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Quaderni di Mosca
«Quando pensi a cosa ti lega al mondo, non credi a te stesso: sciocchezze! La chiave di mezzanotte di una casa altrui, un quattrino d'argento in tasca, e la celluloide ladra di un film.»Con i Quaderni di Mosca, a partire dal 1930, si apre la cosiddetta seconda stagione della poesia di Mandel´štam, caratterizzata dall'abbandono del tono classico ed elevato a favore di una mescolanza di registri stilistici e forme metriche, un laboratorio in cui conta piú di tutto lo «slancio» poetico, in grado di trasformare in cicli di poesie un flusso di materiali eterogenei, autobiografici, storici e letterari, con una dinamica ambigua, simile a quella dei sogni. Sia il ciclo del viaggio in Armenia che apre il libro, sia quelli successivi ambientati a Leningrado e a Mosca presentano una poesia diretta e colloquiale, eppure cosí sfuggente, in grado di mescolare immagini della vita quotidiana con dotte citazioni letterarie, di sovrapporre piani temporali e spaziali diversi, di rappresentare la realtà nella sua natura pluristratificata e intimamente contraddittoria. Questo libro cosí fondamentale per la storia della poesia del Novecento non era mai stato integralmente tradotto in italiano. Ci hanno pensato Pina Napolitano e Raissa Raskina, offrendoci anche un indispensabile apparato di note in fondo al volume che permette di recuperare i molti riferimenti alla vita sovietica e alla biografia personale che il poeta distribuisce o, per meglio dire, fa esplodere nei suoi versi.
EUR 15.68
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Ferrovia di sangue
Per anni Ming Tsu è stato costretto a lavorare come uno schiavo alla costruzione della ferrovia transcontinentale, insieme ai tanti cinesi che con la loro sofferenza hanno aperto il West agli americani e che nessuno ricorda mai. È fuggito solo quando il Profeta - un vecchio cinese cieco, capace di leggere il futuro - non gli ha detto che era il momento. Adesso è tornato. E può iniziare la sua caccia. È deciso a eliminare i suoi nemici uno per uno e raggiungere la California, raggiungere Ada, la donna che gli hanno strappato dalle braccia. Ad accompagnarlo fino a Reno sarà un gruppo di bizzarri artisti dai poteri soprannaturali, un carrozzone di freak che gli insegneranno cosa vuol dire essere umani.
EUR 17.10
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Il museo. Una storia mondiale. Vol. 1: Dal tesoro al museo.
Dalle tombe egizie e cinesi e dai tesori reali fino agli Uffizi o al Louvre dei giorni nostri, tanto tempo è trascorso prima che il museo trovasse la sua forma e la sua funzione di conservazione, studio e messa in mostra di oggetti. Eppure, una storia mondiale dei musei, politica, sociale e culturale, non era mai stata scritta.\r\nIl primo dei tre volumi di questa monumentale impresa, Dal tesoro al museo, a firma del grande storico delle idee Krzysztof Pomian a coronamento di trent'anni di studi, prende avvio da un passato lontano, la Roma dell'età repubblicana e la Cina della dinastia Han, per giungere alla creazione dell'istituzione museale, inventata in Italia alla fine del Quattrocento e diffusa in tutta Europa durante il Settecento. Una storia affascinante fatta di donazioni e vendite, furti e saccheggi, guerre e diplomazia, arte e architettura. E, al tempo stesso, una storia dei diversi modi di contemplare, gestire e valorizzare gli oggetti, di problemi legali e organizzativi, di commerci, saperi e tecniche.\r\n\r\nQuesto libro studia innanzitutto il gesto che per migliaia di anni ha condotto gli uomini a conservare, acquisire e accumulare oggetti ritenuti belli, interessanti, intriganti o rari, per piacere personale, ma anche come attributo di potere e ricchezza. È da questa prima fase che a poco a poco, e poi con forza, sono emerse, parallelamente all'ideale democratico, le forme del museo di oggi, votato alla conservazione degli oggetti: un'istituzione in perenne sviluppo, utile allo svago e all'educazione di tutti. La prima parte del volume costituisce un viaggio nel tempo, dall'Antichità greca, latina e orientale, passando per i tesori reali del Medioevo, fino all'entusiasmo per le reliquie della Roma antica nelle cerchie dei principi e dei letterati, con la nascita delle collezioni private. Vi incontriamo Carlo V, i re di...
La spiaggia
Per la nuova stagione del suo podcast, Rachel Krall decide di seguire da vicino un controverso processo in una cittadina di provincia nel North Carolina. Nella stessa località, venticinque anni prima, una ragazza era annegata in circostanze mai accertate. Due drammatici fatti di cronaca che si intrecciano nelle indagini di una delle giornaliste radiofoniche piú celebri del Paese, in un romanzo che mescola magistralmente legal thriller e thriller psicologico.\r\n«Sono Rachel Krall e questo è Colpevoli o innocenti?, il podcast che vi fa entrare nel recinto dei giurati» - The New York Times Book Review\r\n«Sono Rachel Krall e questo è Colpevoli o innocenti?, il podcast che vi fa entrare nel recinto dei giurati»Dopo il successo delle prime puntate del suo podcast - che in un caso hanno portato alla scarcerazione di un innocente - Rachel Krall è diventata l'ultima speranza per migliaia di persone in cerca di giustizia. Per la terza stagione sceglie di assistere a un processo per stupro nella piccola città di Neapolis: un adolescente locale, un campione di nuoto con il sogno delle Olimpiadi, è accusato di aver violentato la nipote del capo della polizia. Appena Rachel inizia a indagare, però, qualcuno comincia a inviarle delle lettere anonime con una richiesta d'aiuto: parecchi anni prima, sempre a Neapolis, Jenny Stills era morta per annegamento, ma i messaggi insistono sul fatto che sia stata uccisa. Attratta da quel mistero irrisolto e scabroso, Rachel si lascia coinvolgere. Scandito da capitoli che ricalcano gli episodi di un podcast, La spiaggia è un libro dal ritmo incessante e propulsivo, che si chiede, pagina dopo pagina: riuscirà una città di provincia a rimediare agli orribili torti del suo passato?
EUR 14.25
Una Sirena a Settembre
Nella città della Sirena le cose non sono mai come sembrano. Una doppia sfida per Mina Settembre, l'irresistibile assistente sociale del Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest.Accadono due fatti. Due fatti che appaiono chiari, eppure a Mina i conti non tornano. Un'anziana viene scippata, cade e finisce in coma. Sin qui nulla di strano, purtroppo; è la soluzione del caso, il modo in cui arriva, a non convincere. E convince poco pure il secondo episodio, una scena di povertà estrema mandata in onda da una televisione locale: un bambino che si contende del cibo con un cane fra montagne di spazzatura. No, a Mina i conti non tornano proprio. Cosí, con l'aiuto dell'innamoratissimo Mimmo Gammardella, il ginecologo piú bello dell'universo, e a dispetto del suo caustico ex marito, il magistrato Claudio De Carolis, decide di indagare. Solo che deve stare attenta, perché di mezzo, in questa vicenda, ci sono parecchie sirene, e le sirene, si sa, incantano. Per fortuna, a far da guida tra inganni e malintesi, c'è la Signora, straordinario personaggio che attraversa tutto il romanzo, una delle invenzioni piú poetiche nate dalla fantasia di Maurizio de Giovanni.«Una delle croci che la dottoressa Settembre Gelsomina doveva trasportare in cima al monte era senz'altro il tragitto per arrivare al Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest, dove impavida e sprezzante del pericolo prestava il proprio servizio in qualità di assistente sociale. Il motivo principale era che non aveva le physique du rôle. La realtà era che Mina aveva un'anima e una mente rinchiuse, per un qualche errore di fabbrica o per la divertita perfidia del Celeste Architetto, nell'involucro sbagliato. Passione civile, istanze sociali, un senso della giustizia che rasentava l'ossessione, una determinazione feroce a osteggiare qualsiasi sopruso; e un corpo e un viso di fronte ai quali si...
Nonostante tutte
Si può scrivere la storia vera di una donna che non è mai esistita? La risposta è sí: lo hanno fatto le centodiciannove voci di donne realmente esistite che si alternano in questo romanzo in un montaggio sapiente, che trascina ed emoziona. Donne del Novecento italiano diverse per età, inclinazioni, livello d'istruzione, estrazione sociale, che hanno lasciato lettere, diari, memorie private. Scrivere, per loro, ha significato soprattutto portare in salvo se stesse.«Nella scrittura privata delle donne ho trovato una casa della memoria.» - Filippo Maria Battaglia, intervista a 7 - Il Corriere della Sera«Il collage confezionato da Battaglia è tanto coerente, e a suo modo uniforme, da lasciare nel lettore l'impressione di un'autobiografia completa, qua e là curiosamente sghemba, ma unitaria.» - Lisa Ginzburg, AvvenireUn corteo di donne che cercano, per una di loro, il posto in un universo maschile.Il primo romanzo della collana Unici è un libro sulle donne diverso da tutti gli altri. Il suo gesto rivoluzionario è questo: al posto di parlare dell'oggi resta avvinghiato alle radici, al Novecento, e fa parlare i documenti senza aggiungere un commento. Accosta delle voci vere e lascia fare a loro. La protagonista di Nonostante tutte si chiama Nina ma potrebbe chiamarsi con oltre cento nomi differenti. La sua storia è immaginaria, il suo racconto no: è affidato alle parole di chi ha lasciato una traccia di sé in una pagina fuggita all'oblio. È attraverso questi frammenti di voci, scelti dall'autore tra migliaia e poi assemblati come tessere di un mosaico, che la protagonista di questo romanzo prende vita. Come se quelle centodiciannove donne si passassero in una staffetta senza fine il testimone e la parola per raccontare un'unica storia con un brillio diverso. L'infanzia incantata e spaccata, il desiderio di una vita differente,...
Roma, città della parola
Secondo Plinio il Vecchio, se la vitalitas dell'uomo risiede nelle ginocchia, la memoria risiede «nell'orecchio». Relegare questa affermazione nello sgabuzzino delle curiosità sarebbe un errore. «La memoria dell'orecchio» infatti ha l'immediato potere di svelarci uno dei fattori determinanti nella formazione della cultura romana, la parola parlata. I Romani cioè, e molte altre testimonianze ce lo confermano, sono ancora consapevoli del fatto che i costumi, le norme, i rituali, il ricordo del passato si tramandano (e si ricostruiscono) per via aurale. Come recita un proverbio ghanese «le cose antiche stanno nell'orecchio». A Roma non solo la produzione letteraria, ma anche il diritto, la pratica dello ius, viveva di «parola parlata», tanto che ai caratteri dell'alfabeto essa oppose spesso un'abile resistenza. E che dire del destino, concepito non come una «porzione» di vita (móira), alla maniera dei Greci, ma come una «parola», fatum, pronunziata dall'una o l'altra divinità? Perfino la norma indiscutibile e suprema che regolava il giusto e l'ingiusto, il lecito e l'illecito, ossia il fas, traeva origine da questa sfera: fas est, celebre e solenne locuzione romana, altro non significava se non «è parola che», proprio come molti secoli dopo si dirà «sta scritto che». Anche a Roma, però, la parola è soprattutto un evento sonoro. Come rivela la meravigliosa tessitura di «armonie foniche» che avvolgeva gli enunciati della produzione poetica, religiosa e giuridica di Roma arcaica: «armonie foniche», cosí le definí il grande Ferdinand de Saussure, che fu tra i primi ad appassionarsene.
EUR 27.55
La fine dell'era del fuoco. Cronache di un presente troppo caldo
F come Fuoco. Questo libro sul presente parte da una fine: il fuoco, che ha plasmato gli esseri umani, se ne è andato dalla nostra vita. Si prenderà una rivincita? Forse, con il riscaldamento climatico.«È sempre difficile raccontare il presente» dice Caparrós all'inizio di questo libro. «Tanto per cominciare perché il presente non esiste». E aggiunge: «Volevo esercitare, in un'epoca frammentaria, uno sguardo frammentato: cercare, nei frammenti, certe costanti per tentare di scoprire dove stiamo andando». E dunque la questione del lavoro e dell'ozio, del sogno e dei sogni, le numerose invenzioni del turismo, i servizi igienici intelligenti e le panchine stupide, le epidemie di obesità e la fame nel mondo che non si risolve, il modo di guardare, di guardarsi, gli affari della religione, del sesso e del tabacco, le parole: le forme del capitalismo globale che, come gli aerei, accelera per non cadere. Ma in questo presente Caparrós trova un elemento unificante: siamo cioè alla fine dell'era del fuoco. Il fuoco è stato all'origine della civiltà umana. E ora se ne sta andando. «L'era del fuoco si sta dissolvendo in silenzio, senza nessuno che la pianga come merita. Ci strappiamo i capelli cercando di registrare ogni minimo cambiamento culturale, sociale, ma questo, che può essere considerato il principale cambiamento degli ultimi millenni, sembra passare del tutto inosservato».
EUR 13.50
Trema la notte
28 dicembre 1908: il piú devastante terremoto mai avvenuto in Europa rade al suolo Messina e Reggio Calabria. Nadia Terranova attinge alla storia dello Stretto, il luogo mitico della sua scrittura, per raccontarci di una ragazza e di un bambino cui una tragedia collettiva toglie tutto, eppure dona un'inattesa possibilità. Quella di erigere, sopra le macerie, un'esistenza magari sghemba, ma piú somigliante all'idea di amore che hanno sempre immaginato. Perché mentre distrugge l'apocalisse rivela, e ci mostra nudo, umanissimo, il nostro bisogno di vita che continua a pulsare, ostinatamente.«Il romanzo diventa una camera a spalla sull'apocalisse. Un piano sequenza sul terremoto che rade al suolo due città, decine di migliaia di vite ma non quelle di Nicola e Barbara.» - Concita De Gregorio, la Repubblica«Nadia Terranova consegna un libro potente, profondo come lo sono le viscere in cui ci accompagna, a un tempo documentato su ciò che è avvenuto in quei giorni di apocalisse terrestre e generativo di alleanze.» - Alessandra Pigliaru, Il Manifesto«L'ultimo romanzo di Terranova incide una ferita e descrive una realtà cruda e senza scrupoli, ma non dilania, né angoscia il lettore, perché in fin dei conti, arriva sempre il tempo per rinascere e ricostruire.» - Carla De Rosa per MaremossoHo trascorso su questa riva tutte le notti della mia vita, e del mio finto orizzonte conosco ogni inganno: gli occhi di chi nasce davanti al mare si perdono all'infinito, ma il mio mare è diverso, ti spinge indietro come uno specchio. Io sono nata con il muro di un'altra costa a bloccarmi lo sguardo: per questo, forse, non me ne sono mai andata, anche quando l'acqua mi ha offesa e ingannata, ha violato la mia giovinezza e distrutto chi ero.«C'è qualcosa di piú forte del dolore, ed è l'abitudine»....
Ufo 78
Il tramonto degli anni Settanta, la musica e la politica, la repressione e la lotta armata, le controculture e le «sostanze», il femminismo e le lotte per l'aborto, il punk e le avvisaglie del «riflusso», sotto un cielo pieno di stelle. E di astronavi. 1978. Aldo Moro è rapito e ucciso. Sulle città piomba lo stato d'emergenza. «La droga» sfonda ogni argine. Tre papi in Vaticano. Le ultime grandi riforme sociali. Mentre accade tutto questo, di notte e di giorno sempre piú italiani vedono dischi volanti. È un fenomeno di massa, la «Grande ondata». Duemila avvistamenti nei cieli del Belpaese, decine di «incontri ravvicinati» con viaggiatori intergalattici. Alieni e velivoli spaziali imperversano nella cultura pop. Milena Cravero, giovane antropologa, studia gli appassionati di Ufo in una Torino cupa e militarizzata. Martin Zanka, scrittore di successo, ha raccontato storie di antichi cosmonauti, ma è stanco del proprio personaggio, ed è stanco di Roma. Suo figlio Vincenzo, ex eroinomane, vive a Thanur, una comune in Lunigiana, alle pendici di un monte misterioso. Il Quarzerone, con le sue tre cime. Luogo di miti e leggende, fenomeni inspiegabili, casi di cronaca mai risolti. L'ultimo, quello di Jacopo e Margherita, due scout svaniti nei boschi e mai ritrovati. Intorno alla loro scomparsa, un vortice di storie e personaggi. Un romanzo vasto, corale, psichedelico.
EUR 19.95
Artivismo. Arte, politica, impegno
«Una nuova forma di arte politica: l'artivismo. Gli artivisti si interrogano su alcune emergenze del nostro tempo. Aprono piste sulla superficie della cronaca. Si impegnano in atti concreti, coraggiosi, visionari. Per immaginare un altro presente.»«L'autore usa una tecnica descrittiva molto raffinata e un espediente efficace: immaginare musei impossibili. Così le opere, accostate dalla fantasia,\r\nrivelano contrasti, analogie e allusioni reciproche.» - Emanuele Trevi, il Corriere della SeraNei disomogenei scenari dell'arte del nostro tempo, Vincenzo Trione individua l'affermarsi di una tendenza: l'arte politica, compendiata dall'espressione «artivismo». Ne sono protagonisti artisti-intellettuali, che percorrono vie differenti. Alcuni realizzano opere volte a testimoniare le urgenze della cronaca e il dramma dei migranti. Altri costruiscono installazioni attente a questioni ambientali ed ecologiche. Altri ancora, come gli street artists, propongono colorate forme di riestetizzazione urbana, nelle quali, spesso, commentano fatti ed eventi dell'attualità: originali interventi all'interno di contesti segnati da emarginazioni e da problemi sociali. Ipotesi diverse per dire con forza le ragioni dell'impegno civile.
EUR 12.35
Il pianeta di Greta
Riuscirà la famiglia dei topi con la coda a mosaico a salvarsi? E il giovane orso Nanuk che fine farà senza piú pesce nel mare? Il grido d'allarme della natura, raccolto da Greta Thunberg e rivolto a tutti gli umani che si rifiutano di intervenire per salvare il nostro pianeta.Greta ha tredici anni e deve risolvere due grossi problemi. Quello che ha con i compagni di scuola, che la prendono in giro perché diversa, e quello ancora piú grave con il cibo. È talmente magra e debole che rischia di ammalarsi, ma non riesce a mangiare come vorrebbe. Per farcela sa che deve trovare una motivazione forte, qualcosa che la stimoli a superare i suoi limiti e a liberarsi dal mostro che la perseguita e che sta distruggendo il pianeta. È lui a spiarla giorno e notte e a prendersi gioco di lei. Come mai però è la sola a vederlo? In realtà questo non è del tutto vero: anche piante e animali si accorgono della sua presenza minacciosa. Cosa sta accadendo? Seguendo le loro storie conosceremo gli effetti dei cambiamenti climatici in un avvincente crescendo di emozioni e consapevolezza ambientale. Adesso che tutti possiamo vedere il mostro, sconfiggerlo tocca a ognuno di noi.
EUR 12.80
L' esatta sequenza dei gesti
Due adolescenti feriti che insieme affrontano lo stupore della vita, che nonostante tutto vince.«Quello di Fabio Geda è lo sguardo di chi conosce la complessità dell'educare e di chi sa accogliere la difficoltà di un processo incerto e inesatto. Di chi non fa la predica, non dà risposte, ma sa guardare e narrare» - Alice Bigli«Un dolore che non è mai pietistico, una compassione che non è mai retorica» - Valeria ParrellaMarta ha 12 anni, ma sembra piú grande, perché arriva in comunità alloggio dopo aver affrontato problemi che l'hanno costretta a crescere in fretta: un padre andato via di casa, una madre fragile che riempie i suoi vuoti con l'alcol, tre fratelli da accudire. Corrado ha 16 anni, pensa di essere un duro, ma, in quella stessa comunità, aspetta soltanto che la madre esca finalmente dal carcere, per recuperare l'amore che gli manca. Tra rabbie, delusioni e piccole felicità le esistenze dei due ragazzi si intrecciano a quelle di Elisa, di Ascanio e degli altri educatori che si occupano di loro. Fino a quando Marta e Corrado decidono di prendere in mano il proprio destino. Con una scrittura tesa, asciutta, concreta, Fabio Geda segue le loro vite e restituisce ai lettori la fatica di diventare grandi in un mondo di adulti imperfetti.
EUR 9.20
Inchiostro simpatico
Per un investigatore un caso irrisolto è sfida, rimorso, tormento, fantasma. Forse per questo Jean Eyben, che da giovane ha lavorato presso l'agenzia di Hutte, custodisce ancora il fascicolo sulla scomparsa di Noëlle Lefebvre. Pochi dettagli, sbiaditi dal tempo, che riportano Jean sulle ingannevoli piste seguite nella speranza di ritrovare quella donna.«Amore: di questo ci parla Inchiostro simpatico. Magnetico, bello da togliere il fiato, è un altro tassello di una produzione letteraria in cui ogni libro rappresenta un tentativo di decifrare il passato, o forse l'esistenza nella sua totalità». - Les Inrockuptibles«Siamo spettatori trascinati tra gli appunti di un'agenda, tra gli avanzi di biglietti, tra confessioni sghembe e spesso ingannevoli di chi ci conosce appena, e i mille indizi che noi stessi lasciamo scivolare dalle tasche. Siamo noi a schiarire le pagine, e a guardare in controluce: tra le misurate parole e gli interminabili silenzi su cui regge l'architettura minimalista di Modiano. A spiare alla penombra di abatjour in finestre aperte sulla strada. A seguire l'istinto che ti fa rovistare nel posto giusto dei segreti. Avvolti e grati dalla scrittura notturna, raffinata e calda dello scrittore francese» - Sabina Minardi, L'EspressoL'ultimo giorno di servizio, prima di lasciare l'agenzia di Hutte, Jean ha infilato nella sua valigetta una cartellina azzurra: il fascicolo su Noëlle Lefebvre. Jean, che ha poi cambiato mestiere - e tante vite -, conserva ancora il documento, l'unica traccia di quel periodo della sua giovinezza e del primo caso che Hutte gli aveva affidato in una primavera parigina di tanti anni prima. Una scomparsa misteriosa, quella di Noëlle, la cui stessa identità sembra un rebus. Persino il cliente che si era rivolto a Hutte per ritrovarla, un certo Brainos, aveva fornito informazioni vaghe. Una scheda composta di tre brevi paragrafi, un...
Germogli della terra
La scelta del luogo, la richiesta di una compagna per condividere le fatiche, la costruzione di una capanna, poi di una casa, poi di una stalla per gli animali da allevamento. Le semine, i raccolti, la siccità, il freddo. Il paese piú vicino a una giornata di cammino. E a poco a poco, con gli anni, Sellanraa si popola. Qualcuno vorrebbe fare i soldi con le miniere, qualcuno tenterà l'avventura nelle città, ma Isak e suo figlio Sivert continueranno a passare l'aratro e l'erpice e a seminare: «Il bosco e la montagna li guardano, ogni cosa è sublime e potente, tutto ha un senso e uno scopo». In questa epopea quotidiana del colono nelle terre selvagge, Hamsun racconta il sentimento della vita contadina con uno stile particolarissimo che alterna scrittura minuziosa ed ellittica. E lo fa attraverso personaggi indimenticabili.«"Germogli della terra" è di un'attualità sconcertante perché ci mostra il puerile senso di onnipotenza fondato su impalpabili rancori che vediamo scorrere a fiumi nelle nostre strade, siano esse reali o digitali» - Luca D'Andrea, Robinson - La Repubblica«Provengo dalla terra e dal bosco con tutte le mie radici» - Knut HamsunI nemici della sostenibilità in Germogli della terra sono le imprese minerarie (straniere) che non sentono alcuna responsabilità nei confronti del territorio in cui si stabiliscono, lo sfruttano finché c'è qualcosa da afferrare e poi abbandonano i luoghi e i loro abitanti lasciando dietro di sé carcasse di macchinari e paesi fantasma in cui avevano creato un'effimera economia. Non è di investitori e di soldi che ha bisogno il paese - sostiene il personaggio di Geissler, che può essere considerato l'ideologo del romanzo - ma di uomini come Isak, che sanno usare l'aratro e andare lenti, camminare al ritmo della vita. E se al...
Per un pugno di conchiglie. L'Africa occidentale dall'inizio della tratta degli schiavi all'Età delle rivoluzioni
Alla fine del xix secolo, ai tempi della «corsa verso l'Africa», il continente era già da molti secoli connesso globalmente. Il suo oro alimentava le economie dell'Europa e del mondo islamico da circa mille anni, e i suoi sofisticati regni commerciavano con gli europei lungo le coste, dal Senegal fino all'Angola, a partire dal xv secolo. Fino almeno alla metà del Seicento fu un commercio tra eguali, basato su diverse valute, soprattutto conchiglie: le conchiglie di ciprea importate dalle Maldive e le conchiglie nzimbu importate dal Brasile. Toby Green ricostruisce il mondo dei regni africano, la cui esistenza, non diversamente dall'Europa, ruotava intorno a guerre, tasse, commercio, diplomazia, complesse credenze religiose, ostentazioni e stravaganze regali e produzioni artistiche. Nel corso del tempo, le relazioni tra Africa ed Europa s'incentrarono sempre piú sul commercio degli schiavi, danneggiando il relativo potere politico ed economico dell'Africa, mentre i valori di scambio monetario si spostarono drasticamente a vantaggio dell'Europa. Nonostante i crescenti squilibri di capitale, relazioni di lunga data assicurarono cospicue connessioni tra l'Età delle rivoluzioni d'Europa e America e la nascita di un xix secolo rivoluzionario in Africa.
EUR 34.20
Placemaker. Gli inventori dei luoghi che abiteremo
P come Placemaker. Dal politico-pedagogista, all'imprenditore-artista, dall'informatico-ambientalista all'architetto-giardiniere: gli innovatori dirompenti per pensare la nuova città.Artisti che si improvvisano scienziati per risolvere problemi di mobilità di una grande città. Architetti che individuano soluzioni innovative osservando piante e animali. Designer che lavorano sui comportamenti e la psicologia delle persone. Ciascuno di loro è capace di incursioni al di fuori del proprio campo, senza perdere di vista l'obiettivo iniziale. Un pugno di innovatori urbani sta operando nelle città, ripensando la relazione tra città e natura, tra spazi pieni e vuoti, sui servizi, le reti, la mobilità. Sono professionisti ibridi, capaci di conciliare bisogni con immaginazione, creatività quotidiana con la salute del corpo sociale che vive la città. Sono mossi da una curiosità libera e creativa e per questo trovano le soluzioni piú adatte. Osano pensare di poter fare qualcosa che non è mai stato fatto prima e soprattutto lo fanno. Elena Granata li ha chiamati «placemaker» perché la loro attitudine è saper trasmutare una buona idea in un progetto vivo che trasforma un luogo.
EUR 15.68
Il mondo delle crociate. Una storia illustrata
Il volume, sontuosamente illustrato con 158 immagini a colori, prende in considerazione gli elementi materiali delle crociate e le tracce che esse ci hanno lasciato in architettura, scultura, oreficeria, pittura e manoscritti. La possibilità di osservare i resti materiali di queste guerre ci permette di comprendere meglio non solo le identità e le azioni dei crociati, ma anche le relazioni che essi intrattennero con le culture contro le quali combattevano.«Maestoso, acuto e illuminante dall'inizio alla fine» - Peter FrankopanLa ricostruzione storica e antropologica del mondo medievale della guerra, raccontato a partire dalle pratiche, dai protagonisti, dagli oggetti e dai simboli dell'universo delle crociate. Se lungo tutto il Medioevo le crociate furono sostenute dall'ideologia religiosa, le conseguenti campagne militari prevedevano in realtà obiettivi concreti: terre, ricchezze, potere e prestigio. I crociati fecero incetta di possedimenti di ogni tipo, dai reliquiari ai castelli. Le spedizioni richiedevano enormi investimenti e attrezzature materiali (armamenti e tecnologia militare, opere di falegnameria e mezzi di trasporto); le conquiste producevano burocrazia, tassazione, sfruttamento economico e norme commerciali.«La fascinazione moderna nei confronti della forza trainante della religione tende a semplificare le crociate trasformandole in "guerre di religione". Ciò è fuorviante soprattutto per due aspetti. Impone una falsa coesione binaria alle identità e alle motivazioni delle parti contrapposte, come se si trattasse di uno "scontro tra cristiani e musulmani", quando la realtà era piú composita, fatta di collaborazione e non solo di coercizione, di contatto e non solo di competizione. Inoltre non tiene conto della realtà della guerra. Come la religione, la violenza pubblica è sociale e culturale. Il coinvolgimento dei crociati poteva essere fervido o forzato, frutto di una libera scelta o delle necessità legate al lavoro, entusiasta o indifferente o risentito. Le crociate furono guerre combattute sotto il vessillo della...
Tre anelli. Una storia di esilio, narrazione e destino
Tre anelli è il racconto di tre vite geniali e randagie, quelle di tre uomini che hanno scelto o subíto l'esilio in momenti diversi della storia. Ed è allo stesso tempo il racconto di una tecnica letteraria, la narrazione ad anello che, almeno dall'Odissea, è il ritmo con cui l'Occidente plasma le storie. Ma Tre anelli è anche il racconto di un modo di vedere il mondo, il racconto della vita di tutti, perché le vite di tutti sono fatte di luce e oscurità, di curve e deviazioni, di incontri e abbandoni, di anelli che ci fanno scoprire noi stessi.«"Tre anelli" è un libro breve ma emozionante, di quelli che credono tenacemente al potere rigenerativo della letteratura» - The Wall Street Journal«"Tre anelli è stupendo. Mendelsohn fa qualcosa che di solito associamo ai migliori scrittori di finzione - penso a Sterne, Proust, Eco e Calvino» - Helen DeWitt«"Tre anelli", è una straordinaria avventura intellettuale dalla difficile collocazione: è un memoir nella stessa misura in cui è un trattato di filologia, ma è anche una riflessione sull'idea di esilio e un viaggio all'interno delle proprie ossessioni e dei propri sogni. Infine, e prima di ogni altra cosa, è un'analisi del concetto di digressione costruito attraverso continue digressioni concentriche, che si specchiano e arricchiscono a vicenda, continuando a porre domande esistenziali e letterarie.» - Antonio Monda, la Repubblica«Uno straniero arriva in una città sconosciuta dopo un lungo viaggio. Da qualche tempo è stato separato dalla sua famiglia; da qualche parte c'è una moglie, forse un figlio. Il percorso è stato travagliato, e lo straniero è stanco. Si ferma davanti all'edificio che diventerà la sua casa e poi comincia ad avvicinarsi». Chi è lo straniero errante, l'esule, il viaggiatore sperso? Oggi potrebbero essere i tanti popoli...
Le campane
«Ero là, ecco la storia una campana che rimbalza da lontano e la distanza da domare si consegna corpi adorati tradotti dall'udito, tutto un cielo ammanettato in gola.»«Un insolito viaggio che da interiore si fa paesaggistico, toccando storia e storie, luoghi e non luoghi, in un vagare terreno a tratti onirico.» - Alessandra Pacelli, Il MattinoNella vita - dice una poesia di questa raccolta - siamo attirati da distanze che ci chiamano, che non vediamo e non conosciamo, come da un suono di campane lontane. È un suono remoto, misterioso, un battito originario, nei cui rintocchi la parola poetica nasce e ritorna, ogni volta, per dissolversi. Nelle campane - nella poesia - Silvia Bre cerca di cogliere ritmi che scorrono sotterranei alla vita ma che della vita, non solo individuale, sono la linfa nascosta. A volte è necessario un salto mortale, della percezione e della grammatica. Ma piú spesso questa lingua poetica si affina per concentrazione, per elisione, per cancellazione di tutto ciò che è superfluo, nella tensione verso l'origine delle cose, nell'attenzione per i nessi che le legano, per l'attimo di senso quando si dilata e sembra eterno. Le campane non possono non avere anche un aspetto mortuario, commemorativo. E infatti, verso la fine della raccolta, le note assumono un tono quasi cimiteriale e il lessico si infoltisce di «polvere», di «scheletri», di «tenebre». Come se la vibrazione delle campane precedesse e oltrepassasse il rintocco della vita, e rivelasse infine un mistero siderale, l'annuncio di una «lingua celeste dello sparire».
EUR 9.50