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Mostrati 1181-1200 di 99407 Articoli:
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Le amorose
"C'è una felice ambiguità della poesia che consiglia una posizione guardinga rispetto a ogni interpretazione. A ogni atto, cioè, di appropriazione. La poesia educa piuttosto allo spossessamento, coltiva in noi il sentimento dell'espropriazione. Così, di fronte a "Le amorose", che ho appena letto, io non so se le amorose sono le poesie, o le morose a cui le poesie sono rivolte. Donne che a volte hanno dei nomi proprii: Fulvia, Marcella, Annalisa. Altre volte anonime. Come le poesie stesse che non hanno titolo. Non sempre. So però che l'amore è un colloquio. E la poesia anche". (Dalla postfazione di Nadia Fusini).
EUR 11.40
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I Preadamiti-Praeadamitae (1655)
L'opera "I preadamiti" uscì (anonima e senza indicazioni di luogo né di tipografo) nel 1655 suscitando "uno dei più clamorosi scandali culturali del XVII secolo". L'autore, Isaac La Peyrère (1596-1676), che vi teorizzava l'esistenza di uomini vissuti prima di Adamo, fu accusato di scardinare l'intera tradizione esegetica e i fondamenti stessi dell'ortodossia religiosa. Il libro, ancorato a un ampio commento dei versetti 12-14 del quinto capitolo dell'Epistola ai Romani, sollevava il problema dell'origine della specie umana, delle leggi, del rapporto tra legge naturale e diritto positivo, e avanzava esplicitamente ipotesi di carattere radicalmente poligenetico mettendo in crisi tutta la linearità della "storia sacra".
EUR 19.00
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Ai limiti dell'immagine
Che cos'è un'immagine e soprattutto che cosa la differenzia dal discorso o dal concetto? I saggi raccolti in questo volume cercano di rispondere a questa domanda, esplorando i limiti contro i quali l'immagine si scontra, ma anche quelli all'interno dei quali le immagini sono immagini - cioè qualcosa di più della semplice riproduzione di un dato, qualcosa di più dell'impallidita presenza di un'assenza. Attraverso vari campi del sapere, filosofia e letteratura, pittura e musica, teologia e storia delle scienze, questa indagine di studiosi italiani e francesi ricostruisce il "luogo incerto" che la nostra cultura ha assegnato all'immagine.
EUR 19.00
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New York e altri disegni. Catalogo della mostra (Fiesole, 23 aprile-31 luglio 2005). Ediz. illustrata
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Il principio della malinconia
Sono raccolti in questo volume una serie di appunti e di frammenti autobiografici, scritti dall'autore nel corso degli ultimi vent'anni. Ne è risultato una specie di diario in cui la figura della donna amata, poi perduta, e la conseguente esperienza del lutto, si spogliano di ogni accento realistico per trasformarsi in una sorta di spartito lirico visionario. Fino a diventare un canto sommesso, in cui il lamento funebre e la coscienza del nulla accompagnano la marcia trionfale del tempo il quale, con sovrana indifferenza, calpesta e umilia ogni cosa. Perfino il ricordo e la pietà dell'amore.
EUR 11.40
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La forza normativa del tipo. Pragmatica dell'atto giuridico e teoria della categorizzazione
Un prototipo è, nella teoria della categorizzazione, l'esemplare più rappresentativo di una categoria: è attorno agli esemplari prototipici che noi costruiamo le nostre categorie cognitive, la struttura su cui costruire il nostro agire e sapere. Ma che cos'è un tipo? Secondo l'autore questo concetto non è semplice, né unitario: accanto a tipi meramente cognitivi, ne esistono di normativi (che non descrivono come un oggetto sia, ma che stabiliscono, al contrario, come esso debba essere). Nel presente volume, muovendo da questa dicotomia (cognitivi vs. tipi normativi), si indaga il ruolo che tipo, tipicità e atipicità svolgono nella pragmatica dell'atto giuridico e nella costruzione della realtà sociale.
EUR 19.00
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Ecuador. Diario di viaggio
"Un uomo che non sa viaggiare né tenere un diario ha composto il presente diario di viaggio. Ma, al momento di firmare, colto da improvviso spavento, si scaglia la prima pietra. Questa". L'uomo che non sa viaggiare ha poco meno di trent'anni quando decide di abbandonare le comodità e l'aria un po' viziata della sua famiglia medioborghese per intraprendere un lungo spossante viaggio attraverso le Ande, alla volta dell'Ecuador: si chiama Henri Michaux, è un giovane scrittore ancora sconosciuto e tale è destinato a restare per sua volontà, anche quando diventerà il celebre Michaux, uno dei maggiori scrittori francesi del Novecento.
EUR 13.30
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L' apparecchio del gusto. Contributi ad una archeologia della gastronomia moderna
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Una modernità periferica. Buenos Aires 1920-1930
"Deliberatamente - osserva Beatriz Sarlo nell'introduzione - ho scritto un libro ibrido su di una cultura (quella urbana di Buenos Aires) anch'essa ibrida. Non so a che genere di discorso appartenga questo libro: se risponde al canone della storia culturale, della "intellectual history", della storia degli intellettuali o delle idee. Mi ero proposta di capire in che modo gli intellettuali argentini, negli anni Venti e Trenta del XX secolo, avevano vissuto i processi di trasformazione urbana e avevano sperimentato sentimenti e idee, molte volte contraddittori. Mi interessava ricostruire quelle dimensioni dell'esperienza di fronte al cambiamento le cui radici, molte volte cifrate, appaiono come tracce o ricordi nei testi di una cultura".
EUR 18.05
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Eutropia. Revue italo-français/Rivista franco-italiana (2003). Vol. 3: L'immagine.
Sommario: Jean-Christophe Ballot, Paola Salerno Vis-à-vis - Patrick Talbot Ut pictura poesis? - Marie-José Mondzain Commercio di sguardi - Bernard Stiegler Il cinema delle coscienze - Sergio Givone Autour de l'image - Donatella Di Cesare La séduction totalitaire de l'image - Raymonde Moulin L'un et le multiple - Marc Ferro A chi appartengono le immagini? - Marina Machì Sauver le texte, sauver l'image - Anne-Marie Duguet L'interattività - Carla Subrizi Dove l'immagine si apre: il vuoto - Marco Iuliano Miraggi - Mimmo Paladino Senza titolo - Daniel Buren Photos-souvenirs - Domenico Mangano Senza titolo - Antonio Trimani Delega-mandato ottico/L'intruso - Didier Courbot Sans titre - Thibaut Cuisset Agrigento/Taranto - Lorenzo Scotto di Luzio Le pire est long - Daniel Arasse Il Signor Poussin - Claudia Salaris Fiume «città di vita» - Gérard Collin-Thiébaut Sculpteur d'images - Marie-Laure Chérel Culture et fascisme - Salvatore Settis Roma: eternità delle rovine - Dork Zabunyan L'image-distance - Raymond Bellour Chute du plan - Renato Barilli Dall'Impressionismo all'Informale - François Cheval Cracher sur I'irréalité - Stefano Chiodi Nuove contraddizioni - Frédéric Bonnaud Le juste retour desfantômes - Yervant Gianikian & Angela Ricci Lucchi Su tutte le vette è pace - Francesco Garritano Posto di fuga - Jean-Luc Nancy Icona dell'accanimento - Piero Gilardi L'arte dei nuovi media - Nicoletta Leonardi (a.titolo) Anonimato e clandestinità - Bartolomeo Pietromarchi L'immagine negata - Qu'est-ce qu'une image ? / Che cos'é un'immagine? Mario Bertoni, Pier Paolo Calzolari, Giulio Paolini, Kamel Chérif, Giuseppe Montesano, Francesco Nucci, Tommaso Ottonieri, Francesca Sanvitale - Valentino Zeichen Ostello della Gioventù - Alain Massuard Traces d'Italie - Raffaele La Capria La memoria immaginativa - Emmanuel Tugny La Venise sèche
EUR 14.25
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Arte e daimon
Nell'antichità il daimon è movimento intermedio, nesso che unisce l'umano e il divino, agente dell'irrazionale, stato d'animo e passione in sé; ed anche destino, sorte dell'uomo in quanto rivelazione del suo carattere più intimo. Se con l'affermazione del cristianesimo la sfera del demonico si individua soprattutto come antagonista del divino, nella modernità alcuni elementi della sua declinazione classica vengono recuperati e insieme trasformati, per lo più convertendo quello slancio verso la trascendenza in una nozione quasi psicologica, la cui radice è insita nell'interiorità dell'anima. In questo senso, il tema del daimon si connette con quello della malinconia, della follia, e si fonde inevitabilmente con la questione del genio, dell'artista come creatore assoluto. Lungo questa linea, a partire da una prospettiva filologica, o filosofica, come anche da una considerazione storico-artistica, si muovono i saggi qui raccolti.
EUR 17.10
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Per una fenomenologia del melodramma
Il melodramma, nel suo gioco di suono e significato, musica e concetto, è al centro degli studi proposti in questa raccolta; un'analisi che muove dalle opere di Monteverdi, Schöenberg, Bizet, Verdi e Guaccero. Il percorso ha quale filo conduttore il metodo fenomenologico, storiograficamente nato con Husserl, ma le cui origini si possono rintracciare ai momenti aurorali del pensiero stesso. Il fenomeno melodramma viene così ripercorso seguendone le categorie del tragico e del comico, ricostruendo la sua evoluzione storica ed i legami con i mutamenti sociali; mentre si affrontano le relazioni con il pensiero di Nietzsche, Benjamin, Heidegger e Adorno, fino alla domanda su che cosa sia la comprensione dell'opera melodrammatica.
EUR 13.00
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Essere per. Il concetto di «funzione» tra scienze, filosofia e senso comune
Il concetto di “funzione” è quasi indispensabile in molte spiegazioni, scientifiche e no. L'importanza del suo ruolo esplicativo è confermata dall'ampio uso che se ne fa in antropologia e sociologia, per esempio nell'opera di Malinowski, oppure di Merton. In alcune scienze formali, come la matematica e l'informatica, e in gran parte delle scienze empiriche, come e soprattutto nel caso della biologia, il riferimento a tale concetto è pressoché obbligatorio. Anche nella filosofia di impostazione analitica (a cui questo studio si richiama) è un concetto chiave, sia quando è usato (da autori diversi come Hilary Putnam, Jerry Fodor, Daniel Dennett, Ruth Millikan e tanti altri) come strumento euristico per spiegare il mentale e altri fenomeni correlati; sia come oggetto di riflessione e discussione teorica (per filosofi quali Robert Cummins, Larry Wright, Wesley Salmon, ancora Millikan ecc.). Un uso così esteso del concetto di “funzione” è una delle cause per cui finora non ne è stata data una caratterizzazione inequivocabile, così da determinarne, talvolta, un impiego improprio o fuorviante. Obiettivo di questo libro è impostare una riflessione che faccia chiarezza sulla nozione, e trovi il possibile significato comune ai suoi vari usi. Una radice semantica condivisa di “funzione” è individuata nella sua origine psicologica, a cui si perviene dopo una rassegna di recenti studi cognitivi, in particolare nell'area della ricerca sullo sviluppo cognitivo e concettuale dell'essere umanoIndice: Prefazione - Introduzione - I. L'adozione del concetto di “funzione” nelle scienze, tra stipulazione e spiegazione - II. La “funzione” tra spiegazione e analisi filosofica - III. La “funzione” nelle spiegazioni della biologia - IV. “Progetto” e “funzione” - V. Essere per - Una breve conclusione - Bibliografia
EUR 17.10
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Junkspace. Per un ripensamento radicale dello spazio urbano
I tre scritti di Rem Koolhaas, qui riuniti insieme dall'autore su richiesta dell'editore italiano, sono da leggere come il seguito ideale di Delirious New York (1978). Essi ci offrono una nitida visione delle forze ingovernabili che regolano lo spazio nelle nostre città. Il rapporto fra storia e identità (fra «destino e carattere», direbbe Benjamin) è qui smascherato crudelmente: Junkspace, «spazio spazzatura», è una nuova categoria del pensiero che Koolhaas, maestro di similitudini, introduce con lirico cinismo per aprirci gli occhi sullo spazio in cui viviamo, e forse sullo spazio in generale.
EUR 12.82
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Il discorso e la cenere. Il compito della filosofia dopo Auschwitz
L'esperienza di Auschwitz ha segnato il nostro tempo in modo indelebile, disarmando il pensiero razionale e la sua capacità di interpretare le vicende umane e la Storia. Di fronte a tale crisi quale può essere il compito della filosofia? Essa, proprio perché è fuori dal dominio delle scienze, può tentare un recupero radicale della "dignità del pensare": in un'epoca in cui la coscienza sembra essersi rifugiata e godere della propria irresponsabilità, il pensiero filosofico, al di là della tecnica e delle sue rassicurazioni, è il luogo in cui rilanciare le domande dell'etica, della giustizia e del perché Auschwitz fu possibile.
EUR 22.80
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Lecture on ethics
Wittgenstein's Lecture on Ethics is his sole sustained work on ethics. It is an unusually direct and personal statement to a non-academic philosophical audience-the only such lecture he gave. Moreover, the lecture was given in 1929 during the key transitional period when Wittgenstein was between the Tractatus Logico-Philosophicus and his later work for the Philosophical Investigations. It therefore gives a fascinating insight into the intellectual journey that Wittgenstein undertook into a subject of profound personal importance for him.This edition is the most authoritative ever published. It contains the complete text of the lecture in three drafts. The text includes for the first time manuscript 139b which had been lost for 40 years and pages from the reverse of 139a which constitute an earlier outline of the lecture. Each draft is presented en regard with the draft and all emendations on one page and a final reading copy on the other. The complete text and a comprehensive notation indicating every type of emendation to the drafts allows the reader to reconstruct or unravel the development of Wittgenstein's ideas in the lecture.Also included are more than 100 pages of supplementary and explanatory material. This material places the lecture in context by covering its history, style, form and genesis. Two chapters of philosophical analysis, explanation and interpretation provide the most comprehensive published survey of Wittgenstein's own work on ethics. The supplementary material gives readers the detailed background to understand fully the unusual view of ethics Wittgenstein advanced in his lecture.Lecture on Ethics: Introduction, Interpretation and Complete Text will be the standard edition of Wittgenstein's work.
EUR 27.08
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I bambini perduti. Il mito del ragazzo selvaggio da Kipling a Malouf
I "fanciulli selvaggi" incarnano la speranza di un impossibile ritorno alla natura, a una selvatichezza libera e incontrollata, e interpretano un mito che continua a parlare alle nostre coscienze. Il tema che questo saggio si propone di affrontare si concentra sul rapporto tra l'idea di feral child espressa da Kipling nel celeberrimo personaggio di Mowgli e quella che emerge nelle opere del narratore e poeta australiano David Malouf. Mowgli cela in sé un'idea di conciliazione, ma anche di violento contrasto tra la maturità inglese e l'infanzia indiana del suo autore, sintetizzate in una identità imperiale. Per contro la visione offerta da Malouf è quella di un puer in grado di destabilizzare, di mettere in discussione identità e ruoli imperiali acquisiti come inderogabili. Da un lato, quindi, si analizza un mito coloniale e, dall'altro, una sua sfuggente ed elusiva interpretazione postcoloniale. Matteo Baraldi collabora con il Centro Studi Omeoglotti dell'Università di Bologna occupandosi principalmente di letteratura e cultura australiana.
EUR 11.70
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La pietra di Eraclea. Tre saggi sulla poetica antica
Sotto il simbolo platonico della "pietra di Eraclea", cioè della calamita, il cui flusso creativo, trasmettendosi dalla Musa al poeta e da questi ancora al recitatore e all'ascoltatore, stabilisce una catena magnetica chiamata metaforicamente a rappresentare l'esperienza intertestuale che lega le opere e la loro ricezione, questo libro raduna tre saggi intesi a considerare la storia letteraria in quanto trasposizione (nel tempo e nello spazio) di motivi e di forme. Il primo saggio ricerca le origini antiche dei moderni meccanismi dell'intertestualità. Il secondo ricostruisce alcune fasi della storia antica (Callimaco) e moderna (Montale) di un topos. Il terzo, l'idea della trasposizione entro i processi formativi del testo.
EUR 17.10
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Il volto e l'allegoria della storia. L'angolo d'inclinazione del creaturale
Il volto e l'allegoria della storia - prima parte del titolo di questo saggio - fa riferimento alla celebre teoria dell'allegoria elaborata da Walter Benjamin in Origine del dramma barocco tedesco. Collocata fra la tensione creaturale del dramma espressionista, sotto il segno della “rinascita di Büchner” (Alban Berg), e la dissoluzione del tragico prodotta dal dramma epico di Brecht, tale teoria è qui letta alla luce di un'interpretazione metonimica del “volto ippocratico della storia” - immagine allegorica delle sofferenze e rovine della storia. Questa interpretazione si salda con la “svolta metonimica” della poesia e letteratura della “crudeltà” - di cui Kafka è il caso paradigmatico -, cioè di una lingua che, come ha scritto Paul Celan, non dimentica di scrivere sotto l'angolo d'inclinazione del creaturale, nella via tracciata dal “poeta della creatura” (di nuovo Büchner). In tal senso, metonimica è la lingua della corporeità umana, “vulnerabile, ma non violabile”, centro della memoria profonda dell'umano e di irradiazione spirituale delle cose (Proust). Seguendo Celan, Benjamin e Proust, attraverso una serie di riferimenti storici e filosofici (in particolare Levinas), letterari, fotografici e cinematografici, questo saggio oppone “l'angolo d'inclinazione del creaturale” all'“angolo visuale dell'ideologia” - esemplificato attraverso un testo di Goebbels sull'essenza del nazismo -, percorrendo la strada che permette al creaturale di trovare il senso primario del confronto con l'alterità corporea e un'idea del sacro come vincolo di “dipendenza dalle altre creature” che, nella sua differenza, non è tuttavia immemore del contesto teologico originario risalente alla riflessione di Rudolf Otto e al percorso linguistico che collega il termine creaturale al nome di Ernesto Buonaiuti
EUR 15.20
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Gino Covili. Gli esclusi. Catalogo della mostra (Caserta, 3 novembre 2007-6 gennaio 2008). Ediz. illustrata
Gino Covili frequenta l'ospedale psichiatrico di Gaiato dal 1973 al 1977. Lo attraggono la curiosità, il senso di solidarietà, il desiderio di comunicare, aiutare. Capisce che questo mondo è tutto da decriptare, è nuovo per lui e indubbiamente costituisce una qualificante fonte di ricerca e studio. Frequenta i malati, parla con loro il dialetto, li fa parlare, gli offre un caffè, la sigaretta, e con loro passeggia e cerca di penetrare nel loro mondo. La conclusione a cui arriva è che questi uomini, queste donne sono degli esclusi, uomini e donne che la società ha messo ai margini.Covili guarda questi malati come a dei fratelli, ciascuno di loro è un essere umano, con il proprio mondo interiore, il proprio passato, il proprio dramma. Li guarda partendo dal volto, ne studia i lineamenti, le tracce del loro sentire e del loro patire. Ognuno ha il quid che lo identifica nella sua umana verità. Il segno è preciso, esatto, e i toni, nelle opere in cui l'artista inserisce il colore, sono luminosi, chiari. Non li avvolge il mondo delle tenebre, ma la luce della speranza. Sono uomini come noi, dicono le opere di Covili.Indice: Enrico Milani, Presentazione - Ciro Tarantino, I quadri sociali dell'esclusione. Gino Covili 1973-1977 - Robert Castel, Le nuove immagini dell'esclusione - Robert Castel, Inquadreare l'esclusione - Gino Covili, Gli esclusi 1973-1977 - Pierangelo Di Vittorio, L'anima oltre le sbarre. La biopolitica dalla segregazione alla comunità terapeutica - Loïc Wacquant, La penalizzazione della povertà e l'ascesa del neo-liberalismo - Documentazione fotografica - Maria Teresa Orengo, Gli «Esclusi» di Gino Covili, dalla parte dei malati - Gabriella Baldissera, La parola restituita. Gino Covili, colori e voci dell'esclusione - Regesto delle opere - Nota biografica - Esposizioni - Bibliografia.
EUR 33.25