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Bonviaz. Cronache famigliari dalla Rimini del dopoguerra
Dalla nota introduttiva di Piero Meldini: Detti, proverbi, sentenze, motti, facezie, epiteti, frasi fatte. Non di rado, col passare degli anni, il progressivo abbandono dell'uso ha portato a smarrirne il significato. Chi diceva così? E quando? E perché? Non ce lo ricordiamo più. Bonviàz, che fa seguito al felicissimo esordio di Armidiè, intende proprio restituire un contesto ai modi di dire che Grazia Nardi ha ascoltato quand'era bambina e archiviato nella sua memoria. Il contesto è quello, concreto e peculiare, di una famiglia dialettofona di modesta condizione che negli anni Cinquanta e Sessanta abitava nel centro storico di Rimini, e sto parlando, ovviamente, della sua famiglia. Ripercorriamo così le precise circostanze in cui si usava questo o quel detto, e da quale membro della famiglia di preferenza, e con quali intenzioni e sfumature. Questo è un libro di voci: le voci degli uomini e delle donne, le voci del mercato e dei mestieri, le voci delle strade e le voci della casa: la voce della nonna, quella del padre, ma innanzi tutto la voce della madre Elsa, la persona con la quale Grazia ha avuto e conserva un legame assolutamente speciale e che è in qualche modo la coautrice, oltre che la dedicataria, dei suoi libri. Sono le voci di quanti (ed erano la grande maggioranza dei riminesi) parlavano in dialetto. Leggendo Bonviaz sentiamo risuonare ancora queste voci, ciascuna col proprio timbro, la propria inflessione, la propria cadenza, quella che noi riminesi chiamiamo gnorgnia.
EUR 15.20
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Kwèl k a vòi. Poesie in dialetto di Rimini
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Se ci fosse un po' di silenzio. Sguardi felliniani
Federico Fellini fa dire a un personaggio dei suoi film: "Se soltanto ci fosse un po' di silenzio, forse qualcosa potremmo capire". Accogliendo il suo suggerimento sono narrati, in questo libro, drammi e commedie degli abitanti odierni della sua città. Gli avvenimenti, visti con uno sguardo leggero e ironico, riguardano le persone, che si incontrano nelle strade, nei bar o durante gli eventi pubblici. Le piccole storie s'intrecciano e fanno emergere l'immaginario di una comunità fatto di umorismo e poesia: una specie di guida alternativa e sognante. Perché, come direbbe Italo Calvino, "per vedere una città non basta tenere gli occhi aperti". Il vero problema consiste, semmai, nel riuscire a riconoscere l'incantamento nascosto e a permettere che si esprima.
EUR 13.30
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Veglione rosso
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Pensieri & poesie
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Cinquanta poesie-Cinquante poèmes
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L' usignolo non canterà
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Stefany... Oltre la vita
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L' ultima estate di Carolyn
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Il pensiero estremo. Saggi sui filosofi contemporanei
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Trionfi di luce
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Surgeforas
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No-politicians. I giovani e la politica
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La morte in abito da sposa
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Racconti siciliani
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Le pagine strappate della Resistenza
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Manoscritti di Francesco Viaggi
Da un primo esame dei manoscritti, di proprietà dell'architetto Raffaele Di Felice, firmati dal matematico teatino Francesco Viaggi e pertanto a lui attribuiti, emerge la figura di uno studioso di Matematica attento, appassionato, minuzioso, entusiasta e pronto a confrontarsi con altri studiosi a lui contemporanei. È indubbia l'elevata qualità della sua preparazione come Professore di Matematica di Scuola Superiore; altrettanto chiara la sua capacità didattica e la sua dedizione ad applicare con accuratezza le tecniche didattiche a lui note; inevitabile la volontà ed il desiderio di trasmettere al mondo scientifico i suoi modi di interpretare, applicare e rivedere molti aspetti teorici. Fu uno stimatissimo professore di Matematica, come risulta dalle espressioni di un suo nostalgico allievo che scrisse con sincerità una lettera al suo professore sapendo di non poterlo rivedere. Ma Francesco Viaggi era pronto a dare, in termini scientifici, qualcosa di più: lo si intuisce in modo chiaro da un esame anche sommario dei suoi manoscritti.
EUR 9.50
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Laddove realtà e fantasia si fondono nella sublimazione dell'evento
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Fatale appuntamento a Parigi
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Amore coniugale