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Mostrati 1061-1080 di 99407 Articoli:
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Un tempo gentile
In un piccolo paese dell'entroterra sardo, nel Campidanese, le vite degli abitanti procedono senza troppe scosse, riparate dai muri grigi delle case rimodernate con blocchetti di cemento e arrese alle monocolture di carciofi e biomasse. Un paese "perduto", con le erbacce nei giardini e senza più vocazione, che si è arenato su una secca e dimenticato del mondo che lo circonda. Finché non arrivano "gli invasori": una manciata di migranti che vengono da lontano e di volontari che li accompagnano, destinati a sistemarsi nel Rudere, una casa abbandonata con le finestre sgangherate aperte sulle colline. Lo sconcerto assale tutti, paesani e invasori: "Non era questo il posto", si ripetono da entrambe le parti - l'una spaventata da quella novità indecifrabile piovuta all'improvviso da chissà dove, l'altra catapultata in quel "corno di forca di paesino sardo" dove i treni non si fermano più. Ma la vita, anche quando sembra scivolare nell'insensatezza, è sempre aperta al futuro, è sempre un "fare, disfare e rifare". E se nel tempo imprevedibilmente gentile di quello strano consorzio umano gli orti tornano a germogliare, il Rudere a popolarsi, le emozioni a dilagare, qualche traccia di nuovo resterà comunque a cambiare i colori delle cose.
EUR 15.20
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Topologia della violenza
Il punto di partenza dell'analisi che Byung-Chul Han sviluppa in questo saggio è la natura proteiforme della violenza: cambia aspetto, si adatta alla logica e alle modalità del contesto sociopolitico in cui si sviluppa e, soprattutto, agisce anche laddove sembra essere sparita. L'esame parte dalla violenza nelle sue manifestazioni macrofisiche: quella del sangue e del sacrificio, della vendetta divina, del sovrano sul sottoposto, quella senza sangue delle camere a gas, quella del terrorismo, quella del linguaggio offensivo. In questo senso essa è espressione di un "eccesso di negatività": è infatti possibile esclusivamente dove c'è antitesi, conflitto, tensione bipolare tra un Ego e un Alter, un Interno e un Esterno. Nell'epoca odierna, con la progressiva "positivizzazione della società" - ovvero lo smantellamento della negatività e della contrapposizione e l'appiattimento delle differenze - anche la violenza sembra svanire, almeno nelle sue forme visibili, tangibili, corporee. Ma quello a cui assistiamo, sostiene il filosofo, è in realtà un suo trasferimento sul piano psichico, all'interno del soggetto. È, quella odierna, una violenza microfisica, sottocutanea, un pericoloso "eccesso di positività" che si manifesta "in termini di sovrapprestazione, sovrapproduzione e sovracomunicazione, iperattenzione e iperattività", fondendosi e confondendosi con la sua controparte: la libertà. Nella società della prestazione il soggetto, formalmente libero, è vittima di se stesso e delle pulsioni che ha ormai introiettato. "La storia della violenza," conclude Han, "giunge a compimento in questa coincidenza tra carnefice e vittima, tra signore e servo, tra libertà e violenza".
EUR 17.10
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La diga ombra
Ogni poesia ci pone la domanda di cosa sia la poesia, quella forza che porta la vita come una bufera nel linguaggio, e fa del linguaggio bufera. Le sue parole ne sono la dimensione sorgiva, quella che solo il poeta abita, sognandole. In questo territorio di confine, il linguaggio non è ancora avvenuto ma è già presente nell'intenzione. E questo destino si compie solo acconsentendo alla scrittura, dando forma a quello che “viene, da sopra o sotto, a sognare gli esseri”, nei versi di Bux. La sua vocazione alla poesia, il suo essere poeta, è accadimento raro, inspiegabile, si potrebbe dire miracoloso per quanto egli travalica i freni e vivifica la dimensione piú controllata dell'umano, il linguaggio.\r\n\r\nGiuseppe Munforte
EUR 6.50
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Esercizi di potere
«L'opera si fa simbolo di un'epoca - quella del primo femminismo, della messa in discussione dei rapporti di potere tra uomini e donne; eppure la sua forza è l'attualità: come ogni grande scrittura non si limita a interpretare il proprio tempo ma restituisce il passato e prefigura il futuro.» - Francesca Peligra per MaremossoQuella che leggiamo in "Esercizi di potere" si mostra come un'indagine dell'intelligenza, ma è poesia fatta di una meticolosa crudeltà dello sguardo, di un sentire svincolato dal tempo che mette in rassegna infiniti istanti di interiorità e li affonda nella storia, tutta la storia umana condensata nell'incontro - nello scontro - tra uomo e donna. Ne emana un paesaggio intimo e lunare, una voce cosí forte, cosí onesta, da restare incantata dall'alterità, fino a difenderla, resistendo alla tentazione di una sintesi. È forse a questo potere che allude il titolo.
EUR 11.40
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Tredici lune
Libro candidato da Gaia Manzini al Premio Strega 2021 L'anno con tredici lune è un evento raro nel calendario lunare, si dice causi terremoti emotivi a chi è dotato di una spiccata sensibilità.«Ci tiene incollati alla pagina, tra riflessioni ironiche, grottesche e disperate, microracconti, romanzi di altri, film mentali, in cui possiamo guardarci tutti come dentro uno specchio distorto.» - Francesca Frediani\r\nElsa è arrivata in treno venerdì. L'uomo che la ama, la voce di questa storia, è andato a prenderla in stazione con lo scooter, hanno infilato il trolley di traverso sulla pedana e sono corsi a casa - le ha fatto trovare il suo yogurt preferito e la tisana al mirtillo. Si rivedono dopo molti mesi, questa volta con l'intenzione di stare insieme a lungo. Ma nel giro di pochi giorni, di poche ore, tutto il paese verrà chiuso, ogni spostamento verrà impedito: Elsa deve tornare a Napoli dai suoi genitori anziani, dal suo lavoro, non può restare confinata chissà per quanto in un'altra regione, in una piccola città di provincia. Dice che vorrebbe rimanere ma non può, è tutto così complicato e difficile in quest'anno con tredici lune, e la domenica riparte già. Lui vorrebbe trattenerla lì con sé però la capisce, e la lascia andare. È un editor e nelle pagine dei libri sa bene come gestire un amore lontano, è un luogo comune letterario con cui è capace di giocare; ma nella realtà sempre più senza tempo di una pandemia che diventa nuova quotidianità e di una relazione che sfuma nell'indecifrabile, i romanzi non bastano, i libri non sono nulla di fronte al pensiero di perdere quella donna. Giorno dopo giorno, in un presente di reclusione e confusione, davanti allo specchio mentre si lava le mani o in bici,...
La scomparsa dei riti. Una topologia del presente
Byung-Chul Han propone un recupero del simbolismo dei riti come pratica "potenzialmente in grado di liberare la società dal suo narcisismo collettivo", riaprendola al senso di una vera connessione con l'Altro - e reincantando il mondo.\r\n\r\n«Han è netto nell'indicare nella mancanza di pratiche simboliche le ragioni del narcisismo diffuso dell'evo contemporaneo» - Matteo Trevisani, la Lettura\r\nL'odierna ossessione per un'autenticità fondata sul narcisismo dell'Io, la costante ricerca del nuovo e dell'inedito, la bulimia consumistica dell'usa e getta che pervade ogni ambito determinano, nei rapporti e nelle pratiche che caratterizzano la società contemporanea, una sempre più evidente e sintomatica scomparsa delle forme rituali. Tuttavia, la struttura immutabile e ripetitiva, così come la teatralità dei gesti e l'attenzione riservata alla "bella apparenza", conferiscono ai riti un potere simbolico profondamente unificante. Il silenzio, il raccoglimento, il senso di sacralità necessari allo svolgimento del rito fondano un legame tra il sé e l'Esterno, tra il sé e l'Altro - i riti "oggettivano il mondo, strutturano un rapporto con il mondo", creando una comunità anche senza comunicazione. A questa comunità senza comunicazione, propria della società rituale, Han contrappone la comunicazione senza comunità, quel "baccano" in cui, in una società sempre più atomizzante, il soggetto si esprime e "si produce" ritrovandosi a girare a vuoto attorno a se stesso, privo di un mondo e di reali interazioni. Per infrangere questo cortocircuito, e all'interno di una più ampia critica delle patologie del contemporaneo, Byung-Chul Han propone un recupero del simbolismo dei riti come pratica "potenzialmente in grado di liberare la società dal suo narcisismo collettivo", riaprendola al senso di una vera connessione con l'Altro - e reincantando il mondo.
EUR 14.25
La poltrona della SS. Sulle tracce di una vita nascosta
Tutto inizia con una poltrona e con la scoperta di un fascio di documenti personali ricoperti di svastiche nascosti all'interno del cuscino. È da qui che prende le mosse l'imprevisto itinerario di ricerca di Daniel Lee, storico della Seconda Guerra Mondiale, sulle tracce di un oscuro ufficiale delle SS e funzionario del Terzo Reich di Stoccarda, Robert Griesinger - lungo una catena di casi, coincidenze, ostinate perlustrazioni di archivi internazionali e indagini nell'ombra di segreti familiari e amnesie collettive. Un passo da detective story si intreccia con gli snodi dell'investigazione scientifica: ciò che ne emerge è la biografia di un nazista ordinario che affiora gradualmente dall'anonimato mostrando le responsabilità attive, le colpe, le complicità ideologiche e le maschere del conformismo dissimulate tra le pieghe dei silenzi conniventi dei tanti "assassini da scrivania" che operavano nell'atroce macchina nazista. Infine, la storia di Griesinger si incrocia a sorpresa con quella della famiglia dell'autore stesso. E il racconto si fa allora ancora più denso e appassionato.
EUR 19.00
Linguaggi animali. Le conversazioni segrete del mondo vivente
Già Fedro ed Esopo dicevano che non siamo i soli sul pianeta ad avere un linguaggio. Certo, i loro animali parlanti erano antropomorfi, e usavano le nostre parole per scopi morali del tutto umani, eppure hanno abitato come creature dotate di logos l'immaginario occidentale, nonostante la tradizione filosofica abbia loro negato ragione e linguaggio fino agli ultimi decenni. Eva Meijer ci segnala cosa sta cambiando e ci mette in ascolto delle segrete conversazioni del mondo vivente: lo studio più profondo degli "altri animali" e un'interazione aperta, che si lascia alle spalle il discorso umano come metro assoluto di paragone, ci dischiudono nuove prospettive. In questo modo i linguaggi animali, spesso raffinatissimi e di straordinaria elaborazione, si riappropriano finalmente di significato, mentre parallelamente viene messo in discussione anche ciò che sappiamo del linguaggio in generale. Linguaggi animali racconta storie di uccelli, cani, scimpanzé, delfini, elefanti, api, orche, cavalli, polpi, formiche, topi, perfino funghi mucillaginosi, e rivela in modo chiaro e appassionante, attraverso casi concreti, come questi animali comunicano tra loro e con altre specie (inclusa la nostra), restituendo dignità e complessità di significato a quanto si riteneva puro istinto. Perché la "cultura" e la creazione di codici comunicativi non sono solo una faccenda umana e la convivenza sulla Terra richiede un'attenta diplomazia interpretativa rispetto agli altri viventi. Ciascuno con la sua intelligenza del mondo, il suo linguaggio, i suoi diritti, la sua etica e una vita degna di spazio e parola.
EUR 17.10
Come pensano le foreste. Antropologia oltre l'umano
Le foreste pensano? E perché, nella foresta di Ávila, i cani sognano? In questo libro, Eduardo Kohn sfida i fondamenti stessi dell'antropologia, mettendo in discussione i presupposti di base su cosa significa essere umani, e per questo distinti da tutte le altre forme di vita.\r\n«Eduardo Kohn mette a frutto la sua esperienza amazzonica per abbattere ogni antropocentrismo ed esaltare le affinità elettive fra tutti gli esseri viventi» - Marino Niola, Robinson\r\n\r\nDopo quattro anni di lavoro sul campo tra i Runa dell'Alta Amazzonia, in Ecuador, il ricercatore attinge alla ricca etnografia e biologia dell'immensa e minacciata foresta "pensante" per esplorare come i popoli amazzonici interagiscono con le numerose creature che abitano uno degli ecosistemi più complessi al mondo. Se focalizziamo l'osservazione antropologica sulle modalità in cui gli umani entrano in relazione con gli altri esseri viventi, il tradizionale punto di vista occidentale dell'analisi, che ha l'effetto di separarci dal resto del mondo, collassa. Tuttavia, la novità maggiore del saggio sta nell'evidenziare che questo collasso può rappresentare un'opportunità: approfondendo come le nostre vite e quelle degli altri viventi siano inestricabilmente interconnesse nella grande rete della foresta, davanti a noi si dischiudono nuovi strumenti concettuali e nuove visioni ispirate alla catena delle interrelazioni e al linguaggio con cui il resto del mondo parla e ci parla. In questo lavoro rivoluzionario, Kohn conduce dunque l'antropologia verso una direzione inedita ed entusiasmante, offrendo un modo più ampio e aperto di pensare a un pianeta radicalmente condiviso. Prefazione di Emanuela Coccia.
EUR 19.00
Amor di gloria
La gloria la inseguono i maschi. Ma non è solo un concetto da maschi. Anzi.\r\nUn'inchiesta letteraria tra storia, cultura e attualità, dalla penna di una vera scrittrice.\r\n\r\nNon capisco che cosa volete intendere dicendo 'gloria'”, dice Alice a Humpty Dumpty, che le sorride con aria di superiorità e risponde: “È naturale che tu non capisca finché non te lo spiegherò io”. Ma il problema è proprio che delle spiegazioni di Humpty Dumpty non ci possiamo fidare. Cos'è davvero la gloria? Come è stata pensata lungo i secoli? E ha ancora uno spazio nel mondo di oggi? Maria Pace Ottieri è convinta di sì e ci guida, per amor di gloria, in un percorso appassionante tra autori e testi, indagando con acume, levità e grazia una parola dalla storia sorprendente.
EUR 14.25
Il lupo
Il lupo è una delle creature animali più potenti e carismatiche nell'immaginario umano. È l'icona della wilderness, la natura "selvaggia" percorsa nelle sue cacce di branco. I popoli cacciatori ne hanno ammirato l'abilità e la resistenza, rispettandolo ed evocandolo nei loro cerimoniali. Eppure, la sua sorte sul pianeta è stata segnata dalla violenza dell'uomo, il superpredatore che non ama la competizione sul "suo" territorio. Con la nascita della domesticazione degli animali sono iniziate infatti la persecuzione del lupo e la sua demonizzazione, lasciando tracce evidenti nell'immaginario culturale: dal lupo rapace del simbolismo cristiano al lupo cattivo delle favole, fino alle leggende popolari sui licantropi. Ed è iniziata una storia di ostilità e sterminio della specie attraverso i secoli, culminata nell'eradicazione quasi totale dell'animale da Europa, America, Russia, Giappone. Solo negli ultimi decenni, grazie a studi scientifici sistematici e a una nuova sensibilità ecologica, questo animale ha cominciato a riguadagnare parte dei suoi spazi vitali, con campagne di ripopolamento e una graduale ricolonizzazione. E a essere conosciuto e riconosciuto per quel che è - non solo come fantasma delle nostre proiezioni.
EUR 17.10
La poltrona di Proust
La mia vocazione è un istinto: quello di cercare dentro e fuori di me (nella memoria, nella storia, nei luoghi, nelle persone, raramente nella natura) dei segnali visivi, e di elaborarli e di restituirli, di trasformarli in 'realtà'. Questo è il mio unico e labirintico lavoro". "La poltrona di Proust" è stata pubblicata per la prima volta nel 1991, ma trent'anni dopo questa raccolta di scritti di Alessandro Mendini è ancora attuale, anzi forse anche più attuale, per lo sguardo acuminato che getta sull'arte, l'architettura, il design. Questa serie di "telegrammi", incisivi e quasi aforistici, compone un piccolo teatro popolato di oggetti, pensieri e idee sul mondo del progetto. Un'antologia di ispirazioni e vividi punti di vista sulla progettualità, emblematica del pensiero di una delle menti più brillanti degli ultimi decenni. "Uomo schivo, non mondano, internazionale", scrive Marisa Galbiati nell'introduzione a questa nuova edizione del libro, "un 'grande e domestico eroe borghese' come lo definisce Fulvio Irace, Mendini ha influenzato generazioni di progettisti ma anche di persone non necessariamente vicine ai territori del progetto. Grazie a lui oggi vediamo i paesaggi umani e artificiali con altri occhi. Ci ha regalato uno sguardo curioso e poetico capace di trarre energia dagli oggetti banali, dagli spazi che abitiamo".
EUR 13.30
Dell'organizzazione dello spazio
Scritto nel 1962 per il conseguimento della cattedra universitaria, "Dell'organizzazione dello spazio" va ben al di là della contingenza accademica e pone il tema dello spazio alla base di un'indagine sul complesso sistema di relazioni che intercorrono tra architettura e città, architetto e uomo. "Ogni uomo crea forma, organizza il suo spazio. E se le forme sono condizionate dalla circostanza", scrive infatti Távora, "allo stesso modo esse producono circostanza, o, in altre parole, l'organizzazione dello spazio, che è condizionata, si trova a diventare fattore condizionante". Al problema della generazione e della metamorfosi delle forme si accosta qui quello della dimensione spazio-temporale, che apre il campo da un lato a una serie di questioni relative alla percezione e al movimento, dall'altro all'analisi di aspetti sociali, politici e culturali da cui l'architettura non può prescindere. Attraverso l'analisi di casi concreti Távora restituisce, in tutta la sua peculiarità e vivacità, il clima culturale portoghese alle soglie dell'ultimo decennio di dittatura, ma soprattutto delinea un'idea di architettura come "attitudine alla visione globale dei fenomeni dello spazio", "opera collettiva di partecipazione", persino "creazione di felicità".
EUR 13.30
Contro l'interpretazione e altri saggi
Un limpido talento critico, una capacità fuori dal comune di orientarsi nell'universo contemporaneo di segni e linguaggi plurali: con sguardo allenato da continue combinazioni tra passioni profonde e interessi eclettici, Susan Sontag traccia un'originalissima, radicale rotta attraverso la teoria, la letteratura, il cinema, il teatro e le arti degli anni sessanta del '900. Prima dell'"età del nichilismo", Sontag scrive gli articoli riuniti nel 1966 in Contro l'interpretazione, il suo libro d'esordio come saggista: "un atto di liberazione intellettuale" che la fa in breve diventare una figura di riferimento dello scenario contemporaneo, delle sue rivelazioni, trasgressioni, sperimentazioni, illusioni, della sua opposizione alle gerarchie (alto/basso) e alle polarità (forma/contenuto, intelletto/sentimento). Che scriva dello "stile" come centro di gravità dell'espressione artistica o disegni una mappa dettagliata e ormai classica delle forme della sensibilità "Camp", che parli degli happening in cui l'azione evade dai teatri o si sposti dal diario di Pavese ai Taccuini di Camus, dalla libertà di Genet alla coscienza disgustata di Sartre, il filo delle parole di Susan Sontag non perde il suo obiettivo: evitare che il vaso di Pandora dell'interpretazione-superfetazione si rovesci sull'esperienza dell'opera d'arte, deformandola e saturandola di "significati" a proprio uso e consumo.
EUR 19.00
Raccontare la fine del mondo. Fantascienza e antropocene
Viviamo in tempi fantascientifici: questo è vero non solo perché intorno a noi accadono cose stupefacenti, ma anche perché il nostro tempo è cronologicamente quello in cui i classici della fantascienza ambientavano la loro immaginazione del futuro. Nel progressivo disgregarsi di prospettive utopiche e nella parallela speculazione distopica e post-apocalittica si apre così lo spazio per una riflessione sulle diverse fini del mondo ma anche sulla possibilità di coesistenza in un pianeta vivente dove animali e piante chiedono un nuovo riconoscimento. La letteratura e il cinema, sostiene infatti Marco Malvestio, sono "in grado non solo di parlare del mondo, ma anche di parlare al mondo e di informarlo col proprio discorso"; in questo modo ci permettono di comprendere e ripensare "cose che le altre discipline (quelle scientifiche come quelle filosofiche) non necessariamente riescono a rendere manifeste con altrettanta chiarezza". "Raccontare la fine del mondo" è un'originale ricerca sulla fantascienza distopica in cui Margaret Atwood e James Ballard incontrano Donna Haraway e Timothy Morton, per immaginare un nuovo futuro possibile nell'era della globalizzazione e del cambiamento climatico.
EUR 14.25
Il cottage degli uccelli
Eva Meijer, scrittrice e studiosa dei linguaggi animali, ricostruisce la storia dimenticata di Len Howard, un'appassionata osservatrice degli uccelli, nata in Inghilterra a fine '800 e catturata fin dall'infanzia nel loro mondo di voli, canti, itinerari indecifrabili sul giardino e i campi gallesi intorno alla sua casa. Mostrando una precoce tendenza all'autonomia, Len elude il destino femminile dell'epoca e lascia la famiglia altoborghese per diventare una violinista ed esibirsi nelle orchestre di Londra. Fin quando, già quarantenne, non capisce qual è la vera rotta da seguire: l'amore per gli uccelli. Abbandona quindi la città, gli affetti e la musica per trasferirsi in campagna, nel Sussex, e vivere nel suo "Bird Cottage" da sola con gli uccelli. Caparbiamente - e per il resto della vita - Len li osserva, li studia, conquista la loro fiducia, entra nelle loro comunità rispettandone l'indole e gli spazi. E comincia a capirli, con risultati straordinari. Per molti fu una signora eccentrica che parlava con le cinciallegre, per il mondo scientifico un'outsider difficile da digerire. La realtà è che Howard è stata una brillante precorritrice nello studio dei comportamenti e linguaggi degli animali in libertà, con un'indipendenza e un acume che i suoi tempi non premiarono, ma che oggi ci appaiono esemplari.
EUR 17.10
Esili nidi
Queste poesie, generose, compassionevoli e piene di spirito, mostrano un talento sicuro e irruento.Davide Minotti è un poeta giovane e originale che unisce la freschezza dell'ispirazione alla profondità dello sguardo. Nei versi scanditi e incisivi di Esili nidi si traccia un ritratto che è intimo ma anche generazionale. La poesia è emozione e riflessione, è ironia, sarcasmo e dolente commento. "Giù le mani dai neo-trentenni, / profili colposi e impenitenti; / che si contentano quando gli pare / e della morale non sanno che fare".
EUR 9.50
Elogio della terra. Un viaggio in giardino
"È necessaria una coscienza planetaria": Byung-Chul Han volge il suo sguardo penetrante alla terra e alla natura, ma non si tratta di pura riflessione, perché questo libro appassionato che incrocia Goethe, Hölderlin, Heidegger, Schubert e D'Annunzio è anche un diario di giardinaggio. Più il filosofo si dedica al suo giardino berlinese - che chiama Bi-Won, "giardino segreto" in coreano -, più cresce in lui il rispetto per la bellezza della terra (rappresentata nel testo con le splendide illustrazioni di Isabella Gresser). In questo viaggio tra le stagioni, le piante e i pensieri il lettore imparerà di nuovo lo stupore e la meraviglia di fronte all'unicità e alla fragilità del nostro pianeta. Han scrive una dichiarazione d'amore per la natura che è anche un appello all'umanità per proteggerla: "Lo sperare è la modalità temporale del giardino, per cui il mio elogio della terra è rivolto alla terra che verrà".
EUR 16.15
Il bikini di Sylvia Plath
Eva è una brillante dottoranda in Filosofia dell'arte, studia la performance femminista, detesta il "patriarcato negazionista" che si annida dietro i manierismi della "Dandy-Accademia" e dell'intellighenzia mondana, frequenta la fauna delle Fondazioni che fanno tendenza con la loro coda di after-party e anglismi d'ordinanza, vive a Milano in un monolocale soppalcato che costa più del dovuto, legge Sylvia Plath mentre segue compulsivamente gli account social di Claudia Schiffer. Impelagata in un'ossessiva relazione di sexting su Instagram, in una tesi di dottorato da concludere con un professore-seduttore e nello straniamento sintetico del diluvio digitale, Eva arriva a dividersi tra cocaina, masturbazione, le sleep stories dell'app Calm e gustosi dialoghi fantasmatici con Freud, Woody Allen e David Foster Wallace. Il tutto fra le ingerenze più o meno confessabili di un ingombrante padre accademico e una trafila di amori tossici per diversi maschi manipolatori, che dispensano sapientemente mansplaining per diradare le nebbie della "complessità femminile". In un mix di comicità e disperazione, sotto l'egida del sorriso di plastica della suicida Marilyn appeso sul water, le esperienze e i pensieri di Eva si tingono di nero e colori acidi, diventando sempre più allucinatori. Fino a tornare, con nuova luce, sui versi di Sylvia Plath, e sciogliere il nodo del loro segreto.
EUR 15.20
Elogio della disobbedienza civile. Nuova ediz.
Qual è la differenza tra disobbedienza civile e nonviolenza? Quando i cittadini hanno il dovere di opporsi a uno Stato ingiusto e come possono farlo? Goffredo Fofi ripercorre la storia e le pratiche dei movimenti di disobbedienza civile da Thoreau a Gandhi, dal '68 al "trentennio berlusconiano" per arrivare sino al presente. Con passione e rigore offre una mappa a chi oggi voglia ancora resistere. Perché l'unica via contro un potere manipolatorio e coercitivo è non accettare, smettere di obbedire prima che sia troppo tardi.
EUR 9.50