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Lying in between. Hellas 2016
I paesi che si affacciano sul Mediterraneo si trovano oggi ad affrontare un'emergenza senza precedenti, rappresentata da migliaia di profughi in fuga dal Medio Oriente e dall'Africa. I loro approdi, un tempo mete turistiche per eccellenza, sono diventati oggi l'emblema del divario esistente fra il mondo occidentale, intento a preservare se stesso, e un mondo altro, affacciato all'Europa e lacerato da guerre civili e di religione. Fondazione Fotografia Modena ha sempre sostenuto che un uso responsabile delle immagini può innescare riflessioni profonde sulla contemporaneità, mettere in discussione certezze e risvegliare le coscienze. Forte di questa convinzione, ha inviato a Idomeni - al confine fra Grecia e Macedonia - e sulle isole elleniche di Lesbos, Chios, Samos, Leros e Kos sette fotografi italiani: Antonio Biasiucci, Antonio Fortugno, Angelo Iannone, Filippo Luini, Francesco Mammarella, Simone Mizzotti e Francesco Radino. Caratterizzati da sensibilità e stili differenti, alcuni hanno optato per una narrazione diretta, altri hanno adottato uno stile maggiormente evocativo, altri ancora si sono orientati verso una rappresentazione concettuale. Un'installazione video a tre canali, realizzata da Fondazione Fotografia, affianca le loro opere e completa il racconto dell'esperienza. Come i profughi lasciati nel limbo dell'attesa, così i fotografi si sono trovati "nel mezzo", in between, travolti dagli sguardi e dalle parole di chi è costretto a sostare nei campi d'accoglienza per periodi illimitati, in un'atmosfera logorante.
EUR 26.60
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La notte tu mi fai impazzire
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Non sparate sul pianista. Viaggio nel cinema western
Illustrazioni originali di Giulio Peranzoni\r\n\r\nL'epica storia del selvaggio West raccontata da uno dei più conosciuti musicisti jazz italiani. Attraverso gli occhi di un bambino degli anni '50, un ragazzo degli anni '60, un uomo degli anni '70 si rivive l'epopea del “cinema per eccellenza”.\r\n\r\nIl cinema western è diventato sinonimo di cowboy, indiani, banditi, sceriffi, losers, desperados. Ma attraverso la sua etica, che esalta i valori della giustizia, dell'amicizia e del coraggio ha influenzato generazioni di spettatori che idealmente hanno cavalcato con John Wayne, difeso i poveri con “i magnifici sette”, lottato per salvare un amico come ne Il mucchio selvaggio perché “se si comincia insieme, si finisce insieme”… tra le avventure di un'esistenza dedicata non solo alla musica ma anche alla solidarietà e a viaggi avventurosi come i suoi eroi, Gaetano Liguori racconta la storia di una passione che ha accompagnato e ispirato tutta la sua vita.
EUR 15.20
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Jens W. Beyrich
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Bruno Rovesti. Pittore contadino celebre. Ediz. a colori
Pubblicata in occasione della mostra antologica dedicata a Bruno Rovesti (1907-1987), la monografia ripercorre attraverso 60 dipinti l'intero iter creativo di questo artista riconosciuto come uno degli esponenti più autentici della pittura naïf italiana. Il volume, che rappresenta la prima monografia dedicata all'artista, analizza l'aspetto più autentico dell'arte naïf di Rovesti. Davanti ai suoi dipinti si respira la sincerità di un uomo che cerca di raccontare e comprendere quello che se ne sta intorno a lui, o che vede in qualche parte del mondo, dove si è recato o che ha visitato nell'immaginario, per conquistarsi una propria identità e una propria visione dell'umana esistenza. Sulle sue tele scorrono persone, intente alle più varie occupazioni di lavoro o di svago, animali domestici, pesci, uccelli che volano nel cielo, case ed edifici, strade, ponti e piazze, alberi spogli che esibiscono le loro radici fuori dalla terra e tronchi tagliati come se fossero arti umani, ma anche, in tanti dipinti, una vegetazione lussureggiante che tutto assedia e che ovunque cresce, con gli stessi alberi che assumono le sembianze di fiori dai colori vivacissimi. Ciascun elemento del creato è trasfigurato e reso con una felicità tonale sorprendente; tutto appare, nei dipinti di Rovesti, disposto in una prospettiva peculiare e in una sorta di sorprendente, insistita ripartizione geometrica dello spazio, come se volesse padroneggiare, nella stessa struttura del quadro, una qualche tendenza al disordine insita nel reale. Le opere di Rovesti sono accompagnate, sul retro, oltre che dall'indicazione del prezzo di vendita (anche se è nota la ritrosia dell'artista a cedere una qualche sua opera, nonostante le accorate pressioni della moglie), da una fitta narrazione di ciò che lui ha inteso rappresentare in quel dipinto, intessuta di memorie e di rimandi che navigano senza sosta dentro il tempo...
Gli archivi digitali dei Gonzaga e la cultura letteraria in età moderna
Questo volume inaugura la collana diretta da Andrea Canova e Daniela Sogliani "I Gonzaga digitali", che si propone di raccogliere studi pluridisciplinari sui documenti dell'Archivio Gonzaga trascritti nelle banche dati informatiche del Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te di Mantova. Il tema di questo primo volume è la cultura letteraria in età moderna, indagata nei suoi più vari riflessi a partire da notizie sinora malnote o completamente inedite, che permettono di illuminare meglio le esperienze biografiche e culturali di uomini di lettere che furono in contatto con i Gonzaga, tra cui poeti di prima grandezza (Torquato Tasso) e minori degni di considerazione (Muzio Manfredi), così come eruditi, italiani (Aldo Manuzio il Giovane, Traiano Boccalini) e stranieri (James Crichton, Stanislaw Niegoszewski). Le carte mantovane consentono inoltre di approfondire le vicende di alcuni libri appartenuti o offerti ai Gonzaga, sin dalla genesi di una loro parte a lungo trascurata eppure ricca di implicazioni politiche e sociali quale la dedica, con importanti sviluppi tanto per la storia del collezionismo e del commercio librario, quanto per quella dei complessi rapporti tra i letterati e le istituzioni nella realtà italiana d'antico regime. Preceduto dall'introduzione di Stefano Baia Curioni, il volume comprende i saggi di Andrea Canova, Luca Morlino, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Daniela Sogliani, Franco Tomasi.
EUR 20.90
Un sogno fatto a Mantova. Ediz. illustrata
Giovanna Fra. Ediz. illustrata
Ed Atkins. Ediz. a colori
Attraverso i suoi inquietanti video, disegni e vasta pratica di scrittura, Ed Atkins (Oxford, Regno Unito, 1982) rimette in scena e riperforma le modalità con cui i linguaggi contemporanei della rappresentazione - dalla poesia del bathos all'animazione CGI - cercano di convogliare e restituire esperienze sensoriali e di forte potenza emotiva. Le opere di Atkins sono allo stesso tempo diagnosi perturbanti di un presente mediato dal digitale e assurde profezie di un tempo a venire. Scettico rispetto alle promesse della tecnologia, Atkins suggerisce la possibilità di recuperare la soggettività dell'individuo attraverso una beffa genuina dell'odio e dell'amore, nella sospensione di quel sentimentalismo isterico che pervade le vite disperate dei suoi surrogati.
EUR 42.75
Comunicare il museo oggi. Dalle scelte museologiche al digitale
La valorizzazione dei musei è oggi argomento di scelte politiche discusse e di un dibattito non sempre sereno e meditato, al quale questo volume offre un contributo scientifico di esperienze e di riflessioni, nella convinzione che non possa esserci valorizzazione senza un'adeguata comunicazione. L'idea di un confronto internazionale, che ponga al centro della discussione il rapporto del museo con i visitatori, scaturisce dall'urgenza più recente dell'istituzione museale: interrogarsi sulle proprie capacità attrattive nei confronti di un pubblico sempre più vasto e non sempre dotato di specifici strumenti culturali. Intercettare l'attenzione e insieme il diletto del visitatore costituisce una vera e propria sfida per chi crede nel valore educativo del museo. Il volume si divide in quattro parti, nella prospettiva di ordinare una materia complessa, come reso evidente dalla necessità di un dialogo tra diverse specifiche competenze: Comunicare coinvolgendo: scelte museologiche a confronto, Il progetto musart nel sistema museale regionale e l'interazione con le comunità locali, "Comunicare il museo a chi?", "Comunicare il museo come?".
EUR 23.75
Verso la realizzazione delle microcittà di Roma
Verso la realizzazione delle microcittà di Roma è una riflessione sulla struttura urbana di Roma, tesa a rimettere in discussione l'attuale modello centro-periferia.\r\n\r\nRiconoscere l'importanza demografica delle periferie e l'esistenza delle microcittà è una riforma di politica urbana fondamentale per trasformare gli attuali frammenti periferici, di cui si compone la città contemporanea di Roma, in centri urbani potenzialmente autonomi e in comunità in grado di decidere il loro futuro, rompendo la ghettizzazione e la tendenza della città a creare esclusioni e cul-de-sac.\r\nRiformare gli attuali Municipi, dotando ciascuna microcittà di una progressiva autonomia di gestione urbana, è un antidoto ai fondamentalismi e alla rabbia sociale, dettati da un senso di esclusione dalle scelte.\r\nIl modello proposto per la città contemporanea di Roma, per le nove città del Grande Raccordo Anulare, è un programma urbano in grado di assorbire i movimenti socio-politici in atto, di rimescolare gerarchie sociali e territoriali che diventano sempre più dure, di consentire una migrazione concettuale da una dimensione di marginalità a una di nuova centralità.
EUR 30.40
Antonio Ligabue a Roma. Ediz. illustrata
Espulso dalla Svizzera - era nato a Zurigo nel 1899, da madre italiana emigrata e da padre ignoto - Antonio Ligabue approda nel 1919 a Gualtieri, luogo di origine dell'uomo che l'ha legittimato, dandogli il proprio cognome, Laccabue (che poi Antonio muterà in Ligabue).\r\n\r\nL'infanzia e l'adolescenza sono segnate dall'abbandono (a soli nove mesi di età viene affidato dalla madre a un'altra famiglia), dall'emarginazione (pessimi sono i risultati scolastici, anche se già rivela passione e talento per il disegno di animali) e dall'insofferenza verso il mondo che lo circonda - tuttavia, lui sempre ricorderà il Paese natale come la patria perduta, rappresentata in molti dipinti. A Gualtieri Antonio è “straniero in terra straniera”: non conosce nessuno, parla solo il tedesco, non sa dove potere mangiare e dormire; la stessa madre adottiva, che subito ne chiede il rimpatrio, scrive che “vive come un animale”: si rifugia nella golena del Po, dove lavora come “scariolante”. L'argilla nei pressi del fiume è il materiale con cui modella le sculture; verso la fine degli anni venti inizia a dipingere, incoraggiato e apprezzato da rari estimatori, tra i quali Marino Mazzacurati, ma spesso circondato da ostilità e derisione. Per anni, è costretto a barattare suoi dipinti per un piatto di minestra o per un rifugio in una stalla o in un fienile; lui tuttavia si considera un artista di valore, pur costretto a subire, tra il 1937 e il 1945, tre ricoveri all'Ospedale Psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia. Cresce intanto l'interesse per la sua opera visionaria: nel 1955 si tiene la prima mostra personale a Gonzaga; nel 1961 un'esposizione a Roma, alla Galleria La Barcaccia, ne segna la consacrazione nazionale (“il caso Ligabue”), suscitando l'ammirazione e l'interesse di appassionati, critici e storici dell'arte, che certo non si affievoliscono...
Collezione Giuseppe Iannaccone. Ediz. italiana e inglese. Vol. 1: Italia 1920-1945. Una nuova figurazione e il racconto del sé.
Questo primo volume dedicato alla Collezione Giuseppe Iannaccone raccoglie le opere realizzate dal 1920 al 1945, acquistate e scelte personalmente dal collezionista, fino al 30 novembre 2016. La collezione è stata creata con l'intento di formare un gruppo omogeneo di opere il cui criterio essenziale rispecchiasse il corso degli avvenimenti artistici dagli anni Venti alla metà degli anni Quaranta al di fuori dei canoni di Novecento e del ritorno all'ordine. La prima parte del libro è dedicata al collezionista, alla sua personale visione della storia dell'arte che ha prodotto un racconto il più fedele possibile della vita e delle scelte che hanno caratterizzato questa straordinaria collezione. Il testo di Flavio Fergonzi ci introduce ai venticinque anni che interessano la collezione e analizza dodici temi critici per l'arte italiana; seguono i saggi degli studiosi che hanno letto, studiato e indagato la collezione analizzando minuziosamente le vicende culturali e storico-artistiche degli anni dal 1920 al 1945. Il volume è completato dalle schede delle opere e da una ricca sezione di apparati composta da cronologia storico-critica, riferita all'arco temporale 1920-1945, dal regesto delle opere e delle mostre e dalla bibliografia.
EUR 71.25
Lucio Fontana. Catalogo ragionato delle sculture ceramiche. Ediz. illustrata
Il Catalogo ragionato delle sculture ceramiche di Lucio Fontana rappresenta oggi la più completa e avanzata pubblicazione riguardante questo suo fondamentale ambito di ricerca e produzione. Frutto di un progetto condiviso con Enrico Crispolti, curatore dell'intera collana dei Cataloghi ragionati del Maestro, questo imponente volume è curato da Luca Massimo Barbero - eminente studioso dell'artista e già curatore del Catalogo ragionato delle opere su carta - in collaborazione con Silvia Ardemagni e Maria Villa della Fondazione Lucio Fontana. Strumento di studio essenziale e aggiornato, il Catalogo raccoglie gli esiti dell'attento lavoro di archiviazione e documentazione svolto dalla Fondazione in oltre cinquant'anni di attività e presenta un nucleo di circa 2000 opere ceramiche realizzate tra il 1929-30 e il 1966. Ordinate tematicamente e cronologicamente all'interno dei due "emisferi" formali tra cui idealmente oscilla la straordinaria produzione fontaniana di sculture in terra, il linguaggio Figurativo e il linguaggio Spaziale, le opere sono corredate da schede che offrono un preciso approfondimento bibliografico ed espositivo. Pagina dopo pagina emerge l'ampissima creatività dell'artista costellata da sperimentazioni che nella ceramica trovano un medium ideale per testare e mettere in pratica la relazione tra forma, colore, materia e spazio. Il volume include un ampio e analitico saggio di Luca Massimo Barbero, una puntuale ricognizione che per la prima volta evidenzia e mette a fuoco l'eccezionale capacità inventiva fontaniana, così come il suo ruolo da protagonista nell'arte contemporanea del XX secolo. Per l'occasione, oltre agli approfondimenti bibliografici, sono state affrontate nuove ricerche e studi relativi alla biografia dell'autore. Luca Massimo Barbero (Torino, 1963) Curatore e storico d'arte è direttore dell'Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Giorgio Cini e consulente scientifico della Fondazione Lucio Fontana. Dedica da tempo i suoi studi ed approfondimenti all'arte italiana ed internazionale del Secondo dopoguerra di cui...
Franca Ghitti. Ediz. italiana e inglese
La monografia presenta una selezione di oltre sessanta sculture realizzate dall'artista dal 1964 al 2011La scultura di Franca Ghitti insegna la ricerca di alfabeti che non si trovano nei libri, il valore dei materiali di scarto, il significato del gesto anonimo e disadorno, la diversità delle forme che sembrano uguali. Insegna che le mani sanno quello che la mente non capisce, mentre il linguaggio dei segni custodisce qualcosa che le parole non registrano.\r\nQuello di Franca Ghitti è un mondo complesso, un crogiolo di esperienze occidentali e primitive, di arte e architettura, di ripetizione e differenza. La sua scultura è sempre un disegno di mappe, una collezione di segni: non cerca il volume, il modellato, la massa, ma la superficie, la tavola, la pagina. \r\nFranca Ghitti era nata nel 1932 a Erbanno, in Valle Camonica. La “Valle”, come lei l'ha sempre chiamata, per questa artista non è solo il luogo di nascita e di formazione, ma anche una terra d'elezione che diventa il cuore della sua geografia mentale. La Valle Camonica, infatti, con i suoi segni e le sue tradizioni, la sua storia e la sua preistoria, i suoi utensili e il suo artigianato, è sempre rimasta uno dei motivi di ispirazione fondamentali della scultura di questa artista, suggerendole una nozione di tempo non limitata al presente, e insieme offrendole un vocabolario di linee e di forme e insegnandole il linguaggio dell'essenzialità e della concretezza.
EUR 26.60
L' origine della natura morta in Italia. Caravaggio e il Maestro di Hartford. Ediz. a colori
Uno dei capitoli più affascinanti della storia dell'arte italiana riguarda la nascita del soggetto della natura morta che avvenne nel frizzante clima culturale romano dell'ultimo decennio del XVI secolo. \r\n\r\nLa rivoluzione iconografica e concettuale della natura morta nella pittura italiana si deve a Caravaggio che, intorno al 1597-1598, dipinse a Roma la celeberrima Canestra conservata alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano.\r\nL'opera sancisce di fatto la nascita del nuovo genere della natura morta, inteso quale rappresentazione fedele e oggettiva di un brano di natura completamente svincolato dalla figura umana. Per la prima volta le umili “cose di natura” assurgono al ruolo di protagoniste della rappresentazione pittorica, dal momento che per il Merisi non esisteva distinzione tra “pittura alta” di historia e “inferior pittura”.\r\nSe Caravaggio licenziò l'archetipo della natura morta italiana, il Maestro di Hartford (pittore attivo nella cerchia del Cavalier d'Arpino che sicuramente vide e si ispirò alle opere del genio lombardo) si guadagnò un ruolo chiave per la diffusione della nuova iconografia, essendo il più antico specialista di still life attivo a Roma tra XVI e XVII secolo. Oltre ai due capolavori della Galleria Borghese, alla tela eponima del Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford e all'Allegoria della Primavera (ultimata da Carlo Saraceni), il volume che accompagna la straordinaria mostra romana riunisce altri quattro dipinti del Maestro di Hartford, rinnovando l'appassionante giallo del mondo dell'arte legato a questo misterioso pittore. Attraverso le opere di artisti che, da un lato seguirono la lezione del Maestro di Hartford, dall'altro frequentarono l'Accademia di pittura dal vero, viene quindi indagato come nel secondo decennio del '600 le nature morte fossero sempre più ricercate dal collezionismo privato, tanto che si venne a creare un vero e proprio mercato.
EUR 24.25
Museo Statale Ermitage. La scultura italiana dal XIV al XVI secolo. Da Bernini a Canova. Catalogo della collezione. Ediz. illustrata
I capolavori di scultura del Seicento e Settecento dalle collezioni dell'Ermitage di San Pietroburgo\r\n\r\nLa collezione di scultura italiana dell'Ermitage relativa al Seicento e Settecento, che conta oltre trecento opere tutte illustrate e analizzate in questo volume, può essere considerata una tra le più straordinarie raccolte di scultura barocca. Quanto alle opere di Antonio Canova, non esiste un altro museo al mondo che possa disporre di una scelta di gruppi, statue e busti altrettanto ricca e sublime. Oltre a presentare più di cento opere inedite, questo catalogo offre una panoramica degli artisti tra i più eccellenti e rappresentativi della scuola italiana, con particolari accenti su quella veneziana, romana e toscana. Spiccano fra tutti i capolavori di Gian Lorenzo Bernini, figura centrale che esercitò un'enorme influenza sui contemporanei e sui posteri, di Alessandro Algardi e di Antonio Canova, la cui attività conclude il Settecento e inaugura il nuovo secolo.
EUR 42.75
Pietro Chevalier. Ediz. illustrata
Antonio Calderara. Ediz. italiana e inglese
"Vorrei dipingere il niente, quel niente che è il tutto, il silenzio, la luce, lo spazio. la geometria ridotta alla pura essenza del numero, quella geometria che più che la forma, esprime il valore del rapporto tra la forma e lo spazio che la determina." Un omaggio all'opera di un grande maestro della pittura aniconica.
EUR 46.55
Pietro da Rimini. L'inverno della critica. Ediz. illustrata
Questo volume non vuole raccogliere l'intero scibile e le immagini che per qualche ragione sono connesse alla figura di Pietro da Rimini, ordinando il tutto in una struttura riconoscibile come una monografia storico artistica. Le pochissime notizie che si riferiscono a lui, il catalogo del tutto incerto nell'ambito delle attribuzioni e delle datazioni, non lo consentono. La pretesa di raccontare quel che davvero potrebbe essere accaduto a questa inafferrabile figura, come tenderebbe a fare una monografia, corrisponderebbe a una particolarissima ingenuità epistemologica, poiché ogni fatto artistico che riguarda Pietro da Rimini mostra caratteri evidentemente mutevoli se viene posto sotto la luce cangiante di uno sguardo che voglia tener conto sia delle voci che lo hanno discusso nel passato critico novecentesco, che delle motivazioni che dovrebbero guidare una riflessione circa la funzione della odierna storia dell'arte. L'ambizione di questo studio è invece quella di proporre un'immagine dialettica del pittore trecentesco e di consegnare gli strumenti con cui il lettore possa tracciare la propria immagine di Pietro, nel rispetto delle pochissime certezze che il passato ci ha consegnato e della pluralità delle voci che un'importante vicenda storiografica ha prodotto su di lui. Una riflessione sulla storia della critica filologica conduce alla percezione dell'odierna evanescenza di un pensiero riguardante qualità e consistenza poetica dell'opera d'arte nell'attuale comunità scientifica. Un evento inteso come l'effetto collaterale di una scelta che predilige osservazioni ritenute di natura più oggettiva; i risultati derivanti da tale preferenza si osservano nell'odierno catalogo di Pietro, colmato di opere di ogni specie qualitativa e poetica. Questo saggio sogna di portare il dibattito storico artistico a discutere la complessa relazione che inevitabilmente si instaura tra filologia e cultura politica.
EUR 26.60