Sfoglia il Catalogo IBS1
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1201-1220 di 99407 Articoli:
-
Stendhal. Stile e dialogismo
Questa raccolta di studi rilegge il corpus stendhaliano alla luce di due reagenti, lo stile e il dialogismo. Da lettore ormai familiare dei testi, Francesco Spandri scopre in Stendhal una tendenza costante a pensare lo stile come parametro politico e come parametro estetico. Politico, perché la retorica è da lui giudicata un'arma di classe, una mediazione reazionaria. Estetico, perché in un romantico così nutrito di musica e di pittura il linguaggio letterario rinvia necessariamente a una visione generale dell'arte. Ma il «discorso» stendhaliano si correla di altri «discorsi» e dialoga con altri autori. Rebelais, Molière, Balzac, Tocqueville, Baudelaire entrano così nel gioco di un dialogismo culturale d'ampio spettro, che tesse una rete di efficaci rispondenze da cui l'opera stendhaliana, come ogni opera di vasta portata intellettuale, ricava parte della propria leggibilitàIndice: Premessa - Parte prima. Stile: Un'idea dello stile - Dialogo ed «egotismo» autoriale - Il «système de l'Arioste» - Parte seconda. Dialogismo: Stendhal lettore di Molière - Stendhal, Baudelaire e il comico romantico - Stendhal, Balzac, Rabelais e il ritorno agli «ancêtres» - Stendhal e Tocqueville - Bibliografia - Indice dei nomi
EUR 15.20
-
Di là dalla storia. Paul Valéry: tempo, mondo, opera, individuo
Mettersi in un angolo a masticare esametri per superare il tempo della storia... Non c'è forse un modo migliore di rappresentare la posizione di Paul Valéry innanzi al tempo e alla storia degli uomini: da una parte il differimento dell'evento restando fermi sul posto, dall'altra l'assunzione della differenza che l'evento produce aiutandosi col battito del ritmo. Tempo, mondo, opera, individuo: le quattro voci tematiche illustrate dai saggi di questo volume sono scandite attraverso una misura sempre nuova, stabile eppure innervata nel singolo (come accade in ogni verso poetico). Oltre la visione 'quantizzata' della scienza e al di là della visione solenne della storia, c'è una nozione «più ricca, più difficile da rappresentare, più singolare» del tempo, come dice Valéry nel breve testo inedito che apre questo volume. Una nozione che sperimentiamo nel vivo della nostra vita individuale, e che, invisibile essa stessa, consente al nostro visibile quotidiano di articolarsi secoondo la possibilità («si può...», «si può anche») superando le maglie strette della necessità che solo sa ripetere «così è», «questo è un fatto». Con questa nozione più ricca che è il ritmo che mastichiamo nella nostra bocca, Valéry ci invita a sostenere l'urto avventuroso della storia, aprendoci allo stupore che solo il tempo-che-accade produce e che, in fedeltà alla propria natura, l'uomo deve ritornare ad abitare.
EUR 22.80
-
Opera posthuma (rist. anast. 1677)
La prima edizione anastatica delle opere di Spinoza, pubblicate anonime nel 1677, a pochi mesi dalla scomparsa dell'autore, e mai più ristampate.La riproduzione fotografica integrale delle Opere postume di Baruch Spinoza propone al lettore l'unico documento pervenutoci delle opere fondamentali del filosofo. Nel dicembre del 1677, dopo appena nove mesi dalla morte di Spinoza avvenuta a L'Aja il 21 febbraio, venivano raccolti gli scritti che non poterono essere pubblicati mentre il filosofo era in vita. L'impresa editoriale fu promossa e sostenuta dalla cerchia degli amici di Spinoza i quali, sempre nel 1677, pubblicarono anche la traduzione olandese, De nagelate schriften, meno completa rispetto alle Opere latine. Nelle Opere postume, per volontà dello stesso Spinoza, il nome dell'autore compariva solamente con le iniziali B.d.S. e, per non far correre rischi ai responsabili della pubblicazione, non veniva citato il vero nome dell'editore, Jan Rieuwertsz, né il luogo di stampa, Amsterdam.L'importanza dell'opera risiede in primo luogo nel fatto che non sono mai stati rinvenuti, ad eccezione di alcune rare lettere, i manoscritti dell'autore. Le Opere postume, certamente progettate e messe a punto quando il filosofo era ancora in vita, hanno così il valore di veri e propri originali. Esse costituiscono la più preziosa testimonianza dell'attività filosofica di Spinoza, l'unico documento su cui si sono fondate tutte le edizioni e traduzioni successive delle opere, sino alle attuali, in corso di pubblicazione. Ognuna di tali edizioni infatti ha dovuto e continua ancora a basarsi sulla parola postuma del filosofo, senza poter prescindere da una rinnovata e più attenta analisi degli originali, qui ora riproposti. Il volume presenta in riproduzione fotografica (e nelle dimensioni dell'originale) le 808 pagine di cui si compone l'Opera posthuma. Essa comprende nell'ordine: L'Ethica, con l'esposizione complessiva del sistema; il Tractatus politicus, l'ultimo documento, non...
La pazienza e l'imperfezione. Saggi e conferenze 1969-2007
Attraversata da mutamenti di paradigma - da quello organicista di fine Ottocento a quello psicodinamico della prima metà del Novecento, a quello socio-culturale della seconda metà, a quello neuroscientifico di fine secolo, in attesa del prossimo di cui è ancora difficile decifrare il segno - la psichiatria almeno una vocazione autentica l'ha scoperta, nel corso di questa così travagliata storia: che se un ruolo, una funzione ed una «potentia» vorrà e potrà continuare ad avere, sarà solo salvaguardando ed esercitando una essenziale e costitutiva dimensione «critica». E di ciò il libro di Stefano Mistura, allievo per lunghi anni e intensi di Franco Basaglia e di Giovanni Jervis, reca testimonianza, rigorosa ed appassionata ad un tempo, per i problemi e i nodi della storia della psichiatria che affronta con coraggio e senza infingimenti; per le aporie e le contraddizioni di una pratica che disvela con disincanto ma senza disperazione; per lo sforzo instancabile del pensiero - filosofico, scientifico, politico - nella piena consapevolezza che se i concetti senza esperienza sono vuoti, tuttavia le esperienze senza concetti sono cieche. Di qui viene dunque un libro che raccoglie alcune tracce dell'attraversamento di quasi mezzo secolo di storia della psichiatria, di storia del pensiero e di storia tout court, e che contribuisce a illuminare, con una chiarezza e una radicalità che raramente capita di incontrare in questo ambito, la ricerca e il lavoro di uno psichiatra il quale di fronte alla sofferenza più estrema non ha abdicato al proprio compito, cercando a tutti i costi di mantenerlo all'altezza della sua possibile dignità, e questo nonostante tutte le compromissioni e i pervertimenti che la psichiatria ha conosciuto nel corso del suo accidentato cammino, ma alla condizione di richiamarla ad una necessaria modestia e alla coscienza della sua inevitabile...
Il viaggio di G. Mastorna
Federico Fellini per tutta la vita ha avuto in mente un film sull'aldilà (come quello di Dante Alighieri) ma non l'ha mai realizzato. Ci resta "Il viaggio di C. Mastorna", che si legge come fosse un romanzo, dove l'aldilà è uguale identico alla vita in cui siamo dentro e di cui fino all'ultimo in genere capiamo ben poco; perché è fatto così questo fiume che si chiama vita, e dove per un po' ci troviamo a nuotare. Il libro è scritto in forma di narrazione continua ed è accompagnato da una premessa di Vincenzo Mollica che riporta notizie sui tentativi e le avventure del film, e da una piccola storia dei "Purgatori nel XX secolo" di Ermanno Cavazzoni.
EUR 13.30
Costumi degli italiani. Vol. 2: Il benessere arriva in casa Pucci.
Nel suo sviluppo con molte trame, questa serie di racconti tocca gli aspetti più consueti dei costumi italiani del nostro tempo: le vacanze marine, il calcio, le automobili, il fascismo, la famiglia piccolo borghese, il sesso, la liceale che vuole che tutti siano innamorati di lei, il liceo ginnasio per i rampolli di buona famiglia, l'industriale Minosse, detto "il Capitalista Eterno", le raccomandazioni della chiesa, le speculazioni edilizie, il furbo riformista chiamato "Macca il grande" (sostenuto dai preti contro i comunisti), la giovane Cornelia che si inventa un volume di viaggi intorno al mondo, e il capo comunista Cianciughi, detto anche "Rapina".
EUR 11.40
La rinascita della filosofia. Saggi e conferenze (1891-1924)
Carl Stumpf fu uno dei massimi esponenti della filosofia tra Otto e Novecento: maestro di Edmund Husserl - padre della fenomenologia anch'egli formatosi alla lezione di Brentano - Stumpf ebbe poi tra i suoi allievi anche i massimi esponenti della psicologia della Gestalt, Kòhler, Koffka e Wertheimer. Attento studioso di filosofia della musica e pioniere dell'etnomusicologia, questo autore così decisivo nel contesto del movimento fenomenologico rimane a tutt'oggi pressoché sconosciuto al pubblico filosofico. Gli scritti raccolti nel volume ripercorrono il senso e i termini di quella rinascita della filosofia che Stumpf teorizzò esplicitamente in una conferenza del 1907.
EUR 30.40
Narrazione breve e personaggio. Tozzi, Pirandello, Bilenchi, Calvino
II volume ha come tema principale la narrazione breve (novella o racconto) nel Novecento italiano; il tema è trattato facendo riferimento all'opera di quattro autori, due dei quali (Federigo Tozzi e Luigi Pirandello) rappresentativi del quadro culturale e letterario del primo Novecento, gli altri due (Romano Bilenchi e Italo Calvino) quali esponenti della stagione culturale e letteraria della seconda parte del secolo. L'argomento è svolto su un duplice piano: uno di essi è costituito dall'esplorazione della poetica della narrazione breve, e pertanto della riflessione, da parte degli autori stessi, circa modi e finalità da ognuno assegnati alla novella o al racconto. Il secondo piano di trattazione dell'argomento del volume è costituito dall'analisi testuale di alcune novelle o racconti di Tozzi, Pirandello, Bilenchi, al fine di mettere in evidenza livelli tematici e modalità morfologiche che li caratterizzano o che esemplificano aspetti ragguardevoli della loro poetica, con riguardo altresì alla configurazione dello statuto del personaggio nei tratti principalmente identificativi.
EUR 13.00
Le parole e le immagini. Saggio su Michel Foucault
Negli ultimi anni la critica ha sottoposto ad acute analisi la produzione foucaultiana degli anni '70 sulla biopolitica e sull'estetica dell'esistenza. Sostanzialmente poco esplorata risulta, invece, la produzione degli anni '60, nella quale Foucault affronta questioni di critica letteraria, ma soprattutto si cimenta in una ricostruzione archeologica delle pratiche del sapere. L'autrice prende in considerazione una serie di scritti sulla letteratura e sulla pittura che, avendo un carattere saggistico e d'occasione, superficialmente non sembrano avere una ricaduta sul lavoro archeologico. Ma, se letti in riferimento ai principali scritti di Foucault, in cui viene citata l'esemplarità dell'opera d'arte, allora emerge un quadro ben preciso: letteratura e pittura sembrano disegnare rispettivamente l'una la curva di movimento, l'altra il diagramma di stato di un'epoca storica archeologicamente determinata. Si profila, così, la possibilità di intendere la pittura e la letteratura come due pratiche che, ognuna nel suo specifico ruolo e attraverso la loro alternanza, il loro ritmo, ci restituiscono da un altro punto di vista - un'angolazione privilegiata - quel tipo di storia filosofica che Foucault ricostruisce adottando il noto sguardo archeologico.
EUR 22.80
Atlante della letteratura tedesca
Attraverso più di 70 saggi brevi firmati da oltre 60 studiosi di fama internazionale, questo atlante presenta i luoghi più significativi per le letterature di lingua tedesca in età moderna: città, regioni, fiumi, teatri, edifici. I testi, interconnessi in modo da favorire una vera e propria "navigazione" ipertestuale nella lettura, sono integrati da carte geografiche tematiche corredate di sintetici commenti e legende. L'atlante è uno strumento di indagine e di sintesi culturale che racconta la storia della letteratura tedesca, austriaca e svizzera mostrandola da un nuovo punto di vista, come rete di luoghi.
EUR 39.90
Democrate secondo, ovvero sulle giuste cause della guerra. Testo latino a fronte
Scritto negli anni quaranta del Cinquecento in polemica con i critici delle violenze iberiche nel Nuovo Mondo, il "Democrates secundus" di Juan Ginés de Sepúlveda (1490-1573) è considerato una delle principali testimonianze dell'approccio tragicamente autocentrato che per secoli ha dominato i rapporti tra l'Europa e il resto del mondo. In quest'opera, l'umanista Sepúlveda - fine lettore dei testi di Aristotele e di Cicerone - si serve della sua vasta erudizione per giustificare le ragioni dei conquistadores, usando argomenti filosofici, giuridici e teologici che culminano nell'affermazione della "barbarie naturale" degli indios. In un momento in cui la cultura occidentale è impegnata in una riflessione a tutto campo sulla propria identità coloniale, il testo di Sepúlveda ha assunto di fatto una nuova attualità e per questo lo si propone per la prima volta ai lettori italiani in una traduzione commentata, corredata del testo originale, che inaugura la collana Societas hominum, specificamente dedicata ai rapporti tra guerra e diritto e agli incontri - e scontri - tra civiltà.
EUR 28.50
Manoscritto di un prigioniero
Il "Manoscritto di un prigioniero" di Carlo Bini appartiene alla letteratura meno nota della prima metà dell'Ottocento italiano. Eppure esso merita di essere riproposto all'attenzione del lettore odierno per molti motivi: in primo luogo, per la modernità del testo, che si sottrae a una stretta identificazione di genere, oscillando tra il romanzo, l'autobiografia, il trattato politico, il dialogo drammatico. Come tale è un'opera rivoluzionaria per l'epoca, e lo è anche per i contenuti, giacché sostiene una proposta politica egualitaria, fondata sulla rivendicazione dei diritti dei poveri, proposta che si collocava al di là della posizione non solo dei pensatori retrivi dell'epoca, ma anche degli spiriti aperti, ivi compreso il Mazzini, per l'adesione alla cui setta Bini scontò a Portoferraio il carcere nel quale nacque il Manoscritto stesso. Questo è dunque anche un libro di speranza e di progetto, che, nel clima della Restaurazione, all'opposto della disperazione proveniente a Leopardi dalla staticità della società di Recanati, nasce all'interno della città "libera" e aperta di Livorno.
EUR 11.40
L' apparecchio del gusto. Vol. 2: I documenti dell'archivio di stato di Camerino tra il XVIII e il XIX secolo.
Indice: Introduzione - Settecento - La carestia - Suppellettili - Il teatro - Il caffè - Cialde - Gelati e sorbetti - Cioccolato e caffè - La cucina - Il pasticcio - I maccaroni - Pizzicaria - Il forno - Napoleone e il terremoto - Ottocento - Mais e patate - Fine di un'epoca - Appendice. Nota sul ciauscolo - Documenti
EUR 20.90
Anatomia del corpo, anatomia dell'anima. Meccanismo, senso, linguaggio
Anatomia dell'anima è un'espressione usata correntemente nella trattatistica religiosa secentesca nel tentativo, che accompagna l'avvento della soggettività moderna, di tracciare un'immagine dell'interiorità degli uomini. Ma che immagine ci restituiscono di noi stessi le scienze contemporanee?Nel dialogo tra biologi, cibernetici, filosofi, ingegneri, neuroscienziati, psichiatri e storici della scienza si è affrontata, in maniera radicale e interdisciplinare, tale questione. Il confronto con l'animale non umano e con i robot umanoidi, le tematiche dell'identità corporea e dell'esperienza del dolore, le più recenti scoperte sul funzionamento del cervello, l'analisi delle metafore che hanno caratterizzato la storia della scienza, i sogni e le aspettative che ancora oggi muovono la ricerca rappresentano, difatti, l'occasione di interrogarsi ancora una volta su cosa sia propriamente umano. Contributi di Antonino Armato, Fiorella Battaglia, Rossella Bonito Oliva, Gilberto Corbellini, Danilo De Rossi, Riccardo De Sanctis, Fabio De Sio, Umberto di Porzio, Marcello Ferro, Graziano Fiorito, Andrea Fornai, Claudio Gentili, Antonio Giuditta, Mario Guazzelli, Roberta Igliozzi, Filippo Muratori, Elena Nardini, Giovanni Pioggia, Davide Tarizzo, Giuseppe Trautteur, Aldo Trucchio, Floriana Volpicelli. Aldo Trucchio (Università degli Studi di Napoli 'L'Orientale') lavora su questioni etiche e sul pensiero politico moderno e contemporaneo. Le sue pubblicazioni più recenti sono Come guidati da un'unica mente. Questioni di antropologia politica in Baruch Spinoza (Milano 2008), e Paura e immaginazione (curatela, con R. Bonito Oliva, Milano 2007).
EUR 22.80
Un artista del digiuno. Quattro storie
"Un artista del digiuno" (Ein Hungerkunstler, 1924), uno dei pochissimi libri che Kafka ha voluto pubblicare in vita, viene qui tradotto e stampato come opera a se stante, nella forma cioè che Kafka gli aveva dato. Contiene quattro racconti concepiti da Kafka per stare insieme, poiché girano tutti e quattro attorno alla stessa questione, cosa sia quel fenomeno che chiamiamo arte e quel destino che è essere artisti. Preparato durante il suo ultimo anno di vita, l'amico Max Brod riferisce che il lunedì 2 giugno 1924, il giorno prima di morire, Kafka lavorò alla correzione delle bozze di questo suo ultimo libro, e continuò anche il mattino seguente, martedì; e mentre lo faceva, disse poi il dottor Klopstock, le lacrime gli rigarono a lungo le guance. "Non vada via" disse Kafka ad un certo punto a Klopstock. "Non vado via", rispose il dottore. "Ma vado io", 3 giugno 1924, sanatorio di Kierling presso Vienna. Il libro uscì nell'estate; ma Kafka non l'ha potuto vedere, perché oramai non c'era più.
EUR 9.50
Un uomo che dorme
Terzo romanzo di Georges Perec, "Un uomo che dorme" è la storia di uno studente che la mattina dell'esame, invece di alzarsi, lascia suonare la sveglia e richiude gli occhi. Segue il racconto della sua vita ordinaria, in cui giorno dopo giorno si educa all'indifferenza per tutto: non voler più niente, vagare, dormire, perdere tempo; tenersi lontano da ogni progetto e da ogni smania; essere senza desideri, senza risentimenti, senza ribellione; leggere "le Monde" dall'inizio alla fine, senza saltare una riga, annunci matrimoniali e necrologi compresi. "Un uomo che dorme" è un romanzo in cui chiunque, leggendolo, riconosce quell'oscuro desiderio di ritirarsi dal mondo senza scomparire del tutto, diventare indifferente a ogni cosa, un fantasma trasparente che, come il protagonista del libro, vaga per Parigi senza aprire bocca, senza desiderare più nulla, tra la folla dei Grands Boulevards, per i caffè, le panchine dei giardinetti, i lungosenna, i musei, i monumenti, sonnambulo turista in casa propria.
EUR 13.30
I fiumi a nord del futuro. Testamento raccolto da David Cayley
Questo volume presenta i materiali delle conversazioni di Ivan Illich con David Cayley, negli anni 1997-1999. Nei suoi 22 capitoli, altrettante voci della riflessione illiciana vengono sviscerate dapprima nella forma monologante dell'autotestimonianza, poi in quella dialogica dell'intervista. Ne deriva un resoconto completo e coraggioso anche di ciò che Illich non ha mai trovato l'occasione o la forza di mettere per iscritto, e che ora, sul limitare della vita, egli affida all'amico-interlocutore alla stregua di proprio «testamento».Gli ormai storici contributi di questo autore straordinario alla critica delle moderne istituzioni, si tratti della scuola o della sanità, del libro o del sesso, acquistano così uno spessore nuovo, conferito loro dalla lunga e coerente esperienza umana qui rievocata, così come da una sottostante meditazione teologica, liturgica, ecclesiologica, in precedenza mai emersa con tanta chiarezza. L'alienazione tecnica e burocratica della vita, che costituisce secondo Illich la cifra di fondo della nostra epoca, rivela qui le sue paradossali radici cristiane, in quel processo di istituzionalizzazione della carità evangelica da cui deriverebbero lo Stato moderno e la coscienza individuale, il dominio tecno-scientifico sulla natura e la guerra planetaria contro la sussistenza, lo smaterializzarsi dell'esperienza, della stessa sensorialità umana e la sussunzione dei soggetti nel meccanismo dei «sistemi». E tuttavia, a questo desolato scenario di «perdita del mondo e della carne», sovrasta la prospettiva di un imminente disvelamento e ribaltamento: è la speranza «apocalittica» in un tempo al di là del tempo, quei Fiumi a nord del futuro della poesia di Celan verso le cui «acque misteriose e rinfrescanti» la lezione di Illich è guida e segnavia.
EUR 22.80
Il sogno. Mutamenti nella concezione e interpretazione dai greci al presente
Il sogno (1928) di Ludwig Binswanger costituisce un tassello fondamentale per comprendere il progetto teorico dello psichiatra svizzero, che all'epoca della stesura di questo "prezioso libretto sul sogno" - come ebbe a definirlo Sigmund Freud - si trovava a un punto di svolta tra psicoanalisi e fenomenologia. Attraverso la problematica del ruolo che il sogno riveste nella dinamica della "vita psichica", questo saggio - che nel suo intento iniziale si proponeva quale completamento della parte storico-letteraria dell'Interpretazione dei sogni freudiana - getta luce sulla totalità dell'opera binswangeriana rivelandone una posta in gioco tutt'oggi di grande attualità: ovvero la relazione della psichiatria con l'esistenza e la sua storicità. In questo volume, non ci troviamo unicamente al cospetto di un'erudita rassegna di testi che l'Occidente ha consacrato al sogno - frutto del grande interesse che Binswanger ha sempre mostrato per la letteratura, la poesia, l'arte e la filosofia. La cosa più importante è che tali interessi si innestano appieno nell'originale orizzonte epistemologico che egli va costituendo, il che gli procurerà fra i suoi lettori più attenti alcuni grandi nomi non solo della psicoanalisi e della psichiatria contemporanee, ma anche della filosofia, non ultimi quelli di Jean-Paul Sartre, Maurice Merleau-Ponty e Michel Foucault. (Introduzione di Francoise Dastaur)
EUR 20.90
Paesaggi postindustriali
Il problema della dismissione industriale e della riconversione di intere aree urbane coinvolge tutte le principali città europee. Vi sono però fenomeni del tutto peculiari della cosiddetta "città adriatica". che non sono mai stati oggetto di uno studio complessivo. Se è vero ciò che sostiene l'economista Daniel Cohen, e cioè che oggi l'industria ha sostanzialmente abbandonato la società dislocando le proprie competenze a causa della globalizzazione, è altrettanto vero che è nella società postindustriale l'idea più importante della produzione. La dismissione delle aree industriali, dunque, libera aree strategiche per nuove idee di vita associata e in tal senso rappresenta una grande opportunità di trasformazione.
EUR 17.10
Singapore songlines. Ritratto di una metropoli Potemkin... O trent'anni di tabula rasa
La trasformazione dell'isola di Singapore da malconcio residuato postcoloniale in sfavillante laboratorio per le più audaci sperimentazioni della vita associata, architettonico/urbanistiche, ma anche politico/sociali e giuridiche, si giustappone quasi polarmente ai fenomeni indagati negli altri libri di Koolhaas già usciti in italiano: "Delirious New York" e "Junkspace". Questi ultimi ritraggono forze impersonali che sovrastano ogni illusione di governo da parte dei singoli (tanto più le pretese degli architetti) e che presiedono allo sviluppo delle metropoli. A Singapore, distopica new town permanente dove l'occidentalità si è del tutto emancipata dalle sue radici, ma resta tale, nonostante i "nostri" disperati tentativi di disconoscerla con ogni mezzo, l'autore individua la realizzazione di un esperimento senza precedenti: "la città rappresenta la produzione ideologica degli ultimi tre decenni nella sua forma pura, incontaminata da residui contestuali sopravissuti. È guidata da un regime che ha escluso l'accidente e la casualità; anche la sua natura è interamente rifatta. È pura intenzione; se c'è caos, è caos ideato; se è brutta, è di una bruttezza progettata; se è assurda, è di una assurdità voluta". Questo scritto del 1995 appare per la prima volta, per iniziativa dell'autore, come volume autonomo. Estratto dal ciclopico contenitore "S,M,L,XL", esso risulta come trasportato a un livello diverso dell'atmosfera: ha un respiro più ampio che lo rinnova integralmente.
EUR 17.10