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Philosophical news. Vol. 9: Humanitas.
In questo periodo storico il concetto di humanitas è lontano dal venire considerato al centro dello sviluppo della società. Esso è un concetto bistrattato. In ambito civile si assiste a uno scontro feroce sulla tutela dei diritti nella definizione del soggetto umano, in ambito politico a uno spietato scontro di civiltà. Si assiste al tentativo di una riformulazione di ciò che è umano, della dignità e dei diritti dell'uomo. Trovati i confini è dunque possibile stabilire che cosa sia oggi da considerare humanitas, che cosa meriti dignità e diritti. Ma come trovare tali confini? Secondo quale criterio? In virtù di che cosa l'umano è umano? I contributi raccolti in questo volume vogliono essere un aiuto per porre l'attenzione su una tematica che è necessaria alla formazione dell'uomo e al benessere della società. Apre il volume l'esclusiva di Stanislaw Grygiel, cui seguono le interviste a Vittorio Possenti e a François Saint-Ouen. Accanto alla sezione di saggi con i contributi di Eleonora De Conciliis, Michele Marsonet, Giovanni Puglisi, Giovanni Salmeri, Josef Seifert e Tine Stein, vi sono gli studi di Elena Bartolini, Tommaso Morawski e Nasser Suleiman Gabryel. Chiude il volume un'ampia rassegna di convegni e di testi di recente pubblicazione.
EUR 11.40
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Il padre e i suoi nomi. Da Freud a Lacan
A partire da una recensione degli scritti di Freud e Lacan, l'opera propone un excursus storico problematizzato e una riflessione sullo stato attuale a proposito della questione del padre, senza eliminare le interpretazioni contraddittorie e senza indietreggiare davanti a eventuali prese di posizione. Tra le questioni chiave, vengono affrontate la relazione tra il mito di Edipo, quello di Totem e Tabù e la tesi di Freud su Mosè. Segue l'interpretazione di Lacan dell'uccisione del padre come effetto originario dell'entrata nel campo del linguaggio, la sua distinzione tra il padre simbolico e il padre reale in quanto agente della castrazione, il rapporto tra il sinthomo e il Nome-del-Padre, i problemi legati alla nominazione del padre, la pluralità dei suoi nomi. Così, dal padre edipico al padre reale, dal Nome-del-Padre al sintomo e al sinthomo, si tratta di seguire la dialettica di un sapere sul padre rimesso instancabilmente in cantiere, e di coglierne le discontinuità e la posta in gioco al di là della psicanalisi.
EUR 14.25
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L' Académie Internationale de philosophie des sciences. Documents théoriques, historiques, statuts, membres, colloques et histoire photographique
Fondée en 1947 sur l'initiative principale du père dominicain Stanislas Dockx, l'Académie Internationale de Philosophie des Sciences de Bruxelles constitue une des institutions culturelles internationales les plus prestigieuses, qui au cours de sa longue et intense activité, a toujours favorisé un dialogue sincère et approfondi entre le monde de la recherche scientifique et celui de la réflexion philosophique avec la profonde conviction suivante: il faut partir de la pleine reconnaissance de la valeur culturelle de la connaissance technico-scientifique comme valeur de base pour construire une société ouverte et pacifique au niveau mondial. Dans ce volume, pour la première fois, nous avons collecté de façon systématique et organique, une série de documents théoriques et historiques, ainsi que des statuts, la liste des colloques et toutes les publications, l'indication analytique de tous les membres de l'Académie, depuis sa fondation jusqu'à aujourd'hui. Ce sont des informations prises dans plusieurs recherches menées aux archives de Bruxelles de cette institution, auxquelles est associée une documentation photographique de l'histoire de l'Académie. De cette façon, le lecteur et le chercheur intéressé disposent d'un instrument pour la connaissance analytique de l'histoire de cette Académie, qui se confiure comme une contribution visant à ouvrir et favoriser de nouvelles recherches et de nouvelles études, qui, nous l'espérons, seront en mesure, dans un avenir proche, de mieux faire connaître et étudier l'histoire de cette prestigieuse académie internationale; le but de cette institution coïncidant avec le défi de pouvoir faire dialoguer ouvertement les hommes et les femmes qui appartiennent aux différentes traditions conceptuelles et de pensée, afin de construire une société socratique du dialogue et d'une confrontation culturelle et théorétique plus sincère.
EUR 34.20
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Sulla filosofia della scienza di Evandro Agazzi. Dalla probabilità e la logica matematica all'epistemologia realista
Evandro Agazzi rappresenta una delle più autorevoli e prestigiose voci filosofiche italiane a livello internazionale. La sua filosofia della scienza costituisce il fecondo nucleo critico a partire dal quale la sua stessa riflessione si è via via approfondita, giungendo a considerare ambiti sempre più articolati, spesso collocati ai confini tra differenti discipline (dalla logica matematica alla fisica quantistica, dalla bioetica all'analisi del senso comune, dall'operazionismo alla filosofia morale, etc.). La riflessione epistemologica di Agazzi ha avuto il merito e l'originalità di illustrare le ragioni del realismo, del pieno valore culturale delle tecnoscienze (e della stessa razionalità occidentale) e della funzione strategica dell'oggettività della conoscenza umana (declinata e studiata in differenti campi di ricerca). Per analizzare questi molteplici aspetti della sua ricerca epistemologica si sono interpellati diversi studiosi, intrecciando le riflessioni di noti pensatori come Emanuele Severino, Maria Luisa Dalla Chiara, Maurizio Ferraris e Massimo Pauri, con quelle di alcuni più giovani studiosi come Marco Buzzoni, Fabio Minazzi, Gino Tarozzi e Paolo Giannitrapani. Nel volume si offre anche, per la prima volta, una disamina della inedita tesi di laurea di Agazzi sulla probabilità e il probabile. Il volume è inoltre integrato da tutto il materiale connesso con il conferimento ad Agazzi, da parte dell'Università degli Studi dell'Insubria, della laurea honoris causa in Scienze e Tecniche della Comunicazione, dalla sua laudatio e dalla sua lectio doctoralis, nonché dalla schedatura della straordinaria Biblioteca d'Autore donata da Agazzi al Centro Internazionale Insubrico.
EUR 28.50
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Le radici della scelta. La vocazione per la professione medica
Il problema che qui viene affrontato è quello relativo alla scelta professionale del medico che è indissolubilmente legata alla sua vocazione. La filosofia va a toccare proprio le radici di tale vocazione, le quali si rivelano - forse un po' sorprendentemente, ma non casualmente - vicine alle proprie. La vocazione comune è quella di aiutare gli umani a vivere bene; la scelta professionale è ciò che conferisce capacità operativa alla realizzazione di questo scopo. I contributi che compaiono in questo libro vogliono quindi fornire un aiuto alla migliore comprensione del rapporto tra la scelta professionale e la vocazione di fondo in campo medico. La prima sezione (Vocazione e professione) getta uno sguardo di carattere generale sulla vocazione riconducendola alle sue radici esistenziali e antropologiche, e il pensiero filosofico viene applicato ai fenomeni storici e istituzionali che investono oggi il mondo medico. La seconda sezione (Cura di sé e cura di noi) propone alcune possibili risposte filosofiche alla domanda su come affrontare concretamente problemi così complessi. Il volume porta al centro dell'attenzione alcune testimonianze, narrate in prima persona dai medici, nelle quali vocazione e professione si intrecciano in maniera indissolubile. La vita reale è quindi il fil rouge che compone tra loro le diverse esperienze.
EUR 17.10
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L' antagonista necessario. La filosofia francese dell'abitudine da Montaigne a Deleuze
Il volume intende ricostruire una serie di mosse concettuali con cui il pensiero occidentale dalla modernità in poi ha affrontato il tema dell'abitudine, servendosi, volta a volta, quale banco di prova, dell'opera di un numero circoscritto di autori significativi. Per tale ricostruzione è stata effettuata un'opzione di campo: si è deciso di condurre l'indagine all'interno della filosofia francese in quanto la riflessione moderna e contemporanea sull'abitudine è impensabile senza il contributo di pensatori come Montaigne, Descartes e Pascal, tra il XVI e il XVII secolo, Maine de Biran e Ravaisson, tra la fine del XVIII e la prima metà del XIX, per giungere, nel corso del Novecento, dopo Bergson, a Merleau-Ponty, Ricoeur, Deleuze, tra gli altri. Il testo traccia un percorso in cui si assiste al dialogo della filosofia con altri saperi, in particolare con quelli delle scienze della natura, dalla fisiologia alla biologia e alla fisica, e con quelli delle scienze umane, dalla psicologia alla pedagogia e alla sociologia.
EUR 20.90
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Del terrorismo come una delle belle arti. Storiette
Le vicende comiche e grottesche di un militante trotskista argentino, condannato a morte dai suoi ex compagni di partito, con sentenza "da eseguirsi il giorno della rivoluzione". La folle avventura politica, esistenziale e nichilista dei membri dell'Armata rossa giapponese. La surreale compagnia di esaltati, anarchici, pazzoidi, bohémiens e filibustieri che si ritrova, negli anni Settanta, intorno alla redazione della rivista "Agaragar". Ma anche scrittori e artisti come Moravia e Pasolini, surrealisti e situazionisti. In questi testi autobiografici, né interamente veri, né interamente falsi, Perniola rivela le radici esistenziali della propria filosofia, mostrando la sua stretta connessione con alcune vicende storiche, politiche, culturali ed umane a lui contemporanee. Le storiette si rifanno da un lato al genere letterario, a metà tra il serio e il faceto, praticato dagli antichi filosofi cinici, dall'altro ai setsuwa dei monaci giapponesi e si basano sulla premessa buddhista della non sostanzialità dell'io, non meno che sul rifiuto di una narrativa ingenua e popolare, ignara del carattere enigmatico e paradossale della scrittura letteraria. La loro tonalità emozionale è un misto di terrore e di ironia, che unisce lo stile dell'avanguardia al distacco estetico, usando indifferentemente registri realistici e surrealistici in una combinazione che appartiene alla logica del simulacro.
EUR 15.20
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La comunità sconfessata
A più di trent'anni da "La comunità inoperosa" (1983), Nancy torna sul tema della comunità muovendo da un'attenta esegesi de "La comunità inconfessabile" (1983) di Maurice Blanchot. Ricostruendo gli eventi da cui scaturì questo dialogo a distanza, il saggio prolunga e rettifica alcune delle linee interpretative già emerse ne "La comunità inoperosa". Attraverso un profondo lavoro di scavo, Nancy tenta ora di elucidare alcune questioni cruciali della scrittura e del pensiero politico di Blanchot che quest'ultimo aveva in parte "sconfessato" con il suo libro sulla comunità. Ritornando sulla "comunità degli amanti" e sull'interpretazione di Blanchot de "La malattia della morte" di Marguerite Duras, Nancy analizza l'intricata rete di rimandi che si annoda tra le due scritture. Sullo sfondo del testo si staglia la figura di Georges Bataille all'origine del tracciato filosofico di Nancy e di Blanchot sulla comunità. In questo denso studio, Nancy mostra come la comunità, nonostante le sue aporie e i suoi disastri, sia esposta al ricorsivo mito della sua assenza e come essa si riveli come un'impossibile passione dell'Occidente sempre pronta a confessare, tra "inoperosità" e segreto, l'inconfessabile tentazione dell'opera.
EUR 15.20
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Cultura femminile
Il filo rosso dei saggi è la scoperta che "non esiste una cultura asessuata". Un Simmel "riformista" applica la sua ontologia dualistica del maschile e del femminile ai problemi della donna nel mondo moderno, rivolgendo l'attenzione ai loro aspetti sociali, politici, sessuali e psicologici. Simmel trova una lingua filosofica per la concretezza di una situazione storica. Ciò rivela i suoi meriti e i suoi limiti, ma soprattutto ne fonda l'attualità nel dibattito attuale, femminista e non, sulla condizione femminile, non priva di valore morale: "Ogni volta che un uomo compra una donna, va perduto un pezzo del rispetto per l'umanità".
EUR 8.46
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American horror story. Una cartografia postmoderna del gotico americano
American Horror Story è la serie televisiva che dal 2011 sta tenendo inchiodati al piccolo schermo cultori del genere horror e appassionati dell'American Gothic. Quattro stagioni trasmesse finora, ognuna con trama, ambientazione e personaggi diversi, ma accomunate da una tonalità inconfondibilmente gotica, imbevuta di riferimenti ai libri e ai film che hanno reso il genere uno dei più amati e seguiti degli ultimi anni. Federico Boni esplicita temi, intrecci e nessi, mostrando come la serie TV ideata da Ryan Murphy e Brad Falchuk si presti a diventare una preziosa mappa per orientarsi tra le diverse declinazioni del gotico americano. Una "cartografia postmoderna" per percorrere le polverose strade del Sud ed esplorare i demoni più cupi del nostro tempo.
EUR 11.40
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La filosofia dei Genesis. Voci e maschere del teatro rock
Protagonisti indiscussi dell'esperienza progressive, dal 1970 al 1975 i Genesis hanno perfezionato il teatro rock portando in concerto storie surreali, vicende fantascientifiche, fughe nella mitologia e soprattutto maschere, travestimenti e scenografie uniche nel loro genere. Grazie all'estro di Peter Gabriel e allo straordinario talento di tutto il gruppo, visionarie narrazioni in musica come Foxtrot (1972) e la celebre opera rock The Lamb Lies Down On Broadway (1974) restano un insuperato modello di "rock theatre".
EUR 7.60
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L' uomo delle origini e la tarda cultura. Tesi e risultati filosofici
"Urmensch und Spätkultur "è una delle opere più importanti di Arnold Gehlen e raccoglie le tesi e i risultati filosofici principali di ricerche svolte nell'arco di alcuni decenni. Scopo del volume è condurre un'analisi delle forme socioculturali dell'antichità, finalizzata alla elaborazione di "concetti critici" non soggettivi, in grado di contribuire a spiegare il ruolo delle regole comunitarie e delle organizzazioni istituzionali nel percorso storico dell'umanità. Il metodo ha pretese di rigore e obiettività: si avvale dell'osservazione empirica, della contestualizzazione storico-archeologica e della preziosa collaborazione di diverse scienze. Si tratta di un libro di "filosofia delle istituzioni" che, attraverso la ricostruzione delle forme arcaiche della convivenza sociale, da un lato giustifica l'applicabilità di categorie antropologiche basilari come quelle di "azione" ed "esonero", e dall'altra consente di far reagire il passato con il presente, evidenziando la distanza che separa il comportamento societario arcaico da quello contemporaneo.
EUR 23.75
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Brecht e il Piccolo teatro. Una questione di diritti
Se il rapporto privilegiato fra Bertolt Brecht e il Piccolo Teatro di Milano può dirsi un dato storicamente acquisito, non è altrettanto chiara la dinamica che portò ben presto il teatro diretto da Paolo Grassi e Giorgio Strehler a farsi mediatore (e assai più spesso barriera) fra gli aventi-diritto dei capolavori brechtiani e tutti gli altri teatri italiani. L'argomento è rimasto per anni nella nebbia, nonostante il ruolo cruciale esercitato da Brecht nello sviluppo del teatro italiano nel dopoguerra. Il saggio di Alberto Benedetto si occupa di far luce sulla complessa questione, incrociando un filologico lavoro di ricerca con un accurato inquadramento storico. Ed è l'occasione non solo per indagare su una delicata e al contempo tumultuosa battaglia di permessi attraverso la quale si riuscirà a ricostruire la politica di diffusione dell'opera brechtiana in Italia, ma è anche l'occasione per ripercorrere un mosaico di tattiche, veti incrociati, equivoci, rotture, alleanze e polemiche, di un sistema teatrale ancora allineato ai nastri di partenza. Introduzione di Sergio Escobar. Postfazione di Stefano Massini.
EUR 17.10
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La questione Stirner
I primi critici di Der Einzige und sein Eigentum (L'Unico e la sua proprietà) si concentrarono sulle due parole "scandalose" del libro, l'"Unico" e l'"Egoista". Non seppero invece coglierne l'autentico nucleo etico e concettuale, l'Eigenheit, l'individualità propria ovvero la volontà dell'uomo libero, che ne è l'anima e la protagonista. Scaturisce da qui il fraintendimento di Stirner che permetterà agli anarchici russi di saccheggiarne il pensiero, e insieme comincia ad affermarsi la leggenda, assai duratura nell'immaginario della sinistra radicale, che ne fa il padre dell'anarcoindividualismo. Un fraintendimento, e un saccheggio, che ricordano da vicino l'operazione compiuta dal nazismo su Nietzsche.
EUR 19.00
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Percezione e attenzione
Si propone la traduzione, corredata da una Premessa di Paolo Spinicci e un'Introduzione di Andrea Scanziani, dei due testi principali, raccolti in "Wahrnehmung und Aufmerksamkeit". Si tratta di saggi scritti nel periodo che segue le "Ricerche logiche" (1901) e precede la pubblicazione delle "Idee" (1913). Sono anni di grande creatività per Husserl e queste pagine sono da un lato lo specchio dei mutamenti generali della sua filosofia negli anni che conducono alla svolta trascendentale, dall'altro un saggio concreto di quel lavoro fenomenologico che costituisce uno degli esempi più alti della filosofia analitica del primo Novecento. I temi - la filosofia della percezione e dell'attenzione, ma anche il rapporto con la dimensione del significato e della forma proposizionale - consentono al lettore di penetrare nel cuore della filosofia dell'esperienza di Husserl, di comprenderne la specificità filosofica, senza tuttavia pagare lo scotto di complesse (e talvolta estenuanti) considerazioni di carattere metodologico.
EUR 19.00
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Le rovine. Ossia meditazione sulle rivoluzioni degli imperi
"Le Rovine" è un importante documento dell'ultima fase dell'illuminismo francese, in cui Volney narra il suo imbattersi nella città di Palmira, in Siria, uno dei siti archeologici più belli e suggestivi del mondo che, grazie proprio a questo libro, diventa uno dei luoghi d'ispirazione del culto romantico delle rovine, sito oggi conquistato e minacciato dalle milizie islamiche dell'Isis. Volney medita sulla caducità umana che lo spettacolo dei ruderi di una così maestosa civiltà antica suscita in lui. Attraverso il dialogo con una sorta di spirito (il Genio delle rovine) sulla condizione dell'uomo nell'universo, egli espone una penetrante analisi sulle cause delle rivoluzioni e della rovina degli antichi stati che consente di illustrare il punto di vista rivoluzionario del popolo libero e legislatore, supportato anche da una lunga riflessione comparativa sui vari sistemi delle idee religiose dell'umanità, considerate come l'ultimo ostacolo al progresso della collettività. Il libro fu definito "il testamento del XVIII secolo" ed ebbe fra i suoi lettori più appassionati il giovane Hegel. Il libro entusiasmò anche Napoleone: tra i motivi che lo spinsero a preparare la campagna d'Egitto ci fu la consapevolezza dell'imminente fine dell'Impero ottomano, testimoniata dalla decadenza delle civiltà precedenti.
EUR 26.60
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L' impresa mafiosa? Colletti bianchi e crimini di potere
Assumendo una prospettiva multidisciplinare e partendo dai risultati di una ricerca condotta sul campo tra il 2013 e il 2015, il volume esamina il complesso network delle relazioni interne ed esterne a due gruppi di imprese sequestrate e confiscate per infiltrazioni mafiose, osservandone i cambiamenti negli aspetti economici, finanziari, organizzativi e sociali sia nel periodo che precede il sequestro o la confisca, sia nel periodo in cui il provvedimento è in corso. L'elevato dinamismo che caratterizza i crimini messi in atto dagli imprenditori coinvolti e il contesto in cui avvengono rendono assimilabili, sotto molti punti di vista, i casi considerati alla cosiddetta criminalità dei colletti bianchi. Prendendo le mosse da questi fattori di contesto, il libro sottopone ad analisi il nebuloso costrutto di impresa mafiosa, che - invocato alla stregua di un vero e proprio principio unificatore - si rivela, alla prova dei fatti, un concetto dalle maglie troppo lasche, più utile alle necessità processuali e sanzionatone che alle esigenze analitiche della ricerca.
EUR 19.00
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La «solarità» nella pittura. Da Hopper alle nuove generazioni
L'arte visiva, dal secondo Novecento a oggi, assume un carattere conflittuale, tra astrattismo e realismo, tra concettuale e postmodemo,tra nostalgia classicista e violenza della provocazione fine a se stessa. In questo saggio si ipotizza l'esistenza di un percorso diverso, dove l'arte ritrova la sua pienezza e universalità nell'opera dei pittori proposti. Sono artisti isolati di diverse generazioni, che a partire da Hopper e Balthus - individuati come precursori - sono stati per lo più fraintesi dalla critica del loro tempo. Solo ora si stanno delineando le tracce di un cambiamento radicale, che vede l'arte ricominciare da capo da un fondamento estetico che Nicola Vitale, sin dal primo saggio "Figura solare", mette in evidenza con chiarezza. Secondo l'autore esiste un senso dell'arte atemporale che non può che emergere dal lavoro stesso, da particolari tecniche in cui si conciliano elementi opposti. Come nell'arte greca arcaica, medievale, ma anche di culture esotiche, la semplice figura emerge da tensioni astratte che intensificano il campo visivo e danno vita alle immagini, cambiandone radicalmente il senso. È quella "solarità" che, come la Claritas con cui i filosofi scolastici designavano lo splendore delle opere del loro tempo, richiede un esercizio di percezione che permetta di coglierne la qualità estetica fondamentale, e superare lo storicismo che ha dominato nel Novecento.
EUR 19.00
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L' Atalante (Jean Vigo, 1934). Immagini del desiderio
L'Atalante è stato a lungo considerato il film più rappresentativo di Jean Vigo, l'opera conclusiva interpretata spesso come un film-testamento. Eppure, tutta la produzione di Vigo vive di una tensione primaverile e aurorale e il suo ultimo film rimane ancora oggi un'opera sfuggente, sintesi imperfetta di tensioni storiche, estetiche e figurative che in parte si rifanno alla cinematografia francese degli anni Venti e Trenta, ma in parte anticipano la germinazione delle nouvelles vagues internazionali a venire. Film manifesto della cinefilia di tutti i tempi, osannato e omaggiato da più generazioni di critici, cinefili e registi (da Bunuel a Truffaut, da Bertolucci a Tempie, da Kusturica a Carax, fino a Gondry e McQueen), L'Atalante vive di una unicità ed esemplarità costitutive, al crocevia fra momenti caratteristici della storia del cinema e differenti concezioni del mezzo cinematografico. Questo libro indaga tale singolarità, attraverso un approccio interdisciplinare che coniuga le esegesi storico-critiche accumulatesi negli anni con uno studio nuovo e circostanziato, senza trascurare gli strumenti dell'analisi storiografica.
EUR 9.50
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Cattivi. Cattivissimi. Cattivi? Sulle tracce di eroi criminali nelle narrazioni di genere. UK, USA, Italia
Questo volume prende le mosse dalle giornate di studi "Criminal Hero - Le nuove forme del male nel poliziesco contemporaneo", organizzate dal CRC (Centro di Ricerca Coordinato) dell'Università degli Studi di Milano che porta lo stesso nome. Esso raccoglie la sfida di tracciare l'identikit di una serie di personaggi - più o meno cattivi - all'interno di produzioni letterarie e televisive ascrivibili per esteso al genere crime fiction. I contributi qui raccolti articolano una serie di riflessioni inedite che si propongono di delineare una nuova categoria di figure del poliziesco, nonché delle narrative che ne hanno appropriato trame e motivi: i cattivi, appunto. Le riflessioni si inseriscono, più in generale, nel complesso dibattito che si interroga da una parte sull'evoluzione e sulle contaminazioni delle narrative "popolari", e dall'altra sull'ethos di queste nuove, indefinibili forme di (post)eroismo. La prospettiva internazionale e interdisciplinare stessa della raccolta intende svelare complessi ma necessari richiami intertestuali fra tradizioni letterarie geograficamente - e in alcuni casi anche storicamente - diverse (italiana, britannica e statunitense), che si intrecciano nella tessitura dei nuovi paradigmi del poliziesco contemporaneo. Sulla base di queste riflessioni, vogliamo proporre una serie di interrogativi con l'obiettivo di identificare percorsi di lettura e analisi critica intorno ai criminal heroes.
EUR 20.90