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I primi cristiani a Roma
Spesso si parla dei primi cristiani come di un modello per i cristiani dei nostri giorni. Essi costituiscono un esempio di naturalezza, di testimonianza della fede, di vita ordinaria in famiglia e nel lavoro vissuta assieme alle persone della loro epoca. In questo volumetto l'autore illustra come si svolgeva un giorno ordinario nella Roma antica e come vivevano la fede quei primi discepoli di Gesù nell'ospitalità cristiana, nel riposo, nella liturgia, nella catechesi, nella solidarietà sociale, ecc. Il testo descrive anche gli antichi luoghi di culto e offre un ritratto speciale del ruolo della donna cristiana.
EUR 9.50
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Il diritto come bene giuridico. Un'introduzione sulla filosofia del diritto
Questa introduzione alla filosofia del diritto è sorta dall'esperienza pluriennale nell'insegnamento di questa materia nell'ambito della Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università della Santa Croce. Il libro è destinato perciò in primo luogo agli studenti dei corsi di filosofia o teoria del diritto in qualsiasi ambito universitario. Il testo segue una ben determinata idea di fondo: il diritto come bene giuridico. Si tratta di una presentazione del realismo giuridico classico, che si ispira ad Aristotele, i giuristi romani e Tommaso d'Aquino, riproposto nell'epoca contemporanea da diversi autori, tra cui spiccano Michel Villey e Javier Hervada. Per questo motivo il volume può interessare a un pubblico più vasto, anzitutto ai giuristi che vogliano riconsiderare criticamente le basi del loro sapere ed operare, ma anche a coloro che si occupano di filosofia e di teoria del diritto, per conoscere un filone di pensiero che spesso non trova spazio nella letteratura specializzata sul diritto.
EUR 23.75
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I fondamenti relazionali del diritto di famiglia. Un approccio interdisciplinare
Proseguendo la riflessione sulla realtà familiare e sul matrimonio, inaugurata con la I Giornata interdisciplinare di studi sull'Antropologia Giuridica, svoltasi presso la Pontificia Università della Santa Croce nel 2018, il Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia (CSGF) ha organizzato un Convegno di Studi sul tema I fondamenti relazionali del diritto di famiglia, proponendone un'indagine in prospettiva interdisciplinare. La complessità della realtà familiare è tale, infatti, da coinvolgere simultaneamente una pluralità di discipline, non essendo possibile, al di fuori di una visione integrata del sapere scientifico, coglierne perfettamente la natura e il senso. Nel contesto specifico della realtà ecclesiale, la famiglia acquista rilievo giuridico non soltanto in correlazione alla natura sacramentale del matrimonio, ma anche per effetto dell'innegabile dimensione giuridica intrinseca in ogni famiglia, che prescinde da qualsivoglia riconoscimento giuridico positivo. Non a caso le questioni giuridiche ecclesiali di maggiore rilievo attinenti a questa materia scaturiscono dalle relazioni fondamentali rinvenibili all'interno del nucleo familiare (coniugalità, paternità, maternità, filiazione, fraternità, ecc.); esse sono qualificabili come singoli rapporti di giustizia che trovano il loro momento unificante nella famiglia, quale realtà antropologica e sociale primordiale che diviene soggetto di diritto nella Chiesa e nella comunità civile. I lavori raccolti nel presente volume riflettono la fecondità di un'analisi che valorizza la dimensione intrinsecamente relazionale della famiglia, giovandosi dell'apporto della scienza antropologica, sociologica, teologica, giuridica e psicologica, e dimostrano l'importanza di mantenere un dialogo costante e aperto fra queste discipline, anche al fine di promuovere e sostenere lo sviluppo di un diritto di famiglia nella Chiesa.
EUR 33.25
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Gli eredi di Costantino. Il papato, il Laterano e la propaganda visiva nel XII secolo
Gli edifici del Laterano - la prima grande basilica della Roma cristiana e l'adiacente palazzo papale - costituiscono uno dei più significativi lieux de mémoire che il Medioevo abbia prodotto. Durante la sua lunga storia questo complesso è stato non solo scenario di una serie di fatti storici di grande portata - dall'incoronazione di Carlo Magno alle vicende di Cola di Rienzo - ma anche un luogo che andò via via caricandosi di significati simbolici. Questo sviluppo giunse al culmine nel XII secolo, dopo la Riforma Gregoriana e la lotta per le investiture, quando il Laterano divenne centro di un cerimoniale papale sempre più elaborato e con evidenti connotazioni politiche. Motivazioni politiche ispirarono anche i programmi decorativi realizzati nel complesso lateranense attraverso l'architettura, il mosaico, la pittura e il riutilizzo di antichi monumenti, come la statua equestre di Marco Aurelio oggi conservata al Campidoglio. Insieme al cerimoniale e alle reliquie conservate nel Sancta sanctorum, questi elementi decorativi formavano un'insieme propagandistico denso e “poliglotta”, unico in tutto il Medioevo. Sono questa propaganda visiva e la sua base nell'ideologia papale che il libro vuol ricostruire e interpretare.
EUR 19.00
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Visioni dipinte. Immagini della contemplazione negli affreschi di Bawit
Il ritrovamento del monastero egiziano di Apa Apollo a Bâwît costituì, all'inizio del Novecento, una delle più clamorose scoperte nell'ambito dell'archeologia cristiana e bizantina. Dalle sabbie del deserto riemerse un monumento di prim'ordine di epoca tardoantica e si dischiuse un capitolo inedito nella storia della civiltà copta. Dopo la fase eroica delle prime campagne di scavo, però, il sito fu abbandonato e gli edifici vennero ricoperti per una seconda volta. Del vasto complesso restano materialmente visibili solo pochi preziosi pezzi, entrati a far parte dei grandi musei d'Egitto, d'Europa e d'America. Tra questi non sono molti gli affreschi che si sono salvati dall'oblio. Eppure essi davano un'impronta indelebile al monumento, ricoprendo - come le pagine di una grande Bibbia dipinta - le pareti e le volte degli edifici e soprattutto le celle-oratorio, dove i monaci vivevano e trascorrevano il loro tempo al lavoro o in preghiera. La nicchia dell'altare era riservata all'immagine più importante: la teofania, maestosa visione di Cristo tra i cherubini. Come i profeti e gli apostoli, anche i monaci del convento potevano prendere parte alla visione, e spesso li troviamo rappresentati ai margini delle composizioni, assorti o con un dito sulle labbra in attitudine di rispettoso silenzio dinanzi al miracoloso rinnovarsi dell'apparizione divina.
EUR 29.45
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Gioacchino da Fiore e il mito dell'evangelo eterno nella cultura europea
A Gioacchino da Fiore, fin dagli anni immediatamente successivi alla morte (1202), vennero attribuiti testi di predizioni e di previsioni che spesso avevano assai poco riscontro con le teorie elaborate negli scritti autentici. Ben presto venne fatta circolare, con l'autorità del suo nome, anche l'idea che fosse stata elaborata una dottrina dell'Evangelo eterno, destinato a soppiantare interamente le Sacre Scritture e il messaggio evangelico. A partire dagli inizi dell'Ottocento, nel contesto della prepotente riscoperta delle radici medievali della cultura europea, a questo indeterminato gioachimismo vennero ricondotte una serie di speculazioni esoteriche di varia natura. Visionari francesi di epoca romantica, quali Leroux e Sand, letterati inglesi, come Wilde, intellettuali della fin de siècle interessati all'occultismo, come Yeats, e poeti impegnati nei nascenti nazionalismi, in particolare nell'Europa orientale, come Vrchlický, videro in Gioacchino da Fiore una profeta della nuova «religione dell'umanità» e un simbolo dello «spirito dei nuovi tempi». In questi ambienti il mito della dottrina dell'Evangelo eterno, attribuito all'abate calabrese, travisato e manipolato, divenne una potente forza di ispirazione ideale. Il saggio introduttivo di Fulvio De Giorgi contribuisce a gettare ulteriore luce sull'immagine di Gioacchino da Fiore nella cultura italiana del secolo XIX.
EUR 14.50
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San Pier Damiani. Il coraggio di un riformatore (e altro)
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Album de manuscrits francais du XIII/e siècle. Mise en page et mise en texte
La littérature en langue d'oïl tient une place privilégiée dans l'histoire culturelle du Moyen Âge. Première des littératures nationales à avoir pris son autonomie sur les terres de l'ancien empire romain et à avoir été notée par écrit, elle fournit pendant des siècles modèles et inspiration aux écrivains de toute l'Europe occidentale. D'où l'intérêt particulier de cet album qui ne se contente pas de montrer des manuscrits médiévaux, mais s'efforce d'aider le lecteur moderne à voir une page de manuscrit en langue vulgaire, en mettant en valeur les caractéristiques codicologiques et paléographiques, depuis l'aspect général jusqu'au détail des éléments graphiques, et en fournissant des études concrètes de mise en page et de mise en texte pour des copies de toute sorte d'œuvres (chansons de geste, romans, chroniques, textes didactiques...). L'album présente 52 pages de manuscrits copiés dans la France du Nord, datables du XIIIe ou du début du XIVe siècle. Accompagnée d'une reproduction de la page manuscrite, chaque notice comprend un bref descriptif du manuscrit ainsi qu'un schéma de réglure, un commentaire sur la mise en page, des notes techniques sur l'écriture, les abréviations, la ponctuation, la segmentation de l'énoncé ; enfin, une transcription diplomatique et une édition interprétative du texte copié sur la page ou d'un large extrait de cette dernière. À partir de ce corpus, l'introduction esquisse des hypothèses qui sont autant d'invites à poursuivre la recherche. La vaste bibliographie et le glossaire bilingue des termes techniques ont été conçus dans cette optique. La letteratura in lingua d'oïl occupa un posto privilegiato nella storia culturale del Medioevo. Prima letteratura nazionale autonoma nei territori dell'antico impero romano - e prima ad essere trasmessa per iscritto -, per secoli ha fornito modelli e ispirazione agli scrittori di tutta l'Europa occidentale. Da qui il...
Per i luoghi della memoria. I giardini, i «Parchi», l'architettura del paesaggio ed altre cose per la conservazione di Venezia e della sua laguna
La città rituale. Roma e le sue cerimonie in età moderna
A Roma, in età moderna, il cerimoniale riflette al contempo la complessità e la duplicità del potere papale, spirituale e temporale. Il cerimoniale regola le feste strettamente religiose, quelle scandite dal calendario liturgico annuale, e gli eventi ricorrenti, come l'apertura delle Porte sante per il Giubileo o i riti d'interregno. Le grandi occasioni rituali relative alla persona del pontefice (elezione, incoronazione, possesso, esequie) presentano una loro marcata specificità ma evolvono anche in coerenza con i riti di sovranità dei monarchi e principi europei. Assume, inoltre, importanza crescente la regolamentazione dello svolgimento degli eventi di particolare rilievo politico, come il ricevimento degli ambasciatori o il conferimento di dignità ai principi cattolici. Dopo la cesura determinata dalla Riforma protestante, negli anni successivi al Concilio di Trento il papato riacquista autorità e prestigio e il cerimoniale diviene esaltazione - anche a livello simbolico e nella sua dimensione “teatrale” - del ruolo internazionale della Sede Apostolica. Il tema - finora poco indagato dalla storiografia su Roma, a differenza di quanto è stato fatto per altre realtà italiane ed europee - viene esaminato evidenziando l'interazione tra il papa-sovrano e la sua città.
EUR 20.90
Statuti di Belluno del 1392 nella trascrizione di età veneziana
Nel 1392, durante il breve periodo del dominio di Gian Galeazzo Visconti, in Belluno si provvide a una revisione degli antichi statuti cittadini. Il testo allora approvato rimane ancora oggi come punto di riferimento fondamentale per quanto riguarda la legislazione della città. Le raccolte statutarie più antiche, infatti, non si sono conservate. Quando poi Belluno entrò a far parte dello Stato veneziano, nel 1404 e definitivamente nel 1420, alla città fu garantito il mantenimento dei vecchi statuti che, con minime integrazioni, vennero anche stampati nel 1525 e nel 1747, restando poi in vigore sino alla caduta della Serenissima Repubblica (nel 1797) e alle moderne codificazioni. In sostanza il testo, conservatoci soltanto grazie alle trascrizioni di età veneziana, ha rappresentato per circa quattro secoli la legge fondamentale della comunità bellunese. Accuratamente studiato, introdotto da pagine che esaminano il contesto e ripercorrono l'evoluzione della normativa cittadina, viene ora finalmente proposto in edizione critica, ponendosi come elemento essenziale per la conoscenza della storia di Belluno e della sua regione.
EUR 54.15
Art, cérémonial et liturgie au Moyen Âge. Actes du Colloque (Lausanne-Fribourg, mars-mai 2000)
L'interesse per i nessi tra arte e liturgia è cresciuto molto negli ultimi anni; in questa ottica, l'opera d'arte si lega in modo evidente al proprio contesto e alle proprie funzioni. Nella sfera religiosa, così come in quella profana, ne emergono le modalità d'uso dell'opera: stabili o episodiche, esse permettono di spiegare alcune delle sue caratteristiche, altrimenti difficili a comprendersi solo sulla base di un'analisi stilistica o iconografica. Il volume è suddiviso in tre sezioni, dedicate a altrettanti differenti assi problematici. Il primo, “Architettura e spazio sacro”, tocca il vasto tema dell'utilizzazione liturgica dello spazio, quindi di ciò che l'uso liturgico imponeva alle forme architettoniche. Il secondo, “Processioni e cerimoniale”, mette in particolare evidenza il ruolo delle immagini, in contesti sia sacri che profani. Infine, il terzo, “Cappelle private”, studia la questione della nascita e della configurazione degli spazi sacri 'privati', cioè delle cappelle private, o di famiglia, nuclei spaziali e decorativi spesso realmente autonomi, ma anche altrettanto necessariamente legati allo spazio principale del luogo di culto.
EUR 85.50
Gli accordi con Curzola 1352-1421
Lungo il sistema di isole, canali e insenature disegnato sul mare dalla Dalmazia correva la grande arteria del commercio veneziano. Di questo sistema Curzola era uno snodo capitale: arsenale di rinomata efficienza, piazza sicura per l'ingaggio di marinari, mercato dove piazzare prodotti. Tuttavia, il controllo sull'isola, esigenza primaria per la Serenissima, non sempre trovò nei fatti una facile realizzazione, alternando, come mostrano gli accordi che qui si pubblicano, momenti di smarrimento e difficoltà ad altri ora di timida, ora di più fiduciosa ripresa.
EUR 19.00
I palazzi del papa. Architettura e ideologia: il Duecento
Tra il 1198 e il 1304 la curia pontificia fu assente da Roma per circa il 60 per cento del tempo. I motivi di questa mobilità erano vari: sfuggire ai fastidi del clima estivo dell'Urbe, rafforzare l'autorità temporale nelle città dello Stato della Chiesa, schivare spinosi contrasti politici con le potenti famiglie romane. Il fenomeno non era sconosciuto in precedenza, ma nel corso del Duecento diventò sistematico, e risale alla metà del secolo la formula ubi papa ibi Roma: ovunque si trovi fisicamente il papa, lì è la sede apostolica. Il trasferimento della corte papale coinvolgeva centinaia di persone - cardinali, stretti collaboratori del pontefice, organi dell'amministrazione centrale, addetti agli uffici economici - e comportava la necessità di reperire spazi adeguati a ospitare un seguito di tali dimensioni e complessità. Partendo da questa consuetudine, il libro studia l'architettura dei palazzi papali duecenteschi, ossia degli edifici costruiti appositamente per il pontefice (e non occasionalmente messi a sua disposizione per un soggiorno) secondo il principale significato che nel Medioevo era attribuito al termine palatium: sede dell'autorità sovrana dotata di carattere di rappresentanza e quindi, dal punto di vista architettonico, espressione visiva del potere in essa ospitato. La ricerca analizza i complessi romani del Laterano e quello del Vaticano, la cui costruzione iniziò nel primo Duecento per volontà di Innocenzo III, e si indirizza poi sui palazzi costruiti extra Urbem. Furono almeno diciannove i comuni interessati dagli spostamenti duecenteschi, scelti soprattutto in base alle condizioni vantaggiose che vi si potevano trovare: la facilità di approvvigionamento, il clima favorevole e, non ultima, la posizione strategica. Ma sono Viterbo, Anagni, Orvieto, Perugia e Rieti quelli in cui il soggiorno fu più lungo e proprio qui (con l'eccezione di Perugia) è presente un palazzo papale. Il libro offre un...
Le donne nell'Italia medievale. Secoli VI-XIII
In un arco temporale che va dalla fine dell'impero romano all'inizio del Duecento, vengono qui affrontati diversi aspetti della vita delle donne medievali - relazioni familiari, religiosità, diritti di proprietà, forme di potere - esaminando personaggi celebri, come Matilde di Canossa o Marozia, ma anche quelli meno noti o quelli per i quali l'unica "storia" a noi giunta è la volontà espressa in un atto notarile. Il libro cerca di capire come l'evoluzione politica, economica, sociale e religiosa dell'Italia medievale abbia influenzato il ruolo delle donne e come sia mutata nel tempo la loro immagine.
EUR 20.90
Restauro archeologico. Storia e materiali
Il libro fornisce un primo approccio alla storia e alle tecnologie dei materiali archeologici ed è diviso in due sezioni. Nella prima è tracciata per grandi linee la storia del restauro archeologico, dal mondo classico fino ai nostri giorni, seguendo un itinerario che da semplice operazione di risarcimento lo ha portato a divenire uno strumento indispensabile per la conoscenza dell'oggetto esaminato, e quindi per la storia e la critica d'arte. La seconda è dedicata alla storia, alla tecnologia, alle cause di deterioramento, ai metodi di intervento per il restauro e la conservazione dei materiali archeologici, con un particolare riferimento alla pittura e ai metalli. L'ultimo capitolo, infine affronta il problema dei falsi in archeologia.
EUR 18.75
Archeologia del manoscritto. Metodi, problemi, bibliografia recente
All'epoca in cui il manoscritto era il veicolo normale della cultura, quando il lettore ne era anche non di rado allestitore, copista e ancora più spesso committente, la frattura fra la fabbricazione dell'oggetto e la fruizione del testo era poco marcata: tutti o quasi tutti i lettori di un libro ne conoscevano perfettamente la struttura «nascosta» e le modalità della fabbricazione. Dopo l'avvento della stampa, e ancor più oggi con i progressi galoppanti della tecnologia, la frattura è diventata irreparabile. L'intero retroterra materiale del libro medievale - occidentale, bizantino o di altro contesto - è perciò da riscoprire, ed è questo il compito dell'archeologia del manoscritto, cioè della scienza che ha come obiettivo l'osservazione dell'oggetto-libro. La conoscenza di questo “oggetto” è indispensabile non solo allo storico del libro, ma anche a tutti coloro - paleografi, filologi, storici dell'arte e della cultura scritta, studiosi, studenti o semplici curiosi - che si interrogano sulla materialità, la genesi e la storia di questo o quel codice. Ad essi è indirizzato in primo luogo questo volume: non un manuale di codicologia, ma un «volgarizzamento» della disciplina. La ricchezza delle problematiche affrontate e l'ampiezza del corredo bibliografico rappresentano anche un utile supporto all'insegnamento universitario della paleografia e della codicologia, nonché alla pratica quotidiana di bibliotecari e restauratori, per i quali le conoscenze storiche e archeologiche sono indispensabili alla conservazione e tutela dei beni loro affidati.
EUR 21.85
Statuti di Portogruaro del 1300 e 1434 con le addizioni e le aggiunte fino al 1642
I testi raccolti in questo volume hanno regolato per secoli la vita di Portogruaro, a partire dall'11 novembre del 1300, quando gli uomini di quella terra (che allora faceva parte del patriarcato di Aquileia) deliberarono l'entrata in vigore delle norme predisposte con l'accordo del dominus del luogo, il vescovo di Concordia. Gli statuti del 1300 vennero poi sostituiti dalla raccolta del 1434, messa a punto in un contesto radicalmente mutato. Dal 1420 Portogruaro era infatti entrata a far parte dello stato veneziano che, dopo la “guerra del Friuli”, aveva posto fine al potere temporale aquileiese. La raccolta di età veneziana comportò notevolissime modifiche. La cinquantina di capitoli del 1300 si riconfigurò in due libri: il primo di ambito civilistico, il secondo in criminalibus, per un totale di 139 capitoli, costruiti con cura sulla base di solide competenze giuridiche. Il codice che raccolse le disposizioni del 1434, rimaste in vigore per quasi quattro secoli, vide poi crescere fino al 1642 il contenuto delle sue carte attraverso l'inserzione di aggiunte, delibere, integrazioni di vario carattere. Il corpus della statutaria portogruarese viene qui proposto per la prima volta in modo unitario e in edizione critica, accompagnato da saggi introduttivi e apparati che ne evidenziano il grande rilievo, offrendo così uno strumento fondamentale per la migliore conoscenza di vicende che vanno ben oltre la specifica realtà portogruarese.
EUR 28.50
Il frammento Sabatini. Un documento per la storia di San Vincenzo al Volturno
La raccolta di pergamene appartenente alla famiglia Sabatini, ordinata e conservata dal medico e storico Gaetano (1868-1964) nella sua casa di Pescocostanzo, contava 280 pezzi, tra i quali il cosiddetto Frammento Sabatini: un bifolio in scrittura beneventana, utilizzato in passato come coperta di un volume, proveniente da un codice nel quale venivano narrate vicende relative al monastero di San Vincenzo al Volturno. In seguito a varie vicissitudini il frammento andò perduto e i tentativi di recuperarlo, che coinvolsero studiosi italiani e stranieri, non ebbero alcun esito. Nel 1996 Nora Federici, figlia del paleografo Vincenzo che aveva studiato la pergamena prima della guerra, quando era impegnato nell'edizione critica del Chronicon Vulturnense, donò alla Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari di Roma la biblioteca e le carte del padre. Il tutto fu portato nella sede della Scuola dove, ai primi di gennaio 1997, aprendo una cartella venne fortuitamente riportato alla luce il Frammento Sabatini. Il foglio cosi recuperato, dopo il restauro presso l'Istituto Centrale di Patologia del Libro, è stato donato allo Stato dalla famiglia Sabatini, destinandolo all'Archivio e Biblioteca dell'Abbazia di Montecassino. L'insperato ritrovamento ha reso finalmente possibile uno studio approfondito del frammento, sciogliendo i tanti interrogativi (sugli aspetti materiali e paleografici, la datazione, le miniature, il valore storico del testo ecc.) ai quali in oltre mezzo secolo di ricerche, in assenza dell'originale e affidandosi a imperfette riproduzioni, non si era potuto dare risposta. Il presente volume raccoglie i risultati di questi studi, e offre la riproduzione del frammento, a colori e nel formato originale, oltre all'edizione diplomatica del testo.
EUR 33.25
Codicologia trecentesca della Commedia. Entro e oltre l'antica vulgata
L'aspetto materiale di un libro manoscritto è la risultante non solo di cambiamenti di natura tecnica, ma anche di scelte formali compiute dai copisti seguendo norme che variano a seconda dell'epoca, dell'ambiente, della personalità dello scriba, ma soprattutto in rapporto al testo. In questo studio viene esaminata la tradizione trecentesca della Commedia di Dante Alighieri, indagando il rapporto tra l'aspetto materiale del libro (compresa la scrittura) e il testo di cui è il veicolo. La produzione esaminata (292 manoscritti dagli anni Trenta del Trecento alla fine del secolo) è varia e composita, secondo tutta la gamma dei modelli grafico-librari esistenti: da un manoscritto "tascabile" a quello grande quasi come un corale.
EUR 38.00