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Reinventing Pompeii. From wall painting to iron construction in the industrial revolution
Pompei non esiste solo nella sua materialità concreta in-situ ed ex-situ, ma anche in innumerevoli adattamenti e reinterpretazioni che danno forma alle nostre città e influenzano profondamente il mondo moderno. Questo libro esamina l'impatto dei dipinti murali pompeiani sulla progettazione architettonica e sul discorso europeo durante la Rivoluzione Industriale, con particolare attenzione al ruolo della città vesuviana come un laboratorio per la creazione di un nuovo 'stile di ferro'. Quando la ghisa è apparsa per la prima volta come materiale da costruzione, gli architetti si sono trovati di fronte ad una situazione senza precedenti sfide dopo millenni di costruzione in pietra: la ghisa richiedeva un nuovo linguaggio, una nuova sintassi, nuove proporzioni e ornamentali modelli adatti alle caratteristiche del materiale e in linea con gli standard funzionali ed estetici del moderno città. In questo contesto, le strutture immaginarie dipinte sulle pareti degli edifici pompeiani, interpretate come prefigurazione di un ordine architettonico leggero, arioso, smaterializzato, sono stati adattati alle esigenze del tempo attraverso un processo di trasferimento da un unico mezzo (superficie dipinta) ad un altro (struttura tridimensionale). Una selezione di casi di studio - tra cui opere di Karl Friedrich Schinkel, Henri Labrouste, Jakob Ignaz Hittorff e Gottfried Semper - illustrano come i cosiddetti arabeschi pompeiani, vale a dire gli arabeschi. Modelli, motivi e idee che si trovano nei dipinti ad affresco, sono stati trasformati in elementi in ferro a varie scale, che vanno dal dettaglio decorativo al supporto strutturale. Questo studio esplora anche altre forme di dialogo con la città antica, sia teorico che applicata, così come le questioni archeologiche, storico-artistiche e filosofiche legate ai dipinti e alla loro vita dopo la morte.
EUR 38.00
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Sironi svelato. Il restauro del murale della Sapienza. Ediz. illustrata
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Caravaggio. Il vero Matteo. Ediz. illustrata
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Pietro Toesca a Roma e la sua eredità
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Calabria greca. Calabria latina. Segni monumentali di una coesistenza (secoli XI-XII)
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1527. Il Sacco di Roma. Ediz. illustrata
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Caterina da Siena e la vita religiosa femminile. Un percorso domenicano
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Architecture au XIXe siècle. Programmes, styles, fantasmes
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Roma. Frammenti di scena urbana tra XVII e XVIII secolo. Architetture e interpreti
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Vocisullarte. Per un archivio di storia orale dell'arte contemporanea
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Imago Papae. Le pape en image du Moyen Âge à l'époque contemporaine. Ediz. illustrata
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Da Forum Novum a Vescovio. Per uno stato degli studi sulla «maior ecclesia Sabinensis»
Fondata nei primi secoli della cristianità e ricca di pregevoli testimonianze storico-artistiche, la cattedrale di Santa Maria a Vescovio nel comune di Torri in Sabina (RI) è il fulcro dell'antica diocesi di Forum Novum e rappresenta tuttora uno dei principali luoghi identitari dell'attuale circoscrizione ecclesiastica suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto, che ha unito in sé anche le Chiese particolari di Cures Sabini (Passo Corese) e Nomentum (Mentana). I lavori svolti da oltre un secolo dalle varie Soprintendenze, a partire dal 1969 affiancati dalle scoperte archeologiche sui monumenti pubblici e privati del municipio romano di Forum Novum, trovano in questo volume - che raccoglie gli atti della giornata di studi promossa dalla Soprintendenza ABAP per le province di Frosinone, Latina e Rieti il 27ottobre 2018 - i contributi di archeologi, storici dell'arte, architetti, restauratori, fisici e storici, riuniti per la prima volta insieme in una sorta di "sugello" a preludio di una rinnovata azione di tutela che non prescinde dalla valorizzazione culturale e turistica del sito.
EUR 47.50
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Lo specchio delle notizie differenti. Memoria, fotografia, arti visive. Studi per Marina Miraglia
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In faciem loci. La Chiesa dei Gesuiti a Ferrara tra storia e realtà costruttiva
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Colori dei Romani. I mosaici dalle Collezioni Capitoline
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«Perché egli è Tagliacantone». Borromini, un architetto spigoloso
Un motteggio proferito da Gian Lorenzo Bernini sul suo antagonista Borromini fornisce un promettente incentivo per un'analisi morfologica atta a rintracciare alcuni aspetti essenziali della poetica dell'architetto più ermetico e ammaliante del barocco romano. L'appellativo "tagliacantone" riservato al rivale - epiteto arguto, benché beffardo - mira alla pratica quasi ossessiva, con la quale l'architetto risolve in modo coerente ma spesso insolito l'articolazione degli angoli. Per mezzo di smussamenti obliqui, arrotondamenti e strascicamenti vari cerca di eluderli per garantire continuità della scansione parietale, oppure propende a enfatizzarne la potenziale funzione di cerniera della struttura spaziale. Borromini si basa sul concetto che un edificio vada inteso come un corpo organico, nel quale ogni particolare contribuisce al funzionamento vitale dell'insieme. Incardinate su una simile tesi mimetica, le sue invenzioni acquisiscono un'eloquenza prettamente concettuale e, a volte, addirittura metaforica.
EUR 19.00
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«Vous en viendrez à bout avec l'intelligence de la geometrie». Angoli e prospettiva nella poietiers del Rinascimento
La città di Poitiers dei primi decenni del XVI secolo spicca in territorio transalpino come capitale intellettuale e appare ricettiva alle tendenze artistiche rinascimentali. In questo contesto vengono eretti complessi residenziali che accolgono i modelli architettonici italiani, mediati dall'esperienza dei cantieri reali francesi, e che si distinguono grazie alle finestre d'angolo inquadrate dagli ordini architettonici. Muovendo da alcuni paradigmatici esempi locali, la trattazione evidenzia nelle soluzioni angolari rilevanti tematiche quali la continuità con il sistema gotico, il pragmatismo spaziale tipico del primo Rinascimento francese, la deformazione prospettica fondata sui principi dell'anamorfosi, le leggi della stereotomia tanto care a Philibert De L'Orme. Nelle fabbriche francesi analizzate l'angolo può essere interpretato quale elemento cardine di tutta la composizione, capace di rappresentare la storia e le trasformazioni dell'edificio medesimo.
EUR 19.00
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San Valentino. Il profilo e l'immagine
San Valentino è uno dei santi più citati ma anche il più sconosciuto. Il suo profilo originario, infatti, è stato offuscato nel corso dei secoli da improbabili ricostruzioni leggendarie, che hanno creato solo confusione, trasformandolo in una figura globale, senza volto, senza biografia e senza patria: il Valentine fatato anglosassone, "patrono" degli innamorati. Un'immagine dunque sempre più commerciale e mediatica, che ha visto sviluppare intorno a sé quella perfetta autonomia del marketing che caratterizza oggi il suo "nome". Ma da circa un ventennio a questa parte, la ripresa degli studi ha permesso di ricostruire scientificamente il profilo del santo, che si mosse tra Roma e Terni - città dell'Umbria (Italia) che lo venera come vescovo e lo pone tra i primi "costruttori" della Chiesa locale -, per definirne con maggior rigore la vicenda terrena, la rappresentazione artistica e il culto. Il presente volume, pertanto, intende offrire un contributo per restituire a san Valentino il profilo di evangelizzatore e taumaturgo caduto come martire in età postcostantiniana nel vortice dell'ultimo scontro tra cristianesimo e paganesimo resiliente, deciso a opporsi fino all'ultimo alla conversione alla nuova religione delle classi intellettuali dell'impero romano. Una parte preponderante del libro è riservata all'evoluzione iconografica di san Valentino, tra identità e mescolanza con altri profili agiografici, che hanno finito per svilire lo spessore del personaggio reale, al quale viene riconsegnata un'immagine rinnovata e contemporanea, ma rispettosa dell'essenza stessa del soggetto di cui è destinata a trasmetterne la memoria.
EUR 47.50
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Les comtes Tyszkiewicz de Birai et leur héritage
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Kay Otto Fisker. Architetto danese della monumentalità del quotidiano. Ediz. illustrata