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La questione istituzionale nell'Italia delle nuove Signorie
Il volume, frutto di una trentennale esperienza dell'autore in varie magistrature, si caratterizza per un aggiornato e non convenzionale studio dei lineamenti fondamentali del sistema istituzionale italiano e dei suoi problemi, prepotentemente emersi durante la gestione dell'emergenza sanitaria, sociale ed economica conseguente all'epidemia di coronavirus che ha caratterizzato l'intero 2020. La principale causa delle criticità che connotano e condizionano il funzionamento delle istituzioni e dell'amministrazione nel nostro Paese viene individuata nella eccessiva ed artificiosa dispersione di numerose competenze e funzioni pubbliche, aggravatasi dopo la riforma del titolo V della Costituzione, esito di una esasperata logica autonomistica affermatasi negli anni Novanta del secolo scorso non solo a livello territoriale ma anche funzionale. Ne consegue una severa analisi del sistema politico-amministrativo italiano, prigioniero di troppi particolarismi che lo condannano all'immobilismo e soffocano l'interesse pubblico generale, favorendo nel contempo il formarsi di nuove «signorie» a tal punto da rendere configurabile una vera e propria «Questione istituzionale». Il tutto accade nel mentre l'Unione Europea chiede garanzie sulla funzionalità ed affidabilità degli apparati pubblici italiani per concedere i finanziamenti previsti dal c.d. «Recovery fund». L'intento perseguito è quello di offrire non solo ai politici ed ai giuristi ma soprattutto ad un'ampia platea di lettori, verosimilmente disinformata e poco attenta alle vicende della «res publica», una bussola per orientarsi nella comprensione dell'evoluzione del nostro sistema istituzionale, dei suoi mali e dei possibili rimedi nella convinzione che, per una sorta di «eterogenesi dei fini», oltre venti anni di riforme, lungi dal «semplificare», hanno finito per appesantire il funzionamento delle Istituzioni pubbliche del nostro Paese, rafforzandone i deteriori aspetti burocratici ed un reticolo di privilegi non più tollerabili dalla collettività nazionale.
EUR 40.00
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La contrattualizzazione dei dati personali dei consumatori
Muovendo dal fenomeno della commercializzazione dei dati personali dei consumatori, il lavoro analizza i formanti giuridici che intersecano il tema a livello nazionale ed europeo. Lo sguardo è rivolto principalmente alla disciplina in materia di protezione dei dati personali e agli istituti privatistici che possono essere invocati dinanzi alla crescente patrimonializzazione dei dati. Il cuore dell'indagine è dedicato ai modi in cui lo statuto contrattuale consumeristico può combinarsi con il sistema di data protection. In tale contesto, la maggior parte delle riflessioni sono ispirate dai rapporti tra il regolamento (Ue) 2016/679, ossia il regolamento generale per la protezione dei dati, e la direttiva 2019/770/Ue, relativa ai contratti di fornitura di contenuti e servizi digitali. Quest'ultima, infatti, giuridicizzando lo scambio «servizi/contenuti digitali contro dati personali» apre le porte ad una nuova stagione del diritto contrattuale, deputato a fronteggiare le sfide del «capitalismo della sorveglianza».
EUR 32.00
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Educational research in museum settings: methodologies, tools and functions-La ricerca empirica al museo: metodologie, strumenti e funzioni. Ediz. bilingue
Il manuale si propone di avviare il lettore alle pratiche e agli strumenti della ricerca educativa in ambito museale. Partendo dall'origine e dalle funzioni del museo e della didattica museale, l'opera si concentra sugli elementi cardine della metodologia della ricerca al museo, per poi fornire esempi di percorsi educativi di fruizione e valorizzazione del patrimonio basati su disegni empirici.
EUR 28.00
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Titolarità e gestione nei rapporti fiduciari
I rapporti fiduciarî sono estremamente diffusi, soprattutto nell'àmbito dei rapporti familiari o di stretta amicizia, ma allo stesso tempo sono evanescenti, per la difficoltà di conoscere gli accordi esistenti, spesso improntati all'oralità, e di valutarne la rilevanza giuridica. Per evidenziare l'ubi consistam del fenomeno, il titolo dell'opera - «Titolarità e gestione nei rapporti fiduciarî» - pone due concetti in alternativa tra loro: da un lato, vi è la gestione attiva, tipicamente connessa ad un contratto di mandato. Dall'altro, vi è l'acquisto e la conservazione di una titolarità statica, posta in capo al fiduciario per conto del fiduciante. Una 'proprietà obbligatoria', che si realizza al fine di consentire al fiduciante di non comparire. Dopo aver individuato i tratti caratteristici dell'istituto, l'opera si sofferma sulle diverse fasi del rapporto fiduciario, distinguendo i due momenti dell'attribuzione del diritto reale e della promessa fiduciaria. È quest'ultima ad illuminare lo svolgimento del rapporto fino alla sua conclusione, data dal ri-trasferimento del bene al fiduciante: ulteriore atto negoziale solvendi causa, necessario per sanare lo squilibrio patrimoniale determinatosi con l'acquisto in capo al fiduciario. Se ciò non accade, la promessa fiduciaria, anziché essere mantenuta, risulterebbe tradita.
EUR 45.00
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La funzione del part-time: tempi della persona e vincoli di sistema
Il libro affronta il tema della funzione attribuita dal diritto positivo al lavoro a tempo parziale per verificare la coerenza della relativa disciplina rispetto al canovaccio del dibattito pubblico che esalta il carattere astrattamente polivalente di quel sotto-tipo contrattuale e celebra la convergenza su di esso tanto dell'interesse del lavoratore al work-life balance, quanto dell'esigenza di flessibilità organizzativa del datore di lavoro. Nella convinzione che una tale ricerca non possa prescindere da una riflessione più generale sul tempo della persona che lavora, si dedica dapprima attenzione alla relazione tra tempo e lavoro, osservata sia da una prospettiva di storia socio-giuridica del lavoro che dal punto di vista giuslavoristico. L'analisi prosegue ricostruendo il quadro dei vincoli di sistema in cui l'intervento del legislatore italiano in materia di part-time è costretto a muoversi e dal quale vengono tratti i principi di volontarietà e di programmabilità, valorizzati quali paradigmi interpretativi del contemperamento realizzato a livello normativo tra gli interessi contrapposti.
EUR 48.00
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Innovazione digitale e incidenza sul paradigma proprietario: notazioni sul fenomeno «copyleft»
Le nuove tecnologie, più che nel passato, entrano in modo profondo e differenziato nella vita umana, condizionandone lo sviluppo e amplificandone la stessa natura attraverso dispositivi elettronici, programmi informatici, macchine e software: i grandi benefici che le tecnologie prospettano e che vanno da una maggiore capacità di fruizione o accesso al bene a una maggiore capacità di produrre o creare, portano gli individui a raggiungere un potenziamento (multilivello) sia uti singuli che uti societates. Si ravvisa, allora, una sempre più stretta e crescente correlazione tra condizione umana e tecnologie emergenti, poiché la «tecnica» non rappresenta solo un modo per apprendere come si producano i beni e come si regolino le interrelazioni, ma, più intensamente, configura la via per conoscere in che maniera costruire le relazioni tra gli uomini e il mondo. Le tecnologie contemporanee spingono, così, verso la creazione di una sorta di tecno-immaginario che cerca di cogliere il significato profondo con cui l'individuo e le organizzazioni sociali si organizzano e si relazionano alla realtà esterna. L'era digitale, pertanto, per il suo carattere marcatamente tecnologico si potrebbe presentare come terreno fertile su cui valutare i concetti giuridici della tradizione, la loro effettiva portata e la loro dinamica evoluzione, in presenza di una realtà in costante evoluzione (c.d. future-proofing): è necessario avvicinarsi alle «nuove» figure giuridiche con il necessario grado di adattamento ai possibili repentini mutamenti che un mondo reso sempre più mobile e in costante cambiamento presenta, in modo tale da ricorrere a strumenti «omeostatici», perché capaci di adattarsi a uno scenario mutevole e non fronteggiabile con un rigido toolbox. Quello tratteggiato appare come il complesso banco di prova in cui il giurista contemporaneo è costretto a muoversi, seppur in chiave problematica, sorretto dall'idea di cogliere la reale valenza da attribuire, in un'epoca...
Big Data. Rischi e tutele nel trattamento dei dati personali
L'evoluzione delle tecnologie per raccogliere dati, elaborarli, estrarre conoscenze predittive ed adottare decisioni correlate - riferita a fattispecie caratterizzate da grande quantità dei dati elaborati, dalla loro varietà e dalla velocità con cui muta continuamente la loro «combinazione» in vista delle finalità più varie (tutti caratteri che connotano il fenomeno dei c.d. Big Data) - pone problemi etico-sociali e giuridici di grande complessità (fra gli altri, l'individuazione dei soggetti che utilizzano i dati, i rischi connessi alla «profilazione» degli utenti, la tendenza al formarsi sul mercato di situazioni di oligopolio, l' accesso fraudolento e/o abusivo a dati sensibili, l' utilizzo di piattaforme di intelligenza artificiale per orientare comportamenti politici e sociali). A fronte all'ampiezza del processo di c.d. datafication si accentua - d'altra parte - e assume forme sempre più pervasive (ma anche difficili da individuare e contrastare) lo sfruttamento della debolezza strutturale degli utenti, spesso indotti, attraverso la promessa di ottenere gratuitamente l'accesso a «servizi» di vario genere, a consentire al trattamento dei propri dati, sistematicamente raccolti e poi «messi a disposizione» di operatori economici (ma non solo) che li utilizzeranno per gli scopi più vari. Muovendo da tali considerazioni, il volume analizza le nuove coordinate del trattamento dei dati personali, evidenziando in particolare i limiti di una protezione basata solo sull'acquisizione del consenso - a fronte dell'asimmetria di conoscenza, di consapevolezza e di potere fra i diversi attori di tale processo - e la necessità di un rafforzamento della tutela con interventi che - piuttosto che muoversi (solo) nella prospettiva del singolo atto - regolamentino e sottopongano a controllo l'attività complessiva delle piattaforme che raccolgono ed elaborano i Big Data.
EUR 33.00
I rapporti contrattuali nell'economia della condivisione
Il settore dei trasporti e quello delle locazioni brevi mostrano più chiaramente gli effetti di una nuova circolazione dei beni, fondata sul c.d. accesso. L'uso condiviso - simultaneo o turnario - di un medesimo bene o servizio diviene il fine principale degli utenti della rete i quali, entrando in contatto per il tramite di una piattaforma di collaborazione, ne accettano le condizioni generali di utilizzo per la soddisfazione immediata di un bisogno contingente, in assenza di trasferimenti di proprietà. Molteplici e trasversali si rivelano, al contempo, gli interrogativi del giurista: responsabile, in prospettiva de iure condendo, di un bilanciamento fra istanze di innovazione e rispetto dell'assiologia ordinamentale.
EUR 38.00
La prevedibilità nel diritto penale. Contributo ad un'indagine sistemica
La prevedibilità è il confine che identifica il diritto penale, differenziandolo dall'arbitrio. Essa, pertanto, non è graduabile né frazionabile, poiché ogni forma di ridotta o parziale prevedibilità apparterrebbe all'oltre-confine. L'epistemologia sistemica, in questa prospettiva, impone di avvolgere nel mantello della prevedibilità l'azione di ogni attore in criminalibus. Tale dimensione, statica, è però teleologicamente neutra ed assolve - quindi - ad una funzione meramente conoscitiva. Solo nella dimensione dinamica, infatti, può tracciarsi la rotta della coerenza con l'assiologia dell'ordinamento vigente, che si staglia nell'orizzonte dell'integrazione sociale del reo, inscindibilmente connessa alla metronomia diacronica. Il tempo della prevedibilità è 'battuto' dall'interazione tra il prius legislativo (preciso/determinato) ed il posterius giurisprudenziale (ragionevolmente predicibile). La prevedibilità, tuttavia, va ben oltre: non v'è - dall'agire del pubblico ministero all'ultima propaggine dell'esecuzione sanzionatoria - territorio che ad essa possa dirsi estraneo. L'indagine prova a disvelare la valenza euristica delle geometrie sistemico/diacroniche: esse, così disegnate, possono irrobustire i confini della prevedibilità, allontanando il diritto penale dallo scivoloso pendio verso l'arbitrio.
EUR 92.00
I rapporti giuridici al tempo del Covid-19
Il volume - che tratteggia i profili privatistici imposti all'interprete dalla crisi pandemica (il contratto, la famiglia, la responsabilità sanitaria, la tutela del dato personale) - raccoglie gli interventi di un webinar svolto virtualmente a Cagliari il 29 maggio 2020. La questione di fondo attiene al quesito se le categorie generali siano adeguate a regolamentare la «nuova» vita della persona in periodo pandemico, nella quale ciascuno di noi si è trovato quasi catapultato nel giro di un periodo brevissimo.
EUR 26.00
Diritto penale e paradigma liberale
Dilemma etico del male minore e «ticking bomb» scenario
All'inizio del XXI secolo, anche sull'onda di clamorosi fatti di cronaca, si è fatta strada la convinzione che la tortura possa costituire uno strumento efficace per ottenere informazioni utili al fine di un contrasto vincente al terrorismo internazionale. Anche se la tortura è vietata in modo incondizionato da numerosi atti normativi internazionali, si è ugualmente ritenuto che essa possa essere ammessa in situazioni assolutamente eccezionali, facendo leva sulla concezione utilitaristica del sacrificio del male minore. La tesi qui sostenuta è che invece il divieto di torturare debba mantenere il proprio carattere assoluto in quanto fondamento della tutela della dignità umana, entità non soggetta a bilanciamento, che questo valga anche nei casi proposti come eccezionali, per la loro concreta impraticabilità e per l'incompatibilità con il sistema delle cause di non punibilità.
EUR 38.00
L' adesione dell'Unione Europea alla Cedu: dinamiche sostanziali e prospettive formali
La definizione dei rapporti tra l'Unione europea e la Cedu è una questione che investe l'assetto costituzionale dell'Unione, toccando nel profondo sia la natura di quest'ultima sia i suoi rapporti con gli ordinamenti degli Stati membri. A distanza di alcuni anni dal parere 2/13 della Corte di giustizia, che ha accertato l'incompatibilità con i Trattati del primo progetto di accordo di adesione alla Cedu, il libro analizza l'inedita cornice giuridica in cui la Cedu è attualmente collocata nell'ordinamento dell'Unione. Da un lato, l'articolo 6, paragrafo 2, TUE fornisce il fondamento giuridico necessario per rendere la Cedu una fonte «formale»; dall'altro il paragrafo 3 della stessa disposizione, unitamente all'art. 52, paragrafo 3, della Carta, ha posto le basi per una sorta di adesione «sostanziale». In seguito al parere 2/13, nell'ambito del diritto dell'Unione, l'art. 52, paragrafo 3, della Carta è divenuto proprio il perno attorno al quale ruotano i rapporti con la Cedu. Prendendo le mosse dalla prospettiva dell'«adesione sostanziale», l'indagine muove dalla ricostruzione delle caratteristiche specifiche del quadro costituzionale dell'Unione, confrontando gli orientamenti giurisprudenziali della Corte Edu e della Corte di giustizia, per verificare la tenuta dell'autonomia del suddetto quadro. Successivamente, l'attenzione si concentra sui possibili contenuti di un nuovo accordo di adesione dell'Unione alla Cedu per realizzare un'«adesione formale» capace di rafforzare sia il sistema multilivello di tutela dei diritti fondamentali sia la tenuta del quadro costituzionale dell'Unione. In tal modo, l'analisi contribuisce alla riflessione sul ruolo della Cedu nell'ordinamento giuridico dell'Unione e sull'utilità dell'«adesione formale» nel sistema di tutela dei diritti fondamentali.
EUR 61.00
Special investigations e comparabilità dagli U.S.A. all'America Latina
L'ordinamento statunitense ha conosciuto, sin dai suoi albori, le indagini speciali condotte sulle alte cariche politico-amministrative del potere esecutivo. La loro «specialità» era giustificata dalla circostanza che, tali inchieste, non erano condotte dalle Procure ordinarie, bensì da investigatori scelti outside the executive power. In eccezionale deroga al principio di separazione dei poteri, infatti, quando si doveva avviare un'inchiesta su persone afferenti a tale potere, dato atto che la Procura, negli Stati uniti, dipende dal potere esecutivo, si selezionava un procuratore speciale dall'elevata professionalità, ma terzo rispetto al Governo, altrimenti si sarebbe data l'impressione, in particolare all'opinione pubblica, che l'esecutivo stesse indagando su se stesso. Curiosamente, i caratteri distintivi di tali indagini si sono progressivamente formati, di indagine in indagine, a partire dal 1870, senza che il legislatore, né il Dipartimento della Giustizia le regolasse nel merito. Il loro campo di applicazione ed il relativo funzionamento, dunque, erano disciplinati unicamente dal decreto con il quale l'Attorney General nominava il procuratore speciale e gli attribuiva i poteri di indagine. Solo dopo lo scandalo Watergate, il Congresso ha regolato la materia con una legge ad hoc. Tuttavia, le indagini successive, pur se regolate da una legge, non hanno dato i risultati che ci si attendeva, al punto che tale disciplina è stata sostituita da una regolamentazione interna del Dipartimento della Giustizia. Attualmente, le indagini speciali sono regolate con norme molto simili a quelle che si erano formate in forza di convenzioni e consuetudini costituzionali sino alla regolamentazione del post - Watergate. Si osserva, inoltre, che le specifiche indagini sulle alte cariche politico - amministrative hanno avuto un peso ed un'importanza anche nella difficile transizione costituzionale di alcune forme di governo latinoamericane anche se, quivi, a dispetto dall'imitazione del modello presidenziale statunitense, l'organizzazione dell'ordine giudiziario ha seguito...
Il rischio contrattuale nella vendita. Dalla proprietà al mercato
A differenza della vendita del codice civile che si svolge nella logica della proprietà, la vendita della Convenzione internazionale di Vienna e quella europea dei beni di consumo si articolano nella logica del mercato. Già nell'impianto del codice del 1942, tuttavia, la tradizionale rilevanza della logica proprietaria nell'allocazione del rischio contrattuale andava a intrecciarsi con le istanze dell'economia di mercato, che reclamavano tutele coerenti con una economia attiva, cosicché le novità introdotte dalla legislazione successiva non si presentano del tutto sconosciute al nostro ordinamento, ma piuttosto traiettorie già presenti nel sistema da reinterpretare in una prospettiva evolutiva. Il lavoro è volto a comprendere ratio e portata delle regole sul rischio nella vendita e a metterle a sistema, delineando i criteri normativi inderogabili di operatività e gli spazi dell'autonomia privata di deroga.
EUR 22.00
Il «movimento giuridico di un popolo»
Esiste una sola copia superstite dell'intera tiratura di stampe litografiche pubblicate per riprodurre gli appunti del corso di lezioni di Storia del diritto italiano svolto da Nino Tamassia a Padova nell'anno accademico 1899-1900, e questa copia si trova presso l'Istituto di Storia del diritto italiano dell'Università di Parma, in un volume ormai logoro per l'età e malconcio per l'uso. Il presente libro offre non solo la trascrizione della raccolta manoscritta di appunti - con il fine di garantire a quelle dispense una più ampia e più duratura possibilità di conoscenza rispetto alla testimonianza fornita dall'ultima e consunta litografia esistente - ma si propone anche di studiare le forme ed i contenuti di quegli appunti, che documentano in assoluto il primo corso di lezioni di Tamassia di cui sia rimasta memoria, per indagarne e comprenderne più approfonditamente l'impostazione scientifica e la metodologia didattica. Emerge da ciò la mirabile sapienza oratoria e la prodigiosa abilità pedagogica di un brillante comunicatore come Tamassia, che era in grado di accendere magistralmente la passione degli studenti con vividi quadri storici tutt'oggi suggestivi ed avvincenti.
EUR 51.00
L' Unione Europea tra destino comune e crisi permanente. Profili di teoria del diritto
Che il progetto della ever closer union, d'una progressiva e sempre più intensa integrazione, sia oggi in affanno lo testimoniano i tanti volti della crisi, politica, economica e giuridica, che affligge la vita dell'Unione Europea. È questo l'ambito tematico del libro, che ha l'obiettivo di mettere in luce, e problematizzare, la tensione tra il «destino comune» degli Stati europei e lo stato di «crisi permanente» che involge l'UE. Questo volume è allora un tentativo di esaminare criticamente il discorso sull'integrazione, sulle istituzioni sovranazionali e sull'ordine giuridico ed economico europeo, in una prospettiva in primo luogo giusfilosofica, nonché di contribuire al dibattito sulle criticità dell'Unione Europea, che la pandemia da Covid-19 ha drammaticamente riattualizzato.
EUR 37.00
Critica alla storia del pensiero economico. Interpretazione unica per epoche storiche diverse
Nel presente contributo teorico si vuole evidenziare, da un lato la relatività della teoria economica che si riflette nella storia del pensiero economico solitamente raccontata, e dall'altro l'esistenza del nostro modello di sovrapproduzione (1991-2019) dove la soluzione al problema teorico di fondo (il valore in termini di aggregazione e di misurazione) è fonte del suo carattere assoluto che induce ad una rilettura della storia del pensiero economico assai più lineare. Avere un unico strumento interpretativo della realtà economica passata e presente così come l'unicità della stessa realtà economica suggerisce è vitale per il sapere economico che pone al centro della sua missione la sorte materiale dell'uomo.
EUR 14.00
Il diritto internazionale nei giudizi interni
Gioco autorizzato e rimedi civilistici
L'occasione di sottoporre nuovamente a verifica la tenuta del principio di non interferenza tra regole di validità e regole di correttezza è data dai problemi applicativi suscitati dall'interpretazione del decreto Balduzzi che impone specifici obblighi informativi volti espressamente a contrastare il dilagante fenomeno della ludopatia. Rispetto alla illusoria promessa di conseguire facilmente premi in grado di liberare dal bisogno i vincitori, il civilista non può restare indifferente alle istanze di tutela, tanto dei singoli, quanto delle associazioni di categoria. Centrale nello sviluppo dell'analisi è il problema relativo alla possibilità di riconoscere carattere imperativo a una norma nata per contrastare il gioco patologico e di considerare eventualmente nulli i contratti di gioco conclusi in dispregio degli obblighi informativi da essa prescritti, valutando, quindi, fino a che punto il contratto possa rimanere insensibile all'inadempimento di tali obblighi, anche quando essi siano posti a tutela di diritti inviolabili della persona. Una piena, corretta e trasparente informazione, tuttavia, non sempre può garantire l'adozione di scelte responsabili e razionali, dal momento che le decisioni dei giocatori sono contraddistinte dall'emotività che muove il giocatore d'azzardo. Spesso, infatti, quest'ultimo vede la sua capacità più o meno compromessa dal vizio che lo affligge, richiedendo l'adozione di misure protettive più o meno invasive a seconda della gravità del caso. Il livello di protezione dai rischi insiti nel gioco è, poi, inevitabilmente destinato ad alzarsi allorquando il giocatore è un minore che, in considerazione della sua connaturale inesperienza, è un soggetto più esposto di altri alle conseguenze pregiudizievoli, tipiche di un fenomeno di per sé già particolarmente insidioso.
EUR 31.00