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Giochi ritmici ed attività creative per la riabilitazione sensoriale e cognitiva dell'handicap basati su tecniche di educazione musicale e musicoterapia
Un bambino dovrebbe sviluppare le tre qualità o capacità fondamentali dell'essere umano, camminare-parlare-pensare, durante il corso dei primi tre anni di vita. Quando, durante queste fasi avviene qualche impedimento che ostacola il normale svolgimento di questo processo, può accadere che il ragazzo non riesca a controllare nel modo giusto i propri movimenti. Egli avrà pertanto, più difficoltà a esprimersi in maniera fluida, oppure ad articolare le parole e, di conseguenza, anche la formazione dei pensieri sarà facilmente compromessa. Su queste disarmonie l'educatore in pedagogia curativa e socioterapia, attraverso la stimolazione di tutti i sensi, agisce affinché l'Io di queste persone possa inserirsi sempre più armonicamente nella loro realtà fisico-corporea. I giochi ed esercizi ritmici aiutano ad agire in questa direzione attraverso un risveglio dei sensi "dormienti".
EUR 12.35
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I corpi di mezzo. Biopolitica, differenza tra i sessi e governo della specie
Il pensiero femminista muove dai corpi, che coniuga al plurale senza cercarne una sintesi. E su questa acquisizione che si innestano le riflessioni che Angela Putino ha dedicato al biopotere e alla biopolitica, intervenedo con una posizione originale nel dibattito che vede coinvolti i maggiori filosofi e teorici della politica italiani. Nella prospettiva dell'autrice, i corpi non sono dunque un mero e indistinto dato biologico, né quell'essere comune sul quale si fonda la politica: i corpi, infatti, "sono sessuati oltre la biologia perché toccati dal senso, in lotta con dispositivi, resistenti alle distribuzioni normalizzanti, o anche presi al laccio di determinazioni di identità e di ruolo. I corpi sono sessuati perché sentono tutti questi contatti e sono sessuati perché dicono l'esistenza nel loro aver luogo. Non c'è un oltre; non c'è un corpo globale che quale essenza li raccolga. I corpi sono eternamente sessuati". Questo il punto di rottura del femminismo: aver proposto una politica dei corpi nell'epoca in cui la vera posta in gioco del potere è la governamentalità del vivente. Se la biopolitica stabilisce che cos'è il vivente e a quali procedure normative e di cura sottoporlo, Putino ne individua - incrociando l'ultimo Foucault e il femminismo - il punto di resistenza in un "partire da sé", in un divenire "parrhesiastes" di se stessi, cioè soggetti in grado di dire la verità su di sé.
EUR 14.25
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La guerra fredda culturale. Esportazione e ricezione dell'«American way of life» in America Latina
Le relazioni interamericane durante la Guerra Fredda sono state prevalentemente analizzate dalla storiografia - con poche eccezioni attraverso le politiche diplomatiche, militari, economico-finanziarie. Eppure una parte consistente del disegno egemonico statunitense nei confronti del "cortile di casa" latinoamericano è passata anche attraverso strategie e attori sociali "altri", che della cultura hanno fatto un vero e proprio campo di battaglia. Immaginiamo dunque, negli anni della cortina di ferro, uno scenario animato non solo da marines, generali corrotti, agenti segreti e direttori di imprese multinazionali senza scrupoli, ma anche da una miriade di ambasciatori dell'impero informale statunitense come attori, giornalisti, direttori di riviste e di fondazioni culturali, capi di spedizioni archeologiche, insegnanti universitari, esponenti religiosi e persino disegnatori di cartoni animati. Il tema della "guerra fredda culturale" intesa non solo come pratiche di esportazione dell'American Way of Life, ma anche come modalità di ricezione e rielaborazione di queste in America Latina - accomuna i lavori raccolti in questo volume che, per la prima volta in Italia, mette a confronto giovani studiosi europei e latinoamericani. I contributi della prima parte (Calandra, Amava, Nocera, Rey, Quesada) inquadrano un campo di studi ancora in divenire e ricco di sfide, mentre nella seconda si soffermano sulle ripercussioni nelle nazioni latinoamericane.
EUR 15.20
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La mediazione e i suoi destini. Profili filosofici contemporanei fra politica e diritto
La dissoluzione della credenza in un fondamento originario della realtà caratterizza l'avvento stesso dell'epoca moderna, che fin dai suoi esordi oscilla tra l'accettazione della contingenza e il tentativo di esorcizzarne la dimensione tragica. La scena del pensiero contemporaneo è ancora animata dal conflitto suscitato dall'impraticabilità d'ogni via d'accesso immediata e diretta al significato ultimo dell'esperienza. Emerge da qui il ruolo centrale e inaggirabile della mediazione, unica strategia possibile per dare senso al reale. Seguendone le vicissitudini sul piano ermeneutico, politico e giuridico, nelle parti di questo libro - dedicate rispettivamente alle opere di Heidegger, Waldenfels, Ricoeur, Arendt e Böckenförde - l'esperienza contemporanea della soggettività, della società e del diritto diventa intelligibile come luogo di produzione del senso a partire dall'inaggirabile contingenza del dato.
EUR 20.90
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Crisi. Per un lessico della modernità
La "crisi" è il nostro presente, segnato da una pesante recessione economica. L"'epoca di crisi" non è però definita unicamente dall'andamento dei mercati azionari. Vi è anche, e soprattutto, un radicato senso di incertezza rispetto al futuro, che impone decisioni urgenti. Questo breve testo costituisce uno strumento per comprendere i significati e gli usi del concetto di "crisi". Nell'analisi di Koselleck si coglie infatti come il concetto - sin dal suo apparire nella Grecia classica - abbia assunto significati diversi. Crisi è un termine medico, che indica la fase acuta di una malattia; è un concetto del linguaggio politico, che evoca una decisione e che delinea un'immagine del tempo; è poi un'espressione centrale del linguaggio economico, con cui si rappresenta il rapido mutamento dei contesti sociali. "Crisi" è però in primo luogo parola d'ordine dell'epoca moderna. Koselleck ne illustra le ragioni. Introduzione di Gennaro Imbriano e Silvia Rodeschini, postfazione di Adelino Zanini.
EUR 9.50
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Spinoza e Nietzsche. Della potenza e le sue determinazioni
Se esiste un concetto attorno cui far ruotare un possibile rapporto tra Spinoza e Nietzsche, non può essere che quello di "potenza". Da un lato, la riflessione sulla potenza è alla base della critica alla tradizione filosofica europea, il platonismo dell'occidente, che tanto nell'opera di Spinoza quanto in quella di Nietzsche viene minato in tutte le sue declinazioni metafisiche, epistemologiche, etiche. Quello della potenza è l'orizzonte entro cui vengono smascherati i pregiudizi dei teologi, le grandi illusioni della coscienza, le credenze che alimentano gli idoli della religione, della scienza, della morale. Dall'altro lato, la meditazione sulla potenza fonda una critica che è, per entrambi, prima di tutto un atto di creazione in quanto scaturisce sempre da un'affermazione fondamentale. Ed è in questo duplice significato, al contempo critico e costruttivo, che tanto Spinoza quanto Nietzsche intendono la potenza, come figura concettuale e forza vivente attraverso cui costruire non solo un modo di pensare che sia irriducibile alla metafìsica ma anche un orizzonte pratico che sfugga alle categorie della morale. L'ipotesi di questo studio, dunque, si fonda sull'idea che, seguendo il filo conduttore di questo doppio movimento, il concetto di potenza sia in grado di far emergere le coordinate di un'immagine del pensiero che mette in relazione immediata la filosofìa di Spinoza e quella di Nietzsche in quanto fonda un territorio che entrambi sembrano abitare.
EUR 15.20
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Spazi in migrazione. Cartoline di una rivoluzione
17 dicembre 2010-14 gennaio 2011: sono le date che ricordiamo come l'inizio e il primo compimento di una rivoluzione che ha dato il via a un improvviso sommovimento dello spazio che ha stupito il mondo. Il gesto estremo di Mohamed Bouazizi che si dà fuoco e poi il rapido riempirsi di piazze e strade, dalla Tunisia all'Egitto, da Sana'a a Tripoli e Damasco. Rivoluzioni contro le dittature e contro l'insostenibilità delle proprie vite, con pratiche di lotta che nella "presa dello spazio" hanno trovato un'insospettata capacità di azione comune. Esistenze che hanno deciso di contare, prendendosi strade, piazze, kasbe e medine, incontenibili nel loro movimento, dal Maghreb al Mashreq. Dalla Tunisia all'Europa. Sì, perché le "rivoluzioni arabe", e quella tunisina in particolare, sono riuscite a riempire di esistenze e di corpi anche le strade, le isole, le stazioni e i parchi dell'Europa, unendo due rive e due continenti, cancellando secoli di storia, agendo la loro "naturale" vicinanza. I materiali che compongono questo volume cercano di restituire alcune immagini di quanto accaduto a partire dal 17 dicembre 2010, provando a tracciare un racconto necessariamente frammentato, qualche cartolina appunto, inseguendo gli spazi in migrazione di questa rivoluzione lungo la scia del suo sommovimento a partire dai luoghi in cui le autrici e gli autori del libro sono collocati.
EUR 17.58
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Politiche dell'estraneo. L'istituzione del moderno e l'irruzione dell'altro
L'estraneità costituisce l'istanza originaria e inaggirabile dell'esperienza umana, che però solitamente la conoscenza filosofica ha la tendenza a emarginare e neutralizzare facendone semplicemente qualcosa di ostile, di insignificante o di ignoto. In tal modo, tuttavia, il fenomeno dell'estraneo, invece di venire riconosciuto nella sua positività, viene fin dall'inizio subordinato al proprio, di cui finisce per costituire una variante oppositiva o difettiva. Non a caso, infatti, sulla conoscenza dell'estraneo pende la spada di Damocle del solipsismo. Per sottrarvisi, è necessario che lo scenario muti. L'estraneo, in realtà, prima che noi possiamo prendere una qualunque posizione nei suoi confronti, ci coinvolge e ci interpella. In tal modo, tra proprio ed estraneo si apre un campo irriducibile di tensioni, ambiguità e dissimulazioni, di cui gli scritti raccolti in questo volume analizzano soprattutto le implicazioni pratico-politiche. Ne risulta una disamina assai feconda e inedita di temi fondamentali del lessico politico e giuridico contemporaneo, che tocca motivi quali la libertà, il potere, la violenza, l'ordinamento, la rappresentanza, l'interculturalità e la costituzione di un'Europa dal carattere plurale. Prefazione e cura di Ferdinando G. Menga.
EUR 15.20
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Il diritto del comune. Crisi della sovranità, proprietà e nuovi poteri costituenti
Crisi della sovranità, degerarchizzazione delle fonti normative, settorializzazione e specificazione di codici informali, travolgono le frontiere su cui si e tradizionalmente assestata la scienza del diritto e fanno scivolare nell'indistinzione la differenza tra pubblico e privato, tra fatti e norme, tra società civile e Stato, espropriando contemporaneamente quest'ultimo del monopolio della produzione del diritto. È questo il dato dal quale partono i saggi raccolti in questo volume. Ciò che essi pongono a tema non e soltanto il senso delle trasformazioni che investono la produzione giuridica contemporanea, ma il modo attraverso il quale il diritto può essere pensato come una delle chiavi di volta di una nuova istituzionalità. Al centro del libro un dialogo tra Antonio Negri e Gunther Teubner: una discussione che esplicita una serie di nodi teorici di "Impero", "Moltitudine" e "Comune". E poi una serie di contributi di giuristi e studiosi del diritto che pongono a tema potenzialità e limiti del "costituzionalismo societale" e senza Stato di Teubner, discutono la nozione di "comune" e verificano sul terreno la tenuta dei concetti fondamentali del diritto: stato, proprietà, governo, rappresentanza, pubblico/privato, amministrazione, costituzione.
EUR 19.00
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Monadologia e sociologia
Gabriel Tarde, sociologo e magistrato, è autore difficilmente classificabile. La novità e l'originalità della sua teoria sociologica possono essere pienamente colte solo all'interno di una corrente di pensiero che da Leibniz, Nietzsche e Bergson, per arrivare a Simondon e Deleuze, definisce un "nuovo naturalismo", un materialismo dell'incorporeo e del virtuale. "Monadologia e sociologia" costituisce il manifesto teorico del pensiero metafisico e sociale del sociologo francese. La sua sorprendente attualità risiede nel tentativo di spiegare i fenomeni sociali e psichici sulla base di un'ontologia delle forze affettive (o "psicologiche") e delle relazioni di potere che esse esprimono. Sebbene i risultati non sempre siano all'altezza della sfida lanciata, l'intuizione metodologica è di una ricchezza incomparabile rispetto alla tradizione sociologica che ha affermato la propria autorità evitando ogni riferimento all'opera di Tarde. Le "scienze sociali" potrebbero trarre perciò un sicuro beneficio da un ritorno alla sua sociologia, riconsiderando, ad esempio, il monismo affettivo e la "causalità" tutta particolare esplicata nel concetto di " azione a distanza". Esse potrebbero trovare in ciò un nuovo impulso per interrogare le attuali trasformazioni del lavoro, dell'attività comunicativa e della soggettività. Postfazione di Maurizio Lazzaratto.
EUR 14.25
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Genealogie del futuro. Sette lezioni per sovvertire il presente
La rilettura di Marx compiuta dall'operaismo italiano a partire dalla fine degli anni Cinquanta è ormai riconosciuta sul piano internazionale come una pietra miliare del pensiero critico e radicale. E tuttavia, per ripensare a fondo, perfino da capo, concetti e categorie storicamente determinate, è necessario possederli interamente. La libertà di sperimentazione, un nietzscheano elogio dell'assenza di memoria, diventano infatti produttivi solo se capaci di un machiavelliano ritorno ai princìpi, nel quale un metodo comune sia tutt'uno con una prassi sovversiva. Le lezioni raccolte in questo volume si svolgono perciò a partire dalle principali categorie concettuali che conducono a tale ritorno ai princìpi: Adelino Zanini fornisce un'introduzione alla critica dell'economia politica di Marx; Sandro Chignola si occupa di Stato e costituzione; Antonio Negri percorre la storia dei movimenti dagli anni Sessanta a oggi; Christian Marazzi analizza le questioni della moneta e del capitale finanziario; Alisa Del Re tratta il rapporto tra produzione e riproduzione nella critica femminista; Sergio Bologna spiega il significato della categoria di composizione di classe; Federico Chicchi e Salvatore Cominu esaminano gli strumenti dell'inchiesta e della conricerca. Il libro costituisce un'utile cassetta degli attrezzi al servizio di studiosi e giovani lettori attenti al pensiero critico.
EUR 13.30
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La Tarantina e la sua «dolce vita». Racconto autobiografico di un femminiello napoletano
"D'improvviso la guerra ci sembrò lontana, ci scrollammo di dosso la polvere, la fame, la fatica del dopoguerra, per la prima volta alzammo gli occhi e guardammo avanti. Il peggio era finito. A quei tempi Roma era una calamita, tutti sognavano di vivere nella città del cinema, delle star, la capitale dell'eleganza e della modernità di cui leggevamo sui rotocalchi: e il miraggio era a portata di mano, proprio lì, a pochi chilometri di distanza". Protagonista della "dolce vita" romana, indiscussa regina dei Quartieri Spagnoli, amata e corteggiata. La vita della Tarantina è stata certo tutto questo, ma non solo. Come molti altri "femminielli" della sua generazione o delle successive, la sua è stata anche un'esistenza faticosa, fatta di dolorosi rifiuti (in particolare da parte della famiglia e della comunità di origine), di precarietà e disperazione, di carcere e sogni infranti. Dal suo racconto senza veli e ricco di incontri spesso inaspettati, esce il ritratto a tutto tondo e a tinte forti di una persona che ha vissuto con coraggio e ostinazione, alla ricerca della felicità, senza mai negare se stessa. Coraggio e ostinazione che ancora oggi, alla soglia degli ottant'anni, non sembrano affatto averla abbandonata - come già testimonia questo suo raccontarsi in pubblico.
EUR 9.50
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Inchiostro d'Africa. La letteratura postcoloniale somala fra diaspora e identità
Di fronte alla necessità di non dimenticare le responsabilità coloniali italiane, questo lavoro, che solo apparentemente potrebbe sembrare di settore - lo studio della letteratura somala postcoloniale scritta in italiano -, si inserisce in un filone di ricerca che negli ultimi anni, con diversi approcci, intende esplorare un passato ingombrante e per molto tempo sottaciuto, ponendo il nostro Paese di fronte a una delle pagine più nere della sua storia, nel tentativo di misurarsi, non solo con la sua rimozione e la sua memoria, ma anche con le problematiche aperte dall'attuale immigrazione e dai suoi riflessi sull'identità nazionale. Ma che cosa caratterizza la produzione letteraria postcoloniale somala in italiano degli ultimi due decenni rispetto alle altre letterature postcoloniali, dal punto di vista sia storico che testuale? In particolare, il suo modo di porsi di fronte al tempo e alla storia, allo spazio e al luogo; l'emergere di un soggetto somalo diasporico; l'attenzione che gli autori e le autrici dedicano alle relazioni di genere, all'"ingombrante" assenza dei padri e al rapporto con il proprio corpo. A questo proposito, dopo aver enucleato questi elementi, l'autrice si sofferma sul tema delle "female genital cutting", che costringe a confrontarsi a livello globale con uno dei più controversi valori occidentali, ossia l'inviolabilità del corpo umano.
EUR 19.00
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Cosa vuole l'Europa?
"Le società europee devono proteggersi contro la speculazione del capitale finanziario, l'economia reale deve emanciparsi dall'imperativo del profitto, il monetarismo e la politica fiscale autoritaria debbono finire, la crescita deve essere ripensata secondo il criterio dall'interesse sociale, va inventato un nuovo modello di produzione basato su un lavoro dignitoso, sull'espansione dei beni pubblici e sulla protezione dell'ambiente. Questa prospettiva, ovviamente, non è all'ordine del giorno delle discussioni dei leader europei. Spetta ai popoli, ai lavoratori europei, ai movimenti degli "indignati" imprimere il loro marchio al corso della storia, e impedire il saccheggio e la distruzione su larga scala." (Alexis Tsipras).
EUR 13.30
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Fortune del femminismo. Dal capitalismo regolato dallo stato alla crisi neoliberalista
In questo suo nuovo lavoro Nancy Fraser ripercorre l'evoluzione del movimento femminista a partire dagli anni Settanta e anticipa una nuova fase, radicale ed egualitaria, del pensiero e dell'azione femminista. Negli anni in cui la Nuova Sinistra era in fermento, la "seconda ondata" femminista emerse come una lotta per la liberazione della donna, ponendosi accanto ad altri movimenti radicali che mettevano in discussione le caratteristiche fondamentali della società capitalistica. Ma il successivo immergersi del femminismo in una politica identitaria coincise con il declino delle sue energie utopiche e con l'ascesa del neoliberismo. Ora, prevedendo una ripresa del movimento, Fraser sostiene la necessità di un radicalismo femminista rinvigorito, in grado di affrontare la crisi economica globale. Il femminismo può essere una forza che lavora in accordo con altri movimenti egualitari nella lotta per portare l'economia sotto il controllo democratico, nel mentre rielabora il potenziale visionario delle precedenti ondate del movimento di liberazione delle donne. Questa nuova indagine è destinata a diventare un punto di riferimento del pensiero femminista.
EUR 22.80
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Islam e modernità. L'incontro dell'Islam con l'Occidente
Questa raccolta di saggi di Hamadi Redissi consente di acquisire uno sguardo critico sull'Islam attraverso un approfondito confronto con l'Occidente. I saggi ricostruiscono l'evento traumatico della scoperta della potenza del mondo occidentale alla fine del secolo XVIII e le risposte che l'Islam tentò di fornire per essere all'altezza della sfida: dai movimenti di riforma (Islah) alla fine del secolo XIX, all'affermazione di un "Islam radicale", come quello dei Fratelli musulmani, negli anni Venti del secolo XX, all'estensione a livello internazionale della rete di Al-Qaida. Ciò che Redissi sottolinea è la destrutturazione e perdita dell'unità dell'Islam come conseguenza dello scontro con la modernità occidentale. Si produsse così una lacerazione tra tradizione e modernità che aprì il mondo islamico alla controversa ricezione delle influenze occidentali nell'ambito del diritto e dei diritti, dei processi di secolarizzazione, del cammino verso la democrazia nella stagione appena avviata delle "primavere arabe". II libro di Hamadi Redissi è un importante contributo per comprendere il dibattito all'interno dell'Islam e per individuare le vie verso un possibile incontro con l'Occidente. Con la prospettiva introdotta da questo volume, questioni decisive del nostro tempo, come lo "scontro di civiltà" e il terrorismo di matrice islamica, trovano delle fondamentali categorie interpretative.
EUR 12.35
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Lo schermo, l'Alzheimer, lo Zombie. Tre metafore del XXI secolo
"Il mondo liquido della modernità vede in ogni subacqueo un aspirante annegato e gli preferisce il gabbiano che sfiora l'acqua beccando ciò che galleggia in superficie. La domanda cruciale è se la Rete sarà in grado di fare per la scrittura la cosa fondamentale che la scrittura fece per il dialogo: vivere e far vivere, tramandarsi e tramandare". Cosa accade quando ci sediamo di fronte al computer o digitando guardiamo lo schermo del nostro cellulare? Forse il Narciso del mito potrebbe ancora insegnarci qualcosa a questo proposito. Questo saggio, partendo appunto dalla "metamorfosi" resa famosa da Ovidio e avvalendosi di molti esempi letterari, racconta come il rapporto fra l'uomo e la sua immagine sia mutato nel corso dei secoli e abbia di conseguenza trasformato l'io di chi si guarda; come allo stupore di vedersi riflesso si sia lentamente sostituita l'evasione, la smemoratezza e la perdita di sé; come lo zombie - assieme allo schermo e all'Alzheimer - sia perciò divenuto la metafora polisemantica della postmodernità e di chi sempre meno consapevolmente la popola.
EUR 11.40
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Carteggio (1933-1963)
Che cosa dobbiamo o vogliamo ancora sapere di Hannah Arendt, dopo anni di studi fondati su scritti editi e inediti? Dai diari e dai carteggi ci si attende il disvelamento dell'aspetto privato della vita di un pensatore o delle sue idee allo stato nascente. Nel caso di Hannah Arendt, ci si trova di fronte a qualcosa di più complesso, a sentieri interrotti del suo pensiero. Come se questioni vissute dal vivo incontrassero un limite insormontabile nella loro formulazione teorica e potessero venire espresse per illuminazioni, per esperimenti di pensiero, solo nel contesto di una relazione, come quello della lettera o dell'insegnamento. Tutto questo si può dire anche per uno degli aspetti più controversi della vicenda intellettuale di Hannah Arendt, il suo rapporto con l'ebraismo, al centro del carteggio con Kurt Blumenfeld, amico e figura di grande rilievo nella maturazione del pensiero politico della filosofa tedesca. L'ebraicità di Hannah Arendt si gioca interamente sul confine tra vita e pensiero e per questo motivo i carteggi sono particolarmente adatti a metterne in luce i dilemmi esistenziali e intellettuali. Sono la viva testimonianza delle "amicizie politiche" che nutrirono la sua vita e il suo pensiero, e nelle quali essa diede prova di grande maestria, e insieme di una drammatica ambiguità. Introduzione di Laura Boella.
EUR 21.85
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Il diritto alla città
Il diritto alla città di cui ci parla Henri Lefebvre in questo suo straordinario e lungimirante lavoro non esprime semplicemente la rivendicazione di bisogni essenziali. Esso si configura piuttosto come una qualità specifica dell'urbano, che comprende l'accesso alle risorse della città e la possibilità di sperimentare una vita urbana alternativa alle logiche e ai processi di industrializzazione e di accumulazione del capitale. "Il diritto alla città - scrive infatti Lefebvre - si presenta come forma superiore dei diritti, come diritto alla libertà, all'individualizzazione nella socializzazione, all'habitat e all'abitare. Il diritto all'opera (all'attività partecipante) e il diritto alla fruizione (ben diverso dal diritto alla proprietà) sono impliciti nel diritto alla città". Tale diritto passa perciò attraverso la rottura dei dispositivi di controllo e di omologazione della vita quotidiana, attraverso una riappropriazione dei tempi e degli spazi del vivere urbano che richiede una nuova configurazione delle relazioni sociali, politiche ed economiche, a partire da un drastico cambiamento nell'arena decisionale. "Il nostro principale compito politico, suggerisce Lefebvre, consiste allora nell'immaginare e ricostituire un modello di città completamente diverso dall'orribile mostro che il capitale globale e urbano produce incessantemente". Prefazione di Anna Casaglia.
EUR 13.30
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Senti che bel rumore. Un anno di lotta per l'Università pubblica
L'università italiana è chiamata in questi mesi a confrontarsi con una riforma che, presentata come un passaggio decisivo e improcrastinabile verso la modernizzazione, in realtà costituisce un'occasione mancata per rendere gli atenei e la ricerca davvero competitivi a livello europeo. Il potere dei "baroni" rimane immutato, mentre vengono colpite le radici stesse di un'università pubblica, libera e aperta. Una controriforma che ha spinto per la prima volta diverse categorie del mondo universitario, soprattutto quelle più penalizzate, a confrontarsi a viso aperto per trovare una reazione comune che non fosse solo di difesa ma anche di proposta. Questo volume è scritto a più mani dai protagonisti della mobilitazione: ricercatori, precari della ricerca, studenti. Nella prima parte, dieci interventi si misurano con alcuni dei nodi più significativi con i quali il sistema universitario dovrebbe fare i conti, individuando gli aspetti critici preesistenti alla nuova legge, analizzando gli elementi di novità introdotti dalla riforma, proponendo modelli alternativi. Nella seconda parte si tenta di restituire alcune delle tappe di un anno vissuto con grande intensità: esperienze nazionali e locali, sguardi diversi e complementari, costruzione di nuove forme di comunicazione e protesta.
EUR 4.75