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Per un nuovo capitalismo. Creare ricchezza economica, sociale e ambientale per il mondo di domani
Il mondo è alla vigilia di una svolta storica. Il capitalismo sembra davvero aver raggiunto la sua fase finale, persino coloro che l'hanno sempre difeso ora sono pronti ad ammetterlo. Per questo John Elkington, imprenditore inglese e autorità indiscussa a livello internazionale nell'ambito della responsabilità sociale d'impresa, ha dedicato la sua vita lavorativa e le sue ricerche allo studio di un nuovo paradigma finalizzato all'elaborazione di un manifesto per il cambiamento del sistema mondiale, teso a servire le persone e il Pianeta, ma al tempo stesso anche a generare profitti. Grazie alle numerose iniziative in cui è stato coinvolto, alla lunghissima esperienza sul campo come consulente e alle letture che lo hanno influenzato, John Elkington ha potuto forgiare il concetto di "Cigno Verde" rappresentato da quelle "soluzioni sistemiche alle grandi sfide globali" che offrono "un progresso esponenziale sotto forma di creazione di ricchezza ecologica, sociale e ambientale". Se i Cigni Neri ideati nel 2007 da Nassim Nicholas Taleb sono problemi che portano esponenzialmente al collasso, i Cigni Verdi descritti da Elkington sono soluzioni che conducono esponenzialmente verso una svolta. Sono eventi rigenerativi, in gran parte pianificati e non improvvisi, che instaurano cicli virtuosi, sviluppano la resilienza, sono a favore delle generazioni future e sono ovviamente sostenibili. Sono mutamenti straordinari e profondi che nascono all'interno del sistema come ad esempio la rapida diffusione dell'ambientalismo, la crescita delle energie rinnovabili, l'ideazione delle vetture elettriche, i green bond, la "Transizione verde" della Danimarca, il Green Deal europeo... Questo libro disegna, insomma, per le persone come per il Pianeta, un quadro ottimistico del futuro, e si impone come una lettura imprescindibile per i leader di aziende grandi e piccole che vogliono aiutare le loro imprese a sopravvivere al prossimo inevitabile cambiamento e per chiunque sia interessato ad...
Padroni del futuro. Viaggio nella nuova economia generativa
Fino a quando le aziende saranno istituite per concentrarsi esclusivamente sulla massimizzazione del reddito finanziario per pochi, la nostra economia sarà bloccata in un'idea di crescita infinita e in una conseguente disuguaglianza strutturale. In questi ultimi anni, però, si stanno finalmente sperimentando nuove forme di imprese che Marjorie Kelly definisce "rigenerative", aziende che tra i loro obiettivi si pongono anche quello di creare le condizioni sufficienti per garantire l'esistenza delle generazioni a venire. Come in una sorta di diario di viaggio, l'autrice ci guida alla conoscenza di numerose realtà esemplari, imprese di diverse parti del mondo che costituiscono dei modelli alternativi: un impianto eolico gestito da una comunità nel Massachusetts, una cooperativa di aragoste nel Maine, la John Lewis Partnership in Gran Bretagna, ossia la più grande azienda di proprietà dei suoi stessi dipendenti, la Novo Nordisk in Danimarca gestita da una fondazione non-profit, un caseificio di proprietà di un agricoltore nel Wisconsin e molte altre...
EUR 24.00
Il bosco di là
Matteuccia porta con sé un segreto e sul corpo ormai vecchio ha cucite le cattiverie della gente, come tante punture di spillo. Ha passato gli anni dell'amore a fare la guerra, insieme a sua madre Angelina e all'amata amica Gentile. È stata partigiana per necessità più che per scelta, ha fatto parte di quella generazione per la quale compiere il proprio dovere val più di qualsiasi atto d'eroismo. Era staffetta, portava agli uomini nel bosco viveri, medicinali, armi, comunicazioni, ma non s'era mai sentita guerriera, vedeva le cose a modo suo. Alla fine del conflitto non ha più trovato la voce e s'è ritirata dal mondo degli uomini, preferendo andar dietro l'invisibile. Sin da bambina ha imparato a conversare con il vento e il temporale e nei momenti di stanca torna a rifugiarsi sotto la grande quercia, nel bosco di là, come lo chiamano quelli del paese, che la considerano una comunista, una femminista, una matta, perché ormai in pochi si ricordano del passato che si porta dietro. Quel passato che le ha tolto la parola e la segue come un'ombra scura da una vita intera. Quel passato che ora è venuto a presentare il conto.
EUR 16.00
La storia della vita in 25 fossili. Le meraviglie dell'evoluzione e i suoi intrepidi ricercatori
Ogni fossile racconta una storia. Una selezione ragionata e particolarissima, che si concentra su vertebrati e dinosauri, ricostruisce come si è sviluppata la vita sulla Terra. La storia della vita sulla Terra è un racconto incredibilmente complesso. Al momento, sul nostro Pianeta esistono tra i 5 e i 15 milioni di specie, ma dall'origine della vita, stimata intorno a 3,5 miliardi di anni fa, ne sono passate centinaia di milioni (forse molte di più), ormai quasi tutte estinte. Per narrarci queste trasformazioni epocali altrimenti impossibili da comprendere, lo stimato paleontologo Donald R. Prothero ha scelto venticinque fossili emblematici in grado di rappresentare le diverse tappe dell'evoluzione e di rivelare le fasi cruciali dei primi cambiamenti dei grandi gruppi tassonomici, o della transizione da un gruppo a un altro, facendoci vedere come la storia della vita non sia solo l'originarsi di nuove specie ma una straordinaria dimostrazione di adattamento alle dimensioni, alle nicchie ecologiche e all'habitat. I venticinque fossili individuati da Prothero sono tra gli esempi più estremi di ciò che può produrre l'evoluzione, dal più grande predatore terrestre fino alle più gigantesche creature che abbiano mai solcato gli oceani. Lungo il percorso, incontreremo fossili famosissimi e affascinanti come quelli dei primi trilobiti (Olenellus), dello squalo gigante (il Carcharocles), del primo uccello (l'Archaeopteryx), della balena che cammina (l'Ambulocetus), dell'imponente rinoceronte senza corna (il Paraceratherium) - il più grande mammifero terrestre mai vissuto - e dell'Australopithecus soprannominato Lucy, il primo e più antico ominine risalente a oltre 3 milioni di anni fa, costituito da uno scheletro quasi completo piuttosto che da ossa isolate. Al tempo stesso conosceremo gli scienziati e gli avventurieri che hanno aperto la strada alla paleontologia e i contesti intellettuali e sociali in cui sono state fatte le loro scoperte. Infine, Prothero...
L' albero
Pubblicato per la prima volta nel 1979, "L'albero" è un breve saggio narrativo firmato dal grande scrittore inglese John Fowles, noto al pubblico di tutto il mondo per essere l'autore del romanzo "La donna del tenente francese". È un'intima meditazione sulla natura, un viaggio attraverso il rapporto dell'umanità occidentale con il mondo naturale che prende spunto dai ricordi d'infanzia, dagli alberi da frutto del giardino di casa, dalla dedizione con cui il padre di Fowles li curava. In quella manutenzione esigente, l'autore riconosce l'azione prepotente dell'interferenza umana, un desiderio di dirigere la crescita e determinare il futuro che si contrappone alla vera essenza della natura che invece è semplicemente selvaggia, incontaminata, un "caos verde", terrificante per alcuni ma per lui meravigliosa perché non offre nient'altro che se stessa e "non può essere descritta direttamente da nessuna arte... inclusa l'arte delle parole". Fowles, come Rousseau, difende il ruolo dell'ingenuo camminatore, del dilettante; promuove un approccio artistico, piuttosto che scientifico, al mondo naturale; esalta l'esperienza non filtrata, la sola capace di ispirare; incoraggia l'esplorazione solitaria. E confessandoci che è proprio dal suo essersi inoltrato fin da adolescente tra le campagne disabitate del Devon che discende la sua stessa abilità di scrittore, ci consegna un testo in cui le memorie si mescolano con la storia sociale, la critica d'arte un errare quasi primitivo tra i boschi. Pagine memorabili e profondissime di nature writing che rivelano la grandezza di un autore, la sua personalità d'artista, l'espressione del suo sentimento unico e individuale.
EUR 16.00
Le selve di Dante. Piante sacre e boschi fatali nella «Divina Commedia»
Il tema della selva è fondamentale nella "Divina commedia", come tutti sanno sin dai primi versi. Ma se la "selva oscura" è allegorica, dato che è usata per alludere a una condizione di pericolo soprattutto morale, e dipende, probabilmente, dall'imitazione del modello di Virgilio, nel corso dell'opera Dante descriverà altre selve, con particolari ben più realistici, in negativo (la selva dei suicidi) o in positivo (il bosco dell'Eden). In un percorso avvincente fra le varie cantiche, possono essere dunque messi a fuoco non solo i rapporti di Dante con la Natura, figlia di Dio, in particolare con alberi sacri (come quello del Bene e del Male) o inventati, ma per di più i modelli narrativi usati dal poeta per rappresentare l'Aldilà insieme al nostro mondo. Questo breve saggio, firmato da uno dei più illustri conoscitori di Dante, illuminerà da una prospettiva inedita la grandezza della "Divina commedia", un'opera che come nessun'altra contiene spunti per continuare a essere attiva nel tempo: uno dei pochi classici che viene ancora citato e reinterpretato in tutte le arti.
EUR 14.00
Le regine dell'abisso. Come la vita delle balene ci svela il nostro posto nel mondo
Quando la scrittrice Rebecca Giggs incontrò una megattera spiaggiata sul lungomare australiano, cominciò a chiedersi come le vite delle balene potessero riflettere le condizioni dei nostri oceani. Da questo percorso ha avuto origine un saggio in cui storia naturale, filosofia e scienza si fondono per esplorare, con un'analisi accurata e penetrante, il mondo delle regine dell'abisso. Attraverso la scrittura di Giggs scopriremo come si è modificata la nostra conoscenza delle balene alla luce delle più recenti tecnologie e come questi animali sperimentano il cambiamento climatico. Faremo la conoscenza di balene così rare da non essere ancora state classificate, capiremo qualcosa di più sui loro misteriosi canti e su quegli esemplari che hanno modificato la composizione chimica dell'atmosfera del nostro Pianeta. Ci stupiremo di fronte a curiosità sconvolgenti (i tappi di cerume dei cetacei possono essere studiati per conoscere la storia dei contaminanti a cui è stata esposta la balena nel corso della sua vita, oltre ai periodi di forte stress fisico, forse attribuibili all'inquinamento acustico o all'esaurimento delle prede) e apriremo gli occhi su aspetti cruciali (ripristinare le popolazioni delle balene in tutto il mondo potrebbe essere un modo per ridurre la concentrazione di anidride carbonica nell'aria). Viaggeremo fino in Giappone per imbarcarci sulle baleniere e successivamente immergerci nei mari più profondi per vedere come la presenza della plastica minacci in maniera drammatica anche l'ambiente sottomarino. Con un approccio che ricorda la più alta letteratura scientifica propria di Rachel Carson, Rebecca Giggs ci fornisce una vivida esplorazione del mondo naturale spiegandoci allo stesso tempo cosa significa, oggi, in un momento di crisi ambientale, occuparsi di ecologia, delineando sfide e opportunità. Ma soprattutto ci insegna che le balene possono amplificare gli impulsi migliori della nostra natura e rinnovare le parti di noi che sono...
Medichesse. La vocazione femminile alla cura. Nuova ediz.
Il percorso che segna l'evoluzione della scienza medica ed erboristica si intreccia in modo imprescindibile alla storia delle donne. Se da una parte gli uomini hanno dominato l'universo delle parole, dall'altra le donne hanno avuto potere sul mondo delle cose. La vocazione femminile per la medicina, infatti, ha origini antichissime che ci riportano alle radici delle civiltà, rivelandoci che le donne sono da sempre le custodi dei segreti delle erbe e delle piante officinali e sono per natura e sensibilità inclini alla cura. La figura della medichessa che si staglia al centro di questo viaggio ha assunto, attraverso i secoli, identità e volti diversi: maga, sacerdotessa, guaritrice, ostetrica, erborista, monaca, alchimista, compilatrice di ricettari. Sempre contrapposta alla scienza degli uomini, depositari della cultura dei libri e delle accademie, la pratica femminile si caratterizzava per l'approccio empirico e l'espressione di conoscenze antiche e tramandate, dove accanto alle applicazioni di una medicina lecita coesistevano saperi più oscuri, quelli delle consuetudini proibite della contraccezione e dell'aborto, legate alla magia degli incantamenti amorosi e della fertilità. Con uno stile divulgativo godibilissimo, alternando l'approfondimento della ricerca storica con aneddoti e curiosità capaci di intrattenere e affascinare, Erika Maderna ci farà scoprire, con un po' di stupore, come la scienza medica sia stata soprattutto una fortezza della libertà di espressione delle donne. Un libro finemente illustrato per chiunque sia interessato a esplorare non solo il rapporto tra il femminile e la dimensione della cura, ma anche i lati più nascosti della storia della medicina e delle terapie naturali. Spaziando dall'antichità preclassica al Rinascimento italiano, Erika Maderna ripercorre l'evoluzione della cultura medica ed erboristica femminile, cogliendone la varietà delle sfumature: dee, pizie, maghe, levatrici, erbarie, medichesse, vestali, sante, alchimiste e streghe hanno infatti rappresentato solo profili diversi di uno stesso...
Giungle. Come le foreste tropicali hanno dato forma al mondo e a noi
Dalla comparsa delle prime piante sulla Terra, milioni di anni fa, le foreste tropicali hanno giocato un ruolo chiave nell'evoluzione dell'atmosfera, dei dinosauri, dei primi mammiferi e persino della nostra specie. Per molti di noi, le foreste tropicali sono un regno lontanissimo che rimane confinato in film come Tarzan o Apocalypto e non ha nulla a che fare con la vita di tutti i giorni. Un'idea che, curiosamente, modella non solo il pensiero popolare, ma anche quello accademico. Eppure, queste fantastiche distese verdi sono capaci di influenzare la temperatura del Pianeta, formare le piogge, pulire l'aria, fornire cibo e materie prime essenziali. Presentandoci una serie di nuove e clamorose prove acquisite attraverso tecniche di ricerca all'avanguardia - dalla scansione laser dal cielo, allo studio genetico delle piante in laboratorio - l'archeologo Patrick Roberts ci dimostra che la nostra visione degli esseri umani come "specialisti della savana" è sbagliata e che, contrariamente a quanto abbiamo sempre sentito dire, le foreste tropicali non sono affatto luoghi inospitali bensì la vera culla della civiltà. I nostri predecessori hanno infatti cominciato molto presto non solo a vivere ma anche a modificare questo ambiente, tanto che oggi possiamo affermare che l'Antropocene sia iniziato proprio qui, seimila anni fa. Successivamente, il colonialismo europeo ha avviato uno sfruttamento delle risorse senza precedenti, innescando una massiccia deforestazione finalizzata al sorgere delle miniere e allo sviluppo di piantagioni di monocolture, con effetti devastanti sia per l'erosione del suolo che per il brutale sradicamento di milioni di persone dalle loro terre. Dalle foreste pluviali piene di sanguisughe dello Sri Lanka, a quelle secche e infiammabili dell'Australia, dalle foreste nebulose del Messico, all'Amazzonia brulicante di vita, Patrick Roberts ha lavorato come un pioniere inseguendo per dieci anni un'idea inedita e rivoluzionaria. Con questo libro,...
Ogni amico è un tesoro. L'avventura quotidiana della convivenza tra le specie in natura
Simbiosi. Se guardiamo all'etimologia, la parola deriva dal greco e vuole dire "vivere insieme" e si esprime nella convivenza di esseri di specie diversa, qualcosa, come sappiamo, non così facile come potrebbe sembrare, per lo meno per noi esseri umani... Anche quando si fa di tutto per stare in armonia ci sono divergenze, separazioni e conflitti. Ma allora viene da chiedersi: i rapporti simbiotici in natura sono migliori? E perché un essere vivente dovrebbe accettare di legare la propria esistenza a quella di un altro? Semplice: perché è più conveniente. Per salvarsi la pelle e fronteggiare al meglio i tanti pericoli della vita, nella maggior parte dei casi la lotta è meno utile dello stare insieme. Pensiamo ai leoni che dopo aver catturato un'antilope vengono circondati dagli sciacalli che si lanciano come fulmini sul cadavere per cercare di accaparrarsi qualche pezzetto di carne. Per i felini i bocconi sottratti sono porzioni minuscole, mentre per gli sciacalli sono grandi abbastanza da garantire la sopravvivenza, considerato che altrimenti non sarebbero mai riusciti a cacciare un animale simile. O pensiamo al rapporto che si è sviluppato tra i cani e l'uomo: per entrambi i vantaggi della convivenza sono enormi ma addirittura, con i cani-guida, la simbiosi uomo-cane ha raggiunto un apice pressoché inarrivabile. O pensiamo, ancora, a come si compensano caprioli e oche (le oche hanno una vista infallibile, riconoscono il pericolo da grandi distanze, mentre i caprioli hanno una pessima vista, ma un udito e un olfatto eccezionali) o alle strane coppie rappresentate da lucertola e scorpione, o da trampolieri e coccodrilli. E anche noi umani rappresentiamo una comunità complessa: tra dentro e fuori, ospitiamo più batteri che cellule del corpo... La simbiosi è, insomma, uno dei fenomeni più affascinanti della natura. Non funziona sempre...
Le relazioni della vita. I percorsi del pensiero sistemico
Il grande fisico e teorico dei sistemi Fritjof Capra ci regala un'inedita raccolta di saggi che ripercorre l'evoluzione del suo pensiero attraverso cinque decenni di carriera esemplare, dal 1971 al 2020. Sono saggi che combinano e mettono in relazione le due facce della vita professionale di Capra, come scienziato e commentatore scientifico da una parte, e come formatore e attivista ambientalista dall'altra. Riflettono dunque i momenti salienti non solo della sua produzione ma anche della storia dei movimenti sociali: la controcultura degli anni sessanta, il movimento New Age degli anni settanta, la comparsa delle istanze politiche verdi negli anni ottanta, il sorgere della società civile globale tra gli anni novanta e i giorni nostri. La ricerca di Capra sul cambiamento dei paradigmi nella scienza e nella società è culminata con la pubblicazione del saggio "Vita e natura: una visione sistemica", scritto insieme a Pier Luigi Luisi. "Le relazioni della vita" mostra lo sviluppo del pensiero di Fritjof Capra: dalla sua fascinazione per la fisica quantistica e il misticismo orientale, culminato con la stesura del Tao della fisica, al passaggio dalla concezione meccanicistica del mondo di Descartes e Newton a una visione sistemica ed ecologica, alle sue battaglie come attivista ed educatore ambientalista. Capra è, oggi, una delle figure di riferimento essenziali per comprendere il dibattito che accomuna fisica, spiritualità, ambientalismo e teoria dei sistemi.
EUR 28.00
L' arte di vivere annusando. Storie sorprendenti dal mondo dei profumi e degli odori
Tutti gli organismi, dagli insetti all'uomo, usano i sensi per orientarsi nell'ambiente e comunicare. I grilli e i pipistrelli, per esempio, si affidano alle onde sonore; le libellule e gli esseri umani alla vista; le falene, i maiali e i cani sono invece famosi per il loro fine olfatto. La falena maschio è in grado di seguire la scia di profumo della femmina, presente in una concentrazione quasi omeopatica, e di fatto è il miglior annusatore del mondo. Il salmone, quando deve tornare nello stesso ramo del fiume in cui è nato per deporre le uova, usa l'olfatto per ritrovare la via di casa. I cani maschio sono bravi quanto le falene e altrettanto sensibili: per loro è molto più importante l'olfatto della vista, di fatto "vedono" sotto forma di odori, non di impressioni visive. Per tanto tempo si è creduto, poi, che gli uccelli non avessero il senso dell'olfatto, mentre oggi sappiamo che è l'esatto contrario: gli avvoltoi riescono a captare da lontanissimo l'odore delle particolari molecole emesse da un animale morto, mentre gli uccelli marini, come gli albatros, sono in grado di fiutare una presenza massiccia di plancton, che per loro significa abbondanza di pesce. Ciò che è ancora più sorprendente, forse, è il fatto che anche le piante possano annusare e inviarsi messaggi olfattivi tra loro o usare odori specifici per manipolare amici e nemici o cambiare la loro emissione di sostanze volatili quando vengono attaccate. Bill Hansson ci apre le porte del suo laboratorio per raccontarci alcune delle storie più sorprendenti dal mondo della ricerca olfattiva ricordandoci che, nonostante abbiamo la tendenza a considerarci molto visivi, dimenticandoci gli altri sensi, e crediamo di dipendere meno dalle informazioni olfattive rispetto ad altre specie, anche noi esseri umani siamo intimamente connessi...
Solo di uomini il bosco può morire
L'antica acropoli di Cuma si erge su una foresta dimenticata: la silva gallinarum, lecceto trimillennario che costeggia le dune affacciate di fronte al mare di Procida e Ischia. Su questa spiaggia approdarono gli Eubei portando l'alfabeto, qui arrivò Enea per consultare la Sibilla Cumana. Se molti conoscono l'acropoli e i suoi scavi, quasi nessuno conosce la Foresta Regionale di Cuma o il vicino Parco della Quarantena che affaccia sul lago Fusaro. Oggi la Foresta è pressoché abbandonata, stretta fra il collettore fognario di Cuma e i quintali di plastica depositati dal mare... Nell'incantevole varietà floreale mediterranea del bosco vivono le gallinelle, i falchi, le volpi e sembra ad ogni ora di poter incontrare la grande dea che custodisce l'acropoli, la madre del mare e della terra, insieme a fantasmi d'ogni epoca, a storie dimenticate, poeti, cani e pescatori di frodo di telline. Dopo tremila anni, è ora in corso l'assedio finale di Cuma, quello dell'inquinamento e dell'abbandono, perché davvero, come recita un verso di Danilo Dolci, "solo di uomini il bosco può morire", dell'umanità che inquina chimicamente il proprio corpo e il proprio ambiente e che ha perso ogni contatto con lo spirito del mondo, con tutto ciò che è sacro e meraviglioso. Eppure, la foresta e la dea che abita Cuma accolgono gli esuli, inclusa l'autrice che vi si rifugia durante i lockdown e la racconta: reportage, racconto, narrazione storica, "Solo di uomini il bosco" può morire cerca di restituire la frontiera da cui la natura ci spia e in cui possiamo ancora rinascere.
EUR 18.00
Il concerto del viale dei lecci
Quanti misteri e non detti ci possono essere tra un nonno e un nipote. Specialmente se quel nonno è Enea, spesso chiuso in un silenzio profondo, in cui nessuno poteva entrare. Quello dove erano custoditi i dieci anni in Eritrea, dove era stato mandato a lavorare, e il lacerante dolore per la perdita di Marta, la sua terzogenita, morta a ventidue anni in un incidente stradale mentre andava al mare. Il narratore di questa storia osserva la vita della sua famiglia dal viale dei lecci di Forlì, una strada -su cui hanno camminato protagonisti della nostra storia recente, come Mussolini e Senzani (ideologo delle BR), originari di lì- che risuona di uccelli, uno strepito continuo che si propaga a onde, si alza di volume e ha improvvisi silenzi. Un giorno, proprio lì, arriva un uomo. Viene dalla stazione con passo lento e il naso storto, da pugile. Il nostro protagonista se lo ritrova di fronte per sentirsi dire che è lì per uccidere suo nonno. Ma Enea lo accoglie offrendogli una sigaretta e sedendosi con lui al bar. Senza poi dire niente al nipote sul significato di quella visita, solo che l'uomo sarebbe tornato perché i due avevano fatto un patto...
EUR 16.00
L' incredibile storia della neve e della sua scomparsa. Dalle civiltà mesopotamiche al frigorifero, dai cocktail all'emergenza climatica
La storia della conservazione della neve è un'epopea mondiale che tocca tutte le aree geografiche e tutte le grandi civiltà: dagli assiri agli egizi, dalla Roma di Nerone alla Cina Imperiale, dalle raffinate corti dell'Italia rinascimentale alla Versailles del Re Sole. Fin dall'antichità il freddo è stato uno dei mezzi più semplici per conservare gli alimenti deperibili. Il ghiaccio e la neve venivano utilizzati anche per preparare specialità gastronomiche particolarmente ricercate o, più semplicemente, per rinfrescare pietanze e bevande. Non solo: il freddo fu per lungo tempo l'unico presidio medico davvero efficace nel controllo della temperatura corporea. Da qui scaturiva la necessità di un'attività di produzione, raccolta e commercio immane e costellata di sfide logistiche che presentavano problemi tecnici non indifferenti e che vennero del tutto superati solo nella seconda metà del XIX secolo, con l'invenzione della macchina per produrre artificialmente il ghiaccio. Attraverso un arco temporale che va dall'antichità ai giorni nostri, l'originalissimo saggio di Alberto Grandi ripercorre le tappe di questa incredibile storia, in gran parte sconosciuta, che ha avuto momenti davvero epici e ha rappresentato, almeno fino alla metà del XX secolo, una realtà economica di rilevanza internazionale. Una storia che fa emergere non solo elementi economici di grande interesse e attualità ma anche qualcosa di più sorprendente, vale a dire la dimensione culturale dell'uso del freddo. Oggi come nel passato, infatti, il livello dei consumi di ghiaccio non è mai stato solo legato alla sua disponibilità a basso costo, ma sembra essere strettamente connesso a particolari propensioni e ai gusti dei consumatori, a qualcosa, in altre parole, che potremmo definire come una simbologia sociale del freddo. "La storia della neve è la storia di un prodotto, di un mercato, di una tecnologia. È la storia di modelli di consumo...
Come sono diventata un albero. Una canzone d'amore
"Quando ho smesso di portare l'orologio e ho tolto quelli alle pareti, ho capito che tutte le mie carenze derivavano dal fatto di non essere una docile schiava del tempo. Ho cominciato a invidiare l'albero, la sua disobbedienza alla frenesia degli esseri umani. Perché è impossibile mettere fretta alle piante, dire a un albero di 'sbrigarsi'. Con invidia, rispetto e una certa ambizione, ho iniziato a chiamare quel ritmo 'Tempo degli alberi'." Innamorata della saggezza degli alberi, del loro modo di essere non violento, della loro capacità di affrontare la solitudine e il dolore e, al tempo stesso, turbata dall'odio, dall'avidità e dall'egoismo della sua specie, Sumana Roy ha cominciato a essere sempre più attratta dall'idea di trasformarsi in un albero. Per esplorare più concretamente questa possibilità, si è confrontata con intelligenza e passione con le lezioni che scrittori, pittori, fotografi, scienziati e maestri spirituali offrono attraverso il loro rapporto con gli alberi - da Rabindranath Tagore a Tomas Tranströmer, da Ovidio a Octavio Paz, da William Shakespeare a Margaret Atwood. Intrecciando la propria voce con queste autorevolissime, Sumana Roy ci regala pagine memorabili di riflessioni sulla vita vegetale, il tempo, la percezione di sé all'interno della natura che evocano i ritmi dilatati degli alberi. Accolto con grandissimo entusiasmo dalla critica che lo ha definito "una canzone d'amore per piante e alberi" e "un inno a tutto ciò che è inosservato e tuttavia resiliente", "Come sono diventata un albero" racconta in maniera totalmente nuova il rapporto di una donna con il proprio corpo nel tentativo di liberarlo da ogni condizionamento sociale e mescola storia letteraria, teologia, filosofia e botanica per incoraggiare i lettori a rallentare e a immaginare un mondo nuovo, quasi incantato, in cui gli uomini possano vivere secondo il tempo degli...
Il randagio che mi ha preso il cuore. Storia di Speck, il pastore australiano combinaguai che mi ha salvato la vita
Un cane come Speck è una vera sciagura. Un randagio impossibile da addestrare, incapace di recepire i comandi. È quasi cieco da un occhio e se si gira troppo in fretta da quella parte va a sbattere contro un palo della staccionata, o il fianco di un furgone in corsa; il suo udito è lacunoso, tutte e due le orecchie sono state strappate all'attaccatura durante la sua ultima lotta seria tra cani, anche se, per qualche miracolo, è sempre in grado di sentire le parole "spuntino" e "biscotto"; e anche il suo olfatto è un po' compromesso... Speck è incorreggibile: corre dietro alle auto, litiga con i gatti, sguazza nella merda di asino, armeggia con le carcasse, importuna i corrieri a domicilio, attacca briga con il bestiame... Eppure, forse ci voleva un cane come lui, sopravvissuto alle più sporche meschinità, ai momenti più bassi e difficili della vita, per far sembrare il fiume di malinconia che ha attraversato Rick Bragg una semplice pozza di fango in cui sguazzare felici. Speck, infatti, è entrato nella vita di Rick in un periodo di grande incertezza: gli era appena stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin e si sarebbe dovuto preparare ad affrontare anni di calvario, tra chemioterapia, insufficienza renale, polmoniti ricorrenti... Una situazione che lo stava rendendo via via sempre più chiuso e diffidente, una situazione da cui Speck lo ha salvato e continua a farlo. Rick Bragg ha saputo dare voce alle inquietudini e alle contraddizioni degli Stati Uniti attraverso i suoi reportage per il "New York Times" con i quali ha vinto il premio Pulitzer per il giornalismo. Scritto con uno stile inimitabile, che mescola tenerezza e dolore, umorismo e coraggio, "Il randagio che mi ha preso" il cuore riesce a cristallizzare un sentimento...
La vita segreta delle balene
Le balene sono tra gli animali più grandi mai vissuti sul nostro pianeta. Tutti le amiamo, ma cosa sappiamo davvero delle loro vite? Sono mammiferi e, anche se si sono adattati alla vita acquatica, conservano ancora molte caratteristiche dei loro lontani parenti terrestri: milioni di anni fa i loro antenati avevano le zampe e camminavano sulla terraferma. Prepariamoci a scendere negli abissi degli oceani per ammirare da vicino i meravigliosi cetacei che popolano il profondo blu. Scopriremo che sono in grado di compiere viaggi epici, spostandosi dai Poli ai Tropici; nessuno sa come facciano a conoscere la strada: si pensa che si orientino con il campo magnetico terrestre, come gli uccelli migratori, e che sentano la temperatura dell'acqua attraverso la pelle. Rimarremo senza parole di fronte alla magia dei loro canti, impareremo come mangiano e dormono: i capodogli, per esempio, dormono in gruppo e sempre in posizione verticale, non più di 15 minuti al giorno. Scopriremo infine come comunicano tra loro, come si prendono cura dei piccoli, in quali parti del mondo vivono e perché hanno un urgente bisogno della nostra protezione. Età di lettura: da 7 anni.
EUR 20.00
Rompicapo geologici e chi li ha risolti. La storia della Terra in 25 rocce
Ogni roccia racconta una storia. Per la maggior parte delle persone, una roccia è solo roccia, ma per un geologo esperto è un indizio ricco di preziose evidenze che possono essere lette chiaramente, se si sa come farlo. La geologia è come la serie televisiva CSI: geologi e paleontologi operano come investigatori forensi, mettono insieme impercettibili elementi di prova per ricostruire una “scena del crimine” del passato, spesso in modo incredibilmente dettagliato. Ancora una volta, Donald Prothero ha scritto un libro accurato e coinvolgente, leggibile da un pubblico di profani ma anche da lettori più esperti. Ciascun capitolo si concentra su una roccia particolare o su un importante fenomeno geologico, esaminando alcuni dei più interessanti fatti storici e culturali che li hanno riguardati. Si intreccia al racconto l'affascinante storia di chi ha fatto queste scoperte e di come ci è arrivato. Nella maggior parte dei casi, la comprensione è avvenuta gradualmente, con una serie di rivelazioni minori e inspiegabili, come singoli pezzi di un puzzle. Pagina dopo pagina affronteremo le più grandi domande della geologia: quanti anni ha la Terra? Che fine ha fatto il supercontinente Pangea? Come sono arrivate sulla cima dell'Everest le rocce oceaniche? Cosa possiamo imparare sul nostro pianeta da meteoriti e rocce lunari? Le risposte di Prothero passeranno attraverso casi di studio scelti con cura per ricostruire l'avvincente puzzle della storia della Terra. Scritto con uno stile divertente e accessibile, "Rompicapo geologici e chi li ha risolti" è una lettura essenziale per ogni appassionato di geologia e per chiunque sia curioso di sapere quale sia la storia della Terra che sta proprio sotto ai suoi piedi.
EUR 32.00
Il fuoco della fine del mondo. Meditazioni rurali sulla vita e sull'ambiente
In un'epoca in cui il nostro rapporto con la natura è governato dalla violenza e dal più avido consumismo, Wendell Berry si schiera in difesa delle terre e delle comunità americane. Con grazia e convinzione, Wendell Berry mostra che semplicemente non possiamo permetterci di soccombere alla follia prodotta in serie che guida la nostra economia globale - la natura non lo permetterà! - ma condivide con noi anche una visione di consolazione e speranza. È facile avere l'impressione di essere bloccati in una lotta impari con il sistema capitalistico, ma possiamo e dobbiamo iniziare a trattare la nostra terra, i nostri vicini e noi stessi con rispetto e cura. Come esorta Berry, dobbiamo abbandonare l'arroganza e rimanere in soggezione.
EUR 32.00