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La gabbia
Su richiesta della psichiatra, il protagonista -un giovane venditore di telefoni cellulari - racconta gli eventi che nel giro di cinque giorni hanno sconvolto la sua vita. Informato della morte del padre, con il quale aveva ormai pochissimi rapporti, l'uomo torna nel paese natio per organizzarne il funerale. Il secondo giorno compie una scoperta terrificante: nella cantina della casa paterna c'è una gabbia in cui è rinchiusa una giovane donna. Che fare? L'indecisione, attraverso una serie di passi falsi e insidiosi, lo trascinerà in una situazione da incubo, sino al colpo di scena finale.
EUR 15.20
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Il cuore è un cane senza nome
« Uuuuhhh!!! Guardatemi sto morendo. La bufera mi ulula il de profundis nel portone e io ululo con lei. È fatta, sono fregato! Un delinquente col berretto sporco, il cuoco della mensa impiegati al Consiglio Centrale dell'Economia Nazionale, mi ha rovesciato addosso dell'acqua bollente e m'ha bruciato il fianco sinistro. Che mascalzone! E si che è anche un proletario! » (Michail Afanas'evič Bulgakov, Cuore di cane, Capitolo I) Così inizia Cuore di cane: un cane randagio muore di freddo e di fame in una viuzza del centro di Mosca. Durante la sua agonia, il randagio (che come molti altri cani di strada possiede un proprio punto di vista e sa pure leggere) osserva e giudica cinicamente l'umanità che gli passa attorno: dai cuochi del Consiglio dell'Alimentazione Nazionale agli spazzini del Comune di Mosca, dalla dattilografa di categoria nona al professionista medio borghese.
EUR 8.50
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Ramones. Hey! Ho! Let's go!
Cosa c'è di più punk di una band che non è mai cambiata, perforando per decenni i timpani dei suoi ascoltatori con pezzi brucianti di tre minuti? A quarant'anni dalla nascita del punk, il primo disco dei Ramones lascia ancora stupefatti, fin da quell'«Hey! Ho! Let's go!» con il quale si apre e che rappresenta il perfetto biglietto da visita di un album potente, denso di velocità e umorismo. Se il titolo della prima traccia, «Blitzkrieg Bop», con il suo richiamo inquietante alla guerra lampo scatenata dalla Germania durante il secondo conflitto mondiale, incuriosì testate del calibro di Time e Newsweek e alimentò una querelle sugli orientamenti politici del punk, per la stampa specializzata fu subito chiaro che i Ramones erano diversi da tutto ciò che era venuto prima, e molto più astuti di quanto sembrassero. La band elesse giacche di pelle, jeans strappati e un taglio di capelli provocatorio a marchio di fabbrica, cambiando la cultura popolare e l'immaginario giovanile, e trovando sostenitori in ogni ambito, da John Landis a Stephen King. Ancora oggi si discute su cosa sia stato il punk, su come sia iniziato e cosa volesse dire, se fosse intrinsecamente liberale o conservatore. Rombes affronta queste domande rifuggendo da vuote teorizzazioni e raccontando i Ramones non in quanto prototipi o grandi fondatori, ma semplicemente come gruppo, riportando il discorso sulle persone e sulla musica. E ci regala così il ritratto originale e appassionato di una band e di un'epoca che continuano ad affascinare, turbare e soprattutto a divertirci alla follia.
EUR 14.25
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Cultura on demand. Distribuzione digitale e futuro dei film
Le tecnologie di distribuzione hanno influenzato l'industria del cinema da sempre. La diffusione massiccia della televisione nell'America degli anni Cinquanta e Sessanta, per esempio, ha rivoluzionato il mondo di Hollywood, portando alla nascita di grandi conglomerati che sono al contempo studi cinematografici e network televisivi. Oggi l'industria sta affrontando una rivoluzione se possibile ancora più grande, iniziata con l'adozione delle tecnologie digitali, che permettono ai film una circolazione più ampia, veloce ed economica, e cambiano il modo in cui questi raggiungono non solo le sale cinematografiche ma anche lo spettatore: sullo schermo di casa, di dimensioni più grandi e in alta definizione, sui laptop e persino sullo smartphone. Grazie a soggetti come Netflix, Amazon e centinaia di altri operatori di video on demand stiamo vivendo la grande utopia digitale che promette di accedere a tutto il cinema realizzato dall'umanità in ogni momento, dovunque ci troviamo. Ma che conseguenze ha tutto questo sull'industria del cinema? "Cultura on demand" parla di noi spettatori, delle nostre nuove possibilità e del ruolo più o meno inedito che svolgiamo quando scriviamo un commento sui social riguardo a un film o a un programma tv che abbiamo amato o detestato. E parla del modo in cui i film sono realizzati, finanziati e distribuiti, perché questi cambiamenti hanno ricadute anche sulla creatività, sia mainstream sia indipendente. Il libro offre una cornice teorica e gli strumenti di analisi necessari per comprendere lo scenario contemporaneo, evitando sia le derive apocalittiche di chi crede che il cinema sia morto sia quelle entusiastiche dei fan delle tecnologie.
EUR 17.10
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Post network. La rivoluzione della tv
Sono decenni ormai che si scrive e si parla di "fine della televisione", o che si ipotizza una sua scomparsa a seguito della diffusione di internet, dei dispositivi mobili, delle tecnologie digitali. Invece il piccolo schermo, sia pur profondamente modificato, resiste, e addirittura si moltiplica. Paradossalmente, proprio le innovazioni nelle piattaforme distributive e nelle tecnologie della visione hanno rafforzato il ruolo centrale occupato dal mezzo televisivo nel sistema dei media, negli Stati Uniti e in tutto il mondo. In quella che Amanda D. Lotz definisce l'"era post network", quindi, si ridefiniscono gli strumenti tecnici della televisione, i suoi linguaggi e narrazioni, le modalità di fruizione da parte degli spettatori, l'impatto degli immaginari mediali, i percorsi di circolazione dei contenuti. Se generi come il cinema o le serie televisive finiscono per essere disponibili ovunque, con estrema flessibilità, da "Youtube" a "Netflix", dagli smartphone ai social network, altri contenuti come lo sport, i grandi eventi e le prime visioni mantengono forte la rilevanza di una temporalità lineare e di una comunità di spettatori che si ritrova contemporaneamente davanti al piccolo schermo. "Post Network" è una panoramica aggiornata del cambiamento in corso, ricca di suggestioni, che induce il lettore a riflettere sul presente e a disegnare in anticipo gli scenari del nostro futuro.
EUR 20.90
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Polvere di stelle. Il glam rock dalle origini ai giorni nostri
Da Marc Bolan ad Alice Cooper, da Gary Glitter a Lou Reed, dai Roxy Music ai New York Dolls, da Wayne County ai Queen, dagli Ultravox ai Kraftwerk, dal Rocky Horror Picture Show a L'uomo che cadde sulla Terra, senza dimenticare un'esauriente panoramica sugli strascichi del fenomeno: Johnny Rotten, Kate Bush, Grace Jones, Prince, Madonna, Marilyn Manson, Lady Gaga e Kanye West, per fare solo alcuni nomi. A farla da padrone è però David Bowie. Simon Reynolds ne ripercorre la traiettoria personale e artistica a cavallo tra Inghilterra e Stati Uniti - non a caso i due paesi d'origine del glam rock - con la vertiginosa e straordinaria profondità analitica di cui è maestro, senza tentazioni agiografiche ma con la passione di un fan sconvolto dalla sua morte improvvisa. Ancora una volta la musica è utilizzata come lente per leggere i periodi storici, tracciando nessi spesso coraggiosi tra le forme artistiche più disparate: Oscar Wilde diventa così il «profeta del glam», mentre l'ascesa del rock parodico negli anni Settanta rientra nel concetto di «maniera» delineato da Oswald Spengler nel Tramonto dell'Occidente. Leggere Reynolds significa (ri)scoprire interi universi musicali, raccontati con uno stile che da oltre dieci anni affascina un pubblico di lettori sempre più entusiasta.
EUR 26.60
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La guerra dei cafoni
Poema cavalleresco e satira sociale, romanzo di formazione e divertissement pulp, tragedia dell'antica borghesia e commedia dell'Italia moderna.\r\n\r\nEstate 1975. In un villaggio della costa salentina si rinnova la guerra che oppone i ragazzini benestanti ai figli dei pescatori, dei pastori, dei contadini: i cosiddetti cafoni. A dichiarare e alimentare questo conflitto è il quattordicenne capo dei signori, che fa Angelo di nome, ma che nel soprannome porta il segno del campione e della perfidia: Francisco Marinho (rapinoso calciatore brasiliano dell'epoca), altrimenti detto il Maligno. Ossessionato dall'odio per i cafoni, Francisco Marinho combatte in nome dell'ordine sociale, della divisione di classe, della continuità storica. Ma quando, per un tragicomico equivoco, nella sua visione del mondo subentra una punta di compassione - o forse di affetto, o forse di amore - verso una giovane cafona, la separazione tra il bene e il male comincia a offuscarsi. Intorno a lui, i sintomi di una stagione nuova: dove il prestigio o la disgrazia dell'essere cede il passo all'arroganza dell'avere. La guerra dei cafoni non sarà più scontro tra i ranghi che ribadiscono la propria natura, ma lotta di conquista, arrampicamento, disordine collettivo e interiore. Metafora, attraverso un microcosmo di ragazzini indemoniati, del cambiamento collettivo che in quegli anni trasfigurò il nostro paese, il nuovo libro di Carlo D'Amicis è poema cavalleresco e satira sociale, romanzo di formazione e divertissement pulp, tragedia dell'antica borghesia e commedia dell'Italia moderna.
EUR 15.20
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Mio padre la rivoluzione
Finalista al Premio Campiello 2018Finalista alla IV edizione del Premio Letterario Corrado Alvaro e Libero Bigiaretti Finalista al Premio Napoli 2018, sezione Narrativa.\r\n"Mio padre la rivoluzione" è una raccolta di racconti, ritratti, biografie impossibili e reportage di viaggio attorno alla storia e al mito della Rivoluzione russa, dai protagonisti dell'ottobre 1917 (Lenin, Stalin e Trockij) a personaggi minori ma non per questo meno affascinanti. Davide Orecchio lavora sulla storia con gli strumenti della letteratura, ne racconta versioni altre e ne esplora possibilità non accadute: in questo libro Trockij è ancora vivo nel 1956 e medita sull'invasione sovietica dell'Ungheria e su Chruscév che rinnega Stalin. Qualche anno dopo, il giovane Robert Zimmerman entra in una libreria di Hibbing, Minnesota, e scopre i testi di Trockij, non diventa Bob Dylan ma compone altre bellissime canzoni rivoluzionarie come «The End of Dreams». Qui, proprio come nella realtà e oltre essa, il poeta Gianni Rodari che «ha il problema della fantasia» scrive un reportage dalla Russia per il centenario della nascita di Lenin. In "Mio padre la rivoluzione" la «controstoria» è una chiave offerta al presente per scardinare il passato, per fare i conti coi mostri politici e le speranze tradite del Novecento, ed è anche una guida per immaginare i futuri possibili. Con uno stile originalissimo, Davide Orecchio racconta il sogno e l'incubo della storia, le peripezie e le passioni, i destini aperti degli uomini.
EUR 17.10
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Sofia si veste sempre di nero
Nelle sue storie, cesellate con la finezza di Carver e Salinger, Paolo Cognetti ha sempre saputo rappresentare con intensità l'universo femminile. Ed è ancora una donna la protagonista di "Sofia si veste sempre di nero", un romanzo composto da dieci racconti autonomi che la accompagnano lungo trent'anni di storia: dall'infanzia in una famiglia borghese apparentemente normale, ma percorsa da sotterranee tensioni, all'adolescenza tormentata da disturbi psicologici, alla liberatoria scoperta del sesso e della passione per il teatro, al momento della maturità e dei bilanci. Con una scrittura precisa e intensa, Cognetti ci regala il ritratto di un personaggio femminile: una donna torbida e inquieta, capace di sopravvivere alle proprie nevrosi e di sfruttare improvvisi attimi di illuminazione fino a trovare, faticosamente, la propria strada.
EUR 15.20
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American dust
In pagine di dolorosa, sognante levità, Richiard Brautigan ci racconta il retaggio di violenza, paura, dolore che si annida nelle pieghe del sogno americano.\r\n\r\nPubblicato negli Stati Uniti nel 1982, quando Brautigan, lontano dai successi dei suoi primi romanzi, lottava contro depressione e alcolismo, «American Dust» racconta - in un continuo sovrapporsi di piani temporali - la difficile adolescenza della voce narrante: un ragazzo di tredici anni che cresce senza padre nell'Oregon del secondo dopoguerra, vivendo di piccoli espedienti. Finché, sparando alle mele in un frutteto con il suo fucile calibro 22, uccide accidentalmente il suo compagno di giochi e avventure, scoprendo così, nel modo più brutale, a quali conseguenze si vada incontro quando si decide di spendere i pochi soldi accumulati rivendendo vuoti di bottiglia per comprare dei proiettili, anziché un sano hamburger americano. Tra custodi di segherie perennemente ubriachi e strane coppie che vanno ogni giorno a pesca portandosi dietro un divano sul quale stare comodamente sedute, tra ragazzine che abitano nell'agenzia di pompe funebri dei genitori e famiglie che cambiano casa ogni sei mesi passando da una roulotte all'altra, Brautigan ci racconta, in pagine di dolorosa, sognante levità, il retaggio di violenza, paura, dolore che si annida nelle pieghe del sogno americano.
EUR 15.20
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Hystopia
Siamo in una versione alternativa e distopica degli anni Settanta: John F. Kennedy non è stato assassinato ed è anzi sopravvissuto a diversi attentati fino a giungere a un terzo mandato, lo stato del Michigan è occupato da bande di motociclisti psicotici, la guerra del Vietnam non è mai finita e si trascina a oltranza, spogliata di ogni scopo e di tutti i significati geopolitici. Per contenere i disordini causati dal surplus di reduci traumatizzati, un'agenzia governativa ha sviluppato una tecnica che consente ai veterani di relegare i ricordi più orribili in un angolo inaccessibile della mente e un'intera parte del Michigan è stata dedicata alla riabilitazione e alla reintegrazione di questi soggetti. Quando la cura fallisce, però, i reduci diventano ancora più violenti. "Hystopia" si presenta con un artificio classico: un libro dentro un libro, romanzo postumo scritto da un reduce di ventidue anni, Eugene Alien, toltosi la vita a causa dello shock subito in combattimento e del suicidio della sorella con disturbi mentali. Con un'inventiva degna di Wallace o Vonnegut e una ferocia che ricorda McCarthy, Means ci accompagna in un viaggio tra Americhe concentriche sempre più ipertrofiche, danneggiate e deliranti, dove la guerra non ha inizio né fine: semplicemente è, e forse, come la vita, esiste solo per generare traumi.
EUR 18.05
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Il commesso
Pubblicato negli Stati Uniti nel 1957, "Il commesso" è considerato da molti il capolavoro di Bernard Malamud. La storia è quella di Morris Bober, umile commerciante ebreo che nel cuore di Manhattan conduce una vita misera e consumata dagli anni, e di Frank Alpine, un ladruncolo di origini italiane, deciso a riscattarsi e diventare un uomo onesto e degno di stima, aiutando Morris al negozio. Tuttavia il giovane Frank non resisterebbe dietro al bancone, sempre più assediato dalla concorrenza, se non si innamorasse di Helen, la figlia di Morris. La vicenda è intrecciata intorno alle emozioni, ai segreti, al destino di queste tre esistenze. Il ritmo quasi ipnotico della narrazione, la capacità di attenzione al dettaglio, lo stile limpido e ironico regalano al romanzo quell'atmosfera inconfondibile, a metà fra il tragico e il comico, che rende affascinante la narrativa di Malamud.
EUR 14.25
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Revolutionary Road
È il 1955; i Wheeler sono una coppia middle class dei sobborghi benestanti di New York, che coltiva il proprio anticonformismo con velleità ingenua, quasi ignara della sua stessa ipocrisia: la loro esistenza scorre fra il treno dei pendolari, le cenette alcoliche con i vicini, le recite della filodrammatica locale, ma Frank e April si sentono destinati a una vita creativa e di successo, possibilmente in Europa. Nella storia della giovane famiglia in apparenza felice la tensione è nascosta ma crescente, il lieto fine impossibile, e l'inevitabile esplosione arriva con una potenza da dramma shakespeariano.
EUR 14.25
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La gente. Viaggio nell'Italia del risentimento
Dieci anni fa usciva "La casta", un libro che ridefiniva il discorso politico italiano: la fine dei partiti tradizionali, l'odio per le élite in generale, l'indignazione di chi si sentiva escluso e defraudato. Oggi quel risentimento si è rovesciato in una forma di orgoglio: la fine della politica come la conoscevamo non ha generato un vuoto, ma una galassia esplosa di esperienze tra il grottesco, il tragico e l'apocalittico. Dai forconi alle sentinelle in piedi, dai «cittadini» che s'improvvisano giustizieri all'esplosione delle proteste antimigranti, "La Gente" è il ritratto cubista dell'Italia contemporanea: un paese popolato da milioni di persone che hanno abbandonato il principio di realtà per inseguire i propri incubi privati, mentre movimenti politici vecchi e nuovi cavalcano quegli incubi spacciandoli per ideologie. Leonardo Bianchi ha scritto un reportage su un paese che non si può raccontare se non a partire dalle sue derive, e l'ha fatto seguendo ogni storia con la passione di un giornalista d'altri tempi, il rigore dello studioso che dispone di una prospettiva e di un respiro internazionali.
EUR 17.10
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L' era dei format. La svolta radicale dell'intrattenimento televisivo
Dalla seconda metà degli anni novanta, i format hanno avuto un impatto inaudito sulla televisione, sui suoi linguaggi e di conseguenza sulle nostre abitudini di consumo. I primi grandi format hanno diffuso in tutto il mondo programmi identici: titoli come "Grande fratello" o "Chi vuol essere milionario?" portano gli stessi brand globali sulla tv italiana come su quelle di molte altre nazioni, adattati solo in parte secondo i gusti e le necessità locali. "L'era dei format" è un testo che, attraverso il ricorso costante alle riflessioni dei professionisti e a documenti industriali eccezionalmente resi pubblici, riesce a raccontare l'evoluzione del mercato, dalla stagione dei cosiddetti «superformat» ai più recenti format delle società di produzione indipendenti e all'odierna grande parcellizzazione di idee in seguito allo sviluppo dell'offerta con centinaia di canali e di piattaforme. Chalaby offre uno sguardo originale, completo e informato sulle professioni del format, sugli snodi principali del mercato e sui flussi commerciali più importanti. Compie inoltre una panoramica sui paesi più attivi - in cui, a sorpresa, gli Stati Uniti o il Regno Unito si trovano affiancati da mercati più piccoli ma agguerriti come Olanda e Israele - portando il lettore a scoprire i segreti alla base dei format di maggiore successo, i loro significati e l'impatto che hanno sulla popular culture contemporanea.
EUR 17.10
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Spegnere le luci e guardare il mondo di tanto in tanto. Riflessioni sulla scrittura
Le difficoltà e le gioie del processo creativo; le tecniche narrative; i consigli ad amici scrittori impegnati nella stesura dei loro libri; i giudizi sull'opera di colleghi illustri, da Proust a Joyce, da Jane Austen a Dostoevskij: Spegnere le luci e guardare il mondo di tanto in tanto ci conduce per mano nel laboratorio di Virginia Woolf. Il curatore ha estratto dal suo epistolario una serie di citazioni e di brevi passi, tutti dominati dalla volontà di distaccarsi dal proprio mestiere per rimetterlo in prospettiva, e riprendere la scrittura con rinnovata consapevolezza. Un compendio prezioso e illuminante non solo per gli appassionati e gli studiosi della Woolf, ma anche per gli aspiranti scrittori e gli amanti della grande letteratura.
EUR 11.40
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Una cosa divertente che non farò mai più
A un giovane scrittore viene commissionato il reportage di una settimana in crociera extralusso nei Caraibi. Lo scrittore è David Foster Wallace e la permanenza sulla "meganave" si trasforma in un'esilarante cronaca, ma anche in un acido ritratto dell'americano in vacanza, delle sue abitudini ottuse, della sua eleganza pacchiana e - naturalmente - della sua ricerca di un forzato e artificiale relax. La critica pungente, e insieme scanzonata, di questi "cittadini americani adulti e ricchi" è accompagnata da una sferzante ironia e da uno stile pirotecnico e piacevolmente dispersivo che confermano il talento di un autore, come è stato detto, "capace di scrivere veramente di qualsiasi cosa".
EUR 14.25
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Perdersi è meraviglioso. Interviste sul cinema
David Lynch (1946) è uno dei massimi cineasti statunitensi degli ultimi decenni, vincitore di due Palme d'Oro a Cannes, due Cesar e un Leone d'Oro alla carriera. Con film come Eraserhead e Inland Empire, passando per The Elephant Man, Velluto blu, Twin Peaks e Mulholland Drive, ha affermato negli anni un proprio personalissimo stile fatto di ambiguità, mistero, perversione, di situazioni vissute in un confine indistinguibile fra sogno e realtà. Gli autori di queste ventiquattro interviste - che ripercorrono l'intera carriera del grande regista, dal 1977 fino a oggi - scavalcano abilmente il riserbo quasi maniacale di Lynch sul significato dei propri film, riuscendo a farlo aprire a risposte mai scontate e sempre penetranti, con ampie digressioni sulle altre forme artistiche che ama: dalla pittura alla musica, al design. Fra notazioni tecniche, aneddoti dal set, ricordi personali e vere e proprie dichiarazioni di poetica, queste pagine offrono un ritratto in presa diretta di uno dei registi più visionari della storia del cinema.
EUR 17.10
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Opinioni di un vagabondo. Mezzo secolo di interviste
Di Charlie Chaplin conosciamo la maschera, quella celeberrima di Charlot, e la turbolenta vita privata; ma pochi conoscono il Chaplin che sta dietro una carriera durata oltre sessant'anni, il Chaplin attore che osserva la gente per trarne ispirazione, il Chaplin regista che medita per giorni sulla composizione di una scena, il Chaplin uomo di cultura che esprime le sue idee su arte, letteratura e politica senza lasciarsi influenzare da nulla e da nessuno. Le rare interviste che ha concesso nel corso della sua vita sono raccolte in questo volume e ci mostrano un individuo attento al mondo e ai suoi mutamenti, che, nelle proprie timidezze come nei propri sfoghi, riprende talvolta il malizioso candore di Charlot, talaltra se ne allontana in maniera sorprendente, ma rimane sempre un personaggio a tutto tondo, un genio del cinema paradossalmente troppo poco conosciuto nella sua realtà. Prefazione di Dario Fo.
EUR 15.20
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L' occhio del regista. 25 lezioni dei maestri del cinema contemporaneo
Riproposto in una nuova edizione ampliata, L'occhio del regista è una guida indispensabile per chi vuole addentrarsi, da neofita o da semplice curioso, nel mondo della regia cinematografica.\r\n\r\nQuello del regista è uno dei mestieri più complessi e affascinanti del mondo dell'arte, pericolosamente sospeso tra la cura del dettaglio e la visione d'insieme, tra la libertà della creazione individuale e le limitazioni del lavoro collettivo. Un mestiere in cui non esistono regole scritte, e per comprendere il quale non si può dunque prescindere dall'esperienza dei grandi maestri. In questo volume Laurent Tirard, critico cinematografico e regista lui stesso, ha raccolto le confessioni, le rivelazioni, i consigli pratici di venticinque tra i più grandi registi contemporanei, offrendo al lettore altrettante «lezioni di cinema». L'approccio alla sceneggiatura, il rapporto con gli attori, il posizionamento della macchina da presa, il montaggio: ogni regista racconta le sue predilezioni e i motivi delle proprie scelte artistiche, svelando con insospettabile candore tutti i segreti che si nascondono dietro la creazione di un grande film.
EUR 8.00