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Raffaello 1520-1483. Ediz. a colori
Realizzato in collaborazione con le Scuderie del Quirinale e le Gallerie degli Uffizi in occasione dei cinquecento anni dalla morte di Raffaello, il volume accompagna la grande mostra-tributo (la più vasta mai realizzata sull'artista e una delle più importanti in Italia) e riunisce un'ampia selezione di opere del "divin pittore" di Urbino. Seguendo un originale percorso cronologico a ritroso, Raffaello 1520- 1483 ripercorre tutta l'avventura creativa del più grande pittore del Rinascimento, da Roma a Firenze, da Firenze all'Umbria, fino alle radici urbinati. Curato da Marzia Faietti e Matteo Lafranconi accompagnati da uno stuolo di studiosi, specialisti nei vari settori, coordinati da un comitato scientifico internazionale presieduto da Sylvia Ferino-Pagden, il volume illustra Raffaello nella sua pienezza di uomo del Rinascimento, impegnato nella ricerca e nella tutela del bello e dell'armonia in ogni sua attività, dall'espressione pittorica allo svolgimento dell'incarico di prefetto alle antichità dello Stato della Chiesa. La selezione di opere, provenienti dai più importanti musei e collezioni nazionali ed internazionali, con capolavori autografi di Raffaello o riconducibili ad ideazione raffaellesca tra dipinti, cartoni, disegni, arazzi, progetti architettonici affiancati da opere di confronto e di contesto (sculture e altri manufatti antichi, sculture rinascimentali, codici, documenti, preziosi capolavori di arte applicata). Opere celeberrime come la Madonna del Granduca e la Velata delle Gallerie degli Uffizi, la grande pala di Santa Cecilia della Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba della National Gallery di Washington, la Madonna della Rosa del Prado e lo straordinario e iconico Ritratto di Baldassarre Castiglione del Louvre. Il volume presenta i contributi di Marzia Faietti, Matteo Lafranconi, Francesco P. Di Teodoro, Arnold Nesselrath, Alessandro Viscogliosi, Vincenzo Farinella, Sylvia Ferino-Pagden, Guido Cornini, Lucia Bertolini, Angelamaria Aceto, Achim Gnann, Alessandro Nova, Silvia Malaguzzi, Marco Ciatti, Oriana Sartiani, Ciro Castelli, Luciano Ricciardi, Andrea...
Raffaello 1520-1483. Ediz. inglese
Realizzato in collaborazione con le Scuderie del Quirinale e le Gallerie degli Uffizi in occasione dei cinquecento anni dalla morte di Raffaello, il volume accompagna la grande mostra-tributo (la più vasta mai realizzata sull'artista e una delle più importanti in Italia) e riunisce un'ampia selezione di opere del "divin pittore" di Urbino. Seguendo un originale percorso cronologico a ritroso, Raffaello 1520- 1483 ripercorre tutta l'avventura creativa del più grande pittore del Rinascimento, da Roma a Firenze, da Firenze all'Umbria, fino alle radici urbinati. Curato da Marzia Faietti e Matteo Lafranconi accompagnati da uno stuolo di studiosi, specialisti nei vari settori, coordinati da un comitato scientifico internazionale presieduto da Sylvia Ferino-Pagden, il volume illustra Raffaello nella sua pienezza di uomo del Rinascimento, impegnato nella ricerca e nella tutela del bello e dell'armonia in ogni sua attività, dall'espressione pittorica allo svolgimento dell'incarico di prefetto alle antichità dello Stato della Chiesa. Straordinaria la selezione di opere, provenienti dai più importanti musei e collezioni nazionali ed internazionali, con capolavori autografi di Raffaello o riconducibili ad ideazione raffaellesca tra dipinti, cartoni, disegni, arazzi, progetti architettonici affiancati da opere di confronto e di contesto (sculture e altri manufatti antichi, sculture rinascimentali, codici, documenti, preziosi capolavori di arte applicata). Opere celeberrime come la Madonna del Granduca e la Velata delle Gallerie degli Uffizi, la grande pala di Santa Cecilia della Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba della National Gallery di Washington, la Madonna della Rosa del Prado e lo straordinario e iconico Ritratto di Baldassarre Castiglione del Louvre. Il volume presenta i contributi di Marzia Faietti, Matteo Lafranconi, Francesco P. Di Teodoro, Arnold Nesselrath, Alessandro Viscogliosi, Vincenzo Farinella, Sylvia Ferino-Pagden, Guido Cornini, Lucia Bertolini, Angelamaria Aceto, Achim Gnann, Alessandro Nova, Silvia Malaguzzi, Marco Ciatti, Oriana Sartiani, Ciro Castelli, Luciano Ricciardi,...
Andrea Incontri. Le tipe umane
Le originali opere di Andrea Incontri, designer che intreccia codici ed estetiche della moda e delle arti visive, della comunicazione digitale e delle arti applicate. Dal 2016, Andrea Incontri sublima la propria passione per l'arte e per l'illustrazione, e soprattutto per le donne, iniziando a realizzare le ormai iconiche Tipe Umane che disegna sul suo account Instagram. Si tratta di figure femminili che prendono vita, ogni giorno, sotto forma di schizzi veloci, eppure dettagliatissimi, tracciati con un dito sullo schermo del suo smartphone, senza premeditazione ma con grande istinto creativo, e spesso sovrapposti a spezzoni di video quotidiani. Realizzate utilizzando l'intera palette cromatica di Instagram, le Tipe Umane incarnano la personale rappresentazione di Andrea Incontri di un'umanità al femminile. Signore a spasso con il cane o signorine uscite per andare a fare la spesa: donne di età e attitudini differenti, queste figure indossano una varietà infinita di mise, curate nei minimi dettagli, che ne raccontano le eterogenee personalità e, allo stesso tempo, testimoniano l'osservazione ossessiva dei codici estetici più in relazione al costume sociale che alla moda. In un momento in cui il sistema della moda si interroga su valori creativi ed etici, le Tipe Umane sono figure femminili archetipe, ma anche molto contemporanee, che documentano le nuove sperimentazioni artistiche del designer presentando una visione di femminilità eclettica ed inclusiva.
EUR 52.25
VitoLupo. Italian art design. Dal giorno alla notte. Ediz. italiana e inglese
Attraverso un ricco apparato di immagini, questa pubblicazione dedicata al brand VitoLupo segue il tempo che trascorre tra il risveglio, lungo le ore della quotidianità, e il ritorno a quelle ore che reintroducono alla nuova stagione del riposo; un percorso che copre lo sviluppo del tempo 'tra il giorno e la notte', trattenuto nell'ambito della propria casa, tra le funzioni d'uso e le soluzioni che in essa si cercano, accettando e 'assaporando' il proprio essere, ma anche condividendo con altri, attendendo a momenti di silenzio e partecipando a quelli della comunicazione. Lungo il tempo e nel luogo, seguendo lo scorrere delle ore nella casa, si inseriscono quelle 'stazioni' (La camera da letto; La sala da pranzo; Il salotto; Lo studio) che dettano i caratteri e la qualità della nostra esistenza; l'articolazione degli 'ambienti' va caratterizzandosi e arricchendosi attraverso una serie di 'particolari' in grado di introdurre e contrassegnare il tutto grazie a una raffinata estensione della funzione estetica. Sono gli arredi, attraverso la bellezza, a stazionare nella casa, andando a dare valore al tempo del nostro habitat; ogni oggetto costruisce, nella distribuzione spaziale dei diversi ambienti, una rete di rapporti iconografici tesa a incontrare e a esprimere il nostro gusto, a raggiungere l'ambito riservato e personale del 'piacere'. La dimensione raffinata di questo volume, così lontana dalla natura riduttiva di un semplice catalogo commerciale, introduce il lettore invitandolo a entrare in relazione con l'ambito della bellezza proprio dell'opera d'arte, frutto di mestieri antichi e di tecniche nobili, di materiali preziosi, vissuti e rivisitati con la sensibilità contemporanea di un uomo creativo.
EUR 61.75
La Tour. L'Europa della luce. Ediz. a colori
Milano, Palazzo Reale, 7 febbraio - 7 giugno 2020. Pubblicato in occasione della prima mostra in Italia dedicata a Georges de La Tour, il volume documenta l'opera di questo sorprendente protagonista della storia artistica europea e, attraverso mirati confronti tra i capolavori del maestro francese e quelli di altri grandi del suo tempo, offre una nuova riflessione sull'arte di dipingere dal naturale e sulle sperimentazioni luministiche, affrontando i profondi interrogativi che ancora avvolgono l'opera di questo misterioso artista. La pittura di Georges de La Tour è caratterizzata da un profondo contrasto tra i temi "diurni", crudamente realistici, che mostrano un'esistenza senza filtri, con volti segnati dalla povertà e dall'inesorabile trascorrere del tempo e i temi "notturni" con splendide figure illuminate dalla luce di una candela: modelli assorti, silenziosi, commoventi. Un potente contrasto tra il mondo senza pietà dei "diurni" e la compassionevole rappresentazione delle scene "notturne", tra brutale realismo e delicata spiritualità. Tra i capolavori del maestro, provenienti da alcune delle più grandi istituzioni internazionali, spiccano la commovente intensità emotiva della "Maddalena penitente" (1635-1640 circa), il crudo realismo tela raffigurante "La rissa tra musici mendicanti" (1625-1630 circa), l'austerità tragica ed emblematica del "Suonatore di ghironda con cane", l'intimità domestica dell'"Educazione della Vergine" (1650 circa), il gioco di contrasti di "Giobbe deriso dalla moglie" (1650 circa) e gli intensi effetti chiaroscurali del "Giovane che soffia su un tizzone" (1640 circa). I capolavori del maestro sono affiancati da una ventina di splendide opere di artisti coevi come Paulus Bor, Jan Lievens, Throphime Bigot, Frans Hals con due magnifici ritratti di evangelisti, Jan van Bijlert, Gerrit Van Honthorst, (conosciuto in Italia come Gherardo delle Notti), Adam de Coster e Carlo Saraceni. Il volume presenta i contributi di Francesca Cappelletti, Pierre Rosenberg, Jean-Pierre Cuzin, Gail Feigenbaum, Dimitri...
Gabriele Basilico. Metropoli. Ediz. italiana e inglese
Considerato tra i più autorevoli interpreti della fotografia contemporanea, Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013) è probabilmente il fotografo di paesaggi urbani più conosciuto al mondo. \r\nMetropoli raccoglie alcuni dei capitoli più significativi della produzione di Gabriele Basilico, dalla prima importante raccolta Milano. Ritratti di fabbriche, seguita da Beirut fotografata nel 1991 e nel 2011, dalle Sezioni del paesaggio italiano del 1996 sino alle ultime vedute di città realizzate in tutto il mondo. \r\nMetropoli può essere considerato la sintesi del pensiero di Basilico: “Fotografare la città non vuol dire scegliere le migliori architetture e isolarle dal contesto per valorizzare la loro dimensione estetica, compositiva, ma vuol dire per me esattamente il contrario. Cioè mettere sullo stesso piano l'architettura colta e l'architettura ordinaria, costruire un luogo della convivenza, perché la città vera, la città che mi interessa raccontare, contiene questa mescolanza tra eccellenza e mediocrità, tra centro e periferia, anche nella più recente ricomposizione dei ruoli: una visione dello spazio urbano che, con un po' di retorica, una volta avremmo definito democratica”.\r\nPubblicata in occasione della mostra romana, la monografia presenta i contributi di Roberta Valtorta, Marc Augé, Luca Doninelli, Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia.
EUR 39.90
Raffaello. Il giovane favoloso
Dopo cinquecento anni Raffaello continua a stupire per il suo eccezionale talento, per aver saputo ritrarre le donne più sensuali del suo tempo e aver costruito immagini meravigliose e vive, nelle quali ogni personaggio ha un proprio ruolo, una propria presenza scenica, una propria storia da raccontare.\r\n“Quando ha girato la tavola, al termine del lavoro, mi sono sorpreso anch'io dell'intensità del mio sguardo. Non mi ero mai reso conto di quanto fossero carnose le mie labbra e quale sensualità fossi capace di esprimere. Quella mano sul petto è talmente languida da simulare modestia e timidezza, due qualità che non mi sono mai appartenute. Sembro un ragazzo ingenuo, dolce e affabile, ma soprattutto innamorato. Raffaello aveva intuito che questa fosse l'immagine più giusta da restituire, visto l'uso che avrei dovuto fare di quel dipinto. Non sarebbe finito nel mio palazzo romano, ma lo avrei fatto arrivare a mia moglie Fiammetta Soderini a Firenze.”\r\n\r\nDopo cinquecento anni Raffaello continua a stupire per il suo eccezionale talento, per aver saputo ritrarre le donne più sensuali del suo tempo e aver costruito immagini meravigliose e vive, nelle quali ogni personaggio ha un proprio ruolo, una propria presenza scenica, una propria storia da raccontare. I ritratti dell'urbinate svelano in modo così profondo e sottile le personalità, le incertezze e le emozioni dei suoi modelli: perché Raffaello li conosce bene e sa scavare nella loro anima. \r\nIn questo libro, lo storico dell'arte Costantino D'Orazio fa parlare i personaggi che Raffaello ha ritratto nei suoi dipinti: attraverso la voce dei suoi amici e compagni di strada, ci racconta il lato più privato della personalità e della vita del pittore, quello che può risultare a tratti inconfessabile, a partire dalle storie e dalle parole delle persone a lui più vicine, quelli che...
Raffaello. Il trionfo della ragione
"Riteniamo più importante di Raffaello, lo Sposalizio della Vergine, conservata alla Pinacoteca di Brera. Guardando la scena, paradossalmente, centrale non è Dio, non è il suo racconto, ma è l'opera dell'uomo. Te lo dice lo sguardo, anzitutto. Raffaello voleva che lo dicessero anzitutto loro: i tuoi occhi. I tuoi occhi che, osservando l'opera, sono sospinti a guardare con insistenza non tanto i personaggi evangelici quanto il grandioso tempio in prospettiva che troneggia su tutto. Silenziosamente si fa strada quel laicismo - quella fiducia cioè nella potenza dell'uomo, prima che in Dio - che la modernità ha interamente metabolizzato.\r\n\r\nNello Sposalizio della Vergine di Raffaello, il protagonista assoluto è lo spazio umano, terreno, perfettamente e armonicamente razionalizzato. Il racconto cristiano diventa, forse per la prima volta nella storia, assolutamente comprimario, ausiliario. \r\nÈ un cambio di prospettiva concettuale radicale che il nostro artista non svilupperà mai compiutamente (se non nella Stanza della Segnatura in Vaticano, e nello specifico nella Scuola di Atene), ma che di fatto testimonia pittoricamente l'essenza del Rinascimento: e soprattutto apre, assieme ad altre opere coeve, quella crisi e quel conflitto tra uomo e Dio che l'arte moderna e contemporanea porterà ai suoi estremi."
EUR 6.75
Raffaello. Lettera a papa Leone X
La celebre lettera di Raffaello a papa Leone X sulla protezione e conservazione degli edifici antichi. Il volume riprende la lettera scritta nel 1519 da Raffaello Sanzio e Baldassarre Castiglione, con la collaborazione di Angelo Colocci, e indirizzata a papa Leone X, sul tema della protezione e conservazione delle vestigia di Roma antica. La lettera (conservata nella Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera) era allegata come prefazione alla raccolta di disegni degli edifici della Roma imperiale eseguita dal pittore su incarico del papa. La prima parte enuncia i principi e le idee che hanno portato a tale opera; la seconda illustra i dettagli tecnici dell'operazione, con la descrizione di uno strumento munito di bussola usato durante i rilevamenti, per misurare e orientare gli edifici sulla pianta. Il rigore che si evince nell'operazione è indice degli intenti filologici della ricostruzione, basata su un preciso metodo di studio che indagava anche le parti distrutte o danneggiate degli antichi edifici. Gli edifici antichi sono poi presentati in tre disegni: una pianta, un rilievo esterno con tutte le decorazioni e uno dell'interno, pure corredato di tutti i dettagli possibili. La parte più celebre è la prima, in cui viene enunciato con grande chiarezza il senso culturale di questo lavoro, partendo da una rapida sintesi della storia dell'architettura dall'epoca romana ai giorni contemporanei, all'insegna di una consapevolezza della nuova "cultura della rinascita", rispetto alla degradazione dell'arte "tedesca" del medioevo, cioè il gotico, stile anticlassico per eccellenza. Si tratta di un'evidente percezione della "frattura" tra mondo antico e mondo contemporaneo che sta alla base dell'idea stessa di Rinascimento. Altro punto importante è la traccia delle cause della scomparsa dell'arte classica, non dovuta solo a fattori storici, come le invasioni barbariche, ma soprattutto a causa dell'incuria e dell'insipienza degli uomini,...
Raffaello. Ediz. a colori
"Siamo "dentro la pittura" di Raffaello. Ma in questo caso siamo proprio in uno spazio, fisicamente percorribile: una grande architettura il cui significato è quasi più forte di quello dei personaggi che la abitano. È l'opera più rappresentativa e, comunque, quella più piena di significati che Raffaello abbia concepito ed è la Scuola di Atene nelle Stanze Vaticane. Cercheremo di vedere il senso di quest'opera e, da questa, arrivare a capire il percorso e il significato dell'attività di questo grandissimo pittore. Raffaello viene chiamato nel 1508 da Giulio II, il papa, per lavorare nelle Stanze Vaticane. Lavora più o meno nello stesso tempo in cui Michelangelo sta nella Cappella Sistina e si incrociano questi due straordinari artisti con visioni distanti..." (Dal saggio di Vittorio Sgarbi)
EUR 11.30
Davide Macullo architects. Ediz. illustrata
Time machine. Vedere e sperimentare il tempo. Ediz. illustrata
Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo esplora il modo in cui il cinema e altri media fondati sulle immagini in movimento, come video e videoinstallazioni, hanno trasformato, nel corso della loro storia, la nostra percezione del tempo, attraverso tecniche di manipolazione temporale come il ralenti e l'accelerazione, il loop e l'inversione, il time-lapse e il fermo immagine, le sovrimpressioni, il passo uno e le diverse forme del montaggio.\r\nLungo un percorso che riunisce immagini provenienti dai diversi campi dell'arte contemporanea, del cinema delle origini e del cinema sperimentale, del cinema scientifico e del cinema documentario, del cinema classico e del cinema contemporaneo - con alcune incursioni nella storia della fotografia - Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo percorre un arco temporale che va dal 1895 ai giorni nostri: dall'anno della prima pubblicazione del racconto fantascientifico The Time Machine di H.G. Wells e della prima presentazione pubblica del Cinématographe dei Fratelli Lumière, fino alle nuove temporalità non-umane di immagini in movimento prodotte dall'intelligenza artificiale, dal machine learning e dalle reti neurali.
EUR 17.50
Zehra Dogan. Avremo anche giorni migliori. Opere dalle carceri turche. Ediz. a colori
È nell'uso del plurale, in quel verbo avremo, che ci coinvolge tutti, che consiste la chiave interpretativa della pratica artistica della giovane artista e giornalista curda del sudest della Turchia. La potenza immaginifica della sua mano è il risultato della riflessione e della relazione di una specifica collettività, quella delle donne detenute con Zehra nelle prigioni di Mardin, Diyarbakir, Tarso. Due anni e nove mesi di prigione per un disegno su Twitter e una lettera di una bambina di dieci anni pubblicata: questo periodo è diventato l'occasione per mostrare che la resistenza che passa attraverso l'arte non si può ingabbiare. Sostenuta da artisti come Banksy e Ai Weiwei durante la detenzione, ha affrontato con cocciutaggine e inesauribile ottimismo insieme alle altre la prigionia. L'ha guidata la fede nella potenza liberatoria e nella possibilità di cambiamento positivo dell'arte. "Non devi voltare le spalle alle fonti che ti nutrono. Sono nata in Curdistan. Sono cresciuta e mi sono formata con i disegni del Curdistan, e queste ricchezze hanno dato senso alla realtà. Sì, le ingiustizie e i massacri in cui viviamo sono una terribile disgrazia, ma abbiamo anche meravigliose opportunità [...]. Può essere considerato quasi un lusso. Questo deve essere ben compreso e ben interpretato. Voltare le spalle a questa realtà sarebbe un grande errore". Fedele alla sua terra, è costretta oggi a un auto esilio che non ferma però il suo pennello.
EUR 19.00
Elisa Sighicelli. 9 years-9 anni. Ediz. a colori
Una monografia retrospettiva dedicata al percorso di uno dei più rigorosi protagonisti nel panorama artistico italiano, attiva fin dagli anni novanta, che mette da sempre in discussione i limiti della rappresentazione attraverso la fotografia, in una costante ricerca di equilibri e nuove frontiere lungo il crinale che separa e unisce la tensione concettuale e la produzione di bellezza sensibile. Negli ultimi anni hanno presentato le opere di Elisa Sighicelli alcuni tra i più prestigiosi musei e spazi espositivi del mondo, così come a rappresentarla è stata per molti anni l'importante galleria Gagosian. La monografia presenta una selezione di opere, mostre ed esperimenti realizzati dall'artista nel secondo decennio di attività, tra 2011 e il 2020 ed è corredato dei testi di grandi scrittori e di alcuni tra i più influenti curatori internazionali di arte contemporanea quali Carolyn Christov- Bakargiev, Marcella Beccaria, Marco Belpoliti, Silvia Bottani, Maurizio Cilli, Davide Daninos, Geoff Dyer, Jennifer Higgie, Luc Sante, Sabrina Tarasoff e Silvio Zamorani.
EUR 46.55
Art Factor. The Pop Legacy in Post-war Italian Art. Ediz. a colori
Il catalogo presenta una selezione di opere dalla collezione privata di Fondazione Farmafactoring, che rende omaggio all'arte italiana della seconda metà del Novecento, ed è parte integrante della storia e dell'evoluzione del Gruppo che l'ha raccolta nel corso degli anni. La collezione comprende oltre 250 opere dall'immediato secondo dopoguerra ai primi anni 2000 di artisti quali: Valerio Adami, Enrico Baj, Alberto Burri, Hsiao Chin, Mario Schifano, Arnaldo Pomodoro e Joe Tilson. Il volume racconta un percorso italiano nella Pop Art attraverso i lavori di: Valerio Adami, Franco Angeli, Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Gianfranco Pardi, Mario Schifano ed Emilio Tadini. Dalla metà degli anni Sessanta questi artisti si sono confrontati con una tradizione iconografica di lunga data, rivisitando e trascendendo le avanguardie e le tecniche stilistiche del passato, avvalendosi di una ricca varietà di risorse spesso messe al servizio di un attivismo sociale e culturale.
EUR 37.50
Daniel Steegmann Mangrané. A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand. Ediz. italiana, inglese e francese
Pubblicato in occasione dell'antologica in Pirelli HangarBicocca, il volume è una monografia di Daniel Steegmann Mangrané (Barcellona, 1977) e ne ripercorre il lavoro dalla fine degli anni Novanta a oggi presentando un regesto di oltre cento opere tra installazioni, disegni, sculture, fotografie e produzioni cinematografiche. Il catalogo raccoglie testi delle storiche dell'arte Kaira M. Cabañas e Flora Katz, una conversazione tra l'artista e la scrittrice e curatrice Lauren Cornell, nonché testi di Nathalie Ergino, direttrice dello IAC - Institut d'art contemporain - Villeurbanne/Rhône-Alpes, e delle curatrici dell'esposizione in Pirelli HangarBicocca, Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli. Il lavoro di Daniel Steegmann Mangrané si caratterizza per un approccio poetico in cui forme geometriche e astratte si intersecano con elementi naturali e danno vita a un immaginario in cui motivi ricorrenti come foglie, alberi e insetti aprono a una riflessione sulla realtà in cui viviamo. L'artista utilizza media diversi per la creazione dei suoi lavori, privilegiando una modalità operativa in cui le caratteristiche tecniche si legano intrinsecamente al processo di realizzazione dell'opera. L'interesse di Daniel Steegmann Mangrané per la biologia lo ha portato a indagare complessi sistemi ecologici e a introdurre il mondo naturale all'interno delle sue opere, con numerosi riferimenti alla foresta pluviale in Brasile - come rami, foglie e insetti - che, uniti a forme geometriche e motivi astratti, aprono a riflessioni sulle complesse dinamiche tra gli elementi che ci circondano.
EUR 38.00
Cerith Wyn Evans. The illuminating gas. Ediz. italiana e inglese
La monografia presenta una rilevante selezione di opere tra sculture storiche, complesse installazioni monumentali e nuove produzioni, che ripercorre la carriera dell'artista premiato nel 2018 con l'Hepworth Prize for Sculpture. Insieme a vedute della mostra in Pirelli HangarBicocca e a una serie di immagini selezionate da Cerith Wyn Evans legate al tema della luce, il volume raccoglie tre saggi inediti: un testo della storica dell'arte Briony Fer, che si focalizza sugli aspetti più concettuali e materici della serie di sculture Neon Forms (after Noh); un ampio contributo del filosofo e teorico Éric Alliez che presenta una carrellata di complessi riferimenti al lavoro dell'artista; e infine "False Starts" di Alexander García Düttmann che restituisce la peculiarità del lavoro dell'artista attraverso un loop di incipit diversi. Il catalogo comprende inoltre un testo introduttivo dei curatori, una serie di apparati con schede dettagliate per ciascuna opera in mostra e una cronologia illustrata di tutte le esposizioni personali dell'artista. Dopo gli esordi come filmmaker, dagli anni Novanta Cerith Wyn Evans (Llanelli, Galles, 1958) si dedica alla realizzazione di sculture, interventi site specific e performativi che si caratterizzano per l'utilizzo di elementi e materiali effimeri come la luce e il suono e per la centralità della dimensione temporale nella fruizione dell'opera. Nella loro eleganza ed equilibrio formale, i lavori di Cerith Wyn Evans attingono a una complessità di riferimenti e citazioni - dalla letteratura, alla musica, filosofia, fotografia, poesia, storia dell'arte, astronomia e scienza - che vengono declinati in forme del tutto nuove attraverso un articolato processo di montaggio. Questa operazione avviene sia attraverso l'impiego di materiali testuali che, decontestualizzati, vengono tradotti in un linguaggio luminoso sia trasponendo in sculture l'immaginario di artisti storici, come Marcel Duchamp.
EUR 47.50
'900 italiano. Un secolo di arte. Ediz. a colori
Il volume documenta alcuni momenti fondamentali della cultura artistica italiana del Novecento. Un viaggio ideale che si compie attraverso il succedersi di sorprendenti ricchezze poetiche e linguistiche. Si parte dalla forte spinta propulsiva verso il futuro che ha animato le feconde utopie del Novecento: dal futurismo alla surrealtà mitica di de Chirico e Savinio, ai vari modi del "ritorno all'ordine", alle declinazioni del realismo, da Morandi a Carrà, alle diverse esperienze della Scuola romana, al monumentalismo di Severini e Sironi, fino a Pirandello e Guttuso. La seconda parte del secolo si apre con la triade dei giganti del nostro informale: Capogrossi, Burri e Fontana, che danno avvio a importanti manifestazioni e personalità, da Forma alla "scuola di piazza del Popolo", all'arte povera e alla transavanguardia. Un panorama ricchissimo che ci colloca a pieno diritto tra i protagonisti del contesto internazionale. Il volume presenta i contributi di Maria Teresa Benedetti (Un secolo italiano), Francesca Villanti (L'arte italiana della seconda metà del Novecento. Una storia) e Annamaria Sandonà(Il Gruppo Enne a Padova), oltre al catalogo e alle schede di oltre novanta opere di grandi protagonisti della storia dell'arte italiana e internazionale del XX secolo.
EUR 28.50
Silvia Camporesi. Circular view. Ediz. illustrata
Pubblicato in occasione dell'esposizione bolognese promossa da Hera S.p.A., il volume racconta l'evoluzione mensile dei lavori di costruzione dell'impianto di biometano a Sant'Agata Bolognese, in provincia di Bologna, cogliendo le peculiarità architettoniche di quegli edifici. Per dodici mesi l'artista ha visitato regolarmente l'impianto, documentando la progressiva evoluzione e i cambiamenti della complessa struttura che, a partire dai rifiuti urbani, ha l'obiettivo di produrre combustibile rinnovabile. \r\nCome scrive il curatore Carlo Sala, “le immagini che compongono la serie Circular View (2018-2019) di Silvia Camporesi sono l'intreccio tra una visione prettamente documentaria e la dimensione evocativa che l'artista ha voluto imprimere al luogo. Una parte degli scatti presenta la morfologia architettonica del complesso che, come un organismo, sta mutando per trovare una sua forma definitiva tra elementi industriali spiraliformi e circolari dai tratti sinuosi che nelle fotografie sembrano travalicare la loro natura funzionale per assurgere a pura forma estetica.”\r\nCome ci insegna l'opera di Silvia Camporesi, la bellezza affiora dappertutto, figlia dello sguardo che ne va in cerca e, con pazienza, riesce a coglierla nei termini di un controcanto vibrato da forme, strutture, oggetti, materie e materiali.\r\nNon si tratta, d'altronde, di una bellezza generica: nel luogo stesso in cui l'economia conquista la sua più compiuta circolarità, gli scatti dell'artista trovano - in coerenza - pieghe, volte e curvature, restituendoci sul corpo vivo delle cose il gesto archetipico di una cura avvolgente, attraverso la quale - ogni giorno - ridiamo valore a qualcosa che altri, forse, chiamerebbero rifiuto e da cui noi, invece, ricaviamo biometano e compost.\r\nNel percorso artistico realizzato dall'autrice, capace di coniugare estro della creazione e umiltà dell'ascolto, si lasciano apprezzare non solo vedute ampie e panoramiche ma anche gli effetti di una presa minuta, calata con garbo negli interstizi di una mansione, fra i...
Cuaderno C. Francisco de Goya. Ediz. multilingue
Il "Cuaderno C" (1814-1823) era originariamente costituito da 133 o più fogli, poiché l'ultimo disegno numerato noto è il 133. Il Museo del Prado ha conservato, dal 1872, centoventi disegni, arrivati in un album del Museo de la Trinidad. Almeno tredici, che devono essere stati separati dagli altri intorno al 1860, sono quindi mancanti dalla collezione del Prado. Ne sono noti solo cinque: nn. 71 e 128 (Hispanic Society of America), n. 88 (British Museum), n. 78 (il Museo Paul Getty) e n. 11 (collezione privata). Gli altri otto, 14, 15, 29, 56, 66, 72, 110 e 132 sono ancora sconosciuti. In questa edizione in facsimile, vengono riprodotti tutti i disegni noti, nonché il retro dei fogli. Le didascalie di Goya, che spesso fungono da titoli o commenti sulle varie immagini, sono molto rivelatrici perché le ambiguità su cui giocano tengono conto delle sue reali intenzioni. Al di là del suo eccezionale valore artistico, il "Cuardeno C" rappresenta anche una notevole testimonianza storica e un tesoro patrimoniale unico nel suo genere. Frutto dell'acutezza di sguardo di Goya, elaborato durante la guerra d'indipendenza e negli anni di repressione che seguirono (1808-1820), esso offre una visione spesso inquietante della società spagnola dell'epoca: scene di vita quotidiana segnate dalla povertà, prigionieri della inquisizione, scene di crudeltà nelle prigioni, visioni sognanti del mondo notturno. Un altro gruppo di disegni mostra le conseguenze della confisca dei beni ecclesiastici che portò alla chiusura di numerosi monasteri e conventi, costringendo monaci e monache a rinunciare ai loro voti e iniziare una nuova vita al di fuori della sicurezza delle loro mura. Libertà, ragione e giustizia sono infine i soggetti di un ulteriore gruppo di disegni che attestano le speranze di Goya per la politica di riforma del Triennio Liberale (1820-1823)....