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Giovanni Boldini. Catalogo della mostra (Roma, 4 marzo-16 luglio 2017). Ediz. a colori
Il geniale percorso artistico del grande maestro italo-francese attraverso capolavori assoluti, lettere inedite e opere di artisti suoi contemporanei. Un viaggio in una monografia di 400 pagineIl ferrarese Giovanni Boldini giunge a Parigi nel 1871 in un clima di energia creativa e fiducia ottimistica che rivoluzionano la storia europea tra Ottocento e Novecento. \r\nCelebrato come una star grazie a una pennellata inconfondibile che esprime bellezza e gioia di vivere, Boldini inventa meravigliosi ritratti delle personalità più in voga dell'epoca e trasforma le donne in “Divine”, creature sublimi ed eleganti, consapevoli del loro fascino, che alimentano a lungo l'immaginario artistico fino a incidere profondamente anche sulle avanguardie novecentesche.\r\nI suoi modi aristocratici, la vocazione per la mondanità, il numero altissimo di liaisons galanti e la frequentazione dei migliori ambienti borghesi ne fanno una personalità magnetica e attraente, di grande modernità e talento geniale.\r\nPubblicata in occasione della mostra romana, la monografia raccoglie quasi 160 opere di Boldini provenienti da circa 30 musei di tutto il mondo e dalle più importanti collezioni private nazionali e internazionali e costituisce un ulteriore arricchimento per la conoscenza del corpus pittorico del maestro ferrarese. L'opera critica presentata in catalogo, frutto di articolate ricerche storiche e di archivio, e le oltre venti lettere inedite di Boldini rappresentano inoltre un contributo fondamentale alla ricostruzione della sua biografia.\r\nAccanto ai saggi dei curatori Tiziano Panconi (“Le divine”: l'universo femminile nella Parigi di Boldini fra carteggi noti e il ritrovamento di documenti e lettere inediti) e Sergio Gaddi (Boldini e il rinnovamento dei primi anni francesi), il volume presenta i contributi di Loredana Angiolino (Giovanni Boldini e l'Esposizione Universale del 1889. Un inedito carteggio), Leo Lecci (Un consulente da Parigi per la prima Biennale. Giovanni Boldini e l'esposizione internazionale di Venezia del 1895), Marina Mattei (Boldini...
Un secolo di jazz. La creatività estemporanea-A century of jazz. Impromptu creativity. Ediz. illustrata
100 anni di jazz in occasione del centenario della prima incisione jazz su disco (Original Dixieland Jass Band, nel 1917 “Jass” divenne “Jazz”)\r\n\r\nIl 26 febbraio 1917 l'Original Dixieland Jass Band, un complesso di New Orleans guidato dal trombettista italo-americano Dominic “Nick” LaRocca, incideva a New York per la casa Victor il primo disco della storia del jazz intitolato Livery Stable Blues. Di fatto, con la nascita dell'incisione di musica jazz, si apre una nuova era. \r\nNel centenario dalla prima incisione jazz viene qui presentato un patrimonio visivo di grande vivacità attraverso cover, manifesti, locandine, cartoline e copertine di libri, oltre a grammofoni dell'inizio del 1900, strumenti musicali, spartiti ed edizioni divenute celebri, foto di momenti e personaggi significativi e frames. \r\nPer elaborare la veste grafica di cover e poster raffinati e innovativi nelle loro soluzioni cromatiche e compositive, vengono coinvolti grafici e artisti di livello internazionale, che hanno una vera e propria passione per il nuovo genere musicale: da Josef Albers a Max Huber, da Andy Warhol a Niklaus Troxler. \r\nPubblicato in occasione della mostra a Chiasso, il volume riunisce i contributi di Luca Cerchiari (Un secolo di jazz. La creatività estemporanea), Bruce Boyd Raeburn (Da New Orleans a Parigi: il jazz come musica urbana e cosmopolita), Yvetta Kajanova (Il jazz come world music), Nicoletta Ossanna Cavadini (La grafica per le cover), Gianni Canova (The Jazz Singer e la nascita del jazz-film), Massimiliano Raffa (Il jazz e il disco: supporti, etichette, produttori. Un rapporto secolare), oltre alle tavole, all'elenco delle opere (a cura di Federica Castagna, Sharon Scimé) e alla bibliografia.
EUR 30.40
Love. L'arte contemporanea incontra l'amore. Ediz. a colori
L'arte è sempre una grande dichiarazione d'amore. Anche nelle tragiche immagini di una crocifissione, nel commovente abbraccio del Sarcofago degli sposi al Museo Etrusco di Villa Giulia, nello spettrale biancore del cadavere di Cristo del Mantegna alla Pinacoteca di Brera, nella drammatica e segreta verità della Zattera di Géricault, nel dolce e silenzioso abbandono de L'isola dei morti di Böcklin, nelle carni invadenti e nei volti deformi di Freud e Bacon, o ancora, nella sconvolgente testa del figlio di Quinn realizzata con il sangue e la placenta della madre. Sono tutte profonde e disperate dichiarazioni d'amore: al valore del sacrificio come pertugio di salvezza, alla vita coniugale che sfida la transitorietà del tempo, alla fede nella resurrezione e alle gioie spirituali, alla caparbia lotta per una verità scomoda e negata, all'abbandono e al silenzio di una solitudine ricca di memorie, alla gioia per una nuova vita che attraversa il dolore per affacciarsi al mondo. In modo ancor più nitido, quando la narrazione si compie con figure serene e invitanti, l'arte si abbandona ancor di più alla sua dichiarazione d'amore. Lo fa nelle suggestive scenografie del teatro greco classico, nell'indescrivibile volto di Santa Teresa avvolto dai fluttui marmorei del Bernini, nel soffice dialogo del Quia respexit tra oboe e soprano per il Magnificat di Bach, nelle giovani e disinvolte Demoiselles di "rue d'Avignon" di Picasso, nell'equilibrio teosofico dei colori di Mondrian o nelle atmosfere di Rothko.
EUR 39.90
Confesso che ho stonato
Dalla Piaf mangiauomini all'elogio della fisarmonica, dai legami tra calcio e musica all'omaggio a Sergio Endrigo, dai primi Festival di Sanremo imparati a memoria agli ultimi, serenamente trascurati: viaggio arbitrario per chi è totalmente, irrimediabilmente stonato e lo dichiara subito (l'autore), ma continua a sentire il fascino della canzone e a volte osa addirittura parlare di poesia. Con il rischio di essere criticato sia dai poeti sia dai cantautori, gente abbastanza permalosa. La difesa è già pronta: troppo amore.
EUR 12.35
La morte di Cleopatra. Ediz. a colori
Il pittore barocco Guido Cagnacci dipinse nudi seducenti per clienti sofisticati. Cleopatra rappresentava una sfida allettante. Nota per i suoi sotterfugi sessuali, fu resa celebre dalla sua difesa dell'amante Antonio e dallo sprezzante rifiuto di sfilare come trofeo di guerra del vittorioso imperatore Ottaviano. Ma il suicidio con il veleno di un serpente fu una pena o un piacere? I saggi della scrittrice Lisa Hilton e della storica dell'arte Letizia Lodi gettano luce sulla sua bellezza e sulla sua ambiguità. La Pinacoteca di Brera, situata nel cuore di Milano, è uno dei musei più importanti d'Italia. Le sue collezioni ospitano capolavori di Bellini, Mantegna, Crivelli, Piero della Francesca, Raffaello, Bramante e Caravaggio.
EUR 11.88
Storia della moda XVIII-XXI secolo
Nel corso degli ultimi tre secoli è nata la moda moderna. È uscita dalle corti e, accompagnando tutte le trasformazioni sociali di questi trecento anni, ha interessato un numero sempre maggiore di persone fino a diventare un fenomeno di massa, In questo lungo percorso si è data un'organizzazione professionale, produttiva e commerciale, anch'essa cresciuta e modificatasi nel corso del tempo: dalle marchandes de modes all'haute couture, fino alla confezione industriale. Contrariamente a quanto avveniva in precedenza, la moda moderna ha attribuito un ruolo preminente all'aspetto creativo. I couturier delle maison parigine e gli stilisti sono spesso stati gli interpreti del nuovo. Alcuni dei loro nomi sono indissolubilmente legati ai più importanti cambiamenti culturali e di stile di vita che si sono verificati dalla metà dell'Ottocento a oggi. A lungo essi sono stati i punti di riferimento fondamentali per l'intera industria della moda, ma soprattutto per il pubblico che si serviva nei loro atelier, che acquistava nelle loro boutique o che guardava i loro modelli sulle riviste per scegliere il guardaroba per la nuova stagione. La moda moderna è nata a Parigi e lì è rimasta per più di due secoli, ma nel corso del Novecento altri centri hanno saputo interpretare meglio o in modo più tempestivo i mutamenti in atto: New York, Firenze e Roma, Londra, Milano e poi ancora Parigi.
EUR 31.26
Vita mia
La storica autobiografia di Consagra, ripubblicata nel contesto delle attività di studio e valorizzazione promosse dall'Archivio Pietro Consagra.\r\n\r\nPietro Consagra è uno sculture universalmente noto per l'originalità delle sue proposte, delle sue realizzazioni. Se è vero (nel senso in cui è vero) che ciò che conta è non l'uomo ma l'opera, non meno vero è che dietro ogni opera c'è un uomo in carne e ossa. L'uomo in carne e ossa Pietro Consagra vuole raccontare in queste pagine se stesso, quel che ha fatto visto vissuto, non tanto e non soltanto in quanto artista ma in quanto appunto uomo. Un uomo la cui esistenza è coincisa con una determinata epoca, si è intrecciata con determinate circostanze e occasioni, rispetto alle quali egli ha avuto queste e queste reazioni, tentato delle risposte, preso questa o quella posizione. Sicché non tanto e non solo un'“autobiografia d'artista” egli ci fornisce, ma un ripensamento dei propri casi per cercare di metterne in luce le connessioni, di indicarne con consapevolezza il senso o un presagio di senso. In un'esposizione assai sobria ma mai reticente, profilata con vigile ma non avaro controllo, Consagra ci dice la sua vita: Mazara del Vallo, suo luogo natio, l'infanzia e la giovinezza nella povertà e al tempo della guerra; la scoperta delle potenzialità d'arte che erano in lui, i primi disegni, le prime sculture, lo sbarco degli Alleati in Sicilia; il trasferimento a Roma nel '44, la milizia nel Partito comunista nell'immediato dopoguerra, i sodalizi e le inimicizie, le propensioni e le idiosincrasie, le polemiche a proposito della questione (che coinvolgeva ben più che la mera sfera estetica) del “realismo” e dell'“astrattismo”; il distacco dal Pci e anzi dalla politica militante; il matrimonio con un'americana, i figli, il successivo venir meno della compagine famigliare;...
Turi Simeti. Grandi opere. Ediz. a colori
"Nel momento in cui uno dei più importanti musei d'arte contemporanea della Sicilia, e certamente tra quelli che in questo momento i distinguono in Italia per continuità dell'azione istituzionale, dedica una mostra all'opera di Turi Simeti, appare giunto il momento di tracciare, sia pure in modo sintetico, i profili distintivi dell'azione dell'artista di Alcamo e una riflessione critica specifica. La mostra, da me ordinata per lo più sulle opere dell'ultima decade e di grande formato, con ente di compiere considerazioni di carattere spaziale che integrano aspetti consolidati della produzione di Simeti i quali paiono inoltrarsi, con maggiore felicità e libertà, in quell'ambito che - a dirla con Arturo Martini - anela all'estensione dell'elaborato verso l'ambiente, piuttosto che contrarsi e definirsi in una conclusa oggettività."
EUR 15.20
Ottavio Mazzonis. Le donne del Vangelo. La dignità della carità. Ediz. a colori
"L'interruzione delle avanguardie sarebbe stata probabilmente definitiva in tutto il secolo XX, se non ci avesse riportato a quella umana iconografia un maestro rigoroso ma non accademico, tradizionale ma non conservatore, come Ottavio Mazzonis. La bella sequenza di immagini presentate in questa occasione, dall'Annunciazione al Presepe, dalla Fuga in Egitto ai misteri del Rosario presso la chiesa di San Lorenzo a Cento, ci mostra un artista che non teme le regole dell'iconografia cristiana, ma le reinterpreta liberamente e originalmente nella continuità di un percorso arbitrariamente interrotto. Era inevitabile? No. Mazzonis lo dimostra. [...] l'esperienza di Mazzonis è sostanzialmente innovativa pur nel rispetto dell'iconografia tradizionale. E un percorso che continua e come un fiume arriva alla sua foce. Non c'è neppure animo polemico in Mazzonis. C'è un'inevitabile continuità che ha la stessa energia e durata della fede. [...] Mazzonis introduce la sua visione più originale, quella della Maddalena. Per lui, che ha affrontato anche il tema difficile dell'adultera, è semplicemente una donna, nella sua seduzione e nel suo fascino, nella sua vera e prossima condizione umana." (Vittorio Sgarbi)
EUR 20.90
Strutture complesse, libero pensiero. Teorie e progetti di Redesco Structural Engineering. Ediz. italiana e inglese
Una monografia dedicata all'opera, e al pensiero, di uno dei principali studi di ingegneria strutturale, celebre per i due grandi progetti italiani: la Torre Hadid a Milano e la nuova sede BNL a Roma.\r\n\r\nQuesto libro raccoglie un frammento del lavoro svolto negli ultimi due decenni. Nasce da un lato dall'esigenza di ancorare in un'opera compiuta l'insieme di pensieri e riflessioni sul progetto accumulati lungo il percorso, dall'altro dalla volontà di raccontare in piena libertà una visione dell'Ingegneria Strutturale che guarda al percorso che ancora ci resta da fare e che sento utile a una discussione più generale sul ruolo della nostra professione.\r\nSiamo quello che facciamo. Viviamo una professione che coniuga concretezza e immaginazione, che crea valore attraverso la profondità della conoscenza e il coraggio dell'invenzione.\r\nIn un'epoca nella quale l'immediatezza dell'informazione è basata sul web, affidare alcune riflessioni alla forma scritta, per sua natura meno immediata ma al tempo stesso più profonda, è una scelta consapevole. \r\nMauro E. Giuliani
EUR 32.30
Novecento italiano Una storia. Ediz. a colori
Un racconto attraente e documentato della vicenda artistica del novecento che sottolinea l'importanza di un "secolo italiano" inserito con autorità nella compagine internazionale attraverso uno scambio costante di rapporti e rimandi. A cominciare dall'avventura del futurismo e dalla sua dialettica con il cubismo, fino ai polemici ma fecondi contatti di de Chirico con il surrealismo, dalle comuni riflessioni scaturite dalla tragedia della prima guerra mondiale fino all'esplodere vitale di nuovi linguaggi nel secondo dopoguerra, in relazione con la cultura d'oltreoceano. Una serie di artisti, ovviamente selezionati, viste le dimensioni della rassegna, illumina, con presenze tutte indispensabili, una storia che ha il non trascurabile pregio di innestarsi su un terreno ricchissimo quale è quello della nostra tradizione. Presentazioni di Giovanni Ardizzone, Francesco Forgione, Francesca Maria Corrao e Alessandro Nicosia.
EUR 30.40
Manet . Ediz. a colori
"Ah, scusate, vi credevo colossale, e cercavo da ogni parte un viso stravolto e patibolare." In "Manet al Salon" del 1866, Zola racconta l'aneddoto sintomatico della meraviglia di un giornalista cui viene presentato il pittore, "che sta seduto con modestia e occupa uno spazio piccolo piccolo". Il cliché che si era costituito nell'immaginario comune, dopo gli scandali suscitati da "Le déjeuner sur l'herbe", i dipinti religiosi e "Olympia", era appunto quello di una specie di reietto della società, di uomo tormentato e addirittura pericoloso. Al contrario, Manet non aveva mai rinnegato la sua estrazione alto borghese e, come dimostra la scelta di restare sei anni presso Couture, nonostante lo disapprovasse, aveva ogni intenzione di conquistare il successo all'interno del sistema ufficiale dell'arte. La determinazione nel presentarsi per tutta la vita alla giuria del Salon, il rifiuto di unirsi al gruppo dei realisti e, in seguito, di esporre con gli amici impressionisti, indicano come egli fosse l'esatto contrario di un dissidente, o di un sobillatore. Manet era peraltro ben conscio del proprio ruolo di innovatore e voleva anzi esplicitamente imprimere una svolta alla pittura francese, ma non aveva alcuna intenzione di farlo rinnegando la tradizione." (dal saggio di Federica Armiraglio)
EUR 11.30
1927. Il ritorno in Italia. Salvatore Ferragamo e la cultura visiva del Novecento. Catalogo della mostra (Firenze, 19 maggio 2017-2 maggio 2018). Ediz. a colori
L'avventura creativa di Salvatore Ferragamo, in occasione dei 90 anni dal ritorno in Italia del fondatore del celebre marchio, simbolo del Made in Italy.\r\n\r\nNel 2017 ricorrono novant'anni dal ritorno di Salvatore Ferragamo in Italia, nel 1927, dopo dodici anni trascorsi negli Stati Uniti. In occasione di questo anniversario, il Museo Salvatore Ferragamo ha ideato un progetto espositivo che si apre a una panoramica sull'Italia degli anni venti, decennio al quale oggi guardiamo come una vera fucina di idee e di sperimentazioni condotte con mente aperta e scevra da pregiudizi o condizionamenti ideologici. Ferragamo scelse di stabilirsi a Firenze in virtù della sua riconosciuta centralità nella geografia del gusto e dello stile nazionali in un momento storico scandito da molti ritorni: ritorno all'ordine, al mestiere, alla grande tradizione nazionale. La mostra narra proprio di questo attraversamento nella cultura del tempo, sviluppandolo per capitoli come un romanzo di formazione. Fil rouge del percorso espositivo curato da Carlo Sisi è il viaggio in transatlantico che Ferragamo compie per tornare in Italia, inteso come metafora del suo itinerario mentale attraverso la cultura visiva dell'Italia degli anni venti, da cui estrae le tematiche e le opere che influenzarono, in maniera diretta o indiretta, la sua officina poetica; senza trascurare nessuno degli aspetti culturali e sociali che contraddistinsero la rinascita civile del primo dopoguerra, alla vigilia dell'autoritaria affermazione del regime fascista.
EUR 57.00
Splendore a Shanghai
Tra gli anni Venti e Trenta Doremì, giovane pianista di provincia, improvvisa colonne sonore dal vivo in un piccolo cinema di paese, mescolando la formazione classica alla sua istintiva propensione al jazz e al varietà angloamericano. L'incontro con il conte Paolini e l'inaspettato ingaggio per un concerto in Estremo Oriente daranno una svolta decisiva alla sua vita, fino all'arrivo in una Shanghai internazionale e all'avanguardia, sullo sfondo della guerra civile e dell'incipiente conflitto contro il Giappone.
EUR 23.75
Lia Bosch. Athanatos. Ediz. a colori
Nell'interpretazione creativa di Lia Bosch tessuti e colori, ricami e intarsi, abiti e accessori sprigionano lo straordinario valore espressivo e simbolico della moda. Da una ricerca che affonda le radici nella millenaria tradizione partenopea emergono, grazie a un'artigianalità preziosa, costumi che portano nomi antichi ed evocativi e che rimandano a miti e leggende legati alla figura femminile e alla cultura napoletana: Parthenope e Mater Matuta, Janara e le Muse. Per l'ideazione dei suoi costumi Lia Bosch attinge all'archeologia e all'arte, all'astrologia e all'alchimia, alla magia e alla ritualità, e attraverso un linguaggio iconico ed emotivo offre una visione metaforica di valori complessi e misteriosi, un'intimità inconscia e profondissima. Attraverso i testi di Flaminio Gualdoni, Daniela Ciancio e Maria Canella, il volume narra di una femminilità arcaica che in queste creazioni si fa simbolo e si dispiega in un racconto universale di trasformazione e rinascita.
EUR 22.80
Mario Valentino. Una storia tra moda, design e arte
65 anni di storia del celebre marchio, sinonimo di eccellenza nel campo della pelletteria Made in Italy.\r\n\r\nFondata nel 1952 a Napoli (dove ancora oggi si trova la sede operativa), la Mario Valentino è un marchio leader nel settore della pelletteria, storico produttore di calzature, accessori e abbigliamento. La sua storia risale agli inizi del Novecento, quando dal padre di Mario, Vincenzo, un artigiano di altissimo livello professionale, vennero confezionate le prime scarpe col marchio "Valentino", apprezzate dalla casa regnante, dall'aristocrazia locale e da celebri dive internazionali. Nella sua piccola fabbrica nel cuore di Napoli, il figlio Mario apprende i segreti per creare scarpe su misura leggere e raffinate, e nell'immediato dopoguerra intraprende una strada autonoma, avviando un primo laboratorio in proprio. Dopo i successi sulle passerelle romane e le conferme negli Stati Uniti, all'alba degli anni settanta il suo calzaturificio si converte in una vera e propria impresa; è allora che, sull'onda della popolarità e delle competenze raggiunte, la produzione si estende anche al prêt-à-porter, ambito nel quale la sapienza artigianale conciaria si combina alle regole dell'alta sartoria e la pelle assume fisionomie inedite. Dagli ultimi anni sessanta a tutti gli ottanta, top model come Verushka e Ashley Richardson contribuiscono al successo del marchio e fotografi come Robert Mapplethorpe, Richard Avedon, Mimmo Jodice, Helmut Newton e molti altri incoronano la filosofia del design di Mario Valentino come vera forma d'arte. Il libro, attraverso la lettura del prezioso patrimonio documentario raccolto nel suo archivio e sullo sfondo delle fasi salienti della storia della moda, ne ricostruisce l'intensa e straordinaria avventura, col fine ultimo di restituire a questo "napoletano illuminato" il debito contratto nei confronti della sua terra d'origine e di delineare quella "parte non ancora scritta" che ha recitato con sapiente spirito creativo nel...
Jean-Michel Basquiat. New York City. Opere dalla Mugrabi Collection. Ediz. a colori
"Come diventare Re? Prima di tutto crederci. È un requisito fondamentale per chi ha un obiettivo così ambizioso e il giovane Jean-Michel sembra avere già le idee chiare in proposito. A diciassette anni, al suo rientro in famiglia dopo l'ennesima fuga da casa, dice al padre: "Papà un giorno diventerò molto, molto famoso". Questo l'imperativo per il giovane Basquiat che, conosciuto come Samo sulla scena newyorkese degli anni ottanta, a diciannove anni, è già un fenomeno. Perseguire l'obiettivo di avere successo inizialmente per lui è un vero lavoro, ogni suo gesto considerato dai più spontaneo e incontenibile appartiene a un disegno più ampio. La necessità di ottenere quel riconoscimento che nel privato, nella sua storia familiare, sente di non aver avuto è il pungolo che per tutta la sua breve esistenza lo spinge a creare. La sua ambizione, il suo talento, la sua energia di lì a poco saranno intercettati da un sistema del mercato dell'arte che sta per entrare in una nuova era." (Gianni Mercurio)
EUR 18.05
Kristin Man. 9_9. Ediz. illustrata
La monografia presenta "9_9", l'originale progetto della fotografa Kristin Man: un corpus di doppi autoritratti sul tema dell'io come protagonista, realizzati durante un percorso di due anni in Italia. Il volume presenta oltre 120 incontri/immagini, tutte con la fotografa e "l'altro" per esprimere l'essenza "condivisa" al momento del ritratto. Una galleria di doppi ritratti della fotografa in compagnia di personaggi celebri del mondo dell'arte, della cultura, della musica che vanno da Mimmo Paladino a Ferdinando Scianna, da Mimmo Jodice a Piero Gilardi, da Emilio Isgrò a Enzo Cucchi, da Gianni Berengo Gardin a Michelangelo Pistoletto, da Arturo Schwarz a Arnaldo Pomodoro, da Luigi Mainolfi a Mimmo Jodice. Come spiega Fortunato D'Amico nel suo saggio "9_9" è una risposta seria alle discariche iconografiche che intasano le memorie dei nostri telefoni cellulari, tablets, computer, smartphone, diventate vere pattumiere digitali e simbolo di una modernità che tende a spersonalizzare la relazione tra gli individui e a privarla del contatto umano... Nel lavoro di Kristin Man la fotografia è l'atto finale di un impegno fatto di studio, preparazione, ricerca finalizzata a ricevere ed elaborare informazioni sulle persone, tutte un po' speciali, con le quali è entrata in contatto: artisti che lavorano in Italia, che l'hanno accolta felici di scoprire che una donna straniera era interessata a conoscere meglio il bel paese, osservandolo attraverso gli occhiali dell'arte contemporanea e ascoltando la voce dei suoi protagonisti... Fotografie in cui traspare la bellezza di un racconto inclusivo, intrecciato a più livelli dell'Essere, in cui possiamo rinvenire le corrispondenze e similitudini che accomunano l'umanità nel nostro pianeta. Kristin Man ha progettato un'escursione nel mondo dell'arte italiana con l'obiettivo di esplorare in modo originale il senso di appartenenza a questa comunità e attraverso di essa scoprire le origini delle proprie radici. I...
Aeropittura. La seduzione del volo. Ediz. a colori
Nel 1926 il pittore e aviatore futurista Fedele Azari espone nella sala della "XV Biennale Internazionale d'Arte della Città di Venezia" il dipinto "Prospettiva di volo", la prima opera di aeropittura mai concepita. Solo nel 1929 - vent'anni dopo il primo "Manifesto futurista" - Marinetti firma con Balla, Benedetto, Depero, Dottori, Fillia, Prampolini, Somenzi e Tato il "Manifesto dell'aeropittura". In un periodo in cui l'aviazione italiana tocca vertici tecnologici assoluti, i futuristi affrontano una nuova seducente sfida: non si possono rappresentare più solo oggetti in movimento, l'artista non può "osservare e dipingere che partecipando alla loro stessa velocità [...] per superare le frontiere della realtà terrestre [...] e vivere le forze occulte dell'idealismo cosmico" (Prampolini, 1932). L'aeropittura si realizza così nella ricerca di una simultaneità plastica e nella frantumazione dei piani, nello scardinare la dimensione abitudinaria del vedere anche con l'uso "forzato" della prospettiva. Le gamme cromatiche sono accese per evidenziare al meglio le linee di forza e i vettori del movimento nella continua volontà di elevare l'esperienza pittorica a una dimensione cosmica. Il punto di vista dell'aeropittore viene spesso a coincidere con quello dell'osservatore per ottenerne il completo coinvolgimento/identificazione nell'azione aerodinamica. Il catalogo presenta le diverse declinazioni dell'aeropittura, come le aveva definite Marinetti nel 1943, attraverso una settantina di opere da importanti collezioni private, tra dipinti e disegni dei maggiori esponenti del secondo futurismo: Tullio Crali, Giulio D'Anna, Tato, Corrado Forlin, Fasullo, Leandra Angelucci Cominazzini, Virgì, Novo, Marisa Mori, Bruno Munari, Wladimiro Tulli, Andrea Caviglioni, Alfredo Gauro Ambrosi, Enzo Benedetto, Domenico Belli e Thayaht.
EUR 14.50
Marcello Mascherini e Padova. Ediz. illustrata
Un rapporto duraturo, solido, una relazione profonda fu quella tra Marcello Mascherini - uno dei più noti scultori italiani del novecento - e la città del santo. Fondamentali le opere realizzate dall'artista a partire dal 1940 per l'università patavina, cantiere presso il quale era stato chiamato su segnalazione di Gio Ponti insieme, tra gli altri, ad Arturo Martini, Massimo Campigli, Filippo de Pisis, Gino Severini. Sono questi gli anni della piena consacrazione artistica di Mascherini, dopo la sala personale dedicatagli alla Biennale di Venezia del 1938 e il Premio unico dell'Accademia d'Italia destinato alla scultura. Una trattazione specifica in catalogo è riservata alla presenza di Mascherini alle rassegne artistiche padovane, a partire dalla giovanile partecipazione alla "V Esposizione d'Arte delle Venezie" in Palazzo della Ragione, per approfondire poi con particolare attenzione le opere esposte nel secondo dopoguerra alle "Biennali d'Arte Triveneta" e alla "Biennale del Bronzetto". Alle rassegne padovane Mascherini si presenta con un linguaggio più intimo, esibendo anche la propria identità regionale: ribadire e definire il legame tra Trieste a Padova e, in questo contesto, il ruolo dei giuliani nel quadro più ampio dei "popoli veneti", era proprio l'obiettivo delle mostre del sindacato. Un ulteriore spazio è dedicato a un aspetto meno noto della produzione dello scultore e al suo sodalizio con l'artista dello smalto Paolo De Poli: insieme pensano alla creazione delle opere per la decorazione delle sale interne di alcune delle più importanti navi italiane dell'epoca.
EUR 14.50