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Artisti a Londra. Bacon, Freud, Hockney e gli altri
«Essere un buon pittore non era abbastanza. Paradossalmente fu la serietà con cui si assunse il compito di dipingere a rendere Bacon diverso da molti artisti britannici della sua generazione...»\r\nQuella della scena pittorica londinese dal dopoguerra ai\r\nprimi anni Settanta è una storia che non è mai stata\r\nraccontata in modo complessivo, eppure nella\r\nmetropoli lavoravano numerosi artisti di rilievo,\r\nalcuni dei quali nel corso del tempo sarebbero diventati\r\nceleberrimi.\r\nMartin Gayford esplora il periodo avvalendosi\r\nsoprattutto delle tante conversazioni intrattenute in\r\ntrent'anni con testimoni e protagonisti; raccogliendo\r\nimpressioni, dichiarazioni di estetica e aneddoti relativi\r\na molti importanti artisti, tra i quali: Francis Bacon,\r\nLucian Freud, Frank Auerbach, David Hockney,\r\nBridget Riley, Gillian Ayres, Frank Bowling e Howard\r\nHodgkin.\r\nIn questo magistrale racconto storico-artistico,\r\nriccamente illustrato con fotografie documentarie e\r\nopere d'arte, l'autore intreccia le diverse sensibilità e le\r\nopere dei pittori per mostrare come e perché a Londra\r\nla pittura, molto tempo dopo essere stata dichiarata\r\nufficialmente morta, non solo fosse ben viva ma\r\nprosperasse. I pittori inglesi, consapevoli delle influenze\r\ncontemporanee di Pollock o Giacometti, cosí come\r\ndelle tradizioni dell'arte occidentale da Piero della\r\nFrancesca a Picasso e Matisse, erano legati l'un l'altro\r\ndalla fiducia in questa antica pratica che, in opposizione\r\nalla fotografia e ad altre forme espressive, dimostrava di\r\npoter ancora produrre opere innovative e bellissime.\r\nTutti esploravano, in modi diversi ma con eguale\r\npassione, le potenzialità del dipingere..\r\nCon 114 illustrazioni nel testo.
EUR 33.25
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Dante per immagini. Dalle miniature trecentesche ai giorni nostri
La pratica di tradurre in immagini visive la Commedia è\r\ndi lunghissima durata. Inizia con la prima diffusione\r\ndell'opera e continua tutt'oggi, sfruttando la varietà di\r\nstrumenti e materiali che le diverse tecnologie\r\ncontinuano a fornire alla creatività dei singoli artisti.\r\nNonostante le perdite, la quantità di materiali censibili\r\nsotto il cartellino Dante per immagini è sterminata: una\r\nricchissima produzione d'opere d'arte che dai margini\r\ndei libri si estende alle pareti di chiese e di edifici\r\npubblici e a dipinti e disegni sui supporti piú diversi, o\r\nsi fa plastica realtà in bassorilievi e sculture a tutto\r\ntondo.\r\nA dar vita a questa straordinaria produzione hanno\r\ncollaborato artisti anonimi e nomi fra i piú illustri della\r\nstoria dell'arte occidentale: i vari “Maestri” che fra Tre\r\ne Quattrocento con i loro minii fecero «ridere le carte»\r\ndel «poema sacro», e poi Botticelli, Signorelli,\r\nMichelangelo, Zuccari, Reynolds, Füssli, Delacroix,\r\nIngres, Rodin, Doré, Dalí, Rauschenberg, Guttuso, fino\r\nai contemporanei Mattotti, Ferrari e Paladino. Per\r\nognuno di essi «il Dante» è stato una sorta di pietra di\r\nparagone su cui misurarsi o al servizio del quale piegare\r\ncompetenze e sensibilità personali.\r\nDi questa tradizione il libro offre una sistematica\r\nricostruzione storica in prospettiva interdisciplinare,\r\ndalla quale emerge con chiarezza come\r\nil Dante per immagini costituisca un capitolo non\r\nirrilevante della storia del commento e della fortuna\r\ndell'Alighieri, oltre che dell'arte europea.
EUR 57.00
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Amarcord bianconero
Il calcio come un album di famiglia in cui possiamo ritrovare noi stessi e il colore di un tempo perduto.\r\n\r\nCon questo libro di memorie autobiografiche Ernesto Ferrero, qui in veste di giovane tifoso juventino, ci riporta a un momento in cui l'epica di un calcio dal volto umano era ancora parlata e scritta: affidata alle radiocronache di Nicolò Carosio, alle immaginifiche descrizioni dei settimanali sportivi e poi di Gianni Brera, a figurine un po' meste in cui i calciatori non sorridono mai. Ma l'amarcord va oltre le tinte bianconere. Perché il calcio è un linguaggio universale in cui c'è dentro tutto: il singolo e il gruppo, il valore e la fortuna, il metodo e l'estro, la beffa e il riscatto. Siamo nei primi anni del secondo dopoguerra, segnati dalla storica partita Italia-Inghilterra e dalla tragedia del Grande Torino, e poi negli anni Cinquanta e Sessanta, quelli di un trio indimenticabile: l'astuto «cardinal» Boniperti; John Charles, il gigante buono; e Omar Sivori, l'imprendibile, beffardo coboldo italo-argentino. Insieme a loro, altri campioni e gregari, un'intera città in amore, il suo carismatico monarca Gianni Agnelli. Il calcio diventa una lente con cui guardare un tempo incantato che sembra favolosamente remoto. Le storie famigliari (il padre che aveva giocato nelle squadre giovanili, la nonna che confeziona bandiere), gli incontri e i singoli ritratti si sciolgono con naturalezza in quella grande metafora della vita che è il calcio, in cui ritroviamo tutta l'incompiutezza e la fallibilità degli esseri umani, le loro grandezze e miserie e imprevedibilità. Anche per questo il calcio ha coinvolto e appassionato scrittori che, in dialogo con l'autore, vengono colti al volo in queste pagine. Cosí Mario Soldati, Pier Paolo Pasolini, Vittorio Sereni, Giovanni Arpino, Osvaldo Soriano diventano parte integrante di un album di famiglia...
Una stagione selvaggia
Hap ha rinunciato da tempo a salvare il mondo: la sua unica preoccupazione è vivere tranquillo, tra chiacchiere oziose e interminabili bevute con l'inseparabile Leonard. Ma il grande sogno degli anni Sessanta gli è rimasto incollato addosso perché non ha mai dimenticato Trudy, la bionda con cui aveva giocato a fare la rivoluzione. Quando Trudy ricompare nella sua vita, chiedendogli di recuperare il bottino di una rapina in banca, accetta l'incarico finendo però a capofitto in una spirale di violenza alla quale potrà sottrarsi soltanto con l'aiuto di Leonard. Quei soldi fanno gola a molti, e c'è chi è disposto a tutto pur di non dover dividere il malloppo. Lansdale accompagna il lettore tra paludi melmose e palazzi fatiscenti, ormai accerchiati dalla nuova America dei centri commerciali e degli immensi parcheggi di cemento. E già dispensa a piene mani quel misto di umorismo sardonico e sottile nostalgia, di idealismo e disillusione che ha fatto di Hap Collins e Leonard Pine una coppia di detective tra le più affascinanti e amate degli ultimi anni.
EUR 9.60
Crooner
Illustrato da Bianca Bagnarelli\r\n\r\n«Una storia d'amore e altre cose, malinconica come Venezia» - Il Post\r\n\r\n Venezia, una gondola al chiaro di luna, la voce calda del vecchio crooner Tony Gardner, che un tempo ammaliava le folle. Esiste scenario piú romantico per una serenata all'amore che fu? Esiste scenario piú crudele?
EUR 14.25
Il signor Mani. Romanzo in cinque dialoghi
La saga appassionata e coinvolgente di un'antica famiglia ebraica, i Mani, si dipana a ritroso nel tempo strappando al passato le voci di sette generazioni.Dal giovane Efraim, soldato israeliano di stanza in Libano nei primi anni Ottanta, al patriarca Abraham vissuto nell'Atene di metà Ottocento, i diversi «signor Mani» sfilano nella storia e si trasmettono di padre in figlio una tragica eredità. Può un uomo spezzare la catena che lo lega al passato e al futuro? Può annullare la propria identità? Yehoshua mette in scena cinque dialoghi in cui di volta in volta una voce diversa ci guida verso i molti misteri di un intero popolo e di una famiglia animata dall'utopia della pace.
EUR 11.60
I viaggi
Nel 1325 Ibn Battuta, partito da Tangeri 28 anni prima, torna definitivamente in Marocco dopo ventotto anni di viaggi e centoventimila chilometri percorsi con tutti i mezzi di trasporto allora in uso, dal cavallo al dromedario, dal carro ai più svariati tipi di imbarcazione. Secondo un odierno atlante geografico, ha attraversato l'equivalente di quarantaquattro stati moderni dall'Africa a tutto il Medio Oriente, dalla pianura del Volga alle isole Maldive, dall'India alla Cina, incontrando migliaia di persone e prendendo nota dei loro usi e costumi. Tre anni dopo il suo ritorno, un giovane letterato di origine andalusa, Ibn Juzayy, inizia per ordine del sultano ad annotare i ricordi di Ibn Battuta e le sue osservazioni di viaggio, scrivendo cosi uno dei libri più famosi della letteratura araba medievale.
EUR 15.20
La vita accanto
Rebecca è nata irreparabilmente brutta. Sua madre l'ha rifiutata dopo il parto, suo padre è un inetto. A prendersi cura di lei, la zia Erminia, il cui affetto però nasconde qualcosa di terribile, e la tata Maddalena, affettuosa e piangente. Ma Rebecca ha mani bellissime e talento per il piano. Grazie all'anziana signora De Lellis, Rebecca recupera un rapporto con la complessa figura della madre, scoprendo i meccanismi perversi della sua famiglia. E nella musica trova un suo modo singolare di riscatto, una vita forse possibile. La Veladiano racconta senza sconti l'ipocrisia, l'intolleranza, la crudeltà della natura, la prevaricazione degli uomini sulle donne, l'incapacità di accettare e di accettarsi, la potenza delle passioni e del talento.
EUR 9.60
Il desiderio di essere come tutti
I funerali di Berlinguer e la scoperta del piacere di perdere, il rapimento Moro e il tradimento del padre, il coraggio intellettuale di Parise e il primo amore che muore il giorno di San Valentino, il discorso con cui Bertinotti cancellò il governo Prodi e la resa definitiva al gene della superficialità, la vita quotidiana durante i vent'anni di Berlusconi al potere, una frase di Craxi e un racconto di Carver... Se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all'indietro la strada è ben segnalata, una scia di intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli: il filo dei nostri giorni. Francesco Piccolo ha scritto un libro che è insieme il romanzo della sinistra italiana e un racconto di formazione individuale e collettiva: sarà impossibile non rispecchiarsi in queste pagine (per affinità o per opposizione), rileggendo parole e cose, rivelazioni e scacchi della nostra storia personale, e ricordando a ogni pagina che tutto ci riguarda. "Un'epoca quella in cui si vive - non si respinge, si può soltanto accoglierla".
EUR 10.00
Le cavie. Poesie 1980-2018
Quarant'anni di poesia alla ricerca di un passaggio fra sperimentazione e comunicazione.\r\n\r\n«Venti, venticinque anni fa leggevo moltissimi poeti italiani. Italiani. Negli ultimi anni non molto. Amo certi nomi, come Zanzotto. Ho visto cose di un giovane che mi piacciono, Magrelli» - Joseph Brodsky\r\n«La sua poesia è un soliloquio scritto con la penna su un quadernetto, nelle ore più tarde e silenziose della notte. Poesia chiara come acqua in un bicchiere di vetro e, proprio come quell'acqua, vertiginosa: nella sua chiarità, annegano gli sguardi. Poesia in cui il pensiero si guarda pensare, e, nel guardarsi, scompare» - Octavio Paz\r\n«Aveva ragione Zanzotto quando io, nel mio entusiasmo, incontrando Zanzotto a Treviso, gli ho parlato di questo Magrelli, Zanzotto da poeta vero, da grande artista, ha detto c'è il passo della tigre» - Federico Fellini\r\n«C'è un poeta come Magrelli che io metterei molto in alto nella gerarchia» - Andrea Zanzotto\r\n\r\n\r\nQuesto volume riunisce le sei raccolte di Valerio Magrelli: Ora serrata retinae (1980), Nature e venature (1987), Esercizi di tiptologia (1992), Didascalie per la lettura di un giornale (1999), Disturbi del sistema binario (2006) e Il sangue amaro (2014). Grazie all'aggiunta di dodici testi successivi, il libro presenta dunque una produzione che, dopo il precoce esordio dal taglio meditativo, è passata a descrivere paesaggi tecnologici e patologici, toccando timbri di carattere civile, morale, politico.\r\nTradotta in molte lingue, l'opera di Magrelli è stata apprezzata da Italo Calvino, Giorgio Caproni, Elio Pagliarani, Antonio Porta, Enzo Siciliano e Andrea Zanzotto, mentre tra i suoi lettori stranieri spiccano Octavio Paz, Iosif Brodskij, Charles Simic, Yves Bonnefoy e Bernard Noël.
EUR 13.60
L' ospite
Nessuno conosce davvero l'ospite, finché non lo incontra. Due straordinari racconti neri dell'indimenticabile maestro del thriller italiano. \r\n"I suoi occhi erano davanti a me, con la stessa nitidezza della prima e unica volta in cui i nostri sguardi si erano incrociati, cosí vicini da poter distinguere nettamente le sue pupille, nelle quali il colore non era immobile, ma pareva in continuo movimento. Fu come affacciarsi per un attimo sul bordo di un pozzo, nel quale l'acqua che rifletteva la luna non fosse uno specchio piano, ma si muovesse come aspirata da un gorgo."\r\nL'ospite è sempre diverso. È una presenza bizzarra e terrorizzante, dall'espressione imperturbabile, che attraversa la vita di un presentatore ritiratosi all'apice della carriera e quella di un cronista spregiudicato che ha seguito le sue tracce fino ai Caraibi. È un anonimo passeggero sceso da un treno in una stazione di provincia, un uomo che ha negli occhi la determinazione di chi ha compiuto una scelta: non ha scadenze da rispettare, solo un risultato da ottenere. L'ospite può portare a termine una resa dei conti perfetta, oppure essere un mistero tanto spaventoso che nessuno, in realtà, vuole svelare. «I suoi occhi erano davanti a me, con la stessa nitidezza della prima e unica volta in cui i nostri sguardi si erano incrociati, cosí vicini da poter distinguere nettamente le sue pupille, nelle quali il colore non era immobile, ma pareva in continuo movimento. Fu come affacciarsi per un attimo sul bordo di un pozzo, nel quale l'acqua che rifletteva la luna non fosse uno specchio piano, ma si muovesse come aspirata da un gorgo».
EUR 12.35
In principio, confusione e paura
Un classico della letteratura ebraica moderna e contemporanea\r\n\r\n«Sono tante le voci di questa storia. Tante e variegate, l'una diversa dall'altra. E c'è una straordinaria capacità dell'autore di intrecciare il pubblico e il privato, di mostrarci angoli di vita intimi, di costruire dialoghi che pare di sentirli con le orecchie e vederli nei volti e nei gesti dei personaggi. È un realismo molto particolare, quello di Reuveni: se c'è una tesi nel romanzo, che ruota intorno a questo nuovo spaesamento generato da circostanze storiche in cui ancora una volta gli ebrei sentono la terra mancare loro sotto i piedi, è non meno vero che queste pagine sono avvincenti per la trama, per il formidabile disegno dei suoi personaggi, della città, dei suoi spazi esterni e interni. C'è in sostanza un attaccamento profondo e tenace alla realtà. E, soprattutto, alla complessità di una realtà piú inafferrabile che mai, in cui non è soltanto il futuro a essere incerto. A buon diritto, dunque, In principio, confusione e paura si inscrive nella categoria dei classici della letteratura ebraica moderna e contemporanea.» - dalla prefazione di Elena Lowenthal\r\n\r\nAllo scoppio della Prima guerra mondiale il progetto sionista entrò in crisi. Moltissimi ebrei insediati in Palestina provenivano dalla Russia e all'entrata in guerra dell'Impero ottomano a fianco degli Imperi centrali erano diventati dei nemici. Di fronte alla prospettiva di essere internati o spediti ai lavori forzati e di fronte alla paura di violenze e rapine, molti decisero di lasciare gli insediamenti e trasferirsi in Egitto o in America. Il romanzo di Reuveni, pubblicato nel 1919, racconta il bivio politico-morale-esistenziale di quanti dovevano prendere una decisione in quei giorni. Con personaggi in parte presi dalla realtà (Ben Gurion, Ben Zvi, Reuveni stesso) in parte di invenzione, come il contabile Tziprovitch, una...
L' arte di perdere
Naïma è francese e pensa di non avere nulla in comune con quel paese sulla riva opposta del Mediterraneo. Fino a quando per lavoro non è costretta a visitare l'Algeria e decide di conoscere meglio la travagliata storia della sua famiglia. \r\n\r\n«L'arte di perdere ricompone i tasselli mancanti di una famiglia, raccontando in che modo - in un battito di ciglia - si può perdere l'equilibrio e finire dalla parte sbagliata della Storia.» - Le Monde\r\n\r\nNaïma si sente francese e non si è mai interrogata sul passato della sua famiglia. Per lei l'Algeria è una filastrocca incomprensibile cantata dalla nonna, i capelli ricci ereditati da suo padre, la schiera di zii e zie riuniti per i banchetti a base di couscous. Ma cosa significa che suo nonno era un harki ? E per quale motivo suo padre non ha mai voluto parlarle della sua infanzia? L'arte di perdere è la storia di un lungo silenzio e della volontà di colmarlo. Attraverso il ritratto indimenticabile di tre generazioni, Alice Zeniter canta l'amore di una famiglia prigioniera di un passato tenace e di una struggente voglia di libertà. « L'arte di perdere ricompone i tasselli mancanti di una famiglia, raccontando in che modo - in un battito di ciglia - si può perdere l'equilibrio e finire dalla parte sbagliata della Storia». Alí ha perso tutto. Eppure non ha mai creduto che la Storia potesse riservargli qualcosa di brutto. Non a lui che è sopravvissuto alla battaglia di Montecassino combattendo per la Francia. Non a lui, a cui il cielo ha - letteralmente - donato un torchio e Dio un primogenito bello e sano come Hamid. Ma quando nel 1962 l'Algeria ottiene l'indipendenza, Alí non è piú l'uomo onorato e rispettato del suo piccolo villaggio. Ha...
Brooklyn
L'America vista dagli occhi di una giovane irlandese che emigra in cerca del suo posto nel mondo.1952. Trovare lavoro a Enniscorthy, nel Sud-Est del-l'Irlanda, semina solo frustrazione e desiderio di un benessere che non c'è. La giovane Eilis Lacey, prigioniera del confronto quotidiano con la madre e la sorella Rose, non ha davanti a sé alcuna prospettiva, finché la visita di un prete emigrato, padre Flood, le fa intravedere l'opportunità di un'esistenza migliore, al di là dell'oceano, a New York. Sarà proprio a Brooklyn che Eilis a poco a poco imparerà a sentirsi a casa in una terra dove tutto è possibile. E l'incontro con Tony, un ragazzo italiano, cambierà la sua vita per sempre. Un romanzo in grado di parlare la lingua dei legami piú autentici e profondi, che attraversa oceani emotivi in quella linea d'ombra tra l'adolescenza e l'età adulta.
EUR 10.40
Paolina
Ancora una volta, con parole cariche di poesia, Lodoli cuce in una storia il finito e l'infinito, la fragilità e l'assoluto, il tempo e l'eternità. \r\n\r\n«Forse tutti quanti insieme portano l'umanità da qualche parte, non sanno dove ma spingono la vita verso il futuro del mondo. E allora ognuno ha un senso, anche chi va in direzione opposta».\r\n\r\nQuando Paolina scopre di essere incinta non ha niente e nessuno, solo tanti pensieri da mettere in fila, un giorno per decidere, e tre rose rosse ricevute in dono da una zingara. Investita di un compito piú grande di lei, s'incammina per le strade di Roma invisibile al mondo, alla ricerca dei tre ragazzi con cui ha avuto una breve storia d'amore. Il primo è un punk che suona in un centro sociale, il secondo è un borghese che tira di scherma, il terzo è un amico pieno di problemi. Quando li trova, è ogni volta un incontro difficile, vibrante, deludente. Nessuno di loro vuole essere il padre di suo figlio: sono infelici, fragili, confusi, ma sono soprattutto così rassegnati da sentirsi già la vita alle spalle. Paolina si trascina per la città ancora piú sola, in una giornata che sembra dilatarsi all'infinito, e che diventa ai suoi occhi attenti un immenso teatro in cui da sempre si ripete identica la stessa scena. Sarebbe bello sparire, pensa, o forse, nonostante tutto, incrociare uno sguardo «che la mantenga nel mondo», che le dica che in quel caos anche il suo esserci ha un senso. E cosí arriva la sera, il buio, la paura, e Paolina non può far altro che chiudere gli occhi, per difendersi dal mondo e rifugiarsi altrove, in un ricordo leggero che la porti via di lí. Ma all'alba, nella macchina parcheggiata in cui...
Mangiare è un atto civico
L'atto di mangiare implica la responsabilità di tutti e di ciascuno, attraverso una grande catena che va dalla Terra al piatto. Noi non siamo al centro del mondo. Le altre specie viventi - animali e vegetali - meritano lo stesso rispetto che riserviamo a noi stessi. Continuare a distruggerle, come stiamo facendo, significa condannarci a una morte certa, ben più di quanto non si creda. In questo libro, dove ha scelto di raccontare alcuni episodi della sua vita, Alain Ducasse ci propone alcune soluzioni concrete per riapprendere a mangiare. Nel corso di queste pagine incontrerete un curioso gesuita delle Filippine, un cuoco che serve delle carote al vapore a tutta New York, un orticoltore della banlieu, una coppia di piccoli produttori che, in Normandia, hanno creato un ecosistema unico nel suo genere. Il loro impegno, l'impegno di Ducasse, è anche il vostro. Perché mangiare è un atto civico.
EUR 15.20
L' alba di un mondo nuovo
Con questo suo primo libro di narrativa, Alberto Asor Rosa rimette in gioco la sua scrittura immergendola nei grovigli della memoria. Ci troviamo a leggere così la storia di un bambino che inizia ad andare a scuola verso la fine degli anni Trenta ed è ormai un ragazzino quando il libro finisce, nel maggio del '45. E leggiamo la storia dell'Italia che in quel giro di anni vive avvenimenti politici decisivi: l'entrata in guerra, i primi bombardamenti, i militari sbandati dopo l'8 settembre del '43, le Fosse Ardeatine. E poi le avvisaglie di un mutamento antropologico che sarà rapidissimo nel dopoguerra; le ultime istantanee di un'Italia di campagna fatta di lampade a petrolio e spostamenti a dorso d'asino. Ma sotto il racconto, così apparentemente razionalizzato, si sente il ribollire dei frammenti di vita inappagati dalla trascrizione, si sentono le infinite possibilità scartate. Ed è questo che fa del libro, al di là del valore etico di testimonianza, un avvincente viaggio nella memoria.
EUR 11.20
La città e la casa. Nuova ediz.
Apparso nel 1984, «La città e la casa» è un romanzo epistolare che racconta la disgregazione della famiglia, la crisi dei ruoli tradizionali, il vuoto drammatico che accompagna la vita dei nostri giorni. La mancanza di virilità, l'assenza della figura paterna, l'insicurezza dei figli compongono i frammenti di un'armonia ormai dispersa in un fitto susseguirsi di eventi spesso drammatici tra Roma, l'Umbria e l'America. Lettera dopo lettera, padri, figli, amici, amanti vengono messi di fronte a se stessi e al loro bisogno di verità. L'autrice ricostruisce le schegge di queste vite e racconta nel consueto stile, asciutto e lirico insieme, la perdita di quel senso di appartenenza che ha il suo simbolo più evidente nella casa: perché «uno le case può venderle o cederle ad altri finché vuole, ma le conserva ugualmente per sempre dentro di sé».
EUR 9.60
Barzellette
Divertenti, dissacranti, scorrettissime. Ascanio Celestini ha raccolto e reinventato barzellette provenienti da ogni parte del mondo. Ce le racconta in una cornice inaspettata con la sapienza di un grande narratore, mettendole in fila come i vagoni di un treno e mostrandoci «quanto siamo infami, ma anche quanto siamo liberi e deboli».\r\n Te la ricordi quella battuta dei due giovani preti sul matrimonio? Il primo dice all'altro: - Secondo te ci arriveremo a vedere il giorno in cui si sposeranno preti e suore? E il secondo risponde: - Noi non lo vedremo, ma i nostri figli sí! Sai che differenza c'è tra la fidanzata, l'amante e la moglie? Dopo aver fatto l'amore la fidanzata alza gli occhi, sospira e dice: - Ti amo. L'amante invece sospira, alza gli occhi e ti dice: - Sei grande. E la moglie? Non sospira, ma anche lei alza gli occhi. Poi dice: - Beige… Il soffitto lo farei beige! La fidanzata parla al fidanzato. - Amore, cosa significa la parola pedofilo? E lui: - Che parolone difficile per una bambina di sei anni!Una stazione, due uomini che aspettano un misterioso convoglio partito da lontano e un «brogliaccio» pieno di barzellette da leggere per ingannare l'attesa. Sono storielle popolate da naufraghi e cannibali, carabinieri e politici, scienziati e filosofi, preti, suore, ebrei e musulmani, mariti e mogli impegnati nell'eterna lotta tra i due sessi, e ancora animali, suocere, amanti. Storie che non appartengono a nessuno, ma sono a disposizione di tutti. Ci dicono cosa siamo diventati, ci consentono di scavare nel torbido senza diventare persone torbide. E, soprattutto, fanno letteralmente morire dal ridere.
EUR 17.10
La strada che va in città
Questa edizione, corredata da Notizie sul testo, antologia della critica, bibliografia e cronologia della vita e delle opere, ripropone la versione ristampata nel 1945 con il nome dell'autrice, che comprendeva anche i racconti Un'assenza, Casa al mare, Mio marito.«Aspro, pungente, pieno di sapori nuovi come un frutto appena un po' acerbo, "La strada che va in città" è uno dei libri piú belli di Natalia Ginzburg» - Cesare GarboliUscito nel 1942 sotto lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte, La strada che va in città è la storia di una ragazza che sceglie di fare un matrimonio d'interesse, di prendere la strada che va in città. Per poi accorgersi che il vero amore è altrove. Passioni senza via di uscita, vite alla deriva, anime alla ricerca di un approdo sicuro dove lenire le proprie delusioni: con uno sguardo impietoso ma distaccato, Natalia Ginzburg, in questo suo primo romanzo, descrive la solitudine di un'esistenza che nel gioco della memoria rievoca ciò che le è passato accanto come un mistero incomprensibile e inafferrabile.Completano l'opera un'introduzione di Cesare Garboli e una prefazione dell'autrice.
EUR 9.20