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Mostrati 2021-2040 di 124642 Articoli:
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L' affittacamere del mondo. Airbnb è la nostra salvezza o la rovina delle città?
A come Affittacamere. Il nuovo lavoretto degli italiani che aiuta ad arrivare a fine mese a costo di sfrattare i residenti e trasformare i centri storici in parchi a tema. Cronache dal fronte dell' overtourism. \r\n\r\nL'Italia è sempre stata meta prediletta del turismo internazionale. Poi è arrivata Airbnb. E ha cambiato tutto. La nazione dove 8 cittadini su 10 vivono in una casa di proprietà e dove 4 giovani su 10 non hanno lavoro, ha fiutato l'affare. Cosí chi ha ereditato l'appartamento ma non il posto fisso ha cominciato a ricavare dalle quattro mura il proprio sostentamento. Oppure ha trovato spazio nel vasto indotto dell'ospitalità. Quest'attivismo si scontra con una militanza di segno opposto. I comitati anti-movida, gli urbanisti preoccupati dallo snaturamento delle città d'arte e la disneyficazione dei nostri borghi. A cui si aggiungono le accuse ad Airbnb (come ad altre potenti piattaforme) di elusione fiscale e di concorrenza sleale agli albergatori; e la guerra è servita. Entrambe le fazioni hanno le loro ragioni. L'unica maniera sensata di uscire dal conflitto è governare il fenomeno. Come hanno fatto in varie città europee. E non solo.
EUR 15.68
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Contro la democrazia diretta
Lungi dall'essere la cura per la crisi istituzionale in atto, la democrazia diretta rischia di incarnarne la fase piú acuta e conclusiva. È tirannia della maggioranza, dominio della folla.\r\n\r\n\r\nLa democrazia diretta ci affascina perché promette di realizzare l'ideale dell'autogoverno: chi meglio del singolo sa cos'è per lui preferibile? Se per lungo tempo la dimensione delle società di massa ne ha impedito la realizzazione, la rivoluzione informatica sembra oggi aver cambiato tutto. Sembra. Perché il punto di caduta della democrazia diretta non è di ordine pratico, bensí concettuale. Le istituzioni pubbliche non possono funzionare sottoponendo di continuo al popolo decisioni che provocano divisioni e fratture sociali. Scrive Bobbio: «Nulla uccide piú la democrazia che l'eccesso di democrazia». Democrazia è discussione, non decisione. Democratico è chi si confronta apertamente con gli altri: a partire dalle proprie convinzioni, ma alla ricerca di un compromesso. La mera conta dei voti non produce decisioni democratiche, ma imposizioni di parte. Riducendo la politica a matematica, la democrazia diretta ci espone al rischio del dominio di una maggioranza avversa. L'esatto opposto dell'autogoverno. Lungi dall'essere la cura per la crisi istituzionale in atto, la democrazia diretta rischia di incarnarne la fase piú acuta e conclusiva. È tirannia della maggioranza, dominio della folla.
EUR 11.40
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Contro il giorno
Il racconto di un tempo funestato da grandi aziende assetate di profitti, da falsi profeti religiosi, dall'idiozia inconcludente e dalla malvagità di chi comanda: ovviamente qualsiasi riferimento a fatti che avvengono in questi giorni è puramente casuale.«Questo romanzo è ambientato negli anni che vanno dal 1893 all'immediato primo dopoguerra. E si muove tra la Chicago dell'Esposizione Mondiale, Londra, Gottinga, Venezia, la Siberia, il Messico della rivoluzione, Hollywood e anche alcuni luoghi che non si trovano sulle mappe. I personaggi sono anarchici, aviatori, avventurieri, magnati, tossici, innocenti e decadenti, scienziati pazzi, sciamani, spie e killer. Fanno anche una fugace apparizione speciale Nikola Tesla, Bela Lugosi e Groucho Marx. Tutti abitano un'era in cui domina l'incertezza, e cercano in qualche modo di raccappezzarsi nelle proprie vite. A volte riuscendoci a volte no. L'autore del libro intanto si comporta come suo solito. Ogni tanto fa cantare loro all'improvviso canzoni stupide, li infila in situazioni promiscue e fa accadere eventi improbabili. Descrivendo il mondo non cosí com'è ma come potrebbe essere con appena qualche ritocco. Che secondo alcuni è uno degli scopi principali della letteratura. Ma lasciamo che siano i lettori, ormai avvisati, a giudicare. Buona fortuna.» (Thomas Pynchon)
EUR 17.60
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L' uomo in gioco. I genî del Rinascimento
Dopo L'uomo in prospettiva, dedicato ai maestri del Quattrocento italiano, questo libro di Daniel Arasse ricostruisce i temi e i protagonisti fondamentali della grande stagione del nostro Rinascimento: il rapporto con l'antichità e la tradizione, gli opposti riferimenti obbligati costituiti da Michelangelo e Raffaello, la ricerca di una buona «maniera», la nascita della storia dell'arte e di una coscienza propriamente estetica.Il Cinquecento è il secolo in cui all'arte viene riconosciuta, a pieno diritto, una forma di potere, e in cui l'artista può, nel momento stesso in cui soddisfa le richieste dei suoi potenti committenti, interrogarsi sui fini delle proprie opere e della propria pratica artistica. Daniel Arasse illustra le condizioni storiche che portarono all'affermazione delle personalità artistiche, mostrando insieme come il loro «genio» abbia potuto a sua volta influire sulle condizioni che consentirono le loro creazioni. Seguendo da vicino le variazioni dello stile moderno e l'espressione della «maniera» individuale dell'artista, Arasse disegna, sul filo dell'analisi, una sorta di ritratto in perpetua trasformazione dell'arte del Cinquecento. Le deviazioni, e perfino le devianze, spesso anch'esse geniali, dei discepoli vengono analizzate come altrettanti contributi per l'interpretazione dei maestri, anzitutto Michelangelo (con la sua terribilità) e Raffaello (che incarna la raffinatezza della grazia); metterli in prospettiva, al di là dell'interesse dell'analisi in sé, significa seguire il principio di una piú reale comprensione della storia, che si serve del dettaglio - punto di condensazione dell'intero dipinto - come strumento di precisione.
EUR 85.50
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Tōkyō tutto l'anno
Laura Imai Messina, che ci vive da quindici anni e vi ha ambientato i suoi romanzi, ci accompagna in una Tokyo familiare e sconosciuta al viaggiatore occidentale, quotidiana, fatta di stradine nascoste, riti domestici, abitudini secolari e tradizioni modernissime. Tokyo tutto l'anno, arricchito dalle splendide illustrazioni di Igort, è un viaggio sentimentale, autobiografia in forma di città, enciclopedica lettera d'amore a una metropoli e ai suoi abitanti, indimenticabile romanzo di luoghi, personaggi, cibi, leggende, sogni.\r\n«Memoir, guida autobiografica, saggio: Tokyo tutto l'anno di Laura Imai Messina è una dichiarazione d'amore messa su carta» - Annachiara Sacchi, la Lettura\r\n\r\n«Tokyo sembra sempre in costruzione. Da bruco a farfalla, da farfalla a rondine, da rondine a sasso, da sasso a palazzo, da palazzo a bosco, da bosco a… È in uno stato di infanzia perenne, come una bambina che a guardarla non pare diversa, ma poi confrontandola con le fotografie - l'album aperto una domenica sulle ginocchia - emerge strabiliante nella differenza».\r\n\r\n«La forma di una città cambia piú veloce di un cuore» diceva Baudelaire. E forse, tra tutte le città, Tokyo è quella che cambia piú velocemente se è vero, come scrive Laura Imai Messina, che l'antica Edo «è in uno stato di infanzia perenne». Laura si trasferí a Tokyo per studiare: pensava sarebbero passati pochi mesi - quanto bastava per perfezionare il suo giapponese - non che sarebbe rimasta piú di quindici anni, e che si sarebbe innamorata perdutamente di una delle città piú affascinanti, labirintiche e seducenti del mondo (oltre che di un ragazzo che sarebbe diventato suo marito). Tokyo non solo è una delle grandi metropoli globali, ma è anche una città densissima di storie, tradizioni, simboli, «segni »: è la città dove usanze secolari vivono accanto ai quartieri degli otaku, gli appassionati di...
I grandi sognatori
Chicago, 1985. Al giovane Yale Tishman non manca niente: ha un lavoro gratificante, una relazione stabile, un gruppo affiatato di amici. Ma il mondo intorno a lui sta crollando. La nuova epidemia di Aids si diffonde rapidamente anche a Chicago, e Yale assiste inerme alla sofferenza della sua comunità, legandosi sempre di piú alla sorella di un amico, Fiona. Trent'anni dopo Fiona segue le tracce della figlia scomparsa. La ricerca l'ha condotta a Parigi: qui, tra le avversità del presente, un inatteso incontro con i ricordi le darà l'occasione per riconciliarsi con il passato.«Nella sua ampiezza e generosità, questo romanzo lascia intuire la portata del primo traumatico impatto con l'Aids, cosí come della rabbia e dell'amore che hanno fatto scudo contro di esso. I personaggi di Makkai sono prostrati ma non sconfitti e, anche dinanzi alla morte, rimangono fedeli ad amicizia, desiderio e alla travolgente, incontenibile vita. Ho molto amato questo libro» - Garth Greenwell«Un romanzo perfetto per chi voglia sprofondare nei disagi insoluti di sempre e nella fragilità del vivere. Un romanzo vivido, pulsante, onesto come ciò che racconta. Una storia che ci tende la mano per riportarci a oggi.» - Cristiana Saporito per MaremossoArte, amore, amici: nella vivace Chicago degli anni Ottanta Yale Tishman sta gettando le basi per un prospero futuro. Grazie al nuovo impiego alla galleria Brigg della Northwestern University, accarezza piccoli grandi progetti, come l'acquisto di una bella casa da condividere con l'amato Charlie. Ma intorno a lui il mondo sta crollando. L'epidemia di Aids dilaga e nel 1985 una diagnosi di positività al virus equivale a una sentenza di morte. Il contagio non ha risparmiato la comunità gay di Chicago: da tempo Yale assiste impotente alla sofferenza di tanti amici che, oltre a lottare contro una malattia...
Quello che manca
Un viaggio è l'occasione per superare un momento difficile: Costanza lo spera quando parte da New York per una vacanza a Firenze. Qui, nella città in cui ha vissuto i giorni piú felici della sua infanzia, incontra Andrew, diciassettenne sensibile e brillante, e suo padre Henry, un carismatico medico newyorkese specialista in fecondazione assistita. Un figlio, una verità, un amore: a ognuno dei tre protagonisti manca qualcosa. Sarà proprio il bisogno di colmare quel vuoto a trascinarli in un vertiginoso turbine di eventi. E a unirli per sempre.Una delle esperienze piú strazianti che una donna possa provare sulla soglia dei quarant'anni è scoprire che non può diventare madre. Rassegnatasi all'idea, Costanza Ansaldo, traduttrice italoamericana, decide di prendere una pausa dalla sua vita newyorkese per una vacanza a Firenze, città in cui ha trascorso i giorni piú felici della sua infanzia. Alla Pensione Ricci Costanza incontra Andrew Weissman, fotografo diciassettenne sensibile e brillante. Il ragazzo soffre per la fine della sua prima storia d'amore e per l'atteggiamento del fratello maggiore, da tempo assente e distaccato. Con Costanza condivide passeggiate, pranzi in trattoria e confidenze; nonostante la differenza d'età, in quei giorni fiorentini tra i due si crea un'intesa speciale. Ma l'armonia di questa amicizia si rompe quando Henry, il padre di Andrew, incontra Costanza. Avvenente e carismatico, Henry è un'istituzione della fecondazione assistita a New York ed è in Italia per una serie di conferenze. Henry è subito affascinato da Costanza; l'attrazione è reciproca e la gelosia di Andrew inevitabile. In autunno i tre si ritrovano a New York, e quella che sembrava un'effimera avventura estiva si trasforma in un travolgente turbinío di eventi inaspettati e desideri riaccesi, mentre Costanza, Henry e Andrew cercano di comprendere - e colmare - quello che manca nelle...
Ricordati di Bach
Esistono passioni cosí potenti da cambiarti la vita. Da rovesciarti la testa, i pensieri, lo sguardo. \r\n\r\n\r\n«Questa storia è la mia storia, Cecilia sono io».\r\nEsistono passioni cosí potenti da cambiarti la vita. Da rovesciarti la testa, i pensieri, lo sguardo. Per Cecilia la musica è esattamente questo: un modo di vivere, il solo che conosce. «Fai finta di dover parlare di tutto quello che è finito in un abisso, - le dice il suo maestro. - Della gioia e del pianto, della vita e della morte. Fai finta di dovermi raccontare qualcosa che non ha mai avuto parole per essere descritto. Rimane Bach. Tolto tutto rimane solo lui: la lisca del tempo». Ma il tempo che cos'è? Cecilia ha otto anni quando un incidente d'auto le lede per sempre il nervo della mano sinistra e si mette in testa d'imparare a suonare il violoncello. E ne ha diciannove quando tenta i primi concorsi. In mezzo, dieci anni di duro lavoro con Smotlak, un maestro diverso da tutti gli altri, carismatico, burbero, spregiudicato. Per arrivare a scoprire qual è il senso di ogni sfida e della sua stessa vita. Cecilia è ancora una bambina, quando a dispetto di tutto e di tutti - in particolare dei suoi genitori -, entra all'Istituto Mascagni di Livorno, un conservatorio, e di quelli seri. Scoprirà a poco a poco cosa significa segarsi i polpastrelli con le corde, imparare solfeggio e armonia, progredire o regredire, scoraggiarsi o meravigliarsi. Educare la sua mano, sfidarla. E trovare una forza inaspettata, un'energia che sembra sprigionare direttamente dalla fatica. Il suo insegnante, Smotlak, spirito spericolato e grande scommettitore, capace di perdere a un tavolo da gioco un Goffriller del 1703, punta su di lei come si può puntare su un cavallo, e mira...
Dimora naturale
Una raccolta di poesie naturali, sempre legate a uno sguardo che può essere realistico, iperrealistico o visionario. Da queste immagini parte la scintilla per un gioco di analogie e di cortocircuiti mentali che spiazzano il lettore e, come sempre nei libri di Bajani, lo coinvolgono emotivamente.\r\n\r\nSono loro, a volte, che cambiano canale, che muovono le parabole sui tetti, i padiglioni auricolari dei palazzi. È cosí che mandano segnali dentro le cucine, nei salotti. Pare siano soprattutto gli aquilotti: dall'alto, con gli artigli e con le ali, decidono dove guardano gli umani.\r\n\r\nIl secondo libro di poesia di Bajani è attraversato da molti animali. Da quelli selvaggi dei documentari che ci ipnotizzano in tv, a gabbiani e storni osservati nei cieli cittadini, dal polpo di cui si è scoperto un cervello diffuso lungo il corpo fino alle mosche dipinte sugli orinatoi. Tra questi l'uomo, specie tra le specie, vorticante insieme alle altre sul pianeta; come loro cerca il contatto con la terra e come tutti non la riconosce piú dopo averla violata cosí tanto. Ha la presunzione che la materia cerebrale gli dia diritto di dominio, e finge di ignorare quanto sia la sua condanna: «L'inserimento del cervello dentro il cranio è la vendetta piú spietata: cercate invano, cercatela in eterno, una ragione a questa insensatezza». Tra felini che sbadigliano contagiando gli umani dallo schermo, camosci che incuranti delle politiche dell'epoca scavalcano i confini, all'uomo non resta che esprimere la specie a modo proprio: «È la poesia, lo strazio vocale di ogni io. Bello o brutto, è il verso che facciamo». Dunque una raccolta di poesie naturali, sempre legate a uno sguardo che può essere realistico, iperrealistico o visionario. Da queste immagini parte la scintilla per un gioco di analogie e di cortocircuiti mentali che...
Campo di battaglia
Il racconto di una quotidiana, devastante, divertente guerra familiare. Da una parte un ragazzo in balia degli ormoni e delle pressioni sociali, dall'altra suo padre. Al centro, i sentimenti inquieti, spesso inspiegabili ma pieni di amore, tra genitori e figli.«Il guaio con i bambini è che crescono. Un bel mattino, senza preavviso, si presentano in sneaker, rispondono a grugniti, ascoltano musica orrenda, sbattono le porte. Mangiano, dormono, si fanno la doccia, sudano, puzzano, cambiano umore ogni cinque minuti. Ti esasperano. Ti odiano. Ti disprezzano. Consumano tonnellate di carta igienica. E, come se non bastasse, smettono di considerarti Dio in Terra».L'unico posto in cui il padre di un quindicenne può trovare rifugio è il bagno di casa. Solo qui, circondato da pareti piastrellate e dal silenzio, può cercare di capire cosa è andato storto. Perché questa è la storia di una coppia che rischia di andare in pezzi di fronte agli assalti ripetuti di un figlio adolescente: Paul, che passa tutto il tempo a smanettare sul telefono, grugnisce invece di parlare e, come se non bastasse, è stato ripreso piú volte dai professori per aver gridato «Allah Akbar» nel cortile della scuola. Cosa abbiamo fatto di male?, si chiedono i genitori. Niente. Ma la guerra è ormai dichiarata. E loro non sono preparati. Tra goffi tentativi di salvare un matrimonio in crisi, gesti sorprendenti, ansie e paure, Jérôme Colin ci consegna un ritratto di famiglia umoristico e straziante, puntuale e senza tempo.
EUR 15.20
Spinoza e l'Olanda del Seicento
Il magistrale libro di Steven Nadler ricostruisce la vicenda intellettuale, politica e umana del pensatore piú radicale della propria epoca, introducendo il lettore nel cuore dell'Amsterdam ebraica del Seicento.\r\n\r\nFilosofo morale e metafisico, pensatore politico e religioso, esegeta della Bibbia, critico della società, intagliatore di lenti, commerciante fallito, intellettuale olandese, ebreo eretico. Se la vita di Spinoza è tanto interessante, ciò è dovuto anche ai diversi contesti, a volte contrastanti, in cui si trovò ad operare: la comunità di immigrati portoghesi e spagnoli, parecchi dei quali un tempo «marrani», rifugiati in seguito nella nuova Repubblica olandese, ricca di opportunità economiche; la politica turbolenta e la lussureggiante cultura dell'Olanda nella sua età dell'oro; e, non ultimo, la storia stessa della filosofia. Il magistrale libro di Steven Nadler ricostruisce la vicenda intellettuale, politica e umana del pensatore piú radicale della propria epoca, introducendo il lettore nel cuore dell'Amsterdam ebraica del Seicento. Questa nuova edizione, che mette a frutto nuove scoperte d'archivio relative alla vita e agli scritti di Spinoza, s'arricchisce di inediti dettagli su affari e attività pubbliche della sua famiglia, relazioni con amici e corrispondenti, e sulla composizione di quelle opere che tanto scandalo causarono tra i contemporanei.
EUR 28.50
Il leopardo di Kublai Khan. Una storia mondiale della Cina
Questa è la storia della piú grande nazione della Terra e del suo tumultuoso rapporto con il resto del mondo durante gli ultimi 800 anni. Tutto ebbe inizio nel 1271, allorché Kublai Khan fondò il Grande Stato Yuan e inviò i suoi eserciti a conquistare l'immenso territorio cinese, mutando per sempre il sistema di potere e di sottomissione in tutta l'Asia, e trasformando la Cina in quella potenza globale immortalata da Marco Polo nei suoi diari.\r\n«Timothy Brook presenta la civiltà che ora s'incarna nella Repubblica Popolare con un continuum fatto di costanti e di oscillazioni che l'hanno portata a incrociare il destino di nazioni altre» - Marco del Corona, La Lettura\r\n«Secondo le ricostruzioni storiche convenzionali la Cina divenne un solo paese nel 221 a.C. […] La transizione da una molteplicità di paesi a un unico paese rappresenta senza alcun dubbio una svolta decisiva, ma […] un'altra transizione, ben piú recente, si verificò nel XIII secolo, quando l'oscillazione dinastica tra un solo regno unificato e una molteplicità di regni disseminati si esaurí una volta per tutte, e la Cina ricadde sotto l'occupazione dei Mongoli discendenti di Chinggis (Gengis) Khan. Fu in seguito a questa seconda grande unificazione che la Cina divenne un paese completamente differente. I fasti delle dinastie Tang e Song precedenti all'invasione mongola rappresentano un dato di fatto indiscutibile, e i lasciti delle piú remote dinastie continuano ancora oggi a plasmare la cultura cinese. Ma per lo storico, il cui sguardo si proietta sul lungo periodo, la Cina di oggi è figlia dei Mongoli, piú che dei Qin».Intrecciando storie di personaggi straordinari e di gente comune, Il leopardo di Kublai Khan è un racconto avvincente quanto contraddittorio di guerre, missioni diplomatiche, vassallaggi, credenze religiose e scambi commerciali: per una principessa che attraversa...
Mecenati e pittori. L'arte e la società italiana nell'epoca barocca
Storia dell'arte, storia degli uomini, storia delle idee: nelle pagine di "Mecenati e pittori" queste e altre storie si intrecciano, formando una fittissima rete di connessioni grazie alla quale dipinti, sculture, architetture riacquistano i loro significati. Una rete tanto estesa da restituire l'immagine di una intera società, quella dell'Italia nell'età barocca. Una rete così originale e carica di futuro da rivelare il profilo di uno studioso tra i più curiosi e innovativi del Novecento europeo. Haskell era profondamente convinto non solo che la storia dell'arte dovesse esser presa e praticata tutta intera, ma soprattutto che non la si potesse sradicare dal suo vasto, complicato e affascinante intreccio con la più ampia storia della cultura. Proprio per questo "Mecenati e pittori" costituisce un riferimento esemplare di metodo. Ripubblicarlo significa rimettere uno strumento essenziale nelle mani degli studenti e degli storici dell'arte, degli storici e degli umanisti in genere. E anche di quel largo pubblico che cerca di stabilire su solide basi un rapporto con la civiltà artistica. Perché "Mecenati e pittori", ancor più che per aver aperto nuove strade alla storia dell'arte come disciplina scientifica, ha allargato e approfondito la nostra capacità di guardare, di godere e di comprendere le opere contenute nelle chiese e nelle gallerie italiane (Tomaso Montanari).
EUR 30.40
Chiese chiuse
Migliaia di chiese sono oggi inaccessibili, saccheggiate, pericolanti. Altre sono trasformate in attrazioni turistiche a pagamento. Oggi non sappiamo cosa farcene, di tutto questo «ben di Dio», e bene pubblico: mancano visione, prospettiva, ispirazione. Ma è anche lí che si potrebbe costruire un futuro diverso. Umano.\r\nLe antiche chiese italiane ci chiedono di cambiare i nostri pensieri. Con il loro silenzio secolare, offrono una pausa al nostro caos. Con la loro gratuità, contestano la nostra fede nel mercato. Con la loro apertura a tutti, contraddicono la nostra paura delle diversità. Con la loro dimensione collettiva, mettono in crisi il nostro egoismo. Con il loro essere luoghi essenzialmente pubblici sventano la privatizzazione di ogni momento della nostra vita individuale e sociale. Con la loro viva compresenza dei tempi, smascherano la dittatura del presente. Con la loro povertà, con il loro abbandono, testimoniano contro la religione del successo. Possiamo decidere che anche questi luoghi speciali che arrivano dal passato devono chinare il capo di fronte all'omologazione del pensiero unico del nostro tempo. O invece possiamo decidere di farli vivere: per aiutarci a vivere in un altro modo.
EUR 11.40
Popolo, potere e profitti. Un capitalismo progressista in un'epoca di malcontento
Troppe persone si sono arricchite sfruttando gli altri invece che creando ricchezza. Le vere fonti della ricchezza e della crescita, per Stiglitz, sono gli standard di vita, basati su apprendimento, progresso della scienza e tecnologia e le regole del diritto.\r\n\r\nIl consolidamento del potere del mercato specie nella finanza e nell'industria tecnologica ha portato a un'esplosione della disuguaglianza. La situazione è drammatica: poche corporations dominano interi settori dell'economia, facendo impennare la disuguaglianza e rallentando la crescita. La finanza ha scritto da sola le proprie regole; le compagnie high-tech hanno accumulato dati personali senza controllo e il governo americano ha negoziato accordi commerciali che non rappresentano gli interessi dei lavoratori. Troppe persone si sono arricchite sfruttando gli altri invece che creando ricchezza. Le vere fonti della ricchezza e della crescita, per Stiglitz, sono gli standard di vita, basati su apprendimento, progresso della scienza e tecnologia e le regole del diritto. Gli attacchi al sistema giudiziario, universitario e delle comunicazioni danneggiano le medesime istituzioni che da sempre fondano il potere economico e la democrazia. Tuttavia, per quanto ci si possa sentire indifesi oggi, non siamo, tutti noi, senza potere. In effetti, le soluzioni economiche sono spesso chiare. Dobbiamo sfruttare i benefici del mercato ma nello stesso tempo domare i suoi eccessi, assicurandoci che lavorino per noi cittadini - e non contro di noi. Se un numero sufficiente di persone sosterrà l'agenda per il cambiamento delineata in questo libro, può non essere troppo tardi per creare un capitalismo progressista che realizzi una prosperità condivisa.
EUR 15.00
Dieci splendidi oggetti morti
Le carte stradali Michelin sono diventate navigatori gps;\r\ni telefoni fissi sono silenziosamente scomparsi dagli\r\ningressi delle nostre abitazioni. Le cose, talvolta,\r\nsegnano distanze istantanee tra generazioni, per il resto,\r\nancora vicine.\r\nQuesto libro segue la traiettoria di dieci oggetti che\r\nsono cambiati sotto i nostri occhi. Osserva chi li\r\nutilizza ancora e chi non li degna piú di uno sguardo. Si\r\ndomanda cosa accada in quel passaggio. Se nel\r\nmomento in cui un oggetto diventa desueto qualcosa\r\nche era in esso vada perduto; se qualcosa muti in noi,\r\ndopo che lo abbiamo abbandonato: dalle mappe al\r\ntelefono, dalla penna alla lettera, dalla macchina\r\nfotografica ai giornali. Cosí gli oggetti di uso comune,\r\nmolte delle tecnologie che utilizziamo ogni giorno,\r\npotranno essere considerate come i punti cardinali su\r\nuna bussola. Raccontano chi eravamo e chi siamo\r\ndiventati.
EUR 11.40
Il sogno di Ryosuke
Tre giovani alla deriva, tre vite che non sanno bene che direzione prendere, stanno per sbarcare su una piccola e sperduta isola dell'arcipelago giapponese, l'isola di Aburi. In particolare Ryōsuke langue in una profonda crisi esistenziale: senza fiducia in se stesso, vive alla giornata ancora incapace di riprendersi dalla morte del padre. Dopo un tentativo di suicidio, decide di fare luce sui motivi che, anni prima, spinsero suo padre a togliersi la vita a sua volta. Si trasferisce cosí sull'isola dove dovrebbe risiedere il miglior amico del padre, l'unico che può spiegargli i veri motivi di quel gesto. Aburi è una piccola isola un po' misteriosa, dalla natura rigogliosa e ancora selvatica, abitata da una piccola comunità chiusa e scontrosa con i forestieri. Ma è anche famosa per le sue capre selvatiche. Qui Ryōsuke scopre che il sogno del padre era proprio produrre il formaggio dal latte di questi animali cosí particolari: il figlio decide di portare a termine il progetto paterno ma il suo sogno si scontra con i tabú locali e suscita la rabbia degli abitanti dell'isola... Dopo Le ricette della signora Tokue, il nuovo romanzo di Sukegawa è una storia di maturazione dolce e profonda.
EUR 19.00
Gabbiani nella tempesta
Febbraio 1959. Una tempesta violentissima si scatena al largo dell'isola di Terranova, una delle aree piú pescose del mondo. Quel tratto di mare generoso è diventato una trappola di ghiaccio: proprio lí naviga il peschereccio islandese Máfur con i suoi trentadue uomini a bordo. Soli, contro la forza della tempesta.«Kárason è il Faulkner islandese: narratore eccezionale, si è già guadagnato un posto d'onore nella letteratura europea» - Boken MagazineSublime è ciò che ci supera. Una vetta, una cometa, un'onda. Sublime è anche l'esperienza che ne facciamo. È sempre difficile trasformarlo in parola, racconto o immagine. Il terribile kitsch sta in agguato e non perdona. Per questo è cosí complicato scrivere di mare e di storie di mare. Einar Kárason, partendo da una storia vera e da una vera tempesta che travolse nel febbraio 1959 alcuni pescherecci islandesi al largo dell'isola di Terranova, c'è riuscito. Quasi sempre, nelle storie di mare, un'operazione di tecnica quotidiana diventa l'impresa impossibile. Perché la furia del mare si scatena o assoluta è la sua immobilità. In Gabbiani nella tempesta l'impresa impossibile è una semplice virata, che porterebbe in salvo il peschereccio Máfur e il suo equipaggio. Ma sull'Atlantico del Nord, appena a sud della Groenlandia, si è scatenata una tempesta mai vista, che dura piú di tre giorni e tre notti consecutive. Onde alte anche venti metri si abbattono sul peschereccio con una violenza inaudita e l'acqua, a contatto con il ponte dell'imbarcazione e con gli strumenti di pesca, si trasforma immediatamente in ghiaccio che tutto ricopre e appesantisce. La nave potrebbe rovesciarsi da un momento all'altro e in quell'acqua un uomo può resistere solo pochi minuti. Per cercare di scampare al loro destino, i marinai devono compiere un'operazione paradossale: distruggere quanto piú possibile del loro peschereccio senza...
Poesie giovanili
«Una scoperta che mette in luce, di un grande narratore del Novecento, la coerenza interna e la importante, singolare vena poetica dei suoi esordi» - Maurizio Cucchi, RobinsonI viaggi / non mi spaventano. / Anche se girassi / dietro la fortuna. / Farei solo dei passi. / Col piede / accanto a un sasso. / Ogni strada / ha un sasso / e una margherita. / Ed io vado / sasso per sasso / e colgo la margherita.Volponi è stato uno dei maggiori scrittori del dopoguerra, ma è nato come poeta e ha frequentato la poesia per tutta la vita. Prima dell'esordio in prosa con il famoso 'Memoriale' (1962), aveva pubblicato tre importanti libri di poesia: 'Il ramarro' (1948), 'L'antica moneta' (1955) e 'Le porte dell'Appennino' (1960, premio Viareggio). Le poesie inedite recentemente ritrovate fra le sue carte e ora qui raccolte risalgono alla seconda metà degli anni Quaranta, alle soglie del 'Ramarro', e si spingono fino ai primi anni Cinquanta, nei dintorni dell'Antica moneta. Dimostrano uno stile molto personale, più fisico e «corporale» che non lirico-astratto. Sono percorse da un filo rosso contrastante di eros e repulsione. Ansie e insoddisfazioni giovanili si nutrono di un immaginario percorso di sangue e gesti violenti e di una lingua che percorre la tradizione dell'invettiva. E anche gli elementi naturali, molto frequenti (fiumi, colline, alberi, animali, campi lavorati), non sono mai pacificanti ma partecipano di un tumulto interiore, tanto più forte quando il poeta non sa trovarne una ragione e un bersaglio prestabiliti. Queste poesie sono un laboratorio linguistico e sentimentale destinato a dare i suoi frutti più maturi in là nel tempo, ma già mostrano accensioni di grande forza espressiva.
EUR 10.45
Il venditore di rose
Piersanti Spina, vicequestore a Tor Pignattara, non sente il freddo, non sente il caldo, non sente nemmeno i pugni e le ferite. La sua è una malattia, eppure ci sono colleghi che lo invidiano, altri che lo guardano con sospetto, altri ancora che trovano la cosa divertente. In ogni caso, fra i poliziotti è una leggenda.«L'arcata dell'acquedotto dove fino al mattino prima c'era il cadavere era ancora delimitata dai nastri della Scientifica, ma tutto intorno la vita aveva ripreso a scorrere regolarmente: qua e là sbucavano i primi bambini vestiti da carnevale. Principi azzurri con gli occhi a mandorla rincorrevano piccole Biancaneve nere in una nuvola di coriandoli. Piersanti osservava la scena restando al margine della strada e pensava che qualcuno, molto verosimilmente alla guida di un pulmino, si era fermato poco piú di ventiquattr'ore prima là dove l'acquedotto si faceva prossimo all'asfalto, aveva scaricato il cadavere e si era dileguato nel nulla; coprire il corpo con il cartone di un ammorbidente era stato il suo unico gesto di pietà.»È la notte di San Valentino quando in un parco della periferia capitolina viene scoperto il cadavere martoriato di un venditore di rose bengalese. Qualcuno ha infierito su di lui con un'arma affilata. Cosa si prova a essere pugnalati? A Piersanti Spina la domanda viene in mente quasi subito. E non è strano, perché, se fosse accaduto a lui, non se ne sarebbe nemmeno accorto, a causa di un'insensibilità congenita che gli impedisce di percepire il dolore. Roba che di tanto in tanto lo fa sembrare un superuomo, e spesso lo mette nei guai. Perfino la sua squadra, gente bizzarra a essere sinceri, pare indecisa fra il timore e l'ammirazione nei suoi confronti. Ma quello che molti credono un dono per Piersanti è un...