fondato la nuova Accademia Ambrosiana, destinata a raccogliere l'eredità scientifica delle due preesistenti Accademie attive presso l'Ambrosiana (l'Accademia di san Carlo e quella di sant'Ambrogio), ma destinata altresì ad allargarsi ad altri ambiti della cultura, come l'orientalistica, la slavistica, l'italianistica, gli studi greci e latini e l'africanistica.La collana, che mantiene inalterato il suo titolo latino, si trasforma nella tribuna ufficiale della Classe di Studi Borromaici dell'Accademia Ambrosiana: resta immutata la vocazione della testata a raccogliere - come dice il sottotitolo - saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima età moderna, ma tutto ciò si proietta in una dimensione più ampia, in un contesto 'accademico' che impone sì la specializzazione di ciascuna classe, ma anche il dialogo, il confronto, l'interdisciplinarietà.La Classe di Studi Borromaici comprende circa 90 studiosi e ricercatori italiani e stranieri che si occupano in particolare del periodo culturale dei cardinalati di Carlo e Federico Borromeo.Le ricerche favorite dalla Classe di Studi Borromaici spaziano a tutto campo: dalla storia istituzionale (civile ed ecclesiastica) alla creazione artistica (musica, pittura, scultura, architettura) al variegato mondo letterario (poesia, prosa sacra e profana, teatro, sacra eloquenza), nel contesto scientifico, filosofico e teologico di quei secoli difficili e sempre affascinanti.La Classe di Studi Borromaici vive ogni anno il suo momento celebrativo nel Dies Academicus, un convegno di studio che cade nel mese di novembre e che di regola dura due giorni.Una delle principali ambizioni della Classe è la pubblicazione dell'epistolario...
Tra filologia e storia del teatro. Pagine sparse
Il libro degli allievi. per Biancamaria Frabotta
Questo libro, il libro degli allievi di Biancamaria Frabotta, funziona come un piccolo archivio storico meteoclimatico; un atlante di eventi e temperature registrati, nel corso dei decenni, lì dove continuano a incontrarsi le stesse coordinate. Le flessioni e i picchi dei climi qui rubricati si sono verificati su un'identica, tenace geografia: tutti, sulla stessa mappa, abbiamo raccontato la medesima stagione: quasi quarant'anni d'innamoramenti lirici, passioni civili, piani di studio, versi, lettere, chiacchiere e tesi di laurea.Funziona, questa curiosa seduta di spiritismo, come un reportage corale da quei posti e da quei tempi, come una fuga a più voci (oltre trenta) da ascoltare ininterrottamente, movimento per movimento, rincorrendo le molte eco di temi e contrappunti inseguitisi tra le generazioni nelle aule e nei collettivi, negli archivi e nelle cantine, nei libri e nelle dispense. \r\nScrittrici di fama e blogger, poeti e ricercatrici, giornaliste e autori televisivi, dottorande, fotografi, professori, attivisti: ognuno ha modulato il suo canto di nostalgia e di omaggio rispondendo a una chiamata di gratitudine affettuosa. Come per ogni fuga che si rispetti, infine, c'è anche una coda, un'ultima voce sola con cui tutte le altre si sono intrecciate: la voce della nostra professoressa, trascritta dalla lezione con cui si è congedata dalla sua professione d'insegnante ma non, ci pare, dall'insegnamento in sé, un'arte umana che forse scenderà alla sua stessa fermata, come la poesia
EUR 14.25
Nel varco tra le due culture. Letteratura e scienza in Italia
Dall'infinitamente piccolo della fisica delle particelle elementari all'infinitamente grande della fisica cosmica, attraverso l'ibridazione che una duplice cultura produce, il libro propone un ampio spettro di incontri tra cultura umanistica e cultura scientifica. Sei autori italiani di narrativa dal secondo Novecento ai nostri giorni sono messi virtualmente in dialogo: Daniele Del Giudice e Bruno Arpaia, Primo Levi e Giuseppe Longo, Italo Calvino e Gianni Rodari. La loro opera letteraria può essere considerata una sorta di laboratorio ed enciclopedia; laboratorio in cui si realizza un esperimento di fusione tra cultura umanistica e cultura scientifica; enciclopedia nel senso calviniano di “mappa del mondo e dello scibile".
EUR 14.25
Teatro e storia (2016). Vol. 37: Segreti di carta.
Mirella Schino, Introduzione all'Annale 2016\r\n\r\nEugenio Barba, Ariane Mnouchkine, Le prix de l'expérience. Contraintes et dépassements dans le travail de groupe. Le Théâtre du Soleil rencontre l'Odin Teatret. A cura di Georges Banu\r\n\r\nDossier. Butoh-fu. Dance and Words. A cura di Samantha Marenzi Samantha Marenzi, Dance and words. Introduction; Akira Kasai, The awareness of the divine in Tatsumi Hijikata; Bruce Baird, Dancing in an Archive of (Digital) Evocation; Takashi Morishita, excerpts from Hijikata Tatsumi's Notational Butoh. An Innovational Method for Butoh Creation; Stephen Barber, The Performance Archive as Site of Aberrant Disfiguration: Hijikata's Archive of Butoh in the Work of Richard\r\nHawkins; Katja Centonze, Critical/Seismic Bodies in Hijikata Tatsumi's Writing Practice and Dancing Practice; Maria Pia D'Orazi, Building the dancing body. Akira Kasai, from Butoh to Eurhythmy\r\n\r\nRaimondo Guarino, Shakespeare: mente collettiva e piccole tradizioni\r\n\r\nFranco Ruffini, Mejerchol'd, biomeccanica, biomeccaniche\r\n\r\nBeppe Chierichetti, Un po' prima dell'Ista. Lettera a Renzo Vescovi\r\nMirella Schino, Ista-balena. Documenti e riflessioni sull'InternationalSchool of Theatre Anthropology\r\n\r\nRon Jenkins, The Overlapping Dialogues of Dario Fo. Lettera sulla decima Ista\r\n\r\nFerdinando Taviani, Ista 1980. Lettera su una scuola di guerra\r\n\r\nRaffaella di Tizio, L'opera da quattro soldi di Vito Pandolfi\r\n\r\nLuca Vonella, I libri sotto il teatro. Dalla Lectio Doctoralis di Ludwik Flaszen\r\n\r\nDossier. Gli affari del teatro\r\nMarco Consolini, Il teatro italiano visto da «Comoedia». Sguardi sulla «sorella latina»; Livia Cavaglieri, Trasformazioni nell'organizzazione teatrale in Italia all'inizio del Novecento; Donatella Orecchia, Due mappe\r\n\r\nMarco D'Arezzo, Le prime opere teatrali di Paul Claudel (1890-1912). Alcune considerazioni sul destino del teatro simbolista\r\n\r\nStefano Geraci, Gli archivi del Living. La raccolta Cathy Marchand a Roma Tre\r\n\r\nDossier. Luca Ronconi (1933-2015). A cura di Doriana Legge e Francesca Romana Rietti\r\nStefano Massini, Framme
EUR 28.50